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2. Mondi possibili e mondi impossibili. II paradosso della letteratura

2.1. Tra filosofia, logica e letteratura

2.1.2. La logica module e la semantica del mondipossibili

2.1.3.1 mondi possibili impossibili

Tra i teorici che si sono occupati dei mondi possibili Thomas Pavel, Lubomir Dolezel ed Umberto Eco sono stati gli autori piu importanti. E quest'ultimo che si e occupato in modo piu approfondito dei mondi possibili impossibili, mentre gli altri due studiosi li hanno trattati piuttosto marginalmente. Come abbiamo gia detto, i mondi impossibili sono stati svalutati dalla critica che li ha giustificati come casi particolari, al limite, senza un vero e proprio statute cognitivo, giochi testuali fini a

Lubomir Dolezel, "Mimesis and possible worlds," Poetics Today 9 (3) (1989): 482.

Ibid., 485.

Pavel, Fictional worlds, 10.

se stessi. Cercheremo di analizzare i punti di maggiore interesse nelle opere di questi teorici, riservando una particolare importanza ai mondi impossibili.

Thomas Pavel e stato il primo che, gia nel 1975, con l'articolo "Possible worlds in literary semantics"67 ha cercato di riaprire il dibattito che era dominato da

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"the reigning orthodoxy and its doctrine of textual immanence" dello strutturalismo. Ed e nel libro Fictional worlds (pubblicato in inglese nel 1986 e tradotto in italiano nel 1992 con il titolo Mondi di invenzione ) che l'autore crea una vera e propria semantica della fiction in cui vengono messe in luce la natura e la funzione dei mondi di invenzione. La teoria della fiction per Pavel

is faced with three intimately connected areas of inquiry: semantic aspects, which in addition to meta-physical questions include demarcational problems such as the borders of fiction, the distance between fictional and nonfictional universes, the size and the structure of the former, the pragmatics of fiction, which may be expected to examine fiction as an institution and its place within culture, and the stylistic and textual constraints related to fictional genres and conventions.69

Pavel prende in considerazione rimmaginario narrativo in quanto variabile storica, rimettendo in discussione i confini tra realta e rappresentazione. La novita dell'ipotesi di lavoro di Pavel e costiruita dalla dimostrazione che i confini ontologici tra realta, mito e fiction sono spesso indefiniti e dipendono dal contesto culturale. Se prendiamo l'esempio dell'autore sui miti greci nei cui confronti il consenso della societa cambia attraverso le diverse epoche, non e difficile osservare che ogni immaginario narrativo muta con il processo di finzionalizzazione delle grandi narrazioni proprie ad ogni cultura in ogni preciso contesto storico. Per questa ragione, secondo Pavel, le culture e i periodi che hanno una visione del mondo stabile tendono a renderne conto attraverso opere stabili e di tendenza realistica in

Thomas Pavel, "Possible worlds in literary semantics," The journal ofaestethics and art criticism 34, no. 2 (1975).

68 Ryan, "Possible worlds in recent literary theory".

69 Pavel, Fictional worlds,!!.

cui viene fornito il maggior numero di informazioni sulla societa del periodo. Al contrario "periods of transition and conflict tend to maximize the incompleteness of fictional worlds (...) In such situations lurks the temptation to lift gradually all constraints on determinacy and to let incompleteness erode the very texture of fictional worlds".70 Seguendo questa logica i mondi impossibili si situerebbero in questo orizzonte culturale, vista la propensione alia corrosione delle frontiere ontologiche all'interno del loro tessuto narrative II lavoro di Pavel rimette in circolazione il concetto di fiction all'interno dei diversi costrutti culturali che trovano i loro limiti nella loro stessa storicita, anche se la sua distinzione tra epoche stabili e di transizione ci appare un po' semplicistica perche non tiene conto delle complessita delle stratificazioni storiche e culturali dei periodi da lui definiti stabili ne degli antagonismi interni a qualsiasi periodo storico. Ad ogni modo, egli mette in rilievo l'importanza della produzione di fiction per le diverse societa e che

we find incoherent fictional worlds everywhere, worlds destined to provide a sense of dizziness and playful transgression. Distances, relevance, dizziness, mixed in various proportions, give each period its peculiar flavor, but hardly ever is any of these components missing. Cultural arrangements may well attempt to stabilize these recurrent fictional components into durable consensus patterns; their perennial failure to arrest kaleidoscopic multiplicity allows the history of fiction to unfold.71

Lubomir Dolezel e lo studioso che ha concentrato la maggior parte della sua attivita alia creazione della semantica dei mondi possibili. Attraverso numerosissimi articoli e grazie al suo libro, Heterocosmica. Fiction and possible worlds7

(pubblicato in inglese nel 1998 e nell'anno successivo in traduzione italiana con il titolo Heterocosmica. Fiction e mondi possibili), egli ci fornisce uno strumento complete e prezioso per la comprensione di questi mondi. Partendo dalla critica delle teorie paladine della mimesi e del modello a mondo unico, egli sviluppa una

Ibid., 109.

