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Le elezioni degli organi del potere locale

Nel documento Indice Introduzione 6 (pagine 183-188)

Nella RFPJ tutto il potere emana dal popolo ed è nelle mani del popolo

3.5. Le elezioni degli organi del potere locale

Le elezioni di novembre, che si svolsero perciò in un clima politico fortemente condizionato dalle polemiche relative alla scelta statuale, segnarono la vittoria del potere popolare e confermarono la sua legittimità. Se negli altri territori dello Stato jugoslavo si elesse la prima Assemblea costituente federale604, in Istria, sottoposta ad

      

599 HDAZ, f. Obl. Kom. KPH za Istru, b.7, verbale del 26 dicembre ‘45.

600 HDAZ, f. Obl. Kom. KPH za Istru, b.7, verbale del 10 gennaio ‘46.

601 Pubblico Accusatore nel processo fu il giudice Bruno Scrobogna, che nell’aprile 1949 poi fu esonerato dalle sue funzioni ricoperte presso il Tribunale circondariale di Fiume perché cominformista, vedi L. GIURICIN, La memoria di Goli Otok, cit., p. 51.

602 Vedi “Il Nostro Giornale” del 20, 22, 26, 30 e 31 gennaio '46.

603 Il racconto della fuga è descritto nel suo memoriale, Nemico del popolo, cit., pp. 46-49. Il giornale “L‘Arena di Pola” informò la cittadinanza sulla sua vicenda, dall’arresto al processo, dal ricovero in ospedale fino all’evasione e l’arrivo a Pola, vedi le edizioni del 19 gennaio, 30 marzo, 24 giugno e 20 agosto ‘46.

604 In Istria le elezioni per l’Assemblea federale si tennero dopo l’annessione alla Jugoslavia, il 30 novembre 1947, assieme a quelle per il Sabor (Parlamento) croato, all’”insegna dell’unione del popolo istriano agli altri popoli e alla struttura statale jugoslava”: furono eletti 7 rappresentanti per il Consiglio federale dalla lista del FP, con capolista Tito. Si trattava di istriani, membri del PCC, nonché dirigenti dei vari organi popolari a livello regionale, repubblicano e federale: Nefat Franjo, presidente del CP cittadino di Pola eletto nell’unità del distretto di Pola; Josip Šestan, insegnante di Parenzo, presidente del FP per l’Istria, eletto nell’unità del distretto di Lussino; Giusto Massarotto, operaio di Rovigno, eletto nel distretto di Dignano e Città di Rovigno; Dušan Diminić, aiuto Segretario generale del Governo jugoslavo, eletto nell'unità del distretto di Parenzo; Savo Zlatić, medico, membro del comitato del FP per la Croazia, eletto nell'unità del distretto di Pisino; Josip Vrbanac, operaio di Piedalbona, segretario del partito della minera dell'Arsia, presidente dei sindacati per l'Istria, eletto nell'unità del distretto di Albona; Dina Zlatić, ministro per gli affari comunali nel Governo croato, eletta nell'unità del distretto di Abbazia. Nella lista dei 14 candidati (sette unità elettorali con due rappresentanti), due erano di nazionalità italiana (Giusto Massarotto, che fu eletto nel distretto di Dignano e Città di Rovigno, e Giovanni Fiorentin, candidato nell’unità elettorale della Città di Pola). Oltre ad essere membro del PC, Massarotto in quel periodo ricopriva la carica di presidente della Commissione piani per l’Istria e membro del Comitato esecutivo del FP per l’Istria. Giovanni Fiorentin, invece, era un operaio, membro del PC, del FP cittadino di Pola e vicepresidente del CP cittadino di Pola; l’altro candidato per la Città di Pola era Franjo Nefat, dichiarato di nazionalità croata, laddove in altra documentazione, sempre interna al partito, risultava essere di nazionalità italiana e scritto con grafia italiana - Francesco Neffat. Alle urne si recarono 147.723 elettori, per il FP votò il 94,78%. Vedi HDA, f. Obl.kom. KPH za Istru, b. 3, fasc. Commissione elettorale 1947, Candidati per l’Assemblea federale

