6.1 La ricerca empirica
6.1.2 Metodologia e fasi della ricerca
Il lavoro di ricerca ha previsto alcuni iniziali periodi di osservazione partecipante. In Italia, la ricerca sul campo è stata svolta dal mese di gennaio 2010 alla fine del 2012, occupandomi in particolare dello svolgimento delle interviste in profondità con le famiglie individuate. Nel caso della Svezia, ho trascorso il mese di aprile 2012, a stretto contatto con le diverse famiglie palestinesi avvicinate e selezionate attraverso i contatti che mi sono stati forniti in parte dall’associazione Safsaf.217
Durante questo periodo ho condotto interviste in profondità, ho raccolto storie di vita e, condotto un focus group.
Il focus group è stato organizzato all’interno di un’associazione palestinese 218 a Göteborg. In occasione del mio arrivo, alcune famiglie hanno voluto organizzare una cena di benvenuto. Le famiglie erano state tutte preventivamente ed accuratamente avvisate della ragione del mio
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L’associazione è stata fondata da Nidal Hamad, palestinese profugo in Libano, nato nel campo di Ain Helwua. Ho contatto questa associazione norvegese, dopo aver preso parte a Viareggio nel 2010 al campeggio annualmente organizzato per riunire le famiglie palestinesi provenienti da tutta l’Europa. In questo ambito vengono organizzate serate di condivisione ed informazione sulla situazione attuale in Palestina e nei campi profughi. http://www.safsaf.org/
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arrivo e dello scopo della mia ricerca. Aver chiarito questo aspetto, ha permesso a tutti gli intervistati di entrare nella logica della ricerca e di essere ben predisposti verso la medesima. Dopo aver condiviso del tempo insieme e creato un rapporto amicale, ho condotto il relativo focus group, composto da cinque famiglie insieme ai propri figli. Durante il colloquio, i partecipanti hanno raccontato le proprie esperienze, sentimenti e ricordi riguardanti la Palestina, nonché le loro storie migratorie; in alcuni casi, le storie sono state registrate, previo consenso dell'intervistato, con un registratore vocale, il che ha agevolando il colloquio e consentito un approfondimento maggiore delle questioni trattate, sebbene l’utilizzo dello strumento di registrazione dava al colloquio un aspetto più formale e presupponeva da parte degli intervistati una maggiore riflessione e selezione coerente e attenta delle risposte fornitemi 219 . Il lavoro di ricerca ha previsto alcune fasi specifiche, di osservazione accurata dei fenomeni indagati. L'osservazione, cioè il reperimento di dati e informazioni senza che si introduca deliberatamente un dato stimolo nei confronti dell'oggetto di studio, costituisce nel caso di specie, uno strumento metodologico di fondamentale importanza, agevolato nel suo utilizzo dalla mia conoscenza dell'arabo, che mi ha consentito una più agevole interpretazione, studio, del contesto sociale nel quale le comunità palestinesi sono inserite e un migliore approfondimento dei contenuti delle successive interviste. In una prima fase è stata prodotta un’analisi
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Le interviste sono state rivolte ad un panel che è stato in alcuni casi casuale, in altri selezionato. Ciò significa che nel caso della comunità palestinese italiana, il panel è stato selezionato mediante la mia rete amicale e quella propria di alcune associazioni romane per la Palestina, che mi hanno consentito di entrare in contatto con alcuni esponenti della comunità palestinese romana, napoletana e pavese, individuando tra questi gli osservatori privilegiati che mi hanno consentito di approfondire i temi di interesse della ricerca.
di sfondo. Quest’analisi ha permesso di avviare indagini preliminari in grado di individuare gli aspetti fondamentali relativi alla questione affrontata e alle comunità indagate, le loro specificità, la storia personale e le variabili dirette e indirette che le hanno condizionate, insieme ai principali fenomeni problematici che in esse si presentano, e ad alcuni indicatori generici relativamente ai rapporti politici, economici e culturali, di natura transnazionale o meno, instaurati dalle due comunità nel confronto con altre comunità europee e con la madrepatria. Propedeutico all’indagine è stato approfondimento degli studi sulla diaspora palestinese nel mondo. Questa fase ha impegnato il primo anno della ricerca e mi ha consentito di assumere, mediante ricerca su fonti bibliografiche in Palestina, informazioni preziose sulla storia della diaspora palestinese, avvalorate e specificate nel merito dalla frequentazione diretta con vari membri delle relative comunità.
Preziosa è stata anche la mia partecipazione, in particolare a Roma, ad iniziative pubbliche organizzate da associazioni di palestinesi.