Ibid., 148.

Dolezel, Heterocosmica. Fiction and possible worlds.

semantica a mondi possibili prendendo in prestito molti concetti dalla logica modale.

Per Dolezel i mondi possibili sono dunque i mondi finzionali: essi sono i prodotti dalla poiesis testuale e il lettore "access fictional worlds in reception, by reading and processing literary texts (...) the reader's role is to reconstruct it". Dolezel rielabora la posizione del mondo finzionale in rapporto a quello che definiamo il nostra mondo: secondo lui i mondi finzionali non sono mimetici, sono prodotti dall'attivita testuale, non hanno alcuna esistenza precedente al testo relativo e non possono essere modificati o annullati perche realmente esistenti nel nostra mondo grazie al loro supporto materiale.

Una parte del lavoro di Dolezel e dedicata alia creazione di una tipologia di questi mondi. In Heterocosmica, l'autore lavora su due fronti: nel primo esamina i mondi finzionali analizzando gli elementi che popolano i mondi di finzione in base agli agenti presenti (stati, forze naturali, mondo senza agenti, con un solo agente, con piu agenti); in un secondo tempo invece, analizza le funzioni estensionali e intensionali attraverso le quali questi mondi sono trasmessi. In modo particolare, le funzioni estensionali si esplicano attraverso le modalita, riprese direttamente dalla logica. Dolezel ne riconosce quattro tipi: quelle aletiche, relative alia possibility, impossibility, necessita, quelle deontiche, relative alle azioni dei personaggi che possono essere permesse, vietate oppure obbligatorie, quelle assiologiche, relative alle entita presenti a seconda che esse siano buone, cattive o indifferenti ed, infine, quelle epistemiche che riguardano la conoscenza, l'ignoranza e la credenza degli agenti. Se le modalita e le funzioni estensionali costituiscono il risultato dell'attivita della costruzione del testo, le funzioni intensionali sono i mezzi concreti o discorsivi attraverso i quali awiene la costruzione narrativa. Dolezel allora distingue i racconti alia Er-form, cioe una voce narrativa impersonale e i racconti alia Ich-form, cioe un narratore interno alia narrazione stessa. L'autore riprende qui le categorie di narratore eterodiegetico ed omodiegetico di Genette, cercando pero di rendere conto

Ibid, 22.

dei legami esistenti tra queste scelte narrative e il grado di autenticita del racconto.

Nell'ultimo capitolo del libro, il critico affronta il problema della riscrittura, tipica dei romanzi postmoderni, e della trasduzione letteraria, che egli critica considerandola soltanto come il risultato di un determinato momento storico che ha ormai esaurito le sue possibilita narrative.

L'opera di Dolezel e estremamente interessante, perche riapre il dibattito sulle problematiche inerenti alio statuto della fiction ma, alio stesso tempo, in questa complessa sistematizzazione teorica, si corre il rischio di concentrarsi sugli strumenti di studio piuttosto che suH'oggetto di studio stesso, owero i mondi possibili. In maniera un po' troppo sbrigativa egli boccia in blocco tutta la. fiction postmoderna da lui considerata come un gioco narrativo che autoesaurisce le proprie possibilita espressive. Poiche viene preso in considerazione come elemento distintivo di queste opere soltanto il concetto di riscrittura, l'identificazione della fiction postmoderna a questo unico aspetto risulta piuttosto limitato e limitativo. Inoltre, in maniera altrettanto sbrigativa, l'autore svaluta i mondi impossibili poiche

The writing of impossible worlds is, semantically a step backward in fiction making; it voids the transformation of nonexistent possibles into fictional entities and thus cancels the entire world-making project. However, literature turns the ruin of its own enterprise into a new achievement: in designing impossible worlds, it poses a challenge to the imagination no less intriguing than squaring the circle.7

In questa sfida all'immaginazione, Dolezel esamina brevemente la funzione dei costrutti testuali di cui pero non viene considerata la portata cognitiva essenzialmente sovversiva. II loro carattere creativo e indiscutibile, anche Dolezel lo riconosce, ma nella sua analisi, le complessita di tali mondi non vengono

Ibid., 202: "Literary works are linked on both the intensional and the extensional level. I use the term literary transduction to encompass both kinds of lineage. Literary transduction thus supersedes and absorbs intertextuality."

75Ibid., 168.

ulteriormente discusse ne analizzate e questo per noi rappresenta un limite alia sua teoria.

