L’esperienza di Fiamm in Cina
4.1 La storia dell’azienda, dal 1942 ad oggi
L’esperienza di Fiamm in Cina
Concretizzando gli approfondimenti teorici analizzati nei capitoli precedenti, intendo concludere l’elaborato presentando il caso di un’azienda vicentina di successo, leader mondiale nella produzione di batterie e avvisatori acustici, la Fiamm di Montecchio Maggiore.
Questa azienda fu fondata nel 1942 da Giulio Dolcetta in collaborazione con il fratello Bruno; grazie alla passione e alla perseveranza dei loro successori questa piccola azienda, che produceva accumulatori per auto per il mercato locale, ha saputo conquistare prestigio internazionale e rappresenta motivo di orgoglio non solo per il panorama economico vicentino, ma anche per quello nazionale.
4.1 La storia dell’azienda, dal 1942 ad oggi
L’ingegnere elettrotecnico Giulio Dolcetta, classe 1880, decise nel 1942 di acquistare con il fratello Bruno1 la fabbrica produttrice di accumulatori2 fondata da
Giacomo Pellizzari3 nel 1938: l’Elettra di Montecchio Maggiore.
Precedentemente, già negli anni venti e trenta, l’ingegnere aveva collaborato alle grandi opere civili e ai progetti di elettrificazione nelle diverse città d’Italia; questi
1 Bruno Dolcetta: direttore centrale del Banca Commerciale Italiana. 2 apparecchio capace di accumulare energia elettrica
3 Giacomo Pellizzari (Vicenza, 1883-‐1955): dopo essersi diplomato, lavora nell’officina del padre; dopo la prima
guerra mondiale, l’azienda si sviluppa conoscendo in seguito fama internazionale come fabbrica che produce pompe e motori elettrici. La Pellizzari S.p.A. è un punto di riferimento per tutta l’economia della vallata a partire dal secondo dopoguerra. G.P. nel 1953 riceve la laurea in ingegneria elettrotecnica ad honoris causa. L’intera comunità di Arzignano (VI) deve molto ancora oggi a G.P. per il benessere economico e lo sviluppo sociale del paese.
molteplici anni di esperienza gli permisero di percepire le grandi potenzialità che offre l’Elettra.
Di certo l’esperienza non fu il solo fattore che spinse Giulio all’acquisto della fabbrica, sicuramente era per lui importante investire il capitale messo da parte durante i decenni di lavoro precedenti per creare delle opportunità di lavoro ai quattro giovani figli maschi4.
In quel periodo, l’Italia era nel pieno della Seconda Guerra Mondiale e il padre Giulio era consapevole che la vita dei propri figli era a rischio poiché arruolati nell’esercito belligerante.
L’unico modo per salvarli dal fronte era renderli titolari di un’azienda strategicamente utile al Ministero della Guerra, perciò decise di apportare delle modifiche al prodotto finale in modo da renderlo valido per la guerra.
Così, nel 1942, nasce la Fiamm, acronimo di “Fabbrica Italiana Accumulatori Motocarri Montecchio”.
L’anno successivo il fondatore della Fiamm, Giulio, viene a mancare, dopo una vita piena di gioie e successi sia a livello lavorativo che familiare, il dolore più grande è non poter veder crescere e svilupparsi il suo progetto.
4.1.1 Gli anni quaranta
I due giovani fratelli Giovanni e Francesco devono già nel 1943 affrontare grandi difficoltà a causa della guerra e delle invasioni tedesche. I militari nazisti infatti avevano preso il controllo dello stabilimento, così i due fratelli e i collaboratori si trovarono nella difficile posizione di difendere gli impianti e le maestranze che gli invasori volevano trasferire in Germania.
I Dolcetta sono obbligati a collaborare con i militari tedeschi che erano incaricati della gestione dopo aver requisito lo stabilimento: i nazisti avevano bisogno di produrre batterie necessarie per il funzionamento dei loro automezzi militari.
