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La tentazione demoniaca e il dilemma etico

6. Parallelismi con la Queste e il Lancelot

6.5 La tentazione demoniaca e il dilemma etico

Una sezione analoga all‟episodio della Terza Continuazione in cui Perceval viene tentato dal diavolo (13, 37863-8409) è riscontrabile nella Queste: dopo l‟incontro con una fanciulla che fa dono a Perceval di un cavallo in sostituzione del proprio, che gli è stato brutalmente ucciso da un misterioso cavaliere, il protagonista riesce a sventare il pericolo di morire annegato facendosi il segno della croce in prossimità di un guado5. Trovatosi poi su un‟isola sormontata nel mezzo da una montagna impervia, Perceval avvista una nave sopraggiungere spinta dal vento, a bordo della quale è seduta una fanciulla di straordinaria bellezza e riccamente abbigliata. Dopo aver virato bruscamente il discorso nell‟udire il cavaliere menzionare il Vangelo, quest‟ultima afferma di provenire dalla Gaste Forêt e di aver assistito alla mirabile impresa del Bon Chevalier; interrogata da Perceval su questo personaggio, prima di rispondere la fanciulla gli fa giurare di prestarle qualsiasi servizio, ed è presto accontentata dal suo impaziente interlocutore, il quale accetta altresì l‟ospitalità che questa gli offre. Anche in questa occasione, il narratore della Queste esibisce la propria spiccata propensione per l‟allegoria, in virtù della quale la fanciulla seduttrice si rivela essere nientemeno che il diavolo in persona. Nella Queste il corso dei fatti seconda nel complesso la piega impressa da Manessier all‟episodio corrispondente, di cui ripropone lo schema che all‟offerta di ospitalità e di un pasto succulento fa seguire l‟allettante proposta di coricarsi insieme; alla vista di una croce intagliata nel letto, il diabolico inganno viene infine smascherato (Micha 1987, p. 157)6. L‟episodio dell‟ardua scelta di Bohort (21, 40183-401) è narrato anche nella Queste del Saint Graal, la quale ha tratto diversi temi dal Lancelot, adattandoli con particolare originalità (Micha 1987, pp. 153-4). Pur mutuando dal Lancelot il tema del caso di coscienza, la Queste opta per l‟alternativa che esso (LXXII, 12-16) aveva scartato, dal momento che Gahériet si risolve a difendere Brandelis piuttosto che una damigella (Micha 1987, p. 157). Dinanzi a una biforcazione, Gahériet vede sei cavalieri, tre dei quali impegnati a percuotere Brandelis, tenuto con le mani legate dietro alla schiena, gli altri tre intenti a trascinare una fanciulla svestita; sopraggiunti al bivio, i due gruppi si dividono. Non appena Gahériet riconosce nel cavaliere malmenato il compagno Brandelis, non conoscendo invece l‟identità della fanciulla, non sa a quale delle due vittime prestare soccorso: se non soccorresse la damigella, egli incorrerebbe nel disonore, ma se non soccorresse il compagno verrebbe meno al giuramento che unisce i membri della Tavola Rotonda. Una volta rassicurata la fanciulla che sarebbe presto accorso in suo aiuto, Gahériet si lancia all‟inseguimento dei cavalieri che tengono in ostaggio Brandelis. Dopo averli raggiunti e sfidati, Gahériet riesce ad avere la meglio su due di loro, facendo volgere in fuga il terzo. Dopodiché corre a liberare Brandelis, il

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La Queste del Saint Graal, pp. 90-3.

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quale spiega la ragione della propria cattura. Questi aveva ucciso un cavaliere in uno scontro per una fanciulla, scatenando in tal modo l‟ira dei parenti del rivale sconfitto. Ecco che allora sei cavalieri avevano fatto irruzione nella tenda in cui Brandelis si era coricato con la damigella, decisi a vendicarsi dei due amanti separandoli a forza. Ad un tratto i compagni vedono arrivare Grosenain d‟Estrangot, il quale ha con sé la fanciulla poc‟anzi sottratta ai tre carnefici. Ma il sollievo dei cavalieri cede presto il passo al dolore: condotta in una piccola torre nelle vicinanze, la damigella morirà sei giorni dopo7.

Nella Terza Continuazione, come nella Queste, salvaguardare la verginità di una fanciulla in pericolo diviene la priorità del cavaliere. Non è questa la sede per operare un confronto tra le due modalità di trattamento, tuttavia è interessante notare che nella forma prosastica vengono approfondite alcune dinamiche che invece risultavano assenti o realizzate in modo diverso nella versificazione, come l‟identità del rapitore della fanciulla, che nella Queste si rivela essere il cugino germano di quest‟ultima. Nella Terza Continuazione il cavaliere è accompagnato da dodici uomini, mentre nella Queste egli agisce da solo; nella Terza Continuazione è Bohort ad accompagnare al castello la vittima che egli ha sottratto alla violenza, mentre nella Queste sopraggiungono dodici cavalieri che erano partiti alla ricerca di quest‟ultima, i quali intendono rendere omaggio a Bohort in segno di gratitudine8.