amministrazione militare jugoslava, si votò per gli organi del potere locale, ovvero i comitati popolari. Come nel resto della Jugoslavia, le elezioni furono preparate con una legislazione elettorale appropriata605 e con un’intensa organizzazione propagandistica durante la campagna elettorale. Già nel maggio ’45 il CPL regionale (provvisorio) aveva dato la direttiva a tutti gli organismi inferiori (distrettuali e cittadini) di procedere con la preparazione delle liste elettorali, così come era avvenuto nel resto della Croazia alla fine di marzo (Ordinanza della Presidenza croata a tutti i CPL croati, eccetto Istria e Fiume, fine 31 marzo 45)606. Veniva rilevata la provvisorietà di tali liste, in quanto quelle definitive si sarebbero ottenute in un secondo momento, quando sarebbero state espunte tutte quelle persone alle quali i tribunali, tramite sentenza, avrebbero negato il diritto di elezione. Nelle liste provvisorie dovevano essere inseriti tutti i cittadini che avevano compiuto 18 anni e che erano residenti fissi, anche per motivi di lavoro, in una data località; venivano poi segnati tutti i dati biografici, compresi la religione e la nazionalità, nonché la partecipazione o collaborazione al MPL; il luogo in cui la persona si trovava dalla capitolazione alla liberazione della Jugoslavia, come pure la sentenza di tribunale per la quale un cittadino era stato privato del voto: tutti questi dati dovevano servire alle autorità per valutare se all'elettore poteva essere concesso il diritto di voto. Nella lista definitiva perciò, venivano tolti questi ultimi dati, lasciando soltanto i dati biografici e il numero con cui era segnato sulla lista preparatoria. Nella prima lista non venivano inclusi coloro i quali si trovavano nell’esercito jugoslavo, in quanto sarebbero stati censiti nelle unità militari di appartenenza, per poi essere inseriti nelle liste definitive.

In base alle decisioni dello Zavnoh del 9 maggio 1945, potevano eleggere ed essere eletti nei corpi elettivi dell’autorità popolare tutti i cittadini che avevano compiuto 18 anni d’età, come pure i combattenti dell’Esercito e della Marina jugoslava senza riguardi d’età. Non avevano diritto di voto i dementi e coloro i quali

       nella regione istriana e fasc. Elezioni 1947, Tesi per l’agitazione politica delle elezioni per la settimana dal 2 al 9 novembre 1947; K. SPEHNJAK, Javnost i propaganda, cit., p. 275.

Alle elezioni per il Sabor croato votarono 150.209 elettori, dei quali per il FP il 94%604. Dei 12 membri istriani eletti, 10 erano croati, due italiani: furono Tomažo Dobrić nel distretto di Albona, Marcello Durin nel distretto di Dignano, Vlado Juričić nel distretto di Parenzo I, Rajko Stipe nel distretto di Parenzo II, dr. Savo Zlatić nel distretto di Pisino I, Vjekoslav Ladavac nel distretto di Pisino II, Ivan Motika nel distretto di Dignano I, Giusto Massarotto nel distretto di Dignano III, Franjo Nefat nel distretto di Pola, Josip Šestan nel distretto di Lussino, Srećko Štifanić nel distretto di Pinguente II, Dina Zlatić nel distretto di Abbazia. Vedi Drugo sasjedanje Narodnog Sabora Hrvatske, 8-9 prosinca 1947., Stenografski zapisi, Zagreb, 1951, pp. 49-50 e K. SPEHNJAK, Javnost i propaganda, cit., pp. 279-283.

605Le prime leggi del sistema elettorale furono adottate nell’estate ’45 (Legge sull’elezione dei deputati popolari e la Legge sugli elenchi elettorali) da parte dell’Assemblea federale provvisoria.

