3. LO SCENARIO INTERNO: APERTURE ED OPPOSIZIONI
3.1 MODELLI ED OPPOSIZIONI
3.1.1 LA CIVILTA’ IN CENTROAMERICA
Nel corso della storia dell’umanità nella Mesoamerica precolombiana si assiste alla fioritura ed al declino di una tra le più grandi ed influenti civiltà americane, la civiltà Maya, le cui generazioni sopravvivono ancora oggi ed il cui retaggio culturale si riproduce all’interno di forme dotate di caratteristiche sempre nuove. Conoscere e comprendere queste forme culturali e la loro storia è necessario per poter leggere adeguatamente i fatti sociali che hanno segnato la contemporaneità centroamericana.
Riguardo al momento della nascita della civiltà Maya l’unica cosa che può essere definita con certezza è la regione geografica in cui tale civiltà fece il suo corso storico: seguendo la definizione che Paul Kirchhoff diede della regione chiamata Mesoamerica252, si può affermare che la civiltà Maya si sviluppò nella zona meridionale della regione mesoamericana, una sorta di quadrilatero che lungo il suo asse Nord-Sud misura circa novecento chilometri, mentre su quello Est-Ovest varia tra i quattrocento ed i cinquecentocinquanta man mano che si procede verso la parte meridionale; tale zona corrisponde oggi ad una parte della Federazione Messicana, comprendente gli stati dello Yucatán, del Campeche, del Quintana Roo, quasi tutto lo stato di Tabasco e metà del Chiapas, ed una buona parte degli stati dell’istmo: gli interi Guatemala e Belize, una parte di El Salvador e la parte occidentale dell’Honduras.
Non si può invece definire con altrettanta chiarezza il momento esatto e le circostanze storiche precise nelle quali la civiltà maya vide la propria alba. Ricorrendo al prezioso aiuto dell’archeologia, sembra che i fattori che permisero una decisa svolta nel contesto umano e sociale centroamericano furono almeno tre, identificabili nel progresso e nel consolidamento della pratica agricola, nella diffusione della ceramica e nella realizzazione di opere architettoniche. Il progresso agricolo incominciò intorno al 2500 a.C., quando venne raggiunto un certo livello di padronanza nella coltivazione di diverse piante adatte
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Kirchhoff definisce come Mesoamerica la regione in cui si possono individuare due grandi raggruppamenti areali, divisi dal Rio Grijalva: a settentrione si identifica l’Area Messicana, corrispondente in parte con l’odierna ed omonima repubblica, a meridione l’Area Maya, comprendente una parte del Messico e diverse zone degli attuali stati centroamericani.
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all’alimentazione umana, primo fra tutti il mais, seguito dai fagioli e diverse piante da frutto; giudicando dai depositi ritrovati nelle zone di Coáxatlan, prima, e Abejas, poi253, si può affermare con sicurezza che le varie popolazioni centroamericane possedevano un certo grado di padronanza e regolamentazione della stessa attività agricola254.
Come ricorda Kalervo Oberg il raggiungimento di una produzione agricola sufficientemente abbondante da permettere la presenza di un surplus apre le porte al raggiungimento di un ulteriore grado di complessità sociale, consentendo a parte della popolazione, liberata dal fardello della coltivazione, di dedicarsi ad attività diverse255. Le opportunità lasciate da un’agricoltura che andava progredendo vennero sfruttate da diverse formazioni sociali insediatisi stabilmente in alcune regioni mesoamericane: nel Chiapas centrale diversi siti testimoniano un deciso consolidamento nell’uso della ceramica nel 1300 a.C.256 mentre nello stesso periodo sulla costa pacifica del Guatemala nel cosiddetto Orizzonte di Ocós già si edificavano templi a tumulo, segno di una certa abilità architettonica e di una possibile stratificazione sociale; è verosimile che durante il primo millennio avanti Cristo la regione in questione fosse costellata da formazioni sociali che mostravano tali caratteristiche, il cui ciclo vitale definisce i tempi del periodo formativo mesoamericano (1500 a.C. – 100 d.C.)257. Da questo scenario emersero alcune esperienze di maggiore complessità che determinarono il futuro sviluppo della regione. Durante il periodo formativo medio (1000 – 500 a.C.), infatti, si assistette ai primi progressi della Cultura di La Venta, maggiormente conosciuta come olmeca, che si sviluppò in una piccola zona del Veracruz sudorientale, appena al di fuori dei confini del futuro territorio dei Maya: nella Cultura di La Venta sembrarono svilupparsi, seppure in forma non completa, tutti gli elementi che andranno a caratterizzare nei secoli successivi la civiltà maya. Alcune interpretazioni ritengono che essa rappresentò una sorta di “cultura madre” delle successive formazioni centro e, addirittura, sudamericane, attribuendo agli Olmechi il merito di avere in un certo senso
253
J. Eric S. Thompson, La civiltà Maya, Einaudi, Torino, 1994, pag. 49; nei siti in questione la percentuale dei resti delle piante addomesticate rispetto a quella dei resti delle piante selvatiche aumenta gradualmente tra 5.400 a.C. e 2.400 a.C.
