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La definizione dell’ambito d’influenza (scoping)

La definizione dell'ambito di influenza del piano (scoping) ha l'obiettivo di porre in evidenza il contesto del piano, gli ambiti di analisi, le interrelazioni, gli attori, le sensibilità, gli elementi critici, i rischi e le opportunità: in una

parola tutti gli elementi fondamentali della base di conoscenza necessari per conseguire gli obiettivi generali del piano. La corretta definizione dell’ambito di influenza del piano costituisce un elemento essenziale per la completezza e la coerenza dell’intero processo di piano. Nel riquadro successivo si definiscono schematicamente i contenuti principali che vengono considerati nella definizione dell'ambito di influenza del piano.

Costruzione del quadro pianificatorio e programmatico:

• analisi dell'influenza su altri piani o della dipendenza da altri piani;

• quadro strutturato degli

obiettivi ambientali e delle decisioni presenti nei piani che interessano l'area o il settore;

Identificazione dei soggetti da coinvolgere:

• Stato, Regioni, Province,

Comuni;

• altri enti territorialmente

competenti;

• autorità competenti in materia ambientale;

• eventuali altri soggetti.

Contenuti e struttura del piano di monitoraggio

Definizione di obiettivi ambientali, indicatori, targhet Identificazione dell'ambito

spazio temporale del piano:

• definizione della scala di lavoro, delimitazione spazio-

temporale dell'area

interessata;

Analisi di contesto:

• analisi ambientale di dettaglio • aspetti ambientali chiave: sfide,

potenzialità, sensibilità e criticità dell'ambito del piano;

• aspetti socio-economici

determinanti;

• aspetti territoriali chiave.

Tab. 3.1 – Contenuti principali che vengono considerati nella definizione dell'ambito di influenza del piano

La costruzione del quadro pianificatorio e programmatico

L'insieme dei piani e programmi che governano il settore e/o il territorio oggetto del piano costituiscono il quadro pianificatorio e programmatico del piano considerato. L'esame della natura del piano e della sua collocazione in tale quadro è finalizzata a stabilire la rilevanza del piano stesso e la sua relazione di coerenza con gli altri piani. Dal punto di vista delle tematiche ambientali, al fine di costruire in maniera completa ed efficace tale quadro occorrerà considerare:

- la pianificazione ambientale di settore esistente (per es. acqua, aria, sviluppo sostenibile, ecc.);

- la pianificazione/programmazione di altri enti con competenze sul medesimo territorio (Regione, Provincia, Comunità Montane, Autorità di Bacino, Parchi, ecc.);

- i programmi di sviluppo socio-economico dell’area; - le politiche e gli orientamenti finanziari;

- gli eventuali piani di azione per la biodiversità, piani di azione per le specie di fauna e flora selvatiche, e piani di azione per gli habitat, così come altri piani di attuazione relativi a tematiche ambientali.

Identificazione dell'ambito spazio-temporale del piano

L'identificazione dell'ambito spazio-temporale d'intervento del piano si concentra su una prima previsione sulla identificazione delle aree che potrebbero esserne interessate e sulla determinazione della scala temporale dei potenziali effetti. L'ambito spazio-temporale consente una prudenziale perimetrazione dell'area di studio, che di regola non coincide con l'area pianificata, ma con l'area nella quale potranno manifestarsi gli effetti delle opere e delle attività rese autorizzabili dal piano. Occorre sottolineare che nella Valutazione Ambientale di un piano la stima di tali effetti non si limita a considerare gli impatti dovuti alle singole opere, ma deve individuare i

possibili effetti cumulativi nello spazio e nel tempo prodotti dalla

realizzazione di interventi diversi su uno stesso territorio.

Dall’identificazione dell’ambito d’azione spazio temporale del piano dipende anche la costruzione degli indicatori per la descrizione e valutazione degli effetti ambientali attesi.

Identificazione dei soggetti da coinvolgere (Stakeholders)

Il processo di elaborazione del piano richiede il coinvolgimento “mirato” di soggetti diversi dall'amministrazione responsabile della elaborazione del piano. Tali soggetti comprendono amministrazioni esterne e il pubblico nelle sue diverse articolazioni. Ciascun soggetto apporta al processo complessivo un contributo di conoscenza e di identificazione dei problemi e delle potenzialità. Il riconoscimento dei soggetti da coinvolgere è finalizzato all’attivazione:

- delle autorità competenti per le tematiche ambientali e degli altri soggetti/agenti che possono contribuire alla conoscenza delle questioni ambientali;

- della partecipazione dei soggetti rilevanti e del pubblico;

- della concertazione/negoziazione con amministrazioni di livello diverso al fine di definire l'eventuale responsabilità del piano per il raggiungimento degli obiettivi ambientali;

- della concertazione con amministrazioni di pari livello al fine di identificare le possibili soluzioni dei problemi comuni.