606 HDAP, f. KNO Buje, b.1, CPL regionale per l’Istria-a tutti i CPL, Avvio lavori di preparazione delle liste elettorali, 23 maggio 1945 e fondo ONOO za Istru, b.46, Comunicazione della Presidenza del Zavnoh al CPL regionale per l’Istria, n. 649/45, 4 giugno 1945.

avessero “peccato” nell’interesse del MPL e con sentenza fossero stati privati di tale diritto (o se la procedura fosse stata ancora in corso)607.

Alla fine, con la Legge sugli elenchi elettorali dell’estate ’45, in Istria fu tolto il diritto di voto:

ai membri attivi e più in vista delle organizzazioni fasciste, quelli che hanno attivamente e volontariamente combattuto a fianco dell’occupatore tedesco, e hanno aiutato lui e i suoi collaboratori e oltre a ciò coloro che in seguito ad una condanna da parte dell’autorità popolare hanno perso il diritto politico, oppure il parziale diritto civile ed infine i mentecatti,

prevedendo che la soglia non avrebbe superato l’1- 2%608. Il diritto di voto fu esteso non soltanto alle donne e al personale militare, ma anche ai combattenti dell’Armata jugoslava, garibaldini o altri, che non avevano compiuto i 18 anni609.

Nonostante l’organizzatore formale della campagna e delle elezioni fosse l’UAIS o nelle altre zone della Jugoslavia il Fronte Popolare, le votazioni furono gestite dal partito in tutti i suoi aspetti. I sporadici tentativi di candidatura fuori dall’UAIS furono risolti con l’arresto, come nel caso appunto di Antonio Budicin.

Dei 136.317 elettori complessivi, alle urne in Istria si presentarono in 119.830, cioè l’87,26%. Furono annullate 6.695 schede, cioè il 5,58%610. Sebbene i risultati parlassero di alte percentuali - alle quali si era arrivati, come segnalava il giornale di opposizione "L’Arena di Pola", con brogli e diverse forme di controllo, d’intimidazioni e di arresti attuati contro chi avversava la politica jugoslava per l’Istria - i dati riportati al plenum del partito non soddisfecero i suoi vertici, soprattutto nel distretto di Lussino, dove avrebbe votato il 60%611, mentre nella cittadina appena il 40%; nel distretto di Buie (81%)612, la minima fu registrata a Verteneglio con il 43%; Dignano città il 51%, Parenzo città il 62%, mentre nella campagna circostante ci sarebbe stato un plebiscito. Solo nel distretto del Carso, che aveva ottenuto il 99,76% dei voti favorevoli, le elezioni furono considerate un successo. Rovigno città ufficialmente

      

607 HDAP, f. KNO Buje, b.1, Circolare n. 176/45 del CPL region. a tutti i CPL distrett. e citt., del 23 maggio 1945 e f. ONOI, b.46, Comunicazione della Presidenza del Zavnoh al CPL regionale per l’Istria, n. 649/45, 4 giugno 1945.

608 In Croazia il diritto di voto fu tolto al 3,28% (69.109) cittadini, ma soltanto dopo che il CC PCC aveva ritenuto che l’iniziale 6% fosse una soglia troppo alta, e che dovesse essere equiparata a quella della Serbia, che raggiungeva il 3%.

609 Cfr. La seconda sessione dell'Assemblea popolare provvisoria, in “La Voce del Popolo“, 18 settembre 1945.

610 Cfr. La risposta del popolo istriano alle manovre della reazione, in “La Voce del Popolo”, 29 novembre 1945.

611 La relazione dell’Ozna riporta invece che nel distretto aveva votato il 58,1% degli iscritti alle liste elettorali, vedi HDAZ, f. Obl. Kom. KPH za Istru, b. 7, fasc. 1945, Relazione politica dell’Ozna regionale del 4 dicembre 1945, p.1.

612 La relazione dell’Ozna riporta invece il dato dell’88%, vedi HDAZ, f. Obl. Kom. KPH za Istru, b. 7, fasc. 1945, Relazione politica dell’Ozna regionale del 4 dicembre 1945, p.1.

aveva registrato il 75%613, Montona e Pisino oltre il 90%, Albona il 98%. I risultati riportati sul giornale "La Voce del Popolo" differiscono di molti punti in più rispetto ai dati interni del partito, come ad esempio nel distretto di Cherso (Lussino), dove la percentuale presentata al pubblico fu aumentata di 20 punti, passando da 60 all’80%614.

