L’esperienza di Fiamm in Cina
4.4 L’esperienza in Cina
specifiche dei clienti, era necessario fornire un prodotto ottimo che richiedeva uno sforzo di sviluppo e mantenimento di know-‐how tecnologico molto importante rispetto al passato. Per questo motivo fa Fiamm ha deciso di concentrare le proprie forze sull'ottimizzazione il processo di assemblaggio di pochi semilavorati e del prodotto finito, portando all'esterno la produzione delle componenti. In questo modo ogni azienda ha modo di studiare al meglio le tecnologie e i materiali necessari per la produzione di un nuovo prodotto fornendo alla Fiamm componenti sempre all'avanguardia. In questo nuovo sistema di lavoro, è necessario sottolineare che il materiale viene acquistato dal fornitore ma su omologazione della Fiamm, inoltre, gli stampi e i disegni sono prodotti dalla Fiamm e a fine lavoro devono essere riconsegnati.
Questa scelta ha permesso alla Fiamm di mantenersi all'avanguardia nella produzione di avvisatori acustici, avendo alle spalle dei fornitori altrettanto di valore. [Fig. 4.2.3.1]
Figura 4.2.3.1: alcuni dei macchinari all’avanguardia
Fonte: www.fiamm.com
4.4 L’esperienza in Cina
Sulla base delle tematiche e problematiche affrontate in questa tesi, approfondiremo ora l’esperienza dello stabilimento di avvisatori acustici della Fiamm nella città di Wuhan 武汉, regione dello Hubei 湖北.
La scelta di investire nella città di Wuhan è avvenuta negli anni 2000 con la divisione batterie cogliendo l’opportunità data dalle agevolazioni economico-‐ finanziarie che in quegli anni il governo metteva a disposizione degli investitori esteri. L’attività per la produzione di avvisatori acustici in Cina viene avviata nel 2009 all’interno di uno spazio ricavato nel plant già esistente e in seguito, nella seconda parte del 2010, con la necessità di aumentare i volumi produttivi viene costruito uno stabilimento dedicato a questa divisione. La sezione di avvisatori acustici è andata dunque ad integrare la sussidiaria già esistente in quella città. La motivazione che ha spinto l’impresa a investire nel Paese di Mezzo è legata al fatto che diverse analisi di mercato fatte in anni passati evidenziavano la potenzialità di crescita del continente Asiatico, con la Cina in testa.
A conferma di ciò viene riportata di seguito la prospettiva dei volumi di produzione auto mondiale [Fig. 4.4.1] in cui il continente Asiatico rappresenta più del 50% del volume di auto prodotte al mondo con la Cina che ne rappresenterà da sola circa il 25%.
Figura 4.4.1: Volumi di produzione auto mondiale
Fonte: LMC Automotive Luglio 2012
A seguito di questa analisi di mercato furono valutati altre metodologie di lavoro con l’Asia tra cui l’esportazione che fu da subito considerata inadatta per diversi motivi: il trasporto è il primo grande problema poiché sia il costo che la durata sono molto elevati, infatti per spedire in Cina via mare sono necessari indicativamente due mesi, se si considera il trasporto dal magazzino italiano al magazzino di destino (inclusi i controlli doganali). Oltre alla difficoltà logistica relativa ai tempi di consegna, ci sono altre conseguenze negative: in primis il fattore finanziario perché
si ha un capitale fermo per circa due mesi; ancora, la difficile e onerosa gestione del rischio qualitativo: in caso di contestazione del prodotto diventa molto difficile sia fare dei controlli personalmente sia effettuare eventuali modifiche poiché sarebbe necessario rispedire il materiale in Italia a cui conseguirebbero tutte le problematiche già elencate. Ma il fattore di maggiore importanza nella scelta fu di fatto strategia di vicinanza al cliente che rappresenta un fattore competitivo molto importante, soprattutto verso quei clienti che producono piattaforme su scala mondiale (Es GM, Ford ecc.).
Clienti e concorrenza
Nel 2009 quando Fiamm si è insediata a Wuhan, non aveva già dei clienti, la scelta strategica vedeva lo sviluppo dell’azienda nel medio-‐lungo periodo, tuttavia godeva già di fama mondiale e questo ha fatto sì che le aziende estere già insediate in loco accolsero con fiducia la presenza dell’azienda Dolcetta. Un problema da affrontare era trovare dei nuovi clienti, in particolar modo locali, così da farsi conoscere tra le imprese cinesi ed entrare gradualmente nel mercato. Questo non fu facile proprio per i motivi analizzati nel capitolo precedente, ovvero il senso di sinocentrismo che spinge l’imprenditore cinese a favorire un fornitore locale a discapito di un produttore straniero.
