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Leibniz, ilpensatore dei mondi possibili

2. Mondi possibili e mondi impossibili. II paradosso della letteratura

2.1. Tra filosofia, logica e letteratura

2.1.1. Leibniz, ilpensatore dei mondi possibili

II primo filosofo ad aver teorizzato i mondi possibili e stato il tedesco Gottfried Leibniz che, nei Saggi di Teodicea,40 illustra la ragione e la possibility dell'esistenza di questi mondi alternativi con un racconto barocco degno della narrativa contemporanea.41 II filosofo, alia fine della Teodicea in cui parla dei problemi della giustizia divina, amplia e continua un dialogo di Lorenzo Valla, un umanista italiano, nel quale viene trattata la delicata questione del libera arbitrio.

Leibniz inserisce un racconto nel racconto in cui il protagonista, Sesto Tarquinio, figlio del re romano Tarquinio il Superbo, ascolta da Apollo, a Delfi, l'oracolo sulla sua sorte infausta. La profezia gli predice: "Morrai povero e bandito dalla tua patria".42 Non potendo ne convincersi ne rassegnarsi al fatto che Giove sia capace di procurargli cosi tante sventure, Sesto decide di recarsi direttamente al tempio del dio a Dodona per chiedere ulteriori spiegazioni su quanto il destino gli riservi. Una volta arrivato a destinazione, dopo aver interrogato l'oracolo, Giove non pud fare altro che confermare la predizione precedente, al che, Sesto, irato e deluso, abbandona il tempio. A quel punto Teodoro, il gran sacerdote che aveva assistito alia scena, domanda al dio il perche della propria scelta inflessibile. Giove allora invita il sacerdote a interpellare sua figlia Pallade. Giunto nel tempio ad Atene, Teodoro si addormenta; in sogno gli appare la dea che gli fa visitare il palazzo dei destini di cui e la custode. In questo curioso edificio, a forma di piramide, che "racchiude le

Gottfried W. Leibniz, Saggi di teodicea, trad. Massimo Marilli (Milano: BUR, 1993).

41 Bisogna comunque riconoscere che la concezione leibniziana dei mondi possibili e ispirata al pleroma, che "nella gnosi valentiniana designa la perfezione divina in quanto infinita pienezza includente in se tutte le sue emanazioni" in AA.VV, Filosofia. Le Garzantine (Milano: Garzanti, 1981), voce pleroma. Per Leibniz, la mente divina concepisce alio stesso tempo tutte le possibility del mondo umano, come un immenso calcolatore, scegliendone una soltanto, quella del mondo in cui abitiamo, perche considerata come la migliore per il genere umano, dopo che Dio ha soppesato tutti i pro e i contro nella loro infinita.

42 Leibniz, Saggi di teodicea, 515.

rappresentazioni di non solo cio che accade ma anche di cio che e possibile",43

Teodoro pud vedere che cosa sarebbe potuto accadere a Sesto se un destino diverso da quello predetto si fosse realizzato. In questo "libro dei destini"44 esistono vari appartamenti e, in ciascuno di essi, vi e una storia della sorte di Sesto, a seconda che egli si rechi o no a Roma. Tutti gli appartamenti, non conciliabili gli uni con gli altri, owero incompossibili in termini leibniziani, conducono al vertice della piramide e, poiche sono disposti gerarchicamente, a mano a mano che si procede verso l'alto, il loro grado d'eccellenza aumenta. Al vertice della costruzione si trova il mondo attuale, apice di perfezione e fonte della felicita, owero quello in cui Sesto, uscito dal tempio, si reca a Roma, nonostante avesse appena ascoltato l'oracolo che glielo sconsigliava. Sesto, una volta arrivato a Roma agira secondo la profezia: egli violentera Lucrezia, la moglie di Collatino, il quale, dopo essere stato informato dell'accaduto dalla moglie stessa, che per il disonore si togliera la vita, riunira un esercito e caccera i Tarquini da Roma. Atena spiega: "il crimine di Sesto serve a grandi cose: rende libera Roma, da li poi nascera un grande impero che offrira grandi esempi".45 In questo modo, Atena dimostra a Teodoro che Giove ha scelto per gli uomini il migliore dei mondi possibili e attraverso questo principio, Leibniz difende