Osservando complessivamente i dati per distretto, le percentuali apparivano molto alte, mentre prese singolarmente, in alcune piccole località italiane della Bassa Istria, come Valle, Gallesano, le percentuali scendevano di molto615. Infatti, già due giorni dopo le elezioni, un articolo pubblicato su "L’Arena di Pola" aveva annunciato che nelle località di Valle, Gallesano, Dignano, Marzana e Carnizza la percentuale dei votanti era talmente bassa che le elezioni potevano considerarsi un fallimento per le autorità jugoslave616. Durante la campagna elettorale, un forte confronto si era sviluppato tra i rappresentanti italiani filojugoslavi e quelli contrari all’annessione: sul giornale "La Voce del Popolo" i primi si erano spinti ad affermare che le elezioni “sono quelle della lotta di Croati e Italiani, sono una conquista di tutto il popolo dell’Istria (…) partecipando alle elezioni, gli Italiani riconoscendo e riaffermando tutte le realizzazioni democratiche, affermano ancora una volta la loro fratellanza con l’altra nazionalità dell’Istria, e difenderanno i loro stessi diritti di Italiani”617.

Il movimento contrario all’annessione, che confluiva nel CLN dell’Istria e definito sommariamente “reazione italiana” dal fronte jugoslavo, invece, era stato attivo soprattutto tramite

Radio Venezia

nel cercare di formare un fronte astensionista, in attesa della conferenza dei ministri in cui si sarebbe deciso il destino dell’Istria e dei rimanenti territori618. Forme di resistenza passiva verso il nuovo regime, che arrivavano dal "Grido dell’Istria"619 - il giornale pubblicato a Trieste dal luglio 1945 per diffondere i programmi e le direttive del CLN dell’Istria - invitava la popolazione a non collaborare, a non reagire, per creare il vuoto intorno al potere popolare620. Una relazione dell’Ozna regionale segnalò, infatti, che nelle cittadine di Valle d’Istria, Cittanova, Neresine, Verteneglio e Pisino una buona percentuale di italiani si era astenuta dalle elezioni. A Dignano, Buie, Umago, Montona, Cherso, Abbazia, Parenzo l’Ozna schedò tutte le persone che in qualche modo sembravano essere legate al

      

613 Dai dati riportati al CC risulta il 71%, vedi B. VOJNOVIĆ, Zapisnici Politburoa, cit., verbale dell'11 dicembre ‘45, p. 147.

614 Risultati delle elezioni per l’Assemblea Popolare Regionale per l’Istria, in “La Voce del Popolo”, 4 dicembre 1945.

615 Vedi gli articoli Gallesano italiana non si piega; Dignitoso atteggiamento dei vallesi e La verità sulle elezioni a Rovigno, in “L'Arena di Pola”, 29 e 30 novembre, 8 dicembre ‘45, p.1.

616 A Valle avrebbe votato il 15%, a Dignano il 30%, mentre a Gallesano soltanto il 2%, cfr. Si delinea il fallimento delle elezioni comandate nell’Istria occupata, in “L'Arena di Pola”, 27 novembre ‘45, p.1.

617 Cfr. Elezioni, in “La Voce del Popolo”, 16 settembre 1945.

618 P. ZILLER, Il primo Comitato di Liberazione Nazionale dell’Istria (1946-1947), in “Quaderni Istriani”, n. 3-4, Udine, 1992; A. VEZZÀ, Il CLN dell’Istria, Trieste, s.a.; G. GIURICIN, Così fu fatto, Trieste, 2003; R. SPAZZALI, Radio Venezia Giulia: informazione, propaganda e intelligence nella guerra fredda adriatica (1945-1954), Gorizia, 2013.

