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La varietà del mondo femminile nelle Novelle bandelliane

Il Rinascimento italiano presenta così una vasta gamma di protagoniste donne e descrive un po' tutte le sfaccettature dell'universo femminile, per cui si hanno personaggi astuti e calcolatori, ma anche donne fedeli al proprio uomo sino al punto di sacrificarsi per lui. Ed è proprio la donna, in tutte le sue sfaccettature, ad essere la protagonista di molte delle novelle bandelliane, tanto che secondo Luigi Russo31, Bandello fu «il più copioso dipintore di donne» dei narratori del suo secolo.

Nel nuovo clima di crisi della cultura rinascimentale e di inquietudine religiosa diffuso dalla Controriforma viene meno la fiducia nella bontà della natura umana e nell’armonia dell’uomo con il mondo. L’amore a cui Boccaccio riconosce il diritto a una piena e sana affermazione, tende a diventare nelle novelle bandelliane passione tragica o a ripiegare entro i confini rassicuranti della fedeltà coniugale. L’amore a sfondo tragico non è un lietmotiv nuovo nella letteratura amorosa, ma in Bandello il tema prende una piega diversa: si complica di motivi patetici e orrorosi.32

31 Da L. Russo, Matteo Bandello novellatore «cortegiano», in ID., Ritratti e disegni storici, Serie seconda.

Dall’Ariosto al parini, Sansoni, Firenze 1961.

32Amori sfortunati. Un giudizio diverso sul comportamento amoroso in Luperini R., Cataldi P., Marchiani L.,

Marchese F., La scrittura e l’Interpretazione, Storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civiltà europea: Dalle origini al Manierismo, tomo II, Palumbo Editore, Firenze 2000, pp.599-600;

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I racconti di Bandello offrono molti spunti interessanti in merito all’atteggiamento della mentalità collettiva dell’epoca verso le dinamiche all’interno di una relazione uomo-donna. L’autore riesce a rappresentare gli effetti comici, drammatici o tragici di un desiderio sensuale o di una passione d’amore, quali si mostrano negli atti e negli aspetti di una donna: le impudicizie e le ritrosie, le impazienze del piacere, le furie della gelosia, la sfacciataggine del vizio o l’eroico sacrificio di se stessa alla virtù.

Il novellatore si dimostra molto prudente nelle sue considerazioni, quando, con una sincerità di convinzioni molto discutibile, ora si appaga di dimostrare, sorridendo amabilmente che «le donne potrebbero divenire eccellenti negli studi, e persino nelle armi, qualora vi attendessero in maggior numero, come potevano attestare alcune poche di quel secolo ch’erano salite a grande fama»33;ora sostiene essere colpa dei mariti gelosi o brutali

o impotenti, se le loro mogli sono costrette a cercare fuori casa, quel sollazzo amoroso, che viene loro negato o somministrato troppo di rado, a dosi omeopatiche.34

Talora si disputa sui doveri coniugali, sui pro o contro del matrimonio: da una parte giudica «pazzia manifesta che l’uomo disciolto si leghi in servitù e si metta sotto l’imperio

33 Quanto errino alcuni buoni uomini privi di ogni buono e sano giudicio, li quali non vogliono che in modo

veruno le donne siano atte a le lettere e a l’armi, è tanto facile a provare che soverchio parmi il volervisi affaticare; perchè leggendo le istorie antiche e moderne, di quale lingua si sia, si troveranno molte donne in l’una e l’Altra facoltà degne di onorata e immortale memoria. E certamente se li padri volessero per mettere alcune de le figliuole darsi agli stadi litterali e anco a l’armi, molte riusceriano eccellentissime, come fu per lo passato. Ma per non discorrere per l’Europa, non usciremo per ora fora di Milano, lasciando Pentesilea, Camilla, Tomiri, Ippolita, Zenobia, Saffo, Ternistoclea, Proba, Polla, Argentaria e molte altre dotte e bellicose, e diremo solamente dela mirabile eroina la signora Ippolita Sforza e Bentivoglia, che tutto il dì si vede di passi reconditi de la lingua latina dottamente disputare. Ma come posso tacere la moderna Saffo, la signora Cecilia Gallerana contessa Bergamina, che, oltra la lingua latina, cosÍ leggiadramente versi in idioma italiano compone? Chi oramai non conosce la signora Camilla Scalampa e Guidobuona, le cui colte rime sono in tanto prezzo? Queste tre sono pure in Milano. Ci è ancora la nobile e valorosa signora Luzia Stanga, che con la spada in mano fa paura a molti bravi. Ci è anco la figliuola del giardirnero de l’umanissimo signor Alessandro Bentivoglio, che questi dì nel gran borgo de la Porta Comasca contea dui sbirri, che volevano prendere il fratello di lei che senza arme era, dato mano a una spada, uno di quelli sergenti animosamente assalì e l’ammazzò, e l’altro di una stoccata ferí e fece fuggire. Da IV, 18 Nella lettera dedicatoria Il Bandello a l’illustre e valorosa signora la signora Gioanna Sanseverina e castigliona saluta.

34Ma perché voi gli sapete e conoscete manifestamente di quanto male la gelosia sia cagione, e come assai

sovente il marito indebitamente ingelosito fa che la moglie, piena di stizza e di dispetto, diviene in tanta disperazione che si delibera di far de le cose che prima non averia pensato già mai, io per or non ne dirò troppe cose. Voglio bene che chi ha moglie a lato, tenga aperti gli occhi e consideri le azioni di quella, e misuri destramente i passi e gli atti che gli vede fare, e con giudizioso occhio misuri e consideri il tutto, da ogni passione alieno, e che sovra il tutto metta mente che per sua dapocaggine e tristi portamenti non le dia occasione di far male. Deve anco considerare, sí come voi saggiamente alora diceste, che essa moglie non gli è data per ischiava nè per serva, ma per compagna e per consorte. E, veramente, tutti i mariti che questa considerazione averanno e la metteranno in opera, potranno notte e dí sicuramente attendere agli affari loro, senza temere che le moglieri gli mandino a Corneto. Da Parte II, Novella 53.