il primo decreto divino che e quello di scegliere tra una pluralita infinita di mondi, il migliore o il piu 'perfetto'. La scelta del mondo migliore comporta l'emanazione di un ulteriore decreto, concernente il principio che dovra determinare l'azione negli agenti razionali che lo abitano. Si tratta del principio del 'bene apparente': ogni agente razionale, nel migliore dei mondi possibili, agira perseguendo quello che a lui apparira come il proprio bene.46

Ibid., 519.

Ibid., 521.

Ibid., 522-523.

Massimo Mugnai, Introduzione allafilosofia di Leibniz (Torino: Einaudi, 2001), 186.

Per il filosofo, Dio e capace di calcolare le possibility infinite dei destini umani e, tra questi, ne sceglie uno soltanto per gli uomini, quello in cui essi vivono, dove ogni male e giudicato essere il male minore in quel preciso momento.47

Si nota immediatamente l'interesse che il concetto di mondi paralleli, alternativi e simultanei pud avere per la critica letteraria. Prima perd di soffermarci su questa problematica, vediamo in che modo l'idea leibniziana e passata fino a noi.

In primo luogo, e necessario mettere in evidenza che, nel passaggio da un'epoca e da una disciplina all'altra, il concetto e stato completamente svuotato del suo contenuto trascendente. Innanzitutto perche, come enunciato da Lubomir Dolezel, uno dei critici piu importanti dei mondi possibili, "contemporary thinking about possible worlds is not metaphysical. Possible worlds do not await discovery in some remote or transcendent depository, they are constructed by the creative activities of the human minds and hands". II cambiamento dell'orizzonte gnoseologico svuota del significato trascendente il concetto leibniziano: il potere creatore passa dalle mani di Dio a quelle dell'uomo che pud realizzare questi mondi paralleli nella creazione artistica.

Inoltre, questi mondi esigono una logica diversa da quella del primo decreto divino. I mondi possibili trasferiti in letteratura non possono essere considerati come alternative concrete al mondo reale. E importante sottolineare che lo stesso Leibniz non aveva mai proposto questa interpretazione, tanto che a questo proposito scrisse:

it cannot be denied that many stories, especially those we call novels, may be regarded as possible, even if they do not actually take place in this particular sequence of the universe which God has chosen -unless someone imagines that there are certain poetic regions in the

Voltaire schernira Leibniz per questa sua teoria, senza forse comprendere la portata del concetto del male nella filosofia leibniziana, che non e cancellato dalla vita umana per la semplice realizzazione di una volonta divina, quanta piuttosto dalla mente di Dio viene calcolato come la possibilita di danno minore rispetto a quello di ogni altra eventuale realta.

Lubomir Dolezel. Heterocosmica. Fiction and possible worlds (Baltimore & London: The Johns Hopkins University press, 1998), 14.

infinite extent of space and time where we might see wandering over the earth King Arthur of Great Britain, Amadis of Gaul, and the fabulous Dietrich von Bern invented by the Germans.

II filosofo ha sempre mantenuto la differenza tra i mondi reali e i mondi di finzione; questi ultimi sono soltanto il veicolo per esporre la categoria filosofica della possibilita, e, di conseguenza, rendere conto dell'onnipotenza e della bonta divina.

