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Con il recepimento della Direttiva e chiariti i dubbi iniziali relativi alle “possibili invasioni di campo” nelle competenza della VIA, tutti sono concordi ad affermare che la VAS debba essere di tipo integrato, collocata cioè dentro tutto il processo di pianificazione (ex ante, in itinere ed ex-post), in cui diviene uno strumento di aiuto alle decisioni e quindi di formazione del piano stesso, più che un documento di analisi separato dal contesto decisionale. Infatti la valutazione ambientale è strategica soprattutto perché consente di modificare “le poste” in gioco, intervenendo nel processo decisionale in cui definisce regole e norme di azione.

13 Allo stato delle cose esiste un quadro normativo che regola la partecipazione pubblica in Europa. La Convenzione di Aarhus e la Direttiva 01/42/CE mettono in risalto la necessità della partecipazione del pubblico e, in modo più specifico, il Protocollo UNECE sulla Valutazione

Ambientale Strategica prevede l'allargamento della partecipazione del pubblico a tutto il processo di pianificazione / programmazione.

La VAS all’interno del processo di pianificazione implica una maggiore interrelazione fra ambiente e scelte di governo del territorio; infatti, più che parlare di valutazione degli effetti delle trasformazioni territoriali sull’ambiente, si dovrebbe invece parlare di maggiore integrazione delle tematiche ambientali nel processo di pianificazione, tale da divenire esse stesse, all’interno del quadro conoscitivo, le principali discriminanti delle scelte di piano. Pertanto, orientare le decisioni all’interno del processo di pianificazione, costituisce il principale obiettivo della valutazione ambientale, implicando al suo interno, ovviamente anche funzioni di controllo (orientare per migliorare, conservare, controllare).

La richiesta integrazione nel processo di piano, anche secondo le più recenti leggi urbanistiche regionali, deve avvenire sin dalla fase preliminare del piano e più specificatamente nella costruzione del quadro conoscitivo (scoping).

Certamente, una reale innovazione disciplinare potrà essere possibile solo se si verificherà una domanda di territorio sostenibile.

3.3.2 Le fasi della VAS nel Modello sperimentale

In questo paragrafo si descrive, dal punto di vista della sequenza delle fasi e delle operazioni, un modello sperimentale di VAS (utilizzato per il caso

studio), di carattere generale, valido per ciascun tipo o livello14 di piano. Si

descrive, per ciascuna fase del processo, la dialettica tra le operazioni di analisi e di progettazione necessarie alla redazione del piano o programma e le operazioni di Valutazione Ambientale (VAS); si mettono in luce, operativamente i passi necessari e il loro contenuto a partire dalla fase preliminare di orientamento e impostazione, passando attraverso la fase di elaborazione, accompagnata dalla redazione del Rapporto Ambientale, la fase di adozione e approvazione e, infine, la fase di attuazione e monitoraggio. Per

ciascuna fase si indica di massima la struttura e gli strumenti utilizzabili. La descrizione delle fasi abbraccia l’intero processo di VAS; in questo lavoro verrà dato maggiore risalto alla fase di elaborazione e redazione che costituisce il cuore della VAS.

Dall’analisi condotta sui principali studi che, a partire dagli anni ’90, hanno caratterizzato il dibattito sulla VAS ( dagli atti della Commissione Europea fino al progetto ENPLAN) si evidenzia, da un lato, la crescita della sensibilità verso le problematiche ambientali d’area vasta, dall’altro si delinea un atteggiamento di cautela nell’approccio alla VAS, sia nei confronti delle procedure, che vengono strutturate senza fornire un “manuale d’uso”, e sia nei confronti dei modelli di gestione delle valutazioni che, spesso, si rifanno a quelli tipici della VIA che mal si adattano alle valutazioni strategiche nelle quali è fondamentale stabilire le connessioni in termini di impatti sinergici e cumulativi, oltre che spaziali e temporali.

La VAS necessita di un modello semplice, anche se non riduttivo per potere essere di uso comune, con un buon livello di efficacia, per potersi rappresentare come un aiuto alle decisioni. Ogni modello di applicazione di VAS dovrebbe possedere almeno le seguenti caratteristiche, ovvero, essere:

 facilmente ripetibile,

 operativo

 capace di misurare la sostenibilità

 interdisciplinare

 capace di monitorare periodicamente le trasformazioni.