Sono anni molto duri per l’azienda che ufficialmente lavora in esclusiva per l’esercito tedesco, in realtà con pochi fedeli operai la notte produce batterie per i partigiani e gli alleati, pronti a sfondare la linea gotica.
Nel pieno della ritirata del 1944 i tedeschi trasferirono in provincia di Bolzano, territorio da loro considerato sicuro, parte dei macchinari per continuare la
produzione di batterie; l’anno successivo con la disfatta del Reich, i nazisti sono obbligati ad abbandonare la fabbrica di Bolzano e gli americani riconsegnarono i macchinari ai Dolcetta i quali, per evitare enormi spese per il loro trasferimento nella sede di Montecchio, decidono di creare un sito produttivo in loco.5
Con la fine della guerra la Fiamm può ritornare alla sua missione iniziale e decide di produrre accumulatori al piombo per trazione e batterie stazionarie e semi-‐ stazionarie per la riserva di energia. Questa dei Dolcetta fu una scelta strategica poiché il Paese stava ricostruendo da zero le strutture industriali e la rete ferroviaria.
Nel 1949 iniziò la produzione di avvisatori acustici che porterà l’azienda a raggiungere la leadership mondiale nel settore.
4.1.2 Gli anni cinquanta
Con la ripresa del dopoguerra i fratelli Dolcetta capiscono che la Fiamm necessita di nuova figure professionali anche nei quadri dirigenziali. Entrano così a far parte della famiglia Fiamm diverse figure di rilevata importanza che, nella maggior parte dei casi, rimarranno parte dell’azienda dedicando la propria esperienza professionale e passione per tutto il loro percorso lavorativo.
In questi anni in Italia si assiste al fenomeno della motorizzazione di massa. L’azienda decide così di essere presente al salone dell’auto di Torino e ad altre manifestazioni del settore. Nella Mille Miglia del 1950, il conte Giannino Marzotto trionferà alla guida di una Ferrari costruita con batteria Fiamm.
La fama dell’azienda Dolcetta è sempre maggiore6 tanto che i vertici decidono di
sdoppiare la Fiamm in due rami: il ricambio automobilistico e il settore industriale. La leggendaria Lambretta della Innocenti monta batterie cariche secche Fiamm: è la prima fornitura in primo impianto dell’azienda.
In questi anni ha un importante sviluppo la produzione di avvisatori acustici che vedrà nel decennio successivo il suo boom economico.
Dopo tanti successi, gli anni cinquanta si concludono con una grande perdita, a soli quarantadue anni l’ingegnere Giovanni viene a mancare a causa di un infarto.
5 Questa sarà un’impresa indipendente ma sempre legata alla Fiamm che prenderà il nome di
“Accumulatori Alto Adige”.
6 I punti vendita di prodotti Fiamm sono passati da 300 a 2000, le agenzie di zona da 9 a 17 e i depositi
4.1.3 Gli anni sessanta
La perdita di Giovanni porta grande sconforto nell’azienda, ma questo triste evento non fermerà il progresso della che al contrario, anche in onore del defunto dottore, affronterà al meglio il boom economico degli anni sessanta.
In questo periodo il numero delle automobili presenti nel territorio italiano triplica nell’arco di pochi anni, così Fiamm potenzia la propria struttura produttiva e commerciale per far fronte alla domanda in continua crescita; inoltre, lancia sul mercato nuovi modelli di accumulatori e avvisatori acustici.
Un ruolo rilevante era ricoperto dalle campagne pubblicitarie le quali evidenziavano la sicurezza nell’uso degli avvisatori acustici durante la guida: al tempo la struttura stradale era agli esordi perciò era necessario usare spesso il clacson per farsi strada tra pedoni e veicoli di allora.
Una simpatica pubblicità del tempo in cui era rappresentata una famiglia in auto diceva: ”Ci siamo tolti le ansie del viaggio in auto perché abbiamo la sicurezza Fiamm.
