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Località monoprodotto e località turistico-termale

Fonte: Federterme

Anche la nuova concezione di benessere termale ha portato a una nuova concezione di località termali; questo si pone in stretta correlazione con l’ambiente circostante e imprime una forte connotazione all’area geografica in cui le terme sono situate, riflettendosi anche sul piano organizzativo ed urbanistico. Le località termali diventano centri polivalenti in cui la cura, la prevenzione delle malattie e la promozione della salute e del benessere si integrano con la possibilità di creare armonia, riprendendo alcuni concetti che diedero vita

                                                                                                               

125 Becheri, E. (a cura di), Federterme (2004), Rapporto sul sistema termale in Italia 2004, Il Sole 24 Ore,

allo sviluppo dei centri termali dell’antichità 126 e che emergeranno chiaramente nello studio della storia e dello sviluppo del centro ispiratore delle località termali europee, Bath. È possibile ora individuare essenzialmente tre tipologie di località termali: 127

• Centri termali: una località in cui opera un’impresa termale di piccole o medie dimensioni, che non rappresenta un elemento determinante nell’economia del territorio pur avendo forti potenzialità di sviluppo (come riduzione dell’escursionismo o della stagionalità della domanda). Le strutture ricettive sono comunque spesso carenti e il pendolarismo è elevato: la maggior parte della clientela proviene da aree limitrofe e ha come interesse primario la prestazione termale, con scarsa domanda di servizi accessori. I centri termali sono infatti generalmente situati in località non particolarmente attraenti dal punto di vista turistico e, di conseguenza, il richiamo turistico è modesto.

• Centri turistico-termali: si tratta di località a forte vocazione turistica, in cui si mira a soddisfare più la componente secondaria del bisogno di cure termali (quella legata alle esigenze di svago e intrattenimento) che quella primaria (legata all’aspetto terapeutico del soggiorno). Sono caratterizzati dalla notevole attrattiva del territorio in cui sorgono e per questo richiamano una buona percentuale di turisti che non effettua le cure termali. Sono richiesti molti altri servizi, soprattutto ricreativi e per il tempo libero e la domanda è legata al fenomeno turistico.

• Città termali: sono le località in cui l’offerta turistica-termale si esplica in modo più completo in tutte le sue componenti. Sono offerti servizi terapeutici all’avanguardia e strutture ricettive molto qualificate che attraggono rilevanti flussi di curisti e turisti. Gli scopi del soggiorno, in genere, sono numerosi e quelli curativi comprendono spesso anche terapie di tipo preventivo e orientati al benessere. La località è quindi scelta tanto per l’immagine dell’azienda che degli altri servizi offerti. L’offerta risulta quindi completa e questo contribuisce a ridurre la stagionalità.

Infine, alla luce di quanto detto finora, appare chiaro che debba verificarsi un buon livello di sincronia tra i due aspetti, micro e macroambientale, tra azienda e territorio, con le

                                                                                                               

126 Ibid., pag. 133.

127 Classificazione adottata da Borghesi, A. in Il marketing delle località turistiche e Federterme in Rapporto

politiche ambientali, urbanistiche e con le politiche di promozione, che devono interessare soggetti pubblici e privati. 128

3.5

L’

IMPATTO DEL TURISMO TERMALE

Il turismo termale e del benessere ha un impatto sull’ambiente che lo ospita simile a quello di altre tipologie di turismo; questo può essere economico, socio-culturale e ambientale. Si possono comunque identificare alcuni effetti specifici di questa forma di turismo.

L’impatto economico investe sia gli imprenditori del settore che la popolazione e l’intera economia locale. È necessario fare riferimento sia ai consumi termali che a quelli turistici in generale, considerando ancora una volta che i servizi e i prodotti richiesti dal turismo termale comprendono tanto le prestazioni terapeutiche quanto servizi complementari ed ausiliari. Gli effetti economici dell’attività termale possono essere suddivisi in effetti diretti, indiretti e indotti, sulla produzione, l’occupazione e il valore aggiunto.

• Gli effetti diretti si manifestano al momento del consumo e riguardano l’incremento di produzione di servizi turistico-termali provocato dalla crescita della domanda.