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d’una donna; perché, essendo l’uomo animale perfetto, viene a sottomettersi a la femina, la quale è animale imperfetto ed occasionato»; dall’altra parte l’autore afferma sui quanti «piace far nozze dicono nel matrimonio esser infiniti commodi e piaceri necessarii al viver umano, e che di non poca importanza è aver la moglie, che ne le miserie ti tenga compagnia, negli affanni ti consoli, ti porga nei perigli aita, nei dubii casi consigli, e in ogni sorte di fortuna teco sia sempre d’un volere e mai non t’abbandoni.»35; o ancora sulle

gravissime conseguenze che derivano dalle passioni amorose e dalla incontrollata gelosia.36

In numerosi prologhi Bandello sembra ansioso di presentarsi come alleato e difensore del genere femminile, o almeno come qualcuno che, come egli stesso ripete in numerosi passaggi, è consapevole che «non sta bene» 37generalizzare su un solo esempio.

La visione che Bandello ha talvolta della donna sembra rispecchiare, da un lato, le teorie mediche del tempo che insistevano nell’attribuire al genere femminile una natura iper- sessuata, in conseguenza della quale le donne erano viste come costantemente dominate da un’insaziabile appetito sessuale. Si riteneva, inoltre, che la presenza nel corpo femminile dell’utero, organo descritto come sempre avido di procreare, amplificasse le esigenze sessuali della donna. Niente è più pericoloso di un corpo femminile e della sua sessualità: la donna deve essere madre e non lasciarsi andare a nessuna devianza.

I personaggi femminili di Bandello riflettono simili teorie nel momento in cui lamentano di essere trascurate dai propri mariti e private di ciò di cui la loro natura ha bisogno:

35 S’è molte volte tra prudenti e dotti uomini disputato se all’uomo savio si convenga con nodo maritale

legarsi, e per l’una parte e l’altra infinite apparenti ragioni addutte si sono, le quali troppo lungo e forse fastidioso sarebbe, chi raccontar le volesse. Quelli cui non aggrada che l’uomo libero e savio si metta nel numero dei coniugati, e, di libro, servo si faccia, per toccarne una o due, dicono che è pazzia manifesta che l’uomo disciolto si leghi in servitú e si metta sotto l’imperio d’una donna; perché, essendo l’uomo animale perfetto, viene a sottomettersi a la femina, la quale è animale imperfetto ed occasionato. Hanno poi sempre in bocca questi tali il detto di Talete Milesio, uno dei sette savii de la Grecia, il quale essendo giovino e stimolato dagli amici a doversi maritare, disse loro che non era tempo. Venuto poi in vecchiezza e pure sollecitato a prender moglie, rispose che era fuor di tempo, volendo il saggio filoso darci ad intendere che a chi vuol viver quietamente e senza fastidii non istà bene a maritarsi già mai, recando seco il matrimonio infinite cure, dissidii, turbazioni, perchè il letto maritale ha sempre liti e dissensioni contrarie. Quelli poi che d’altro parere sono e a cui piace far nozze dicono nel matrimonio esser infiniti commodi e piaceri necessarii al viver umano, e che di non poca importanza è aver la moglie, che ne le miserie ti tenga compagnia, negli affanni ti consoli, ti porga nei perigli aita, nei dubii casi consigli, e in ogni sorte di fortuna teco sia sempre d’un volere e mai non t’abbandoni. Da Parte III, Novella 57.

36 II,31; III,51

37 Novella XXXVII,Parte I. Una bella donna usa carnalmente con un leproso e al marito il manifesta, che si

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«Se io ho marito, egli è tale che, se bene volesse e si mettesse con quante forze ha, non averà mai potere darmi di quei piaceri che comunemente noi donne desideriamo e senza cui non è donna che possa lungamente gioiosa vivere» 38

Dall’ altro lato, le Novelle tradiscono in più punti l’influsso dei luoghi comuni e pregiudizi del tempo sul genere femminile. Ne risultano passaggi in cui alcuni di questi diffusi stereotipi misogini sull’incostanza e l’irrazionalità delle donne sono espressi e immediatamente contraddetti o controbilanciati con giustificazioni che tendono a sminuire il tono di quanto appena affermato. Le contraddizioni più evidenti e più interessanti della raccolta di Bandello riguardano l’immagine della donna che emerge dalle novelle di adulterio. Le strette mura della famiglia invogliano a guardare o ad amare altrove, a smettere di fare figli su figli, senza tregua: l’adulterio, l’aborto, l’infanticidio, gli escamotage sono di norma, amari espedienti per essere altrove.

Successivamente, in coincidenza con la diffusione di una mentalità controriformista, le figure bandelliane di donne che si incontrano alternano modelli femminili di eroica virtù, alle prese con tentativi di seduzione o violenza carnale39, a figure inclini a soggiacere agli appetiti lascivi della passione.

Tuttavia, il contrappeso che la letteratura offre alle frustrazioni del quotidiano in cui la donna è immersa rappresenta una sorta di risarcimento alla negatività cui la condizione femminile è stata sottoposta per secoli.

38 Parte III, novella LVII.

39 La corruzione morale che contraddistingue la donna durante gli anni della Controriforma non è mai

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CAPITOLO II

LE DONNE DI MATTEO BANDELLO