(La tromba Fiamm apre la strada ed allontana i pericoli).” [Fig. 4.1.3.1] . [Fig.4.1.3.2]
Figura 4.1.3.1: Rappresentazione di una Figura 4.1.2.1: L’avanguardia dei prodotti Fiamm delle campagne pubblicitarie rende l’azienda parte del marchio Ferrari proposte da Fiamm
L’azienda è sempre stata all’avanguardia nella tecnologia, il nuovo volume d’affari necessitava di maggiore automazione e l’assemblaggio manuale non era più sufficiente. Ma non solo il reparto tecnico progrediva in termini tecnologici e quantitativi, la rete commerciale creata da Giovanni ha spinto il dottor Stefano Dolcetta a viaggiare in diversi stati europei per far conoscere il marchio Fiamm che negli anni si è consolidato anche all’estero al punto di creare filiali di vendita e stabilimenti produttivi in diversi mercati del mondo.
4.1.4 Gli anni settanta
Per la Fiamm questi anni sono sinonimo di evoluzione, cambiamento e apertura sia a livello produttivo che manageriale.
Entrano a far parte dell’azienda nuovi volti così da trasformare l’ufficio in un’organizzazione più professionale e completa.
Per quanto riguarda la produzione, in questo decennio viene sviluppata una grande novità: il monoblocco in polipropilene che andrà a sostituire l’ebanite nei accumulatori di avviamento. Questo prodotto segnò l’inizio di una nuova era nel campo della batteria grazie alle sue molteplici qualità e innovazioni.
Gli anni settanta sono segnati anche dalla crisi petrolifera, così l’azienda dei Dolcetta torna a dedicarsi alla trazione elettrica stradale costruendo una batteria che sarà montata sui veicoli elettrici sperimentali.
Non di meno sono gli sviluppi in campo degli avvisatori acustici; viene prodotta la CTP, una nuova tromba elettrica che sarà punto di riferimento a livello mondiale per molto tempo.
Altra innovazione, agli accumulatori per auto e camion si aggiungono alla produzione di quelli per moto, così la Fiamm riesce a posizionarsi ai primi posti nelle case automobilistiche europee.
Ancora, tra i maggiori clienti dell’azienda troviamo Sip, Enel, Cnen7 e le più
importanti società di ingegneria italiane ed estere.
Grazie ai successi ottenuti in questi anni, l’azienda decide di ampliare la propria capacità produttiva realizzando nuovi stabilimenti: ad Almisano di Lonigo nel 1973 viene inaugurata la sede AIF (Accumulatori Industriali Fiamm), nel 1974 viene
aperto uno stabilimento in Abruzzo per le batterie di avviamento e nel 1978 viene ampliata la sede di Montecchio Maggiore FCA (Fiamm Componenti Accessori), quest’ultima al tempo risultava essere uno dei più moderni complessi europei del settore.
Verso la fine degli anni settanta i volumi di vendita raggiungono numeri esorbitanti così la direzione decide di creare due organizzazioni distinte.
In questi anni entrano a far parte del team Fiamm i figli dei quattro fratelli capostipiti, la maggior parte di loro hanno conseguito la laurea in ingegneria.
4.1.5 Gli anni ottanta
In questi anni altre figure rilevanti entrano a far parte della Fiamm. In questo periodo inizia il processo di internazionalizzazione della società che apre uno stabilimento a Brownsville negli USA; allo stesso tempo un ricercatore americano8 si
trasferisce in Italia e lavora direttamente in azienda per collaborare allo sviluppo della prima batteria stazionaria ermetica a ricombinazione “Made in Italy”: la Monolite.