254
Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano”, Uomini di mais. Storia e cultura delle genti
della Mesoamerica, Gramma, Perugia, 1999, pag. 7
255
Kalervo Oberg, “Types of social structure among the lowland tribes of South and Central
America” in American Anthropologist, vol. 57, 1955, n.3, pag. 473 – 476
256 Le date in questione si conformano alle cronologie calcolate da Román Piña Chán. 257
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inventato la Mesoamerica258, ruolo precedentemente attribuito ai Maya. In realtà è certamente ravvisabile un simile grado di sviluppo nel periodo formativo nelle diverse zone della regione e sembra che proprio nel medesimo periodo in cui gli Olmechi raggiunsero il proprio apice espressivo, nel tardo formativo (500 a.C. – 100 d.C.), nelle zone centro-meridionali diversi gruppi di insediamenti259 iniziarono a manifestare tendenze e tratti simili identificabili nella ceramica e, cosa ancora più importante, nelle novità introdotte nell’architettura e nell’utilizzo di una forma di scrittura geroglifica260.
A partire dal secondo secolo dopo Cristo si può ravvisare, quindi, uno sviluppo secondo una direzione omogenea che coinvolge un numero sempre maggiore di insediamenti nella regione mesoamericana a partire da un centro di irradiazione identificabile come l’attuale zona del Petén, tratti che riguardano essenzialmente, come già accennato, innovazioni nel campo dell’architettura, relative alle modalità di costruzione di edifici adibiti a scopi religiosi, e nell’utilizzo di stele incise con date e geroglifici, rimandanti ad avvenimenti socialmente importanti e ricchi di significati religiosi, divinatori, e celebrativi; le testimonianze di città importanti come Tikal, sopra a tutte, che conosce già una notevolissima fioritura, e Uaxactún dimostrano la centralità di tale zona, anche sé è vero che insediamenti di grosso calibro come Utatlán e Kaminaljuyú, nella zona meridionale degli altipiani guatemaltechi, conobbero una fioritura tanto prematura quanto modesta . È proprio considerando la diffusione di tali tratti, oltre che utilizzando il criterio della somiglianza linguistica, che si può affermare che all’inizio del secondo secolo dopo Cristo, alba del periodo classico (200 – 900 d.C.), si sviluppò in tutta la regione mesoamericana la civiltà Maya. Non si deve pensare, come accaduto per lungo tempo, che i Maya avanzarono solitari lungo il cammino della civiltà in questo periodo, anzi; la ricchezza culturale ed il florido sviluppo del periodo in questione furono permessi da un costante rapporto con diverse espressioni sociali che si svilupparono ai margini ed al di fuori del territorio occupato dai gruppi maya, influenzandosi vicendevolmente. In particolare furono la civiltà di Teotihuacán, a nord dell’attuale Città del Messico,
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Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano”, Uomini di mais. Storia e cultura delle genti
della Mesoamerica, Gramma, Perugia, 1999, pag. 18
259 Ci si riferisce agli orizzonti culturali di Miraflores e Chicanel. 260
I riferimenti sono fatti sulla base delle datazioni e delle ricostruzioni incrociate di Román Piña Chan e Christian Duverger; entrambe le cronologie, che prediligono le sfumature al di là delle rotture, permettono di capire come il percorso culturale e sociale mesoamericano sia stato una continua evoluzione sincretica più che una sequenza di tappe ben distinte.
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e di Tula, nell’Hidalgo, ed in minor misura quelle maggiormente vicine come la zapoteca, nell’Oaxaca con Monte Albán come insediamento principale, e quella di El Tajín nel Veracruz, a permettere un vivace e continuo sviluppo e perfezionamento della civiltà maya nel corso del suo periodo classico, oltre che ad influenzarne la crescita culturale261.