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IPOTESI E METODOLOGIA

ROBERTA BENCINI *

5. IPOTESI E METODOLOGIA

Annualmente sono state stimate le voci di bilancio in entrata ed in uscita.

a) Basi demografiche distinte per tipologia di percettore di rendita b) Numero e tipologia di nuove rendite costituite in ciascun anno c) Tasso di inflazione

d) Tasso di variazione dell’occupazione e) Tasso di variazione reale delle retribuzioni f) Tasso tecnico

g) Tasso nominale degli investimenti

h) Tasso di rivalutazione della componente di rendita per danno patrimoniale i) Tasso di rivalutazione della componente di rendita per danno biologico j) Tasso di rivalutazione delle spese di amministrazione

k) Tasso di attualizzazione dei flussi

Nei paragrafi successivi ci si soffermerà brevemente soltanto su contributi, rendite e riserve matematiche.

Per la stima delle voci in entrata ed in uscita è stato necessario formulare un insieme di ipotesi:

5.1 La collettività assicurata: i contributi

Non essendo nota la collettività dei singoli assicurati, se non parzialmente4, per la stima dei contributi è stato ipotizzato, in maniera prudenziale, lo sviluppo futuro delle retribuzioni imponibili, alle quali sono poi state applicate le aliquote contributive vigenti al momento delle elaborazioni.

Per effettuare la proiezione delle retribuzioni si è fatto riferimento alle ipotesi sui tassi di inflazione, di variazione dell’occupazione e di variazione reale delle retribuzioni.

5.2 La collettività degli inabili e dei superstiti: le rendite e le riserve

Con riferimento all’ultimo bilancio tecnico elaborato, sono state effettuate stime separata-mente per il portafoglio di rendite in vigore al 31/12/2007 e per le nuove costituzioni di ren-dite avvenute in tutto il periodo di proiezione.

Il portafoglio di rendite in vigore al 31/12/2007 è stato scomposto in:

• inabili percettori di rendita raggruppati in fasce di inabilità, antidurata, età, normativa di riferimento, ecc.;

• superstiti percettori di rendita distinti per grado di parentela, età, sesso e stato (abile/inabile).

Per i percettori di rendita diretta sono stati rilevati l’importo della rendita, sia la quota di danno patrimoniale (iniziale e adeguata) che di danno biologico, e le quote per familiari a

4 La denuncia nominativa per i lavoratori assicurati dall’ex IPSEMA è iniziata soltanto il 1° gennaio 2007, limita-tamente alle nuove assunzioni e alle cessazioni dal servizio, sulla base di quanto previsto dall’art. 1, comma 1182, della legge 27 dicembre 2006 n. 296 (Finanziaria 2007). L’invio delle comunicazioni da parte dei datori di lavoro, che inizialmente veniva effettuato direttamente all’IPSEMA, è poi stato sostituito, dal 1° agosto 2008, dalle comunicazioni dirette al Ministero del Lavoro (modello unico UNIMARE).

carico. Per i superstiti percettori di rendita sono state rilevate la quota di rendita iniziale e quella adeguata.

Partendo dalla collettività assistita al 31/12, è stata effettuata la proiezione nei venti anni successivi con il metodo dei valori medi, ossia applicando le probabilità dirette di perma-nenza nel collettivo alla popolazione da proiettare, opportunamente suddivisa in sottogruppi omogenei.

Ciascun sottogruppo è stato proiettato annualmente sulla base della corrispondente tavola di sopravvivenza.

Una volta effettuate le proiezioni sono state ottenute per ciascun anno:

• il numero di rendite in portafoglio (applicazione delle tavole di sopravvivenza a ciascun sottogruppo);

• l’importo iniziale delle rendite, componente di danno biologico e di danno patrimoniale (applicazione delle tavole di sopravvivenza a ciascun sottogruppo);

• l’importo adeguato della componente di danno patrimoniale (rivalutazione annuale in funzione dell’inflazione e del tasso di variazione delle retribuzioni);

• l’importo adeguato della componente di danno biologico (criterio di rivalutazione quan-do/quanto a seconda dello scenario ipotizzato nel modello di previsione)5;

• la riserva matematica sulle rendite iniziali (applicazione alle rendite iniziali di ciascun sottogruppo di percettori, dei coefficienti di capitalizzazione ottenuti dalle basi demogra-fiche e dal tasso tecnico).