619 R. SPAZZALI, La stagione del Grido dell’Istria, in “Quaderni Istriani”, n.2, Udine, 1989.

fronte astensionista e che avevano condotto o si presumeva conducessero attività contraria all’opzione jugoslava: accanto al clero italiano, vi erano compresi i sostenitori del partito democratico cristiano, gli intellettuali definiti “irredentisti”, e la vecchia guardia comunista italiana621.

Nonostante la fortissima propaganda e le misure repressive, che portarono anche ad arresti di persone trovate in possesso di volantini anti jugoslavi (ad Umago), l’Ozna dovette constatare che moltissime furono le schede annullate, perché lasciate bianche, o recanti scritte contro il potere popolare: a Rovigno fu segnalata la scritta “Nessuno” (consigliata da Radio Venezia che operava a favore degli italiani); ad Arsia e Piedalbona, “W l’Italia” e “Non vogliamo la dittatura di Tito”; nei villaggi del Carso, accanto ad alcuni nomi delle liste apparvero le parole “fascista” e “bugiardo”622.

Per le autorità popolari, le elezioni dimostrarono, altresì, che l’opposizione ed il dissenso erano ben presenti, soprattutto da parte della Chiesa e di una non meglio definita “reazione ” in alcune zone e città italiane. Infatti, in una relazione interna sui risultati delle elezioni inviata dall’Ozna regionale alla centrale di Zagabria, si segnalò che il distretto di Lussino era quello dove gli italiani avevano votato in minor numero, nonostante non vi agisse nessun partito, mentre invece era forte l’influenza dal clero (che aveva agito anche sui croati). Soddisfazione, invece, veniva registrata per i risultati ottenuti nel distretto di Buie, dove si riconosceva che la maggioranza della popolazione era composta da italiani, e dove una certa influenza era esercitata dal Partito cristiano-democratico e soprattutto dalla Chiesa623. Dalla stampa filo jugoslava ("Glas Istre" e "Il Nostro Giornale"

)

i risultati delle elezioni furono presentati come la vittoria del popolo e della fratellanza fra italiani e croati, mentre al consesso internazionale, dove si discuteva il futuro dell’area, essi servirono a convalidare i dati che provavano il desiderio di annessione espresso dalla popolazione.

Il ministro degli interni croato e capo dell’Ozna per la Croazia, Ivan Krajačić-Stevo, inquietato dai risultati, giudicò che i responsabili di tale stato di cose fossero gli stessi membri del comitato regionale del partito, che “stava perdendo terreno sotto i piedi”624. Come contromisura, Savo Zlatić, membro istriano del CC e dello Zavnoh, alla seduta del CC PCC dell’11 dicembre ’45, propose di intensificare la campagna contro tutti quegli “elementi fascisti”, che si erano rafforzati durante le elezioni, idea che trovò il consenso di Krajačić e di Duško Brkić, responsabile per

      

621 HDAZ, f. Obl. Kom. KPH za Istru, b.7, fasc. ‘45, Relazione della II sezione dell’Ozna regionale per l’Istria sulla minoranza italiana, 4 dicembre ‘45.

622 HDAZ, f. Obl. Kom. KPH za Istru, b.7, fasc. ‘45, Relazione della II sezione dell’Ozna, cit. e b.5, Verbale del 28 novembre ‘45. “L’Arena di Pola”, l’organo portavoce del fronte d’opposizione all’annessione, segnalò che anche nelle cittadine di Valle, Gallesano e Dignano c’erano state molte schede annullate recanti la scritta “Nessuno”, vedi Gallesano italiana non si piega e Dignitoso atteggiamento dei vallesi, in “L'Arena di Pola“, 29 e 30 novembre ‘45.

623 HDAZ, f. Obl. Kom. KPH za Istru, b. 7, fasc. 1945, Relazione politica dell’Ozna regionale del 4 dicembre 1945, p.1.

l’organizzazione del partito, “a patto di trovare le forme giuste con metodo e piano di attuazione”625.

Nel documento Indice Introduzione 6 (pagine 183-188)