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MARIA CRISTINA PAOLETTI *

COME AUSILIO AL GOVERNO DEL SISTEMA

MARIA CRISTINA PAOLETTI *

SOMMARIO

1. Introduzione. - 2. La classificazione ICF. - 3. La sua applicazione in ambito INAIL. - 4. . Realizzazione del progetto. - 5. Caratteristiche dell’applicativo. - 6. Conclusioni.

1. INTRODUZIONE

Vi sono due livelli distinti di approccio nei confronti della valutazione del danno effettivo riportato da un infortunato che si trovi nelle condizioni di menomazione permanente.

L’approccio medico scientifico, rivolto allo studio delle conseguenze delle modifiche per-manenti delle condizioni di salute è caratterizzato dalla legittima attenzione nello stabilire una corretta diagnosi della malattia (menomazione) e una valutazione funzionale ed obietti-va della disabilità, tendendo a trascurare, e in alcuni casi ad escludere, il obietti-valore contestuale cui è sottoposta la persona con disabilità. L’approccio di tipo sociale, invece, mette in risal-to, soprattutto nelle menomazioni più gravi, gli aspetti funzionali degli individui all’interno di una comunità che presenta caratteristiche culturali considerate, per semplificazione e larga approssimazione, abbastanza omogenee. I due approcci allo stesso problema sono entrambi importanti e non è possibile individuarne uno prioritario. Il passo in avanti che si tenta di fare è quello di costruire un set di variabili, che, in maniera quanto più possibile oggettiva, provi a descrivere l’insieme delle condizioni di salute dell’infortunato, prenden-do in considerazione tutti e due i differenti aspetti citati. Il tentativo di integrazione fra i dif-ferenti aspetti citati, richiede innanzitutto la condivisione di un linguaggio comune che vei-coli significati certi e condivisi. Questo linguaggio deve essere nello stesso tempo appro-priato per modificare l’approccio ai problemi delle persone con difficoltà speciali e quindi progettare nuove modalità d’intervento per potenziare le abilità, per facilitare la partecipa-zione alla vita sociale e per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.

L’obiettivo perseguito dall’INAIL è quello di promuovere l’adozione di un linguaggio stan-dardizzato per la valutazione delle capacità residue e, nello stesso tempo, utilizzare, per la codifica dello stesso, un applicativo informatico in grado di migliorare sensibilmente la valutazione delle variabili inserite.

* Consulenza Statistico Attuariale - Direzione Generale INAIL.

2. LA CLASSIFICAZIONE ICF

Lo scopo è di fornire un linguaggio unificato ,condiviso e standardizzato, che serva da qua-dro di riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati. La classifica-zione copre qualsiasi disturbo in termini di modificaclassifica-zione funzionale associato a condizioni di salute a livello del corpo, della persona e della società. L’ICF non è solo un linguaggio comprensibile a livello mondiale, rappresenta anche una importante evoluzione del modello concettuale ICIDH dell’OMS del 1980. Non si trovano più, infatti, i termini disabilítà e handicap, che sono stati sostituiti da attività e partecipazione sociale. I termini con una con-notazione negativa hanno così acquisito una valenza positiva e le interazioni fra i vari fatto-ri che costituiscono la salute o la disabilità sono diventate più complesse, rendendo possibi-le la comprensione anche delpossibi-le situazioni più particolari e attribuendo il giusto peso ai fatto-ri contestuali, sia ambientali che personali. La valutazione di uno stato di salute non si potrà più effettuare ignorando i complessi rapporti esistenti tra corpo, mente, ambiente, contesti e cultura. In parole povere, l’ICF adotta e promuove un approccio alla disabilità di tipo “bio-psicosociale” con l’obiettivo di fornire una prospettiva coerente delle diverse dimensioni della salute, attraverso un linguaggio unificato e condiviso, a livello1:

• Biologico

• individuale

• sociale

1 Per maggiori approfondimenti si veda Organizzazione Mondiale della Sanità, Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, Erickson, Trento 2001, pp. 16-17-18-19.

In questa classificazione, l’ICF non presenta il processo del funzionamento e della disabi-lità, ma può essere usato per descriverlo fornendo gli strumenti per delineare i diversi costrutti e domini. Esso offre un approccio multi-prospettico alla classificazione del funzio-namento e della disabilità secondo un processo interattivo ed evolutivo. Fornisce gli ele-menti di base agli utilizzatori che aspirano a creare modelli e a studiare diversi aspetti di questo processo. L’ ICF si propone di migliorare la capacità di lettura dei bisogni (sia a livello individuale che a livello statistico) sulla base di una metodologia scientificamente attendibile; migliorare la capacità di indirizzo degli interventi finalizzati ad incrementare la partecipazione; migliorare la capacità di controllo e misura degli effetti degli interventi finalizzati ad incrementare la partecipazione. Si vuole eliminare le cause della restrizione alla partecipazione attraverso le politiche ordinarie di intervento (es. trasporti, istruzione, lavoro,…). Esistono, cioè, tutta una serie di interventi che vengono attuati ogni giorno nella nostra società che interagiscono fortemente, e nella maggior parte in modo negativo, sulla possibilità di partecipazione delle persone con disabilità. L’ICF fornisce le basi per leggere ed intervenire nelle varie dimensioni del fenomeno in modo scientificamente attendibile, il che vuol dire in modo replicabile, trasparente e da tutti verificabile. Questo significa lavora-re nello sviluppo e nello studio di applicazioni sperimentali.

