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La scelta dell'approccio Blended Learning

5. La progettazione concettuale del corso

5.5 L'approccio formativo

5.5.4 La scelta dell'approccio Blended Learning

La formazione in presenza e l'e-learning sono due valide modalità di approccio, ma presentano alcuni svantaggi per gli studenti di Enterprise 2.0 Network.

Per quanto riguarda la formazione in presenza, lo svantaggio maggiore è legato alla logistica organizzativa per partecipare alle lezioni in aula. Allora tale svantaggio può essere risolto dall'e-learning, che interessa agli studenti ed è fondamentale per soddisfare il bisogno di far pratica con gli strumenti web 2.0 .

Tuttavia l'approccio degli studenti all'e-learning può essere timido poiché non ne percepiscono bene la reale utilità dal punto di vista formativo.

Scegliere di adottare solo una modalità, significa non garantire né il pieno soddisfacimento dei fabbisogni degli studenti né una trattazione efficace degli argomenti del corso. A tal proposito è stato deciso di integrare formazione in aula ed e-learning, adottando una modalità di formazione che prende il nome di

Blended Learning153.

Il Blended Learning combina la formazione in presenza con l'e-learning in un percorso dove il vero valore aggiunto è l'integrazione temporale e contenutistica tra i due approcci.

Ma che cosa significa adottare un modello Blended? secondo Maria Beatrice Ligorio, professore associato presso l'università di Bari, «adottare un approccio

Blended Learning significa capire prima chi sono gli utenti, quali sono le vere

esigenze di formazione, quali le risorse disponibili, su quali tecnologie fare affidamento, come è possibile organizzare i tempi»154. Allora il Blended Learning

non è un momento di formazione isolato dal contesto lavorativo o educativo quotidiano ma anzi, grazie all'uso delle tecnologie, diventa un modello di lavoro integrato nel reale contesto degli studenti.

In questo senso l'approccio Blended Learning si basa sul modello della Progressiva costruzione di conoscenza collaborativa155 che si articola in sette punti

fondamentali:

1. Attenzione al problema: le attività didattiche devono concentrarsi sulla discussione dei contenuti e delle loro problematiche.

153. Il verbo inglese To Blend, significa appunto, “mescolare”. La letteratura sul Blended Learning è piuttosto ampi anche per la varietà di significati che vengono attribuiti alla combinazione di attiovità on-line ed attività off-line. Per approfondimenti sul tema del Blended Learning, vedi: Ligorio Maria Beatrice, Stefano Cacciamani e Donatella Cesareni. 2006. Blended Learning: dalla scuola dell'obbligo alla formazione adulta. Roma, Carocci.

154. Ligorio Maria Beatrice, Stefano Cacciamani e Donatella Cesareni. 2006. Blended Learning: dalla scuola dell'obbligo alla formazione adulta. Roma, Carocci, p. 28.

155. Ligorio Maria Beatrice, Stefano Cacciamani e Donatella Cesareni. 2006. Blended Learning: dalla scuola dell'obbligo alla formazione adulta. Roma, Carocci.

2. Attenzione agli oggetti di conoscenza: il processo di costruzione della conoscenza è il vero valore aggiunto mentre la tecnologia rappresenta solo uno strumento e non è l'oggetto di apprendimento.

3. Importanza dei contributi: gli studenti devono concentrarsi sul raggiungimento di obiettivi comuni, mettendo in evidenza sia le conoscenze apprese sia le lacune.

4. Costruzione progressiva della conoscenza: la manifestazione di problematiche espresse dagli studenti, in merito a certi argomenti o spunti di riflessione, non dev'essere finalizzata alla risposta specifica. Piuttosto occorre spingere gli studenti a formulare ipotesi suscettibili di miglioramento che possano far creare progressivamente la conoscenza sull'argomento discusso.

5. Creazione di conoscenza continua: è fondamentale conservare i contributi e le discussioni degli studenti in modo da creare continuità nel processo conoscitivo. In questo senso il docente e le tecnologie impiegate, servono a connettere e rendere sempre disponibili le discussioni, le idee e le problematiche sollevate da vari gruppi di studenti.

