4. Vecchioni: il paradosso del tempo immobile
4.1. L'universo finzionale della letteratura e della canzone
4.1.1. Mondi possibili: dalla canzone alia letteratura
4.1.1.1. Poesia e canzone
Vecchioni compone Le lettere d'amore (Chevalier de pas) per un album che ebbe molto successo, II cielo capovolto. In questo lavoro l'autore prende in prestito la figura del poeta portoghese Fernando Pessoa (1888-1935), la cui vita viene trasformata e trasfigurata nella narrazione vecchioniana. II poeta e descritto e introdotto all'ascoltatore nei primi versi della canzone come soggetto protagonista della sequenza (cosa peraltro rara in Vecchioni, che di solito preferisce velare le allusioni ai personaggi a cui si ispira, ai quali fa riferimento soltanto nei titoli delle canzoni stesse):
Fernando Pessoa chiese gli occhiali e si addormentd
e quelli che scrivevano per lui lo lasciarono solo
finalmente solo...
Vecchioni, II cielo capovolto (Milano: EMI, 1995).
294 Fernando Pessoa, Una sola moltitudine. Poesie di Alvaro De Campos., a cura di Antonio Tabucchi e Maria Jose de Lancastre (Milano: Adelphi, 1979), 348-349.
295 Vecchioni, 77 cielo capovolto.
Vecchioni, Viaggi del tempo immobile (Torino: Einaudi, 1996).
In questi brevi versi il protagonista compie due azioni: nella prima, il poeta richiede un oggetto quotidiano, espressa dalla frase chiese gli occhiali, i quali, paradossalmente, nella vita reale dovrebbero permettergli di discemere meglio il mondo circostante mentre qui servono al poeta per entrare nel mondo del sonno;
nella seconda, espressa dal verbo si addormento, il protagonista entra in una realta onirica, personale e solitaria (da qui l'esclusione degli eteronimi pessoani fra cui il primo, meno noto, Chevalier de Pas, che lo abbandonano senza piu perseguitarlo) per poter osservare, grazie alle lenti del sogno, cio che nella realta gli era sfuggito.
Vecchioni concentra nei pochi versi d'inizio della canzone tutta l'atmosfera sognante e sofferente della vita del personaggio che non e altro che la confessione di un fallimento: il fallimento dello scrittore il quale, nonostante rutti i suoi alter ego e tutta la propria opera poetica, non e riuscito a cogliere il senso ultimo della vita.
Nella seconda strofa il cantautore-narratore ammette:
Ma gli sfuggi che il senso delle stelle non e quello di un uomo,
(...)
E cap! tardi che dentro quel negozio di tabaccheria
c'era piu vita di quanta ce ne fosse in tutta la sua poesia;
e che invece di continuare a tormentarsi con un mondo assurdo
basterebbe toccare il corpo di una donna, rispondere a uno sguardo...
Quello che e sfuggito al poeta e il senso ultimo della vita, l'amore, quello reale, fisico, che si oppone a quello del mondo finzionale costruito con le armi della poesia e del linguaggio. Alle strofe dedicate al poeta, marcate da numerose frasi principali al passato remoto, Vecchioni alterna il ritornello che altro non e che la ripresa dei versi pessoani:
Tutte le lettere d'amore sono ridicole.
Non sarebbero lettere d'amore se non fossero ridicole.
Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore, come le altre,
ridicole.297
Vecchioni riprende e riproduce i versi della poesia pessoana, mantenendone la stessa concatenazione logica:
E le lettere d'amore, le lettere d'amore fanno solo ridere;
Pessoa, Una sola moltitudine. Poesie di Alvaro De Campos, 348-349.
le lettere d'amore non sarebbero d'amore se non facessero ridere;
anch'io scrivevo un tempo lettere d'amore anch'io facevo ridere;
le lettere d'amore, quando c'e l'amore, per forza fanno ridere.
Le anafore poste all'inizio di questi pochi versi insieme alle epistrofl di chiusura ribadiscono, scandendo in maniera ritmata e provocando un'accumulazione, l'idea che le lettere d'amore non possono che essere ridicole. II primo ritornello e posto dopo le prime tre strofe, il secondo e il terzo sono collocati dopo le seconde tre strofe. Se l'aspetto della canzone e simmetrico, nel ritornello awiene una sorta di sbilanciamento sia strutturale sia di significato. L'ascoltatore intuisce che il cantante sta facendo un parallelo tra la figura del poeta e se stesso, grazie alia presenza del pronome personale "io": la voce narrante della canzone si identifica con questo pronome che diventa ambiguo. Da una parte, esso potrebbe essere la confessione accorata in prima persona del protagonista della canzone, Pessoa, dall'altra, esso potrebbe riferirsi anche al narratore che, insieme e grazie alia voce del poeta, dichiara la propria infelicita. Pessoa diventa a sua volta quasi un eteronimo del cantautore che si appropria dei suoi versi, diventando lui stesso il personaggio di cui narra, il tutto supportato dal crescendo di intensita della composizione musicale.