Lo sviluppo con il mercato americano non finisce qui: la Ford americana nel 1988 sceglie Fiamm come fornitore ufficiale di avvisatori acustici per tutti i suoi veicoli. La stessa, attribuisce all’azienda dei Dolcetta il premio Q1, contrassegno di qualità certificata da parte della casa americana. Il prodotto che colpì gli americani fu l’ AM80, fiore all’occhiello del settore e frutto di costante studio e perfezionamento delle linee di produzione.
A metà degli anni ottanta Ford decise di de-‐localizzare la produzione di avvisatori acustici. Doveva scegliere il fornitore italiano e fatta una prima scrematura rimasero in gara cinque potenziali fornitori tra cui Fiamm. Ricordo che si organizzò l’audit e vennero i delegati Ford a Montecchio per una settimana. Ci fecero un audit completo trovandoci molto competenti ma ancora in fase post-‐artigianale.
Alla fine ci eravamo riusciti, in quanto Ford decise di sceglierci come fornitore unico per la sua produzione mondiale di avvisatori. Per far fronte a tale promettente prospettiva di sviluppo Fiamm decise allora di costruire un nuovo stabilimento a Brownsville (USA).
Fu un periodo di eccezionale fermento in quanto i tempi di consegna delle macchine in America era strettissimo. Ricordo che ad un certo punto si doveva spedire […]. Un’avventura, ma alla fine tutto fu consegnato nei tempi previsti con i
complimenti degli americani, inizialmente scettici nei confronti della puntualità degli “italiani”.9
In questi anni si ha inoltre un forte sviluppo nel mercato europeo: vengono costituite le prime filiali di vendita in Europa, a Colonia per la Germania e Parigi per la Francia, inizialmente con la commercializzazione di avvisatori acustici e successivamente di batterie.
Nel Sud-‐America (Brasile) viene costituita Fiamm Brasile che non vedrà un grandissimo sviluppo nel corso degli anni, si limiterà a servire il territorio nazionale e qualche stato limitrofo.
In conclusione, gli anni ottanta sono stati anni gloriosi per i Dolcetta, grazie all’avanzamento tecnologico e alla specializzazione nel prodotto; rimanendo sempre nell’avanguardia high-‐tech, riescono a costruirsi fama e ottima reputazione a livello mondiale: la Fiamm è presente nel mondo dei natanti con le batterie marine, nel mondo dei mezzi pesanti con le batterie Professional Maxi e la continua affermazione del marchio nel mondo dello sport.
4.1.6 Gli anni novanta
L’inizio di questo decennio è segnato da un grande evento: la Fiamm nel 1992 acquisisce il gruppo Klaxon10 trasferendo così la produzione americana di avvisatori
acustici a Cadillac, nel Michigan.11
Dopo una serie di cambiamenti avvenuti all’interno dell’azienda, quali la morte improvvisa di Claudio12 e l’ampliamento delle sedi produttive, la famiglia Dolcetta
decide di managerializzare l’azienda per far fronte alle sue dimensioni internazionali. Viene così scelto un Amministratore Delegato esterno, tuttavia la presidenza del consiglio di amministrazione rimane in mano alla famiglia Dolcetta.
Continuano imperterriti i grandi passi in avanti della Fiamm, alla soglia del terzo millennio l’azienda apre uno stabilimento di batterie industriali in Georgia, a Waynesboro: polo produttivo americano per le batterie Fiamm da cui è partita la commercializzazione delle batterie stazionarie in tutto il territorio nord americano.
9 Intervista ingegnere Paolo D’Incà
10 Gruppo Klaxon: inventore del principio di funzionamento dell’avvisatore acustico. 11 Questo stabilimento diventerà successivamente il più produttivo del gruppo.
12 Claudio Dolcetta, figlio del defunto Giovanni Dolcetta, morì, ancor giovane, nel 1989. Claudio era
considerato il punto di riferimento dell’Azienda, sia grazie alla sua giovane età e freschezza delle idee, sia perché rappresentava con tutto se stesso il forte attacco alla famiglia Dolcetta e ai suoi ideali.
