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Come sostiene il sociologo Pierpaolo Donati143 (1998), ogni cultura presenta una propria e specifica rappresentazione della famiglia, da cui questa deriva il proprio patrimonio valoriale, simbolico e sociale. La famiglia costituirebbe, secondo il sociologo italiano, il nucleo vitale della relativa cultura di riferimento, alla quale essa sarebbe legata in modo essenziale. La famiglia primordiale svolge un ruolo fondamentale essendo una relazione umana e anche “un luogo sociale che promuove una particolare circolazione di beni interpersonali basati sul dono e fa esplicito divieto di annullare tale paradigma, pena il venir meno della stessa società”144. Ciò significa che, con la distruzione, per una qualsiasi

      

143 Donati P., Manuale di sociologia della famiglia, Laterza, Bari,1998  144Ivi., 1998

ragione, della famiglia nella forma definita dalla cultura d’origine, verrebbe a perire anche quest’ultima. All’interno di ogni cultura esistono sub-culture familiari che possono far emergere nuove forme di famiglia in grado di coesistere e di presentare risposte strategiche alle mutate condizioni sociali nelle quali esse operano, così da riuscire a ridefinirsi per superare crisi e mutamenti. Lo stesso Donati afferma che “la famiglia è essenzialmente relazione sociale, ovvero un network di relazioni: ossia una modalità distinta con cui vengono configurate le azioni reciproche che implicano intersoggettività e connessioni strutturali fra soggetti”145. Si tratta di una definizione utile e coerente con l'oggetto della ricerca, in cui la famiglia svolge un ruolo centrate nel network transnazionale che lega le diverse comunità palestinesi e queste con la madrepatria.

La famiglia viene definita come spazio e luogo, se pensiamo alla casa, come culla della società, modello vitale e o istituzionale. Donati la definisce come “specifico sistema vivente, culturalmente organizzato, che presiede al ricambio organico della società interna ed è fondato in modo tipico sulla regola dello scambio simbolico”146. Oggetto di studio della sociologia della famiglia, secondo il sociologo italiano, sarebbe quindi la definizione delle varie forme o tipologie di famiglia prodottesi in determinati ambienti storici. Analizzando perciò questo “sistema vivente”, la famiglia utilizza molteplici quadri concettuali e mutua sia nella morfogenesi naturale (biologica – temporale) sia nella morfogenesi sociale (condizionamenti ambientali – antropologici – storici). Con l’approccio funzionalista, gli studi sulla famiglia assumono due ruoli; partendo dallo studio globale, ovvero le interrelazioni (inter-azioni)

      

145Ivi., pp. 6-7 146

Donati P., La famiglia nella società relazionale. Nuove reti e nuove regole, Franco Angeli, Milano, 1994, pag. 9

contraccambiate tra il sub-sistema familiare e gli altri sub-sistemi sociali (l’integrazione culturale - economia e politica) e dal punto di vista locale, come l’analisi delle strutture e processi per “l’inculturazione”, cioè quel processo di socializzazione primaria tipico che si sviluppa nei bambini assumendo, tramite il proprio nucleo familiare, codici linguistici, patrimonio genetico, atteggiamenti e ruoli sociali che poi andranno a influire sullo sviluppo del bambino e sulla propria personalità.

Secondo questa tesi la famiglia, come fenomeno sociale, svilupperebbe delle peculiarità uniche. Marcel Mauss la definisce un “fenomeno sociale totale”147, in cui è compreso ogni aspetto della vita quotidiana, a partire da quelli economici, politici, giuridici, religiosi e così via.

Secondo l’approccio comunicativo, la famiglia è la scelta dei partners148. Si tratta di un approccio che presenta alcune possibilità di critica almeno sotto tre punti di vista:

a) la famiglia non è pura comunicazione, ma relazione sociale totale. Niklas Luhmann sostiene che il sistema sociale familiare consista di comunicazioni, non di persone e neanche di relazioni. Essa è pensata come luogo rilevante per “la persona totale”;

b) il processo generale della differenziazione sociale conduce al risultato che nessun sistema funzionale della società può tenere conto della famiglia per la sua azione né per la sua differenziazione interna. Secondo questa lettura, la famiglia è un sistema interattivo chiuso in sé;

      

147

E’ questo l’approccio del sociologo francese Marcel Mauss (1872-1950), discepolo e nipote di Emile Durkheim. Mauss nel suo libro Saggio sul dono (1924) illustra come le forme di scambio, nelle società arcaiche e primitive, che avvenivano all’interno di cerimonie e feste, producevano una sorta di sistema di reciprocità con l’obbligo morale di dare, ricevere e ricambiare i doni. Questa pratica del rituale del dono fa si che si crei un legame sociale, morale ed economico tra la comunità creando con le parole di Mauss, una prestazione totale che è in grado di strutturare ed interpretare i diversi ambiti e livelli organizzativi della vita sociale. 

148

Magatti M., Azione economica come azione sociale: nuovi approcci in sociologia economica, Franco angeli, Milano, 1999  

c) la socializzazione familiare non è comunicazione, bensì un contesto e sistema di azioni finalizzata ed intenzionale. La socializzazione della famiglia contemporanea, sia nella coppia che nei confronti dei figli, è destinata a perdere di rilevanza e a divenire sempre più improbabile nei suoi esiti149.

La famiglia non è semplicemente l’insieme degli individui che vivono insieme, condividendo caratteristiche, bensì un modo in cui gli individui stanno insieme e/o si pensano insieme.

Le analisi del concetto di evoluzione della famiglia, studiata sotto diverse angolazioni (dalla storia, dall’antropologia e dalla sociologia) aiuta a prendere in analisi il nucleo familiare partendo da definizioni utili ai fini del progetto di ricerca che trova all’interno della famiglia un focus privilegiato, soprattutto nel caso delle famiglie in diaspora come quella della comunità palestinese. Come afferma Vincenzo Cesareo (1997) “la famiglia è un sistema vivente che muta e si adatta all’ambiente, in grado di rigenerarsi autonomamente e di mettere in atto processi di morfogenesi di reinventare in modo creativo la relazione di coppia (coniugalità) e la relazione di filiazione (generatività)” 150