Altro fattore a favore del produttore cinese è indubbiamente il prezzo inferiore, che però va a discapito della qualità. Nonostante questi elementi avversi, con il passare degli anni la Fiamm è riuscita a farsi apprezzare per la qualità del prodotto conquistando il mercato locale e ampliando il suo portafoglio clienti.
I clienti principali di questo stabilimento Fiamm sono indubbiamente le case automobilistiche; la storica collaborazione in campo automobilistico in America ed Europa non implica il fatto che la Fiamm-‐ Cina sarà automaticamente scelta dalle filiali automobilistiche cinesi come fornitore principale, o unico. Solitamente i responsabili di queste filiali automobilistiche sono cinesi i quali, cresciuti con i principi confuciani e sinocentrici, cercano di promuovere i produttori locali nonostante la casa madre spinga per acquistare i prodotti Fiamm in quanto riconosciuti e apprezzati nel mondo come di ottima qualità. [Fig. 4.4.2]
Figura 4.4.2: principali clienti FIAMM
Fonte: Il turnaround del gruppo FIAMM, Fondazione Cuoa, 7 novembre 2009
Codici etici
L’azienda ha adottato un codice etico che fissa i principi di correttezza, lealtà, integrità e trasparenza dei comportamenti, del modo di operare e della conduzione dei rapporti, sia nelle relazioni aziendali, sia nelle relazioni con clienti e fornitori. Il codice etico è unico per tutti gli stabilimenti Fiamm ed è tradotto nelle lingue originarie del paese in cui è presente la filiale. Lo stesso vale dunque per la sede di Wuhan e tutti i dipendenti devono essere a conoscenza del codice etico e comportarsi secondo i principi di questo.
I vertici dell’azienda basano le loro strategie politico-‐economiche sui principi del codice etico dell’azienda il quale è unico e condiviso con i principi etici occidentali. Esiste dunque una politica aziendale per la quale indipendentemente dal paese in cui opera l’azienda, questa affronta ogni decisione come fosse nel territorio italiano, e quindi rispettando tutte le norme, diritti e doveri che sono richiesti dal nostro Paese. Nonostante la norma vigente in tale paese sia meno rigida rispetto al nostro, la Fiamm si attiene comunque ai principi dell’Italia. Un esempio concreto lo si riscontra nell’impianto elettrico della sussidiaria di Wuhan: l’impianto è stato fatto a norma di legge italiana che soddisfa abbondantemente quella cinese, in questo caso seguire la legge cinese sarebbe stato molto semplice e comoda, invece i responsabili dello stabilimento hanno ritenuto opportuno operare sullo stile italiano poiché tutela maggiormente la sicurezza sul lavoro.
Risorse umane
Come in tutte le aziende, anche per Fiamm i dipendenti, dal general manager al
blue-‐collar worker, sono degli elementi fondamentali per potersi assicurare una
realizzazione del prodotto degna di mantenere il nome Fiamm nonostante il prodotto sia made in China. Per questo motivo l’azienda seleziona il personale sulle basi delle conoscenze e capacità individuali, successivamente fornisce dei corsi e dei
tutor così da formare il dipendente in modo da renderlo autonomo e completamente
competente nello svolgere la propria mansione.
I lavoratori sono tutti tutelati e rispettati allo stesso modo indipendentemente dalle loro origini. Ad esempio, il salario viene negoziato tra i responsabili delle risorse umane e l’interessato stesso: in questo modo il dipendente è consapevole del motivo per cui percepisce un determinato stipendio. Relativamente alle ore di lavoro, gli operai svolgono indicativamente otto ore al giorno come in Italia, nel caso in cui fosse necessario sono ben disposti a fare ore di straordinario per poter guadagnare di più, in questo caso il responsabile delle risorse umane stabilisce un tetto massimo di ore straordinarie possibili, sulla base delle norme occidentali, dopodiché sarà necessario assumere un nuovo dipendente se la mole di lavoro non diminuisce, nonostante il lavoratore cinese insista nel poter fare molteplici ore di lavoro straordinario.
Un problema che si riscontra di frequente è costituito dalle dimissioni improvvise dei dipendenti; nel terzo capitolo si è analizzato il contratto di lavoro, il quale tende a tutelare maggiormente il dipendente a discapito del titolare. Un esempio concreto lo si riscontra nell’esperienza di questa azienda poiché alcuni dipendenti non danno alcun tipo di preavviso se decidono di licenziarsi; solitamente a seguito del capodanno cinese, il 20-‐30% della forza lavoro Fiamm non rientra in azienda dopo il periodo dei festeggiamenti. Il fattore che li spinge a cambiare lavoro in questo modo è lo stipendio, la maggior parte dei cinesi cambia lavoro perché viene proposto un lavoro con uno stipendio poco più consistente, manca dunque il sentimento di attaccamento all’azienda e il saper riconoscere se un’azienda vale e può dare più di un’altra indipendentemente dal salario.