Un'altra fase della ricerca di sfondo ha riguardato la raccolta dei dati statistici secondari concernenti la comunità palestinese in Italia. Quest’analisi ha permesso di avere a disposizione e di elaborare informazioni e dati quantitativi che hanno restituito le dimensioni reali del fenomeno studiato. A quest’analisi è seguita quella esplorativa dei documenti, dei siti web e degli altri media eventualmente prodotti dai palestinesi in Italia, dalla quale ho tratto informazioni specifiche in particolare sulla loro ricostruzione degli eventi storici che hanno condotto alla diaspora, elemento costante nella vita di ogni palestinese.
Infine, la ricerca di sfondo ha consentito di formulare alcune ipotesi interpretative di massima, utili a strutturare, nelle sue varie fasi, l’indagine prodotta.
Una seconda fase della ricerca ha riguardato la costruzione della griglia d’intervista e di osservazione. Si tratta di una fase particolarmente delicata che ha consentito di costruite le premesse metodologiche corrette per la conduzione dell'analisi che si presenta. Sulla base dei risultati acquisiti nella fase della ricerca di sfondo, è stata costruita una guida per le interviste qualitative (semi-strutturate, riguardanti i percorsi in interfacciamento con la società italiana e svedese, raccolta di storie di vita per approfondire le dinamiche del percorso migratorio) ai membri delle famiglie selezionate e con quelle con le quali sono venuta in contatto. Ho realizzato una griglia d’osservazione dei comportamenti dei membri delle famiglie intervistate, relativamente ai comportamenti intra- familiari adottati e rispetto alla comunità presente in Italia. Essa mi ha consentito di selezionare, nel corso delle interviste, l’omogeneità e ripetitività di alcune risposte (trascritte su un apposito block notes al termine del colloquio). Questo lavoro è risultato assai utile, in particolare per l'indagine in Italia. In Svezia, ho potuto utilizzare l'esperienza di ricerca già condotta in Italia e la medesima preparazione, anche se meno dettagliata e approfondita, che mi ha comunque consentito di entrare nel fenomeno in indagine e di comprenderne l'organizzazione e l'evoluzione220. La terza fase della ricerca ha riguardato l'individuazione della popolazione di riferimento e la costruzione del panel di osservazione. Ciò ha significato, in sintesi, produrre la mappatura delle
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Si ricorda che l'intervista, dal punto di vista metodologico, costituisce uno strumento di indagine tipicamente qualitativo utile per il reperimento di dati, peraltro tipico delle indagini che nella cultura anglosassone sono definite survey.
principali comunità palestinesi presenti sul territorio italiano e su quello svedese, la selezione delle aree geografiche dove ho in seguito svolto l’indagine e la presa di contatto con le comunità selezionate. Quest’ultima è stata possibile innanzitutto grazie a internet e al mio impegno nelle associazioni palestinesi, la cui rete associativa è risultata particolarmente ampia e utile per l'indagine svolta. Infine, ho potuto costruire un panel di osservazione composto da un numero congruente di famiglie (di ventiuno ), sia per l'indagine in Italia sia in Svezia. Il numero delle famiglie selezionato è risultato adeguato per indagare il fenomeno e utile per produrre l'analisi comparata.
La raccolta delle testimonianze si è svolta attraverso colloqui informali, interviste libere, semi-strutturate e raccolta di storie di vita eventualmente registrate con tecnologie audio-visive, tutte condotte garantendo l'assoluto anonimato all'intervistato e spiegando lo scopo della stessa intervista. Mi sono avvalsa altresì dell'osservazione partecipante alla vita familiare (cene, feste, matrimoni) e delle comunità (ricorrenze, eventi culturali, ecc.)221.
La quinta fase è stata relativa, all'analisi e all'interpretazione dei dati nonché, al confronto dei risultati acquisiti con le risultanze presenti nella letteratura internazionale, compresa quella araba. Tale lavoro di ricerca, studio e analisi è risultato di grandissimo interesse, e ha permesso di definire un quadro generale della questione palestinese che si ritiene di importante orientamento per l'analisi proposta. Quest'ultima fase, che comprende lo studio dei documenti reperiti, della memorialistica, delle biografie, delle storie di vita e delle interviste condotte, consiste in una
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Si fa presente che si considera l'osservazione sistematica e correttamente orientata, un insostituibile mezzo di rilevazione di dati empirici e di quantificazione delle variabili utili alla ricerca.
particolare fase di analisi che ricorda, e l'esercizio empirico di ricerca qui condotto ha avvalorato questa tesi, l'analisi del contenuto, originariamente sviluppatasi nell'ambito delle comunicazioni di massa e della propaganda. La costruzione del questionario si è basata su cinque punti; i dati strutturali, la fase della migrazione, i dati del nucleo familiare, i dati che si riferiscono alla cultura, la lingua e al cibo, e infine i rapporti con la Palestina.