L'analisi di contesto

Una componente essenziale della fase di scoping è l'analisi di contesto, ovvero una prima analisi ad ampio spettro delle questioni ambientali, socioeconomiche e territoriali che formano il contesto del piano valutata

all’atto della redazione del piano (Stato Ambientale Iniziale). Tale analisi persegue le seguenti finalità:

- identificare, attraverso una analisi ambientale di dettaglio, le questioni ambientali rilevanti per il piano e definire il livello di approfondimento con il quale occorre trattarle;

- definire gli aspetti territoriali chiave, come l'assetto insediativo dell'area di studio, le grandi tendenze e le probabili modificazioni d'uso del suolo, ecc. Le autorità con competenze ambientali che dovranno essere consultate (ARPACAL, ASP, Assessorati ambientali Provinciali e Comunali, ecc), indicheranno le questioni ambientali rilevanti del territorio, contribuendo così alla costruzione del quadro conoscitivo circa lo stato delle diverse componenti ambientali, le tendenze rilevanti e le criticità in atto.

La ricostruzione del quadro ambientale consentirà:

- di evidenziare una serie di problemi ambientali rilevanti ai fini dell'elaborazione del piano;

- di riconoscere le caratteristiche delle diverse componenti ambientali che possono offrire, nell'economia del piano, potenzialità di migliore utilizzo e/o di valorizzazione.

Gli interventi di un piano o di un programma non toccano necessariamente tutte tematiche ambientali o i sistemi presenti in un territorio e neppure tutta l’estensione dell’area pianificata. Pertanto è necessaria una attenta operazione di selezione dei sistemi, delle componenti e dei fattori ambientali effettivamente coinvolti dal quadro strategico.

A tal fine risulta estremamente utile ricorrere ad una matrice di compatibilità ambientale in cui vengono incrociate le azioni di piano con il quadro ambientale, (strutturato secondo livelli gerarchici in 4 sistemi: biotico, abiotico, socio-economico e paesaggio, caratterizzazioni fisiche) evidenziando tutti i possibili impatti generabili dal piano. Il quadro ambientale viene strutturato in sistemi: per ciascun sistema vengono definiti

le componenti ambientali ad esso appartenenti, a loro volta suddivisi in fattori. Infine, per ciascun fattore si individuano un core-set di indicatori in grado di misurare lo stato dell’ambiente e l’entità dell’impatto generato. Il quadro ambientale può essere generato come raccolta e catalogazione funzionale ed organica di indicatori ambientali, derivati dalle maggiori ed autorevoli fonti nazionali ed internazionali.

QUADRO AMBIENTALE

Sistema Componente Fattore Indicatore

Nel successivo paragrafo è riportato lo schema della matrice di compatibilità ambientale.

Definizione di obiettivi ambientali, indicatori, targhet

Questa fase dello scoping si attua contestualmente alla fase di specificazione del quadro strategico in obiettivi specifici e linee d’azione, poiché è sulla base di essi che si costruisce la matrice di compatibilità ambientale che individua i sistemi e, quindi gli indicatori, necessari per la successiva fase di valutazione su cui si concentra lo sforzo di analisi.

Un aspetto fondamentale in questa fase è la valutazione delle soglie di sostenibilità degli indicatori.

Contenuti e struttura del piano di monitoraggio

Infine viene elaborato lo schema del Piano di Monitoraggio Ambientale che individua le componenti ambientali che devono essere oggetto di monitoraggio nonché le specifiche richieste per ciascuna componente. Lo schema di PMA, una volta effettuata la scelta dell’alternativa, verrà calibrato su di essa e verrà redatto il piano di monitoraggio.

3.3.3 Definizione del quadro strategico – Obiettivi specifici e linee d’azione

Dopo avere impostato il piano attraverso la selezione degli obiettivi generali, integrati dagli obiettivi ambientali emersi dalle risultanze della fase di scoping, è possibile individuare le porzioni di territorio su cui il piano ha effetti significativi consentendo, di conseguenza, la definizione di obiettivi specifici e linee d’azioni, articolati nello spazio e nel tempo.

Gli obiettivi specifici devono essere concreti, misurabili e valutabili. Essi devono corrispondere ai mezzi e alla azioni attivati dal piano. La loro descrizione e il loro livello di conseguimento devono essere misurabili attraverso l’utilizzo di indicatori.

Infine, le linee di azione, rappresentano lo strumento con cui si attua l’obiettivo specifico. Le azioni possono comprendere:

- definizioni di vincoli e destinazioni d’uso; - realizzazione di strutture ed infrastrutture;

- misure gestionali/normative, politiche e strumenti per l’attuazione del piano. A questo punto vi sono tutti gli elementi per definire il quadro strategico del piano secondo la struttura ad albero di seguito rappresentata.

QUADRO STRATEGICO

Obiettivi generali Obiettivi specifici Linee di azione

Questo modo di strutturare il piano è il risultato di un processo continuo di specificazione successiva degli obiettivi attraverso una verifica costante della sostenibilità di ciascuna fase.

Il quadro strategico così strutturato (Obiettivi generali, obiettivi specifici, linee di azione), inizialmente molto articolato, viene discretizzato in modo da effettuare una valutazione di compatibilità solo per gli elementi che, a giudizio del valutatore, determinano effetti significativi dal punto di vista

della sostenibilità ambientale e per i quali è più evidente il nesso causa- effetto.

In linea generale vengono esclusi gli elementi per i quali non sono ipotizzati effetti significativi o dove si prevede che generino effetti solo di natura immateriale e indiretta.

Sulla base di questa selezione tutti gli obiettivi generali per i quali sia stata selezionata anche una sola azione, verranno sottoposti alla successiva valutazione di compatibilità.