Per i critici che si sono occupati del concetto di mondi possibili nelle opere letterarie e invece imperativo considerare questi mondi innanzitutto come prodotti testuali i quali, a loro volta, generano mondi fmzionali50 grazie alia cooperazione interpretativa del lettore. Nel processo interpretativo tra il lettore e il testo si instaura un tacito patto che Coleridge aveva chiamato willing suspension of disbelief. La sospensione dell'incredulita richiede a colui che legge, mentre legge, di dimenticare la propria realta, il proprio mondo, e di fingere che quella che viene rappresentata nel testo sia, per la durata della lettura, Tunica vera realta. Secondo Cesare Segre, "nel latino fingere, i valori di 'plasmare, foggiare' e di 'immaginarsi, figurare, supporre' possono trascolorare fino a 'dire falsamente' cioe fino al concetto di menzogna".51

Menzogna pero deriva dal sostantivo latino mens, mentis, la mente, le facolta intellettive. L'etimologia della parola finzione allude al lavoro inventivo e creativo della mens, per meglio dire quello delPimmaginare e alio stesso tempo del fingere.

L'immaginazione e la finzione procedono insieme perche l'una ingloba l'altra. Non solo, attraverso la finzione la mente crea, immagina, quindi finge, mentre in maniera speculare nel momento della lettura e il fruitore del testo che deve fingere di non sapere che cio che legge e finto. Ci sembra pertinente ricordare, come ha sottolineato

49 Ibid., Nota n° 26, testo tratto da Leroy Loemker, Gottfried Wilhelm Leibniz: philosophical papers and letters (Dordrecht: Dreidel, 1969), 263.

50 In inglese e accurata la distinzione tra possible worlds e fictional worlds; in italiano la traduzione della parola fictional e invece problematica. Si e pertanto deciso di adottare in questo testo la versione finzionale.

51 Cesare Segre, "Finzione", Enciclopedia Einaudi, a cura di Ruggiero Romani (Torino: Einaudi, 1977-1984), 45.

Christine Montalbetti, che "la suspension est done a la fois provisoire (elle ne dure pas plus que le temps de ma lecture) et incomplete (pendant cette lecture, elle interagit avec la reconnaissance corollaire du statut du texte)". Questo patto momentaneo a cui nessun lettore puo sottrarsi per non rovinare il piacere della lettura, induce il fruitore a lasciare da parte le leggi logiche del mondo in cui vive, per adattare la propria enciclopedia a quelle del mondo di cui sta leggendo.

Infine, scompare definitivamente una limitazione che Leibniz aveva imposto alia creazione di questi mondi: la compossibilita. Secondo il filosofo, gli elementi di ciascun mondo devono essere "compossibili". Con questa definizione Leibniz indica che nello stesso mondo non possono esistere individui o eventi la cui esistenza simultanea provochi contraddizione, in quanto "il mutamento di una singola relazione muta l'intera realta".53 In altre parole, per Leibniz, Dio concepisce l'infinita dei mondi possibili: ogni mondo deve contenere elementi che stanno in un rapporto di armonia tra loro, ad esempio, in uno stesso mondo non possono convivere due Adami, l'uno peccatore e l'altro non peccatore perche altrimenti questo mondo sarebbe imperfetto, carente e, quindi, non pensabile da un essere perfetto come Dio. Solo dopo aver valutato rutte le infinite versioni del mondo, come un enorme calcolatore, Dio sceglie la versione migliore per la condizione dell'essere umano -anche se questa implica sventure per i singoli- owero quella del mondo attuale in cui tutti gli elementi sono compossibili, quindi in relazione di non-contraddizione tra loro.

Nei mondi finzionali, invece, esiste la possibilita di contraddizione e quindi di "i(nco)mpossibilita", cioe della presenza simultanea di elementi contraddittori tra loro, caratteristica che e stata sfruttata soprattutto dalla letteratura contemporanea.

Basta prendere ad esempio il racconto di Borges, // giardino dei sentieri che si

Christine Montalbetti, La fiction (Paris: GF Flammarion, 2001), 24.

Mugnai, Introduzione allafilosofia di Leibniz, 188.

biforcano,54 in cui tutte le alternative del racconto possibile vengono prese in considerazione e narrate simultaneamente. L'i(nco)mpossibilita e la contraddizione che spiegheremo meglio in seguito, portano alia creazione di nuove pratiche testuali e aprono le porte alia rappresentazione di mondi i(nco)mpossibili, owero di mondi al cui interno esistono elementi incompatibili, "in order to obtain novel aesthetic and cognitive effects".55