• Gli effetti indiretti riguardano, invece, la produzione degli input utilizzati dalle imprese del settore per soddisfare la domanda e si manifestano in momenti successivi rispetto a quello del consumo.

• Gli effetti moltiplicativi indotti dalla crescita della domanda sorgono nel tempo e riguardano maggiori redditi, e dunque maggiori consumi, che la domanda termale determina nei confronti degli operatori del settore e dei loro fornitori.129

Questi effetti si manifestano i diversi modi. Per quanto riguarda l’occupazione, il turismo termale richiede operatori qualificati e specializzati, con determinate abilità ed esperienza; la ridotta stagionalità si riflette, in questo caso, in una ridotta instabilità occupazionale. Inoltre, il turista termale dimostra una maggior propensione alla spesa rispetto ad altri turisti e tende a prolungare il soggiorno e a privilegiare strutture ricettive di maggior                                                                                                                

128 Becheri, E. (a cura di), Federterme (2004), Rapporto sul sistema termale in Italia 2004, Il Sole 24 Ore,

Milano, pag. 136.

129 Borghesi, A. (a cura di), (1994), Il marketing delle località turistiche, Giappichelli Editore, Torino,

qualità (raramente si tratta di hotel inferiori a tre stelle); questo può significare un effetto moltiplicatore più elevato rispetto ad altre forme di turismo.130 Il turismo termale, infine, impatta anche sulle condizioni di vita della popolazione locale: da un lato essa può godere dello sviluppo urbanistico, di migliori infrastrutture, ad esempio, ma dall’altro lato lo sviluppo turistico può significare anche un incremento dei prezzi che, se positivo dal punto di vista del venditore, è chiaramente negativo dalla parte del consumatore.

Per quanto riguarda gli impatti socioculturali, questi possono manifestarsi innanzitutto sull’heritage culturale: se i luoghi o gli edifici che ospitano le strutture termali possono andare incontro ad una riscoperta dal punto di vista della popolarità, il loro stile architettonico e la loro atmosfera storica può essere intaccata tanto dall’introduzione di un diverso design e di nuovi stili quanto da un utilizzo eccessivo; è questo il caso, ad esempio, di terme storiche, in cui può risultare arduo mantenere un equilibrio tra conservazione e aspettative dei visitatori.131 Per quanto riguarda la popolazione, lo sviluppo turistico può significare, specie in località più remote, una crescita della popolazione locale e, in alcuni casi, una vera e propria rinascita della località dal punto di vista sociale e culturale.

Dal punto di visita ambientale, infine, se comparato con altre forme di turismo, quello termale e del benessere, per sua stessa definizione, non dovrebbe causare il sovraffollamento spesso causa di effetti negativi sull’ambiente. L’impatto, in questo caso, può però riflettersi nell’utilizzo di risorse naturali come fanghi, vegetazione e le stesse acque. Lo sviluppo termale può significare un cambiamento nel territorio che lo ospita, anche tramite la stessa costruzione di nuovi edifici e strutture nei pressi delle risorse naturali di cui ha bisogno; questo, oltre che sugli elementi naturali citati, può portare un cambiamento significativo per quanto riguarda l’intera atmosfera.

Si può affermare, in conclusione, che il turismo termale può rivestire un importante ruolo all’interno di una località turistica, aumentando gli arrivi, prolungando la permanenza media, incrementando la spesa media pro capite, riducendo la stagionalità. Questo può essere sfruttato in modo strategico da una località che si rivolge a diversi segmenti di domanda turistica; il termalismo, infatti, può essere facilmente integrato ad altre tipologie di prodotto turistico, ampliando la varietà dell’offerta e consentendo un’importante politica di differenziazione per distinguersi e aumentare la propria attrattività rispetto ad un elevato numero di competitors.

                                                                                                               

130  Smith M., Puczko L. (2009), Health and Wellness Tourism, Butterworth-Heinemann, London, Kindle

edition

   

4  

I

L TURISMO TERMALE IN

I

TALIA

Il sistema termale italiano, costituito da 380 stabilimenti presenti in 170 comuni distribuiti tra tutte le venti regioni, è diffuso su tutto il territorio, grazie alla presenza di diverse e specifiche acque termali. Questo può essere considerato unico sotto diversi aspetti, come le caratteristiche delle acque termali, la qualità delle cure e dei servizi offerti, la professionalità del personale, l’impegno nella ricerca scientifica e per la legislazione specifica vigente (sia mineraria che sanitaria, sia a livello nazionale che regionale).