3. LA SUA APPLICAZIONE IN AMBITO INAIL

L’importanza dell’argomento non poteva certo passare inosservato per un Istituto come l’Inail.

Per tale motivo si è costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare in grado di avviare il progetto.

Nel primo step si è reso necessario partire dalla validazione di una checklist ICF-INAIL, che individuasse i domini di interesse in maniera da integrarli come specifiche dell’Istituto.

Infatti, é possibile confrontare lo schema-base dell’ICF con quello che illustra l’outcome in situazioni di riabilitazione finalizzata al reinserimento lavorativo e notare come gli obiettivi della seconda vadano a mirare proprio sugli aspetti della vita umana che anche l’ICF identi-fica come essenziali.

Da qui nasce l’esigenza di “creare” un applicativo in grado di standardizzare la procedu-ra, che permetta di controllare il percorso riabilitativo degli utenti Inail in tempo reale a livello nazionale al fine di verificarne le criticità operative.

Il questionario, la cui compilazione viene effettuata dal personale medico e paramedico, è stato ”estratto” dalla Classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è com-posto da diverse ”Schede”, una per ogni tipo di menomazione e limitazioni che un indivi-duo può subire a causa di un infortunio, nonché i fattori ambientali che riguardano tali limi-tazioni. La prima parte è costituita dalla componente “Corpo”, che comprende due classifi-cazioni, una per le “Strutture Corporee” e una per le “Funzioni Corporee” e dalla compo-nente “Attività e Partecipazione”, che comprende l’insieme delle capacità del soggetto in relazione allo svolgimento di un determinato compito nell’ambiente circostante. Ogni com-ponente viene codificata facendo riferimento a codici alfanumerici e a qualificatori che denotano l’estensione o la gravità delle menomazioni a carico delle funzioni e strutture cor-poree e delle capacità del soggetto nello svolgere determinati “compiti” nella normale routi-ne quotidiana. Le comporouti-nenti sopra elencate vengono influenzate dai fattori ambientali, che comprendono l’ambiente fisico, sociale e degli atteggiamenti in cui le persone vivono e

conducono la loro esistenza. Questi fattori possono infatti avere un’influenza positiva o negativa sulla partecipazione dell’individuo come membro della società, sulle capacità dello stesso di eseguire compiti, sul suo funzionamento o struttura del corpo. Ovviamente, il tutto deve essere calato nella realtà Inail, per cui il questionario da compilare è composto in primis da una pagina ove sono richiesti i dati anagrafici dell’utente, vengono riportate le percentuali di invalidità civile, del Testo Unico e del Danno Biologico. Le schede, come precedentemente accennato, sono composte da una serie di variabili che descrivono il grado di menomazione/limitazione in termini numerici attraverso i cosiddetti “qualificatori di capacità e di performance” e sono individuate da un codice composto da un elemento alfa-numerico e uno alfa-numerico (es. il codice ”b1.” individua le ”Funzioni mentali”). Le funzioni relative ad una certa menomazione/limitazione, invece, sono individuate da un codice com-posto da quattro elementi: di cui il primo è alfanumerico e i tre successivi sono di tipo numerico (es.il codice “b114” individua - tra le funzioni mentali - “l’orientamento”).

All’inizio di ogni scheda, come ausilio al compilatore, sono riportate:

• una breve descrizione/guida delle valutazioni richieste;

• definizioni chiarificatrici dei campi da compilare;

• eventuali richiami tecnici e normativi.

Per dare chiarezza a quanto detto, facciamo un esempio:

la “Parte 1a: Menomazioni delle funzione corporee” presenta 7 qualificatori che vanno dal grado zero, cui è associata la valutazione “nessuna menomazione” al grado 4 cui si associa il giudizio “menomazione completa”. Il qualificatore 8 indica valore “Non specificato” e 9

“Non applicabile” . Ogni “Scheda/Parte” del questionario da compilare, ha qualificatori diversi sia per significato che per numero. Per esempio, nella “Parte 1b: Menomazioni delle Strutture corporee” le singole variabili devono essere valutate in base a tre qualifica-tori distinti: il primo indica il grado di ”Estensione delle Menomazioni”, il secondo riguarda la ”Natura del Cambiamento”, il terzo individua la “Localizzazione” nel corpo umano. Si riporta di seguito un estratto della Check-list- INAIL.