6. Comunicazione pubblica: la comunicazione dev'essere rivolta ad un pubblico realmente interessato e non esaurirsi , come avviene spesso nella formazione in presenza, in un dialogo tra il docente ed un ristretto gruppo di studenti all'interno dell'aula.

7. Opportunità di riflessione: l'attività di riflessione e meditazione sui concetti è molto importante per sviluppare le conoscenze necessarie a risolvere determinate problematiche. A questo proposito è fondamentale favorire la creazione di contributi da parte degli studenti, in modo da renderli più attivi e partecipi.

Una volta esaurita questa breve panoramica sul Blended Learning, occorre comprenderne la sua applicazione nel mondo lavorativo. il Blended Learning soddisfa le principali esigenze di aziende e lavoratori come la personalizzazione del percorso formativo, l'autoregolazione e l'apprendimento di gruppo.

In questo senso la possibilità di trasformare i luoghi di lavoro in luoghi di apprendimento è la caratteristica più gradita del modello Blended Learning. Inoltre la necessità di un approccio graduale verso le tecnologie dell'informazione e della comunicazione spinge molte aziende ad adottare il modello blended, proprio perché riesce a combinare una formazione di tipo frontale con l'utilizzo delle tecnologie156.

Tuttavia occorre tener presente che la formazione in ambito lavorativo si sta sempre più configurando come parte integrante del lavoro stesso. Allora la formazione diventa continua e finalizzata al reale contesto lavorativo.

A tal proposito la formazione in ambito professionale è caratterizzata da tre elementi157:

• La formazione è un'attività situata, poiché si occupa di risolvere problemi e accrescere le conoscenze in uno specifico contesto.

• La formazione è orientata alla costruzione di conoscenza: le attività didattiche sono finalizzate a far emergere i problemi ed a far discutere ed interagire gli studenti sulle soluzioni da adottare.

• La formazione è basata sulla collaborazione entro una comunità: l'apprendimento non è più singolo ma si focalizza su obiettivi che riguardano il gruppo, rispetto al quale, ogni studente lavora con precisi compiti assegnati.

Ma come si può applicare il Blended Learning al contesto di Enterprise 2.0 Network? Esistono due possibilità:

1. Formazione situata in contesti professionalmente verosimili: si tratta di realizzare attività didattiche separate dalla realtà professionale ma riferita a contesti e problemi verosimili. Gli studenti dovranno impegnarsi a simulare soluzioni a problemi verosimili, per poi trasferire la conoscenza costruita nel contesto reale.

156. Ligorio Maria Beatrice, Stefano Cacciamani e Donatella Cesareni. 2006. Blended Learning: dalla scuola dell'obbligo alla formazione adulta. Roma, Carocci.

157. Ligorio Maria Beatrice, Stefano Cacciamani e Donatella Cesareni. 2006. Blended Learning: dalla scuola dell'obbligo alla formazione adulta. Roma, Carocci.

2. Formazione situata nell'attività professionale reale: si tratta di realizzare una serie di attività didattiche volte a migliorare le pratiche professionali già in atto nel contesto lavorativo.

L'applicazione degli argomenti trattati in Enterprise 2.0 Network, presuppongono un cambiamento organizzativo profondo perché prevedono la creazione di una rete d'imprese, un'organizzazione non ancora presente nel contesto reale vissuto dagli studenti. In questo senso contestualizzare la formazione nell'attività professionale reale, è difficile poiché creare una rete d'imprese è un'innovazione dirompente158 e non un miglioramento di pratiche professionali già attive. Inoltre è

fondamentale sottolineare un aspetto: la creazione di una rete d'imprese non può essere forzata ma si basa sulla volontà degli imprenditori di consolidare e sviluppare le relazioni createsi durante il corso. Perché tali relazioni possano concretizzarsi, gli imprenditori devono essere ben coscienti delle opportunità, dei rischi ma soprattutto del valore fiduciario dei rapporti instaurati. Allora la soluzione è adottare il primo modello applicativo, che consente agli studenti di utilizzare un ambiente protetto159 dove interagire, confrontarsi e stringere legami fiduciari che poi possono trasferirsi nella realtà professionale. In questo senso lo studente può costruire la propria conoscenza non solo sull'impresa-rete e sull'Enterprise 2.0, ma anche sugli altri studenti.