Quello termale è un settore in cui si intrecciano politiche sanitarie e politiche turistiche: se, in generale, l’aspetto turistico ha un ruolo sempre più importante e, in molte realtà è anche l’unico aspetto da considerare, le origini del termalismo sono, come abbiamo visto, legate all’aspetto curativo e molti paesi europei (Italia in primis) riconoscono ancora le cure termali quali prestazioni sanitarie, il cui costo è sostenuto dai sistemi sanitari nazionali.

4.1S

ISTEMI SANITARI E QUADRO LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO

Un’analisi, seppur breve, dei sistemi sanitari dei paesi europei e dello scenario legislativo di riferimento è fondamentale per l’importante ruolo che essi rivestono per l’odierno settore termale e che hanno rivestito nella sua evoluzione.

Restando in ambito europeo, la sanità pubblica rientra nelle competenze dei singoli stati. Non soffermandosi sugli interventi comunitari in materia, va ricordata la classificazione dei sistemi sanitari europei comunemente accettata; questi possono essere raggruppati in due fondamentali modelli:

• nel “modello Beveridge” (o ‘universalistico’), i servizi sanitari nazionali sono caratterizzati dal finanziamento mediante le entrate tributarie e dalla garanzia della fornitura della totalità delle prestazioni. Le forme impositive sono eterogenee e possono essere dirette o indirette, a differenti livelli – nazionali o locali. Le prestazioni sono quindi a carico dello Stato; generalmente, i pagatori sono unità di governo e fattori di produzione sono, per la maggior parte, caratterizzati dalla gestione e/o controllo pubblico. Il modello Beveridge è applicato in Gran Bretagna (Lord W. H. Beveridge fu uno dei promotori del NHS britannico), Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Danimarca, Finlandia, Svezia.

• nel “modello Bismark” i sistemi sanitari sono basati sulle assicurazioni sociali. Finanziamento ed erogazione sono istituzionalmente separati. Il servizio sanitario è finanziato da contributi individuali (stabiliti generalmente sulla base sugli stipendi) attraverso i Fondi malattia, fondi assicurativi non profit che agiscono come strutture amministrative e pagatori delle cure, ed è caratterizzato dalla gestione pubblica e/o privata dei fattori di produzione. Generalmente, il governo determina le aliquote contributive e, a seconda del paese, il lavoratore può scegliere il fondo cui aderire o viene associato, in base alla categoria lavorativa di appartenenza, al momento dell’assunzione. Questo modello si ritrova, oltre che in Germana (paese da cui deriva evidentemente la denominazione) anche in Austria, Belgio, Paesi Bassi, Francia e Lussemburgo.132

All’interno di questi due modelli, ogni stato ha adottato il proprio specifico modello d’impostazione, determinato da fattori storici, politici, economici e sociali. Ne sono derivate tre diverse modalità di erogazione e organizzazione delle prestazioni:

• il classico sistema “con rimborso”, che viene erogato ai pazienti a seguito della richiesta al finanziatore del rimborso delle spese anticipatamente pagate dallo stesso. Non vi è, in questo caso, alcuna relazione tra assicuratore ed erogatore; • il sistema “in kind”, caratterizzato da contratti diretti con gli erogatori. In questo

caso, il paziente non effettua alcuna spesa e l’erogatore delle prestazioni fattura direttamente all’assicuratore;

• il sistema in cui sono integrate proprietà e gestione delle unità di erogazione e non è quindi contemplato alcun sistema di pagamento delle prestazioni erogate.

Di seguito sono schematizzate le caratteristiche principali del ruolo delle cure termali nei singoli ordinamenti nazionali di alcuni paesi europei:

                                                                                                               

132 Santuari, A. (2006), Il termalismo terapeutico nell'Unione Europea tra servizi sanitari nazionali e