A seguito di quanto affermato, l’azienda ha sviluppato o meglio applicato lo stesso modello di gestione delle risorse umane presente in Italia e in tutti i siti produttivi mondiali di Fiamm, basato sulla valutazione e valorizzazione delle competenze
chiave a tutti i livelli dell’organigramma aziendale con la speranza che il dipendente recepisca quanto l’azienda può offrirle.
L’azienda inoltre recepisce le richieste a livello di minimo salariale obbligatorio emanate dalle autorità locali, adeguandosi di conseguenza. Grazie quindi ad un approccio costruttivo finora inoltre l’azienda non ha mai visto i dipendenti associarsi in forme sindacali per eventualmente portare avanti forme di protesta, grazie a questo dialogo libero e aperto tra dipendenti e responsabili, in questi anni di lavoro non si è mai presentato il rischio di far fronte a scioperi o astensioni dal lavoro per violazione dei diritti del lavoratore.
Relativamente alla nazionalità del personale, la scelta di Fiamm è stata quella di inserire personale locale con o senza esperienza e formarlo fino a raggiungere un determinato ruolo all’interno dell’azienda. Per quanto riguarda i blue-‐collar workers, sono tutte persone locali, molto interessate al lavoro, il responsabile di reparto le affianca continuamente e loro dimostrano molto passione ed hanno un approccio al miglioramento in quanto l’azienda offre opportunità di crescita al suo interno.
Un esempio concreto si riscontra nella produzione, ovvero, nel 2010 era presente una sola linea semi manuale poiché l’esperienza dei dipendenti in questo ambito era quasi nulla ed era quindi necessario insegnare loro il lavoro partendo dalle basi. Negli anni successivi, essendo aumentato il volume di lavoro, è stata inserita una seconda linea di produzione più automatizzata della precedente nella quale lavoravano gli operai con maggiore esperienza, mentre nella prima linea sono stati assunti nuovi dipendenti locali.
Per quanto riguarda i responsabili di stabilimento, il general manager è di origini canadesi, già inserito nel mercato cinese da diversi anni poiché si traferì in Cina sposando una locale. Questa è stata una scelta strategica, in quanto ci si relaziona con una persona di origini occidentali con cui si condividono stili di vita e principi, al contempo con un immigrato che ha imparato a conoscere la cultura e gli stili di vita locali riuscendo a rapportarsi naturalmente con persone culturalmente diverse da noi. A dirigere la filiale sotto l’aspetto degli acquisti, vendite, qualità, risorse umane è quant’altro sono tutte persone locali, ad eccezione di un dipendente di origine francese che aveva già lavorato per Fiamm in Francia, poi in Italia e ora in Cina. Si tratta dunque di una persona fidata e con esperienza, caratteristiche necessarie per la gestione del settore engineering, manutenzione e produzione che sono il cuore delle operations e necessitano di maggiore esperienza.
L’impatto ambientale: pro e contro
Con riferimento all’analisi svolta nel terzo capitolo, discutiamo ora le tesi prima sostenute calate nella realtà Fiamm.
• “Le decisioni che vengono prese dalla sussidiaria sono influenzate dalla casa madre che, non essendo insediata nel territorio, non manifesta particolare interesse per lo stesso”: affermazione smentita. Innanzitutto le decisioni prese dai responsabili locali seguono i principi del codice etico, in secondo luogo si può affermare che, nell’ambito di linee guida strategiche impostate dalla casa madre e fortemente condivise, la sussidiaria agisce all’interno di un budget sulla base del quale i responsabili attuano le strategie economiche che ritengono necessarie, sostenendole in termini di proposte di dettaglio e azioni concrete alla sede in Italiana. Già nel 2008 il plant di Wuhan sezione batterie ha ricevuto un riconoscimento prestigioso: l’azienda è stata premiata come Top Investor China, premio promosso dalla Fondazione Italia Cina e da Milano Finanza. Questo viene assegnato alle imprese che hanno investito al meglio le proprie opportunità di sviluppo sfruttando al meglio le offerte del mercato cinese intersecando il profitto dell’azienda con la crescita del sistema socio-‐economico cinese. L’impianto di Wuhan, infatti, è progettato con tecnologie di ultima generazione in grado di ottimizzare la produzione e i consumi energetici. Durante la serata della premiazione, i proventi sono stati devoluti al progetto Lifelin Express che offre operazioni di chirurgia oftalmica nelle aree più povere e arretrate della Cina.