Umberto Eco, il solo teorico italiano ad avere affrontato la problematica, analizza i mondi possibili come veri e propri concetti significanti autonomi facenti parte del processo interpretativo. Secondo Eco, un mondo possibile non si puo identificare semplicemente con il testo stesso, owero con il libro che abbiamo tra le mani, bensi esso e il risultato di un'operazione molto piu complessa.

II mondo possibile e quello che si crea nel momento della lettura attraverso l'interazione tra il testo e il Lettore Modello. E attraverso questo processo di interpretazione del testo che "cognitivamente costruiamo mondi attuali e possibili".76

E importante evidenziare in questa citazione l'avverbio cognitivamente in quanto esso sottolinea come, durante il processo interpretativo del testo letterario, si attivano quei procedimenti inerenti alia formulazione della nostra enciclopedia che ci permettono di interpretare il mondo e il testo come costruzioni culturali. Questa enciclopedia e costretta a ricalibrarsi ogni qualvolta si affronti la lettura di un testo letterario. Se un testo presupponesse un universo in cui si vede nel buio e non nella luce, e chiaro che il lettore, quando arrivera a sintagmi come "il giorno" o "la notte", dovra automaticamente riposizionarsi all'interno di quest'orizzonte cognitivo. Per questa ragione "in order to reconstruct and interpret a fictional world, the reader has to reorient his cognitive stance to agree with the world's enciclopedia. The actual-world enciclopedia might be useful, but it is by no means universally sufficient".77 A riempire questo vuoto enciclopedico subentra la sospensione dell'incredulita che opera a due diversi livelli: da una parte, pretendendo che le asserzioni fatte dal testo siano veritiere, anche se non atruabili nel mondo reale, daH'altra, saturando 1'enciclopedia del lettore con alcune immagini mentali di un mondo della cui inesistenza e cosciente, ma che lasceranno traccia, in quello attuale, anche dopo

Umberto Eco. Ilimiti dell 'interpretazione (Milano: Bompiani, 1990), 12.

Dolezel, Heterocosmica. Fiction and possible worlds, 181.

l'attivita di lettura. Come ha spiegato Felix Martinez-Bonati, "the fictional text is a real physical commodity and the fictional work a real part of cultural life". Alcune

opere sono entrate a far parte deH'immaginario culturale occidentale e, sebbene sia evidente il loro carattere finzionale, non di meno sono state inglobate in espressioni e referenze di uso comune. Infiltrandosi nel mondo reale, la letteratura vi partecipa rimettendone in discussione i meccanismi culturali e linguistici.

Una volta accertata la disponibilita del lettore all'interpretazione semantica e critica, Eco distingue quattro tipi di mondi possibili che nascono dall'operazione interpretativa che schematicamente riassumiamo in questo modo:

1. mondi possibili verosimili e credibili; possiamo concepirli;

2. mondi possibili che suonano inverosimili e scarsamente credibili, come quelli in cui gli animali parlano; possiamo concepirli;

3. mondi inconcepibili, possibili o impossibili che siano, perche i loro individui e le loro proprieta violano le nostre attitudini logiche ed epistemologiche, per esempio dei mondi ammobiliati da cerchi quadrati. Eco ritiene che questi mondi siano una sottocategoria estrema del numero 4;

4. mondi possibili impossibili, cioe mondi che il Lettore Modello e portato a concepire soltanto quanta basta per capire che e impossibile farlo. Includono delle contraddizioni interne e sono l'equivalente di quelli che Dolezel definisce come testi autodistruttivi e autosvelanti (cioe la metafiction).79

Sono questi ultimi ad interessarci e a diventare l'oggetto della nostra indagine. Secondo Eco, essi inducono il Lettore Modello a due livelli di interpretazione: quella semantica e quella critica. Con quella semantica egli intende

"il risultato del processo attraverso il quale il lettore, messo di fronte a una

78 Felix Martinez-Bonati, "On fictional discourse," in Fiction updated, Eds. Andrei Mihailescu Calin and Waild Hamarneh (Toronto: University of Toronto press, 1996), 67.

79 Eco, Ilimiti dell'interpretazione, 205-206.

manifestazione lineare del testo, la riempie di un dato significato" e per critica

"un'attivita metalinguistica che mira a descrivere e a spiegare per quali ragioni

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formali un dato testo produce una data risposta." Le due interpretazioni sono sempre interpellate contemporaneamente durante la lettura ma e soltanto a livello critico che si puo offrire un senso al testo impossibile.

L'ossimoro possibile-impossibile presente in questa definizione introduce un valore conoscitivo a questi mondi di finzione. Che cosa sono, dunque? E come si costruiscono? E quello che proveremo ad esaminare nella sezione successiva partendo dal presupposto che per la loro natura antitetica ove coesistono gli opposti, essi posseggono una struttura simile ai paradossi, i luoghi per eccellenza della coincidentia oppositorum.

2.2. Paradosso e metalessi, figure logiche e figure