II gioco di specchi si moltiplica, nel caso della canzone, perche i livelli narrativi subiscono l'impatto dell'enunciazione diretta del cantautore che, sul palco,
interpreta il proprio testo. Per riprendere lo schema narrativo che Calvino aveva utilizzato nei Livelli di realta della letteratura, potremmo dire che nel testo originate pessoano il narratore Alvaro de Campos parla in prima persona delle lettere d'amore (l'uso della prima persona singolare del pronome io e dell'aggettivo possessivo miei del verso 21), mentre per quello che riguarda il testo della canzone sia esso interpretato dal vivo o su supporto audio, troviamo il narratore, Vecchioni, che racconta un episodio della vita di Pessoa in cui il poeta dice io. Solo che e proprio questa affermazione a complicare i livelli narrativi: e Pessoa ad essere il referente del pronome io oppure colui che lo enuncia, Vecchioni? In un certo senso ci troviamo di fronte all'inscioglibilita logica dell'enunciato (di cui ognuno puo dare libera interpretazione). II significato del testo diventa tutto ad un tratto minato dalla stessa indecidibilita del paradosso di Epimenide. Questa zona d'ombra data dal trapasso del Pessoa personaggio nel Vecchioni compositore contiene un principio molto simile alio scivolamento metalettico in cui i livelli narrativi si confondono: il lettore-ascoltatore non puo piu capire a quale livello narrativo appartiene l'enunciazione principale. II passaggio da un io all'altro si manifesta in diverse riprese nella canzone, a partire dalla prima volta in cui fa la sua apparizione, owero quando Pessoa parla in prima persona:
Scusa se ho lasciato le rue mani, ma io dovevo solo scrivere, scrivere e scrivere dime...
Qui e chiaro per l'ascoltatore che il pronome io si riferisce al poeta. Solo che piu avanti, quando ormai il poeta ha capita che tutto il suo universo poetico non vale la vita vera, e la voce enunciativa spinge un ipotetico tu, l'uditore, a scrivere, capovolgendo dunque il discorso fino a qui esposto, perche
Calvino, Una pietra sopra.
scrivere d'amore anche se si fa ridere anche mentre la guardi anche mentre la perdi quello che conta e scrivere e non aver paura
non aver mai paura di essere ridicoli solo chi non ha scritto mai lettere d'amore fa veramente ridere.
Nel rimpianto l'io narrante e totalmente ambiguo e l'ascoltatore non si sa piu se appartiene al poeta o al cantautore, che qui diventa una figura stratificata perche e alio stesso tempo l'autore del pezzo e il suo interprete. Alia fine il punto di riferimento logico per l'ascoltatore sono le lettere che ancorano la moltiplicazione degli enunciatori e la loro frammentazione nell'unico atto di realta finzionale "vera":
la scrittura delle lettere che e ridicola e fondamentale alio stesso tempo.
II nostra autore, che ha spesso fatto razzia di personaggi letterari per le proprie composizioni, non solo riprende il personaggio storico del poeta portoghese in questo caso, "[di cui] prendo quel poco che mi interessa e lo ribalto perche assomigli a me",299 ma ne recupera anche l'opera, imitandone lo stile (l'eteronomia pessoana). Questa doppia intertestualita complica la valenza del testo che, come abbiamo visto, viene fruito a diversi livelli: a livello uditivo, grazie al supporto musicale, senza dimenticare che cio pud avvenire in diretta o in differita, e a livello letterario, quando il testo della canzone viene letto e analizzato come un testo
299 Antonio Accardo, Roberto Vecchioni: capire Vuomo e Video (Rapallo: Zona, 2001), 8.
poetico. In questa capacita espressiva e nella sua potenzialita polisemica troviamo il valore della canzone d'autore che lo stesso Vecchioni nelle sue riflessioni teoriche ha paragonato al testo poetico:
la valenza letteraria di certa canzone d'autore e altissima e non contrasta affatto con quella della poesia: e un altro genere letterario, e un altro tipo di poesia che dipende da come e cantata, da come e musicata, dalle parole che usa mentre nella poesia esistono soltanto le parole e quindi il rapporto e completamente diverso (...) i cantautori sono un aiuto per arrivare alia poesia aulica (...) sono il primo passo per arrivare alia conoscenza di un altro tipo di poesia.300