In un episodio analogo a quello della Terza Continuazione in cui Bohort è tentato dal diavolo (23, 40514-624), anche nella Queste figura «un home vestu de robe de religion», il quale sopraggiunge in sella a un cavallo nero e si offre di indicare a Bohort il luogo in cui si trova il corpo senza vita del fratello; dopo aver condotto Bohort presso una cappella fatiscente posta dinanzi a una torre, il sant‟uomo dichiara di essere un prete e propone al cavaliere di attendere il mattino seguente per celebrare le esequie di Lionel. Interrogato da Bohort sul significato di un suo sogno, questo personaggio lo induce a cedere alle lusinghe di una fanciulla, dicendogli che un suo eventuale rifiuto causerà sia la morte di Lancelot sia quella della giovane donna; dopodiché il presunto prete finisce per rinfacciare al cavaliere di aver compiuto la scelta sbagliata, lasciando che suo fratello venisse ucciso. Una volta entrato nella torre, infatti, si presenta a Bohort una fanciulla di bell‟aspetto, la quale lo prega di ricambiare l‟amore che ella prova per lui, con la promessa di renderlo l‟uomo più felice al mondo. Ma dinanzi alla prospettiva di infrangere il voto di castità, Bohort oppone un netto rifiuto, scatenando tutto il disappunto della fanciulla, la quale minaccia di suicidarsi gettandosi giù dalla torre con altre dodici giovani donne. Ma Bohort si dimostra

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Lancelot. D’une aventure d’Agravain jusqu’à la fin de la quête de Lancelot par Gauvain et ses compagnons, ed. Micha 1979, pp. 70-4.

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irremovibile nella propria risoluzione. Nel vedere le donne lasciarsi cadere dall‟alto della torre, il cavaliere si fa il segno della croce, provocando in tal modo la rottura dell‟incantamento9.

Sarà poi un abate a interpretare i fatti accaduti, a svelare a Bohort l‟intervento demoniaco e a informarlo che Lionel è ancora in vita10.

Nulla del genere accade invece nella Terza Continuazione, nella quale Bohort si abbandona a un accorato compianto sul corpo del fratello.

L‟episodio del combattimento e della riconciliazione tra i due fratelli, corrispondente a quello narrato nella Terza Continuazione (24, 40625-974) si trova ugualmente nella Queste. Lionel è presentato impulsivo come lo era stato nel Lancelot, dal momento che non si fa alcuno scrupolo a uccidere l‟eremita che intendeva impedirgli di decapitare il fratello; ad ogni modo, il suo ruolo nell‟impresa si rivela qui pressoché accessorio, rispetto alla funzione svolta dagli altri partecipanti (Micha 1987, pp. 154-5)11.

È interessante notare come nell‟opera in prosa l‟influsso demoniaco su Lionel sia esplicitato dalla narrazione addirittura prima che si consumi la tragedia di Calogrenant, diversamente da quanto accade nella Terza Continuazione, dove invece interviene un sant‟uomo a rivelare l‟avvenuta possessione12. Inoltre, nella Queste l‟intervento di Calogrenant assume una connotazione espressamente provvidenziale (Micha 1987, p. 216): e questo aspetto trova ulteriore conferma nell‟invocazione a Dio, alla quale il personaggio si abbandona, ritenendosi giustamente in punto di morte13. Quest‟ultimo elemento, in particolare, è assente nella Continuazione, che risulta naturalmente priva della pointe drammatica riscontrabile nella forma in prosa. Inoltre, anche il fenomeno prodigioso intervenuto a interrompere il duello tra i fratelli avviene secondo modalità differenti: nella Queste cade dal cielo un fulmine ardente, facendo perdere momentaneamente i sensi ai fratelli, dopodiché una voce si rivolge a Bohort per ingiungergli di non trattenersi anzitempo in compagnia di Lionel, ma di raggiungere al più presto Perceval che lo attende in riva al mare14.

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La Queste del Saint Graal, pp. 177-82.

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La Queste del Saint Graal, p. 186. Dalle parole dell‟abate: «Quant li anemis t‟aparut en semblance d‟ome de religion, qui te dist que tu avoies lessié ton frere ocirre. De ce te menti il, car tes freres n‟est pas ociz, ainz est encor toz vis. Mes il le te dist por ce qu‟il te vouloit fere entendre folie et mener a desesperance et a luxure. Et einsi t‟eust il mis en pechié mortel, par quoi tu eusses failli as aventures dou Saint Graal» («Quando il Nemico ti apparve nelle sembianze di uomo devoto, il quale ti disse che tu avevi permesso che tuo fratello venisse ucciso. Riguardo a ciò, egli ti mentì, in quanto tuo fratello non è stato ucciso, al contrario, egli è ancora vivo e incolume. Ma costui te lo disse perché voleva insinuare in te la follia e condurti a disperazione e a lussuria. E così ti avrebbe indotto a compiere un peccato mortale, cosicché tu saresti venuto meno alle avventure del Santo Graal»).

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La Queste del Saint Graal, pp. 188-93.

12

La Queste del Saint Graal, p. 189: «De quan que Boorz dist ne chaut a Lyonel, come cil que li anemis avoit eschaufé jusqu‟a volonté d‟ocirre son frere» («Di tutto ciò che Bohort disse non importa a Lionel, in quanto il Nemico lo aveva istigato fino a fargli concepire il proposito di uccidere suo fratello»).

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La Queste del Sant Graal, pp. 190-2.

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