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Le relazioni costitutive dei beni relazional

CHE COSA SONO I BENI RELAZIONAL

4. Le relazioni costitutive dei beni relazional

I beni relazionali sono relazioni sociali nuove che nascono da relazioni sociali, ma che hanno caratteristiche diverse rispetto a queste ultime.

Abbiamo descritto questo fenomeno mediante l’emergenza di relazioni di secondo ordine. In parole più semplici possiamo pensare che esistono due relazioni sociali, di diversa natura che, per diversi motivi, possono entrare in contatto, unirsi e dare luogo ad una nuova relazione. Nel caso in cui ciò avvenga abbiamo una produzione di beni relazionali. Specifichiamo meglio questo aspetto.

Il primo tipo di relazione coinvolta è una relazione intersoggettiva. Ogni bene relazionale necessita di tale relazione. Se è evidente come ciò avviene per i beni relazionali primari - quelli che operano con criteri prevalentemente informali (nelle reti familiari, parentali, di vicinato, di amicizia di conoscenza)92, la presenza delle relazioni

intersoggettive può essere meno evidente in alcuni tipi di beni relazionali secondari, quelli prodotti secondo criteri più formali. Analizzeremo questo aspetto più avanti.

92 Cfr. Donati e Colozzi, 2007. v G A I L

Per ora deve essere chiaro che un bene relazionale può essere veicolato solamente dai soggetti sociali93 e pertanto necessita di relazioni intersoggettive. I beni

relazionali secondari presenti in una associazione o in una impresa non esistono fintantoché non sono attivate relazioni intersoggettive, per esempio tra gli associati, i dipendenti, o i responsabili/presidenti.

Il secondo tipo di relazione è una relazione di riflessività. Si tratta di riflessività messa in atto da un soggetto sociale, un individuo, ma anche (e forse questo è meno immediato da comprendere) di una organizzazione, di una famiglia, di una impresa. Diciamo meno immediato perché è molto facile capire come un individuo pensa a se stesso in relazione al suo ruolo sociale, in mezzo agli altri, in famiglia, sul lavoro e così via. Più difficile è capire come ciò avvenga per soggetti sociali non individuali. Ma se pensiamo alle relazioni sociali come a realtà autonome, certamente attivate da individui, ma dotate di realtà propria, riusciamo a spiegare anche questi fenomeni di riflessività.

Se consideriamo i beni relazionali nella realtà empirica, essi sono il prodotto dell’emergenza di continue azioni riflessive ed intersoggettive, che si ordinano in determinate relazioni sociali, e che sono sottoposte costantemente a fenomeni di morfogenesi. Sono una realtà costantemente in movimento.

Spesso, però, in via analitica è necessario e opportuno operare delle semplificazioni, se queste permettono di chiarire meglio la realtà. La nostra semplificazione, cui farà riferimento costante tutto il lavoro di ricerca teorica ed empirica94, è la seguente.

Le relazioni di secondo ordine che chiamiamo beni relazionali nascono da, “hanno a monte”, relazioni sociali intersoggettive e di riflessività interiore che è possibile studiare separatamente, nel contributo che esse danno nella produzione di tali beni.

Studieremo poi gli effetti prodotti da queste configurazioni relazionali emergenti ponendoci, per così dire, “a valle”. Questa ricerca cercherà di capire se e come i beni relazionali agevolano il perseguimento di scopi individuali e sociali.

Possiamo rappresentare quanto detto con l’ausilio della seguente figura:

93 Per la definizione di soggetto sociale rimando a Donati, 1993.

Fig. 4 – Come si generano i beni relazionali, che tipo di relazioni instaurano con il

capitale sociale, dove si pone la nostra osservazione

S = soggetto sociale al centro dell’osservazione scientifica. RI = Prodotto della riflessività sulla relazione intersoggettiva. A1, ..., n = Altri soggetti sociali.

BR = Bene relazionale.

Nella figura 4 vediamo al centro un soggetto sociale: ovvero un individuo, una famiglia, un’impresa o un’associazione. Si possono osservare anche due tipi di relazioni, disegnate con linee continue: quelle intersoggettive - RS (direzionate verso altri soggetti sociali) e quelle riflessive - RI (direzionate verso un ipotetico prodotto della riflessività sulle relazioni intersoggettive). Una relazione intersoggettiva (RS) è quella che intercorre tra due soggetti, per esempio due individui che colloquiano. Tale relazione intersoggettiva produce beni relazionali se genera un’altra relazione, la relazione riflessiva (RI), vale a dire se è capace di attivare riflessività nel soggetto. Da questa definizione sono escluse le relazioni impersonali, così come non sono beni relazionali quelli che non producono relazioni riflessive. Ritornando al nostro esempio, se il colloquio è un semplice trasferimento di informazioni e non attiva relazioni

S A 2 A 1 A 3 BR Capitale sociale Struttura sociale BR BR RI

?

Osservazion e

riflessive, non è un bene relazionale e non produce beni relazionali. Se invece attiva relazioni riflessive nei soggetti, o anche in uno solo di essi, è e produce beni relazionali. Più avanti nel testo mostreremo numerosi altri esempi e chiariremo le implicazioni empiriche della definizione.

Nella fig. 4 i beni relazionali sono stati collocati sopra queste due relazioni, ma in realtà sono beni che eccedono tali relazioni. La ricerca vuole studiare queste realtà, specificando quale sia il loro referente. In altre parole intendiamo rispondere alla domanda: quando un bene relazionale produce effetti realmente e scientificamente misurabili?

Crediamo che i termini della questione siano essenzialmente due. Da un lato vi è la concezione degli economisti secondo cui un bene è tale quando è utile (cioè quando si adatta in senso strumentale alle esigenze di un soggetto e, per ottenerlo, basta seguire alcune regole: A-I). Dall’altro lato si può pensare che un bene sia una entità reale che permette di perseguire scopi situati coerenti con gli obiettivi di lungo periodo della realtà studiata (G-L).

Noi propenderemo per questa seconda definizione, perché essa permette di superare in modo scientifico i paradossi e i problemi che la prima concezione dei beni (estremamente appiattita sulla visione dell’economia classica) lascia aperti.

Trattiamo di questi temi nei prossimi tre paragrafi, ognuno dei quali cercherà di rispondere ad una domanda. Come è possibile studiare gli effetti prodotti dai beni senza riferirsi all’utilità? Che relazione esiste tra beni relazionali e capitale sociale? E infine come avviene il fenomeno emergente da cui nascono i beni relazionali?