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Terme di Caracalla e Terme di Diocleziano

I Romani costruirono numerosi bagni anche nelle loro colonie: sfruttando le sorgenti d’acqua termale europee, per mano loro sorsero le terme francesi di Aix-les-Bains, Aix-en- Provence e Vichy, quelle inglesi di Bath e Buxton, Baden-Baden e Aquisgrana in Germania, solo per citarne alcune tra le tante.

L’impero romano rese le stazioni termali imponenti complessi, lussuosi, ricchi di ornamenti e di grande importanza architettonica, arricchiti con giardini con grandi viali, biblioteche e aule magne divennero luoghi di divertimento e socializzazione ma anche poli di vita culturale, in sostanza i principali centri di vita mondana.

A seguito della caduta dell’Impero romano, per il termalismo si aprì un’epoca di decadenza, le cui cause furono molteplici. L’impoverimento generale portò, da un lato all’impossibilità di sostenere i costi elevati di costruzione e funzionamento e dall’altro alla                                                                                                                

78 The Spa Association (2002), The History of Spa. Disponibile online alla pagina web

www.thespaassociation.com.

79 Il numero di stazioni termali lasciate dai Romani nel territorio italiano è altissimo ed è necessario ricordare

alcune tra le più famose, come quelle di Chianciano, Abano, Acqui Terme, Castrocaro, Castellammare di Stabia, Ischia.

crescente difficoltà per la popolazione di pagare un prezzo per la visita che potesse sostenere una ripresa dell’attività. Le invasioni barbariche portarono distruzioni in senso fisico e materiale (sia di stabilimenti che, soprattutto di molti acquedotti) ma anche sociale (come il crollo delle istituzioni e lo sfaldamento dell’organizzazione sociale, che portarono a una radicale trasformazione delle condizioni di vita e all’abbandono di abitudini come quella di frequentare le stazioni termali). La diffusione del Cristianesimo, inoltre, portò alla condanna delle pratiche termali, viste come forme di nudità e promiscuità, in stabilimenti che erano fonti di lussuria e caratterizzati da eccessiva sfarzosità: alla cura del corpo e al mito della bellezza si sostituì il primato dello spirito e si affermò la mortificazione della carne.80 La Chiesa invitava il popolo all’utilizzo delle acque esclusivamente per la cura della propria salute.

Il termalismo fu ridotto all’essenziale: il declino colpì notevolmente l’aspetto urbano monumentale, portando anche alla scomparsa di molti dei complessi che avevano caratterizzato il periodo di massimo splendore dell’Impero. La balneazione non era più una pratica sociale diffusa ma la credenza nelle virtù terapeutiche delle acque termali diventò parte della credenza popolare facendo sì che il rito del bagno sopravvivesse tra le classi più basse, ancora influenzate dai miti pagani; fu proprio questo, probabilmente, che ne permetterà una successiva riscoperta.

Nell’alto Medioevo, non essendosi perduta del tutto la tradizione, le acque venivano analizzate da un punto di vista medico e la balneazione avveniva limitatamente alle classi più elevate e, dal bagno pubblico, si ebbe il ritorno al bagno privato.

A partire dall’XI secolo, la rinascita della vita cittadina fece sì che si iniziassero a costruire nuove strutture per la balneazione o che rifiorisse un “termalismo” storico in diverse città europee.81

Fattore importante che contribuì alla ripresa del fenomeno fu anche il contatto con l’Oriente, dove la tradizione termale non si era mai spenta ma era anzi tenuta viva come istituzione sociale e religiosa, grazie anche a quella che era stata una munifica generosità da parte di alcuni imperatori bizantini come Giustiniano ed esempi si possono ritrovare dalla Spagna all’Italia, a Sciacca e Acireale.

Dovette passare comunque diverso tempo perché l’usanza termale riacquistasse una piena                                                                                                                

80 Nardi, G. (1950), Introduzione al volume di U. da Montecatini, Tractatus de balneis, in: Battilani, P.

(2009), Vacanze di pochi vacanze di tutti. L'evoluzione del turismo europeo, il Mulino, Bologna, pag. 63.