Per le nuove rendite sono stati distinti:

• i nuovi inabili per i quali si è ipotizzata la costituzione della rendita negli anni successivi al 2007, scomposti per fascia di inabilità, età e normativa di riferimento6;

• i nuovi superstiti per i quali si è ipotizzata la costituzione della rendita negli anni succes-sivi al 2007, scomposti per grado di parentela ed età.

Per determinare il numero di nuovi percettori di rendita sarebbe stato opportuno partire dagli assicurati, ma, non essendo nota nel dettaglio la popolazione a rischio di infortunio o malattia professionale, si è fatto riferimento all’andamento del numero delle rendite costi-tuite negli ultimi anni.

Per ciascun raggruppamento individuato per le rendite dirette o per le rendite destinate ai superstiti sono state costituite venti nuove generazioni (una per ciascun anno della proiezio-ne) alle quali sono state applicate le probabilità di permanenza in portafoglio fino al 2027.

5 In merito all’adeguamento del danno biologico, va segnalato che il modello di previsione utilizzato per l’ultimo bilancio tecnico, in attesa di una norma che consentisse all’ex IPSEMA di aggiornare gli importi da erogare, in rendita o in capitale, stabiliti con il decreto ministeriale 12 luglio 2000, prevedeva la possibilità di ipotizzare vari scenari con rivalutazione una tantum o annuale degli importi, in misura variabile.

6 Nel caso del Testo Unico si tratta di un numero molto limitato di rendite, ipotizzato, nei primi anni della proie-zione, per tenere conto di possibili contenziosi di lunga durata.

7 Il livello di solvibilità indica per quanti anni sarebbe possibile fare fronte al pagamento delle rendite, se le stesse fossero di importo identico a quello rilevato nell’esercizio, utilizzando la riserva matematica accantonata.

Anno

I primi due prospetti, che si riportano di seguito, riguardano la proiezione delle voci dello stato patrimoniale e del conto economico e permettono di:

• verificare annualmente il risultato della gestione;

• determinare per ciascun esercizio la consistenza del patrimonio netto;

• quantificare per ciascun anno un indicatore della solvibilità della gestione, calcolato come rapporto tra la riserva matematica e l’importo delle rendite erogate7.

Si precisa che la riserva statutaria riportata nel prospetto delle componenti patrimoniali è un accantonamento previsto nell’ex IPSEMA, calcolato sulla base delle prestazioni tempora-nee e permanenti erogate nell’anno.

Occorre inoltre specificare che il patrimonio netto riportato in bilancio dall’ex IPSEMA fino al consuntivo 2007, anno di riferimento dell’ultima elaborazione di bilancio tecnico, e presente nel prospetto delle componenti patrimoniali, comprende le riserve matematiche.

Anno Contributi PROIEZIONE DELLE VOCI DI CONTO ECONOMICO

Patrimonio netto al 31/12/2007 Percettori di rendita al 31/12/2007 Riserva matematica al 31/12/2007 Valore attuale medio dell'onere per rivalutazione

Percettori di rendita dal 1/1/2008 al 31/12/2027

Valore attuale dei contributi Valore attuale della riserva matematica al 31/12/2027

Valore attuale medio dell'onere del periodo 2008 - 2027

Valore attuale delle altre entrate

Valore attuale prestazioni temporanee

Valore attuale delle spese di amministrazione e delle altre uscite

Oltre ai prospetti con le valutazioni annuali si riporta lo schema sintetico, che indica la stima del risultato finale dell’insieme dei conti economici annuali, ottenuta attualizzando, ad un opportuno tasso di interesse, le valutazioni effettuate sulle entrate e sulle uscite del periodo, per riportarle all’epoca di valutazione.

Il rapporto tra il risultato del prospetto sintetico ed il valore attuale medio delle retribuzioni soggette a contribuzione negli anni della proiezione consente di esprimere l’avanzo o il

disavanzo tecnico in percentuale della massa retributiva, fornendo un’informazione più facile da interpretare. In caso di disavanzo tecnico, l’aumento dell’aliquota contributiva in misura pari al risultato del suddetto rapporto ricreerebbe l’equilibrio della gestione.

In presenza di un avanzo tecnico potrebbero essere riviste al ribasso le aliquote contributive o potrebbero essere garantite prestazioni maggiori agli assistiti, si pensi ad esempio alla rivalutazione delle erogazioni per danno biologico, sia in capitale che in rendita.