La capacità di misurare la sostenibilità fa riferimento alla necessità di quantificare la sostenibilità delle trasformazioni territoriali presente e future. La valutazione della sostenibilità è un processo di quantificazione delle trasformazioni di un determinato territorio, non esistendo infatti una condizione teorica sostenibile tout-court.

E’ necessario pertanto riaffermare che la sostenibilità è un processo evolutivo che può esser negativo o positivo, a seconda che migliori o peggiori una determinata condizione ambientale, economica, sociale. Tale condizione può essere rappresentata e valutata attraverso:

- l’utilizzo di dati statistici ufficiali; - l’uso di valutazioni sintetiche;

- la definizione di trend dei processi rispetto alle componenti strategiche ambientali;

- la traduzione selle valutazioni in indirizzo per la pianificazione delle trasformazioni future.

La struttura del processo di VAS, così come rappresentata nella figura 3.1, tenta di superare i limiti evidenziati proponendo soluzioni innovative sia in termini di procedure che di strumenti per la gestione delle valutazioni.

In termini di

procedure

, si configura come un processo semplice ma, nello

stesso tempo, efficace, capace di offrire, in ogni passaggio del processo di valutazione, risposte concrete alle difficoltà che si incontrano nelle principali fasi del processo integrato, come: la costruzione del quadro strategico, la definizione dell’ambito d’influenza (scoping), la strutturazione gerarchica del territorio (quadro ambientale), la costruzione della matrice di compatibilità ambientale, la creazione della cartografia di base georeferenziata e la definizione delle unità di valutazione, la raccolta dei dati ambientali e la costruzione della mappa d’uso del suolo secondo la classificazione Corine Land Cover spinta fino al V° livello, l’analisi di coerenza interna ed esterna, la costruzione delle alternative e dello scenario di riferimento.

In termini di gestione delle valutazioni, questo lavoro contribuisce a risolvere tale problematica attraverso la presentazione e la descrizione delle potenzialità di un prototipo informatizzato creato per la gestione delle VA nella VAS, ancora in fase di sperimentazione, elaborato nell’ambito del programma F.I.R.S.T. (M.I.U.R.), “VAS-SIST, Ricerca di metodologie e

tecniche per lo sviluppo di un SISTema di supporto per la Valutazione Ambientale Strategica” che nasce dalla collaborazione tra la società Inform srl di Padova, i Dipartimenti di Ecologia e Pianificazione Territoriale dell’Università della Calabria, ed il Consorzio Catania Ricerche. Il prototipo elabora le valutazioni ambientali (fornite dagli esperti per ciascun indicatore) al fine di creare mappe di sensibilità e criticità ambientale in presenza d’intervento. L’analisi di sensibilità produce una valutazione di sintesi del grado di vulnerabilità del territorio finalizzata al riconoscimento dei rischi ambientali connessi all’attuazione di specifici interventi, di pianificazione o infrastrutturali.

L’applicativo VAS-SIST implementa la metodologia SIAM (

Spatial Impact

Assessment Methodology

), basata sull’utilizzo integrato di sistemi informativi geografici (GIS), analisi multicriteri e modelli di calcolo derivati dalla teoria della fuzzy logic, nell’ambito della procedura VAS.

Nei paragrafi successivi vengono descritte le principali operazioni che possono essere svolte dal prototipo: gestione dell’incertezza nelle tabelle di rilevazione dei dati ambientali; gestione del conflitto tra diverse tabelle di rilevazioni (ad es. dati di fonte diversa) elaborate da più stakeholders; definizione del limite di sostenibilità rispetto a cui valutare l’indicatore; valutazione dello stato ambientale iniziale mediante aggregazione di indicatori, fattori, componenti e sistemi ambientali; gestione dei pesi di importanza relativa ed eventuali conflitti tra stakeholders nell’aggregazione di più indicatori; calcolo degli indici di magnitudine, estensione spaziale, estensione temporale, degli effetti sinergici e cumulativi, valutati per ciascun fattore e per ciascuna linea d’azione; gestione degli effetti e loro propagazione spaziale; calcolo dello stato ambientale finale e confronto fra scenari.

La procedura messa a punto in questa ricerca pur sentendone fortemente

l’influenza degli studi analizzati15 si differenzia dalle precedenti esperienze

perché:

 coglie il carattere pragmatico dell’esperienza scozzese dello “

Strategic