CAPITOLO XI L'età Giudicale
1. Le invasioni arabe e il distacco da Bisanzio
L'espansione araba dal Medio Oriente verso l'Occidente e la conseguente caduta di Cartagine nel 698, capoluogo della Provincia d'Africa e sede del Prefetto del Pretorio, diede inizio ad un lungo periodo di incursioni, saccheggi e tentativi di conquista dell'isola. Sebbene la Sardegna non sia mai stata conquistata dai Saraceni, le periodiche invasioni comportarono l'abbandono delle città costiere verso luoghi più protetti556.
Essendo la città più importante dell'isola, e geograficamente la più vicina all'Africa, Carales subì numerosi attacchi, i quali, nonostante talvolta furono respinti, determinarono, o meglio, contribuirono all'abbandono dell'abitato romano e alla progressiva formazione della Villa Sanctae Igiae, la quale successivamente divenne capitale giudicale557.
Le prime incursioni risalgono agli inizi dell'VIII secolo, precisamente al 705, quando la città di Sulci fu saccheggiata e molti uomini furono fatti prigionieri, e al 709, che permise il recupero di un nuovo bottino e di ulteriori prigionieri in una località non meglio precisata. Il primo attacco nei confronti di Cagliari è datato al 711, quando una flotta saracena riuscì a sbarcare nella acque della città e conquistare un sostanzioso bottino, nonostante il tentativo della popolazione di nascondere gli oggetti preziosi nei bassi fondali del mare o nelle chiese558.
Nel corso dell'VIII i Saraceni effettuarono altre incursioni nel territorio sardo, in particolare nel meridione, in alcuni casi con successo (733), in altri il bottino fu scarso, come nel 736 quando sbarcarono nei pressi di Cagliari trovando la città
556Martorelli 2008, 42. 557Martorelli 2008, 42. 558Boscolo 1978, 55-56.
deserta, in quanto gli abitanti si rifugiarono nelle zone interne o dietro gli stagni559.
Si risolse in maniera differente l'attacco del 753: una volta sbarcati nella costa occidentali, si addentrarono nella pianura del Campidano dirigendosi verso il capoluogo, ma furono affrontati dai Sardi, i quali tuttavia furono sconfitti e costretti a pagare la gizyah, ossia il tributo dovuto dai vinti e sottomessi. In seguito a questo scontro, gli Arabi si insediarono brevemente in una ristretta zona dell'isola560.
Nel 760 l'imperatore bizantino Costantino V allestì una flotta per la difesa della Sardegna, e ciò permise alla popolazione di godere almeno sino agli inizi dell'IX di relativa tranquillità, tuttavia principalmente favorita dalle tensioni interne all'impero degli Arabi561.
Quando i Saraceni ripresero il mare per le loro periodiche incursioni, trovarono una situazione meno favorevole. Infatti, Sardi e Bizantini, coadiuvati dalla flotta dei Franchi, i quali nel 774 erano entrati in possesso della Corsica, riuscirono a tener testa agli attacchi, sconfiggendo diverse volte gli Arabi. Questi ultimi vennero sterminati nell'807 e 810, mentre tre anni più tardi fu una tempesta di maestrale a spazzare via la flotta nemica562.
Intanto, Sardi-Bizantini e Franchi trovarono un accordo per la difesa comune delle coste delle due isole, in modo tale da scongiurare nuovi attacchi, i quali tuttavia giunsero nella città di Cagliari nell'816, portando un notevole bottino agli Arabi, e nell'821, questa volta respinta. In ogni caso, da una parte per effetto dell'accordo franco-bizantino e dall'altra per lo sforzo di conquista della Sicilia da parte dei Saraceni a partire dall'827, la Sardegna poté vivere in pace per più di un secolo563.
Infatti, per vedere un nuovo attacco nemico, si dovrà attendere alla prima metà del X, fase che vide l'ascesa del potere di Pisa e Genova per il dominio dei mari.
559Boscolo 1978, 59-60. 560Boscolo 1978, 60-61. 561Boscolo 1978, 60-61. 562Boscolo 1978, 64-65. 563Boscolo 1978, 66-67.
Prima la flotta genovese nel 934-935 e successivamente quella bizantina nel 941, uscirono vincitrici dallo scontro con le navi arabe. In questa fase l'obiettivo dei Saraceni non fu più il saccheggio delle coste, bensì la conquista dell'isola in modo tale da completare il dominio del Mediterraneo, che comprendeva già l'Africa, parte della penisola iberica, la Sicilia e le isole Baleari564.
Tuttavia, un accordo tra Bizantini e Saraceni portò ad una nuova fase di pace, terminata con il tentativo di attacco del 1006, in cui gli Arabi vennero fatti prigionieri e consegnati alla flotta bizantina, la quale li consegnò al califfo come prova della rottura di pace da parte araba. L'ultima grande spedizione in Sardegna fu condotta da Mugâhid nel 1015. Costui, il cui nome venne italianizzato in Museto, sbarcò nel cagliaritano dove la sua cavalleria riuscì a sconfiggere i Sardi. In breve tempo, il condottiero arabo occupò il territorio del sud centro-orientale, rafforzato dall'edificazione di presidi. Rientrato nelle Baleari per organizzare una nuova spedizione con la quale terminare la conquista della Sardegna, Museto fu affrontato da Pisani e Genovesi, preoccupati dal predominio arabo nei mari e spinti ad intervenire da papa Benedetto VIII, il quale non voleva che un territorio cristiano finisse nelle mani dei musulmani. La flotta araba non arrivò allo scontro in quanto coinvolta in una tempesta che la disperse e le flotte delle due città italiane si limitarono a distruggere ciò che ne rimaneva, mentre nell'isola i Sardi ripresero il controllo dei territori occupati565.
I secoli VIII-XI, furono dunque caratterizzati dalle numerose incursioni degli Arabi, i quali, tuttavia, non riuscirono nel loro intento di conquista della Sardegna, perlomeno nel momento in cui quello fu il loro reale obiettivo. Ciò nonostante, la presenza araba fu alla base dell'abbandono, comunque parziale, della città romana e della formazione di una cittadella fortificata nel versante orientale dello stagno di Santa Gilla, che offrì una maggiore protezione alla popolazione. Un ulteriore conseguenza fu il progressivo distacco, geografico prima e politico-
564Boscolo 1978, 109-110.
amministrativo dopo, dall'Impero bizantino, il quale, in seguito alla perdita dei territori africani e ai problemi interni, si allontanò sempre più dalla Sardegna, favorendo la nascita di quattro nuove entità: gli autonomi Giudicati di Cagliari, Arborea, Logudoro e Gallura566.