La scelta di creare uno stabilimento in Georgia è il frutto di un’accurata valutazione; punto a favore è la presenza di un importante polo di industria chimica a 50km di distanza dallo stabilimento Fiamm.
Lo stabilimento in Georgia si può definire greenfield e la Fiamm ha potuto contare su importanti aiuti da parte dello stato georgiano poiché l’amministrazione e il Governatore hanno messo a disposizione gratuitamente la terra, eliminando così un grosso costo iniziale per i Dolcetta, inoltre lo Stato ha dato vita all’infrastruttura ferroviaria per favorire i trasporti che sarebbero stati necessari con l’attivazione dello stabilimento, incisivi nella selezione anche gli sgravi fiscali e la manodopera a basso costo.
Tutti questi aiuti sono stati dati all’azienda italiana perché le autorità georgiane avevano intuito il grande investimento che la Fiamm avrebbe fatto, e il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione che naturalmente avrebbe portato come seguito.
Si conclude così il secondo millennio con una Fiamm brillante e in piena crescita: il gruppo è in totale formato da quindici società con nove stabilimenti e quattro linee di produzione. I clienti, oltre agli enti pubblici italiani, sono i più grandi nomi del mercato internazionale, quali Fiat, Ferrari, Ford, Lamborghini, Iveco, Renault, Pegeout-‐Citroen, Merces, Porche, BMW, Jaguar, Aston Martin e molti altri ancora.
4.1.7 La Fiamm nel terzo millennio
Oltre all’apertura dei nuovi stabilimenti negli USA, le nuove politiche economiche attuate dai Dolcetta portano all’acquisizione di numerosi distributori di batterie in Europa, nonché importanti investimenti in tecnologia. L’azienda affronta negli anni 2003-‐2006 un periodo di difficoltà che culmina nel 2007 con un grande cambiamento ai vertici della stessa. La compagine azionaria si riduce a due gruppi familiari: Stefano Dolcetta che rientra in Fiamm anche nel ruolo di Amministratore Delegato di Fiamm e Alessandro Dolcetta in quello di Vicepresidente. Questi sono anni di rilancio del gruppo Fiamm che, oltre a consolidare la posizione competitiva dell’azienda nei business “tradizionali” (batterie, trombe, antenne), decide di investire in tecnologie innovative (batterie al sale e Oled) per lo sviluppo di soluzioni chiave in mano orientate a mercati di grandi potenzialità future come per
esempio l’energy storage, legato alla prevista crescita nell’ambito della produzione e stoccaggio di energia da fonti rinnovabili.
Il Gruppo Fiamm è composto da 3.300 dipendenti nelle sedi dislocate nei 60 paesi in cui è presente, di cui considerando il solo sito italiano, conta 1.200 dipendenti.13
[Fig. 4.1.7.1], [Fig. 4.1.7.2]
Figura 4.1.7.1: Trademarks
Fonte: Il turnaround del gruppo Fiamm, Fondazione Cuoa, 7 novembre 2009
Figura 4.1.7.2: Alcuni dei prodotti all’avanguardia dell’azienda
Fonte: www.fiamm.com
4.1.8 Fiamm per il sociale
Non c'è azienda al giorno d'oggi che possa esimersi dal sostenere l'ambiente e le persone che lo popolano. Fiamm vuole dare concretezza al forte legame con il suo territorio, sostenendolo oggi attraverso le iniziative di FIAMM CULTURA. Iniziative volte a restituire ciò che questo stesso territorio ha saputo dare all'azienda in termini di competenze, risorse umane e non solo.14
Fiamm partecipa al sostegno di diverse enti all’interno del territorio vicentino, tra cui ricordiamo la Scuola Materna Giovanni Dolcetta di Montecchio Maggiore che è sostenuta dall’azienda sin dal 1978. Nel 2008 la Fiamm decide di sostenere la Fondazione del teatro Comunale di Vicenza inaugurato l’anno precedente, un teatro che da troppi anni non era presente in una magnifica città d’arte quale è Vicenza. Inoltre, l’azienda è uno dei soci sostenitori della Fondazione CUOA, importante realtà e prima business school del Nord Est.