• “La casa madre preferisce mantenere i fornitori conosciuti e non usufruire di quelli locali”: affermazione smentita. Al momento Fiamm usufruisce quasi solamente di fornitori italiani ma non per una scelta strategica o di convenienza, ma per un problema legato alla qualità e tipologia di prodotto. Per assicurare la qualità Fiamm anche nel mercato asiatico è necessario che i componenti rispettino gli standard qualitativi richiesti da Fiamm. Ad oggi, per una percentuale ancora elevata dei componenti, l’ufficio Acquisti Fiamm non è ancora riuscito a validare fornitori locali in grado di assicurare tale qualità perciò, con alcune importanti eccezioni come per i prodotti elettronici, l’azienda si trova nella posizione di dover importare i componenti dall’Italia affrontando anche costi maggiori.
• “La tecnologia estera non porta sviluppo nell’ambiente poiché viene utilizzata ma non insegnata”: affermazione parzialmente veritiera. Se ci riferiamo
alla tecnologia d’avanguardia relativa ai software dei macchinari e elementi simili, la Fiamm ritiene sia necessario limitare queste conoscenze a poche persone all’interno dell’azienda, perciò tutti queste parti informatiche sono criptate così da permettere alle sole persone competenti di entrare nel “cervello” della macchina ed apportare eventuali modiche. Al contrario, se con il termine tecnologia si fa riferimento alla capacità apprese nell’utilizzo pratico dei macchinari, il personale ha tutte le conoscenze necessarie per poter utilizzare le macchine in modo autonomo. Inoltre, è data loro la possibilità di mettersi in contatto direttamente con tecnici ed esperti sia Europei che Americani i quali possono dare dei consigli e suggerimenti sulla base della loro pluriennale esperienza. Ancora, ad alcuni dipendenti viene offerta l’opportunità di lavorare per un breve periodo in Italia così da conoscere meglio l’azienda e mostrare loro cosa si può ottenere attraverso l’impegno e la dedizione.
• “La presenza di aziende di fama mondiale in un determinato territorio, contribuisce a renderlo più attrattivo per le imprese che vogliono investire all’estero”: affermazione parzialmente veritiera. Indubbiamente la presenza di imprese multinazionali spinge l’investitore straniero ad insediarsi in una zona limitrofa poiché questa sarà sicuramente già attrezzata di infrastrutture e tutti quegli elementi utili per lo sviluppo di un’impresa. D’altro canto la scelta di insediarsi o meno in un determinato territorio dipende soprattutto dalle politiche governative che favoriscono gli IDE in alcune zone tramite agevolazioni economiche e fiscali.
• “L'apertura di una filiale non porta beneficio all'ambiente in cui si insedia perchè, tra le altre motivazioni, parte dei profitti ritornano, con la distribuzione dei dividenti agli azionisti nel paese d'origine della casa madre ed il paese ospitante, nel nostro caso la Cina, non ne trarrebbe vantaggio”: affermazione smentita. Dal punto di vista finanziario non si può escludere che parte degli utili generati in Cina (ad oggi non è il caso della divisione analizzata) possano tornare in Italia, ma non bisogna trascurare gli indubbi benefici che anche il Paese ospitante ne trae. I motivi che spingono un'impresa verso l'internazionalizzazione con un insediamento produttivo diretto sono molteplici e in generale cercano di sfruttare i vantaggi competitivi che in patria non trovano o che in un paese estero sono più appetibili. Peraltro i nuovi investimenti apportano con immediatezza nuovi contributi alla formazione del capitale e alla crescita produttiva dei paesi recipienti. Sarebbe quindi un grave errore considerare gli insediamenti degli investitori esteri alla stregua di un mero
cambiamento della struttura proprietaria, che devia totalmente o in parte il profitto generato presso tali soggetti. Se in taluni casi tali investimenti possono essere frutto di logiche oligopolistiche «a somma nulla» e di politiche predatorie che giungono all’estrema conseguenza di sfruttare le risorse accumulate localmente, nella grande maggioranza invece, come nel caso Fiamm, l'apertura di filiali contribuisce alla creazione, nel paese ospitante, di nuove opportunità di mercato, della valorizzazione dei propri assets nei circuiti internazionali, della possibilità di arricchirsi con nuove competenze e tecnologie, che elevano la produttività e la competitività, aprendo la via alla crescita degli investimenti e dell’occupazione. Queste ricadute positive innescano un percorso virtuoso di crescita economica sia di breve che di lungo periodo: il PIL, tramite l'aumento dei consumi interni dovuti ai maggiori redditi disponibili dei lavoratori locali, aumenta mentre il know-‐how acquisito pone le basi per il mantenimento dello sviluppo economico innescato.