4.1.9 Fiamm per l’ambiente
Il Gruppo Fiamm è in continua evoluzione nell’ambito della ricerca per la salvaguardia dell’ambiente. [Fig. 4.1.9.1]. Ogni anno viene investito il 4% del fatturato in ricerca per puntare alla green economy impiegando uno staff di sessanta persone in collaborazione con il Cnr15, l’Università della Sapienza di Roma e con
diversi atenei francesi ed europei. Già nel 2010 erano iniziate le ricerche sui sistemi di energy storage con le batterie al sale ndr16 (batterie al sodio-‐cloruro metallico);
per favorire gli sviluppi di queste ricerche il gruppo acquistò nello stesso anno un’azienda svizzera leader nelle batterie al sale [Fig. 4.1.9.2].
Altro settore fortemente innovativo sono le tecnologie OLED 17 per
l’illuminazione.
14 www.fiamm.com , sezione: FIAMM CULTURA 15 Acronimo di Consiglio Nazionale delle Ricerche
16 Le batterie al sale sono utili in ambienti in cui è necessario garantire un accumulo di energia e
continuità di fornitura, queste hanno una capacità di ricarica molto elevata e sono sostenibili perché a zero emissioni e hanno un sistema molto stabile.
Figura 4.1.9.1 : Fiamm per l’ambiente Fonte: www.fiamm.com
Figura 4.1.9.2: 110rw80 -‐ sodio cloruro di nichel -‐ riserva di energia per servizi di bordo
Fonte: ww.fiamm.com
Altra iniziativa importante relativa alla salvaguardia dell’ambiente è la Raccolta Amica: Fiamm, in collaborazione con il Consorzio Nazionale di Raccolta e Riciclo (COBAT) permette alle officine di ottenere un box in cui collocare le batterie esauste da smaltire in attesa che arrivino gli addetti COBAT che si occuperanno del corretto smaltimento: è un progetto che va a favorire l’ambiente perché evita la dispersione di rifiuti pericolosi. [Fig. 4.1.7.3]
Figura 4.1.7:3 Processo di smaltimento batterie esaurite
Fonte: www.fiammnetwork.com
4.1.10 La Fiamm in numeri
Il Giornale di Vicenza ogni anno pubblica un inserto speciale dedicato alle aziende che operano nel territorio vicentino. Le imprese considerate sono le società di capitali di maggiori dimensioni ovvero quelle aventi un fatturato annuo 2011 superiore ai 10 milioni di euro. La fonte dei dati è il data-‐base AIDA di Bureau van Dijk. Da questo data base si rileva che la Fiamm si attesta sempre tra i primi posti sia per fatturato che per totale attivo, a livello singolo ed a livello di gruppo . [Fig. 4.1.10.1] [Fig. 4.1.10.2] [Fig. 4.1.10..3]
Figura 4.1.10.1: La Fiamm spa è all’ottavo posto per fatturato
Fonte:Giornale di Vicenza 25 febbraio 2013
Tra il 2010 e 2011 Fiamm evidenzia un incremento di fatturato di quasi il 5% dovuto principalmente al business degli avvisatori acustici, che rappresenta circa il 20% del fatturato complessivo del gruppo, ed è uno dei core business di Fiamm, gruppo sempre saldamente nelle mani della famiglia Dolcetta. Fiamm produce oltre 40 milioni di avvisatori acustici ogni anno grazie ad una struttura produttiva che ha i suoi cardini nello stabilimento italiano di Almisano (Vicenza), uno dei più importanti centri di produzione, forte degli oltre 17 milioni di pezzi prodotti su base annuale.