81 Franco, S. (2001), Salute e qualità della vita: il turismo termale in Campania, Università degli studi di

rispettabilità anche nelle fasce più agiate della popolazione. Con il Rinascimento, religione e medicina furono quelle che portarono alla sua rivalutazione: la prima arricchì il termalismo del simbolismo cristiano e, dal punto di vista medico, iniziarono ad apparire diversi trattati sull’idroterapia e la crenoterapia 82 e i loro notevoli effetti terapeutici, che ebbero facile diffusione grazie allo sviluppo della stampa.83 Le stazioni termali si moltiplicarono e si sviluppò anche un tipo di architettura termale che trovò un nuovo stile nel Liberty, il cui intento era la creazione di qualcosa che si distinguesse dai modelli tradizionali.84 La loro funzione comunque ne uscì totalmente trasformata rispetto a quella che era nell’epoca romana: non si trattava più di luoghi di svago e ritrovo ma l’uso era divenuto esclusivamente terapeutico.

Presto il termalismo assunse un nuovo aspetto: il 1700 fu il secolo del turismo termale, che da questo momento si svilupperà fino ai giorni nostri. Gli sviluppi scientifici, infatti, fecero sì che le cure fossero somministrate con maggior consapevolezza; 85 il medico inglese John Foyer, con i suoi scritti sull’uso del bagno e delle acque termali in Inghilterra, diede all’idroterapia un vero e proprio ruolo di pratica medica. Proprio in Inghilterra nasceva, verso la fine del 1600, per raggiungere il suo maggiore sviluppo nel secolo successivo, il primo esempio di turismo moderno, che fu appunto quello termale.86 La città termale per

antonomasia era senza dubbio Bath, che diventò vera e propria capitale sociale inglese e tappa obbligatoria per i soggiorni estivi del ceto nobile e abbiente. Come si vedrà, il suo fascino attraeva un gran numero di visitatori e la città subì un notevole sviluppo tanto da diventare il prototipo di città termale per tutte quelle che presto sorsero in diverse altre località europee, prima tra le tante la belga Spa, verso una nuova ed ulteriore transizione dalla cura allo svago: si trattava di healthy places che divenivano destinazioni esclusive per le vacanze della classe aristocratica. Sull’onda dell’esempio inglese il termalismo divenne una moda generalizzata in tutto il continente.87

Grazie ai numerosi fautori dell’idroterapia (degni di menzione Wright, Curie, Giannini) al                                                                                                                

82 La prima indica le cure in cui si utilizzava l’acqua semplice, la seconda le cure in cui si utilizzavano acque

minerali, chiamate abitualmente cure termali.

83 Battilani, P. (2009), Vacanze di pochi vacanze di tutti. L'evoluzione del turismo europeo, il Mulino,

Bologna, pagg. 64-65.

84 Bellati, G. (2003), Aspetti geo-economici del turismo termale. L’anomalo caso della Liguria, Collana di

studi della Sezione di Geografia economica, Università di Genova, Universitas, pagg. 14-15.

85 Il XVIII secolo è il secolo del metodo sperimentale, che contagia anche l’idrologia: si andò delineando

sempre più il concetto di acqua come strumento chimico-farmacologico che portò nel secolo successivo ad assumere l’idrologia come vera e propria scienza.

86 Battilani, P. (2009), Vacanze di pochi vacanze di tutti. L'evoluzione del turismo europeo, il Mulino,

Bologna, pag. 95.

termalismo venne garantito un importante supporto scientifico e anche questo contribuì, nel corso dell’Ottocento, ad un sostanziale aumento di turisti. In questo periodo decisamente favorevole crebbe ulteriormente il numero di stabilimenti, per lo più di lusso, in tutta Europa.

Nel giro di un secolo però, con il passaggio della moda, Bath e le altre città termali inglesi tornarono lentamente a essere semplici città di cura e ritiro e la vita mondana trovò il suo centro altrove. Nell’Europa continentale, sia il decollo come il declino delle località termali avvenne con il ritardo di circa un secolo rispetto all’esperienza britannica; fino ai primi del ‘900, infatti, la maggior parte delle località riuscì a mantenere una notevole capacità attrattiva.

La prima metà del XX secolo fu segnata dalle grandi guerre e dal tracollo economico: il termalismo subì quindi una pausa forzata e un generale declino. Dalla ripresa emerse un termalismo profondamente cambiato, tornato alle origini: non più quindi moda, eleganza e ostentazione dello status sociale aristocratico ma cure e terapie, come diritto di tutta la popolazione; significativo a tal proposito, come si vedrà in seguito, fu anche il ruolo dei sistemi sanitari nazionali che inserivano le cure termali nei programmi terapeutici.

Seguì quindi, dalla fine del XX secolo fino al presente, un periodo di continua evoluzione e trasformazione che mise gradualmente da parte l’identità sanitaria (curativa, preventiva e riabilitativa) del termalismo per aprire la strada al concetto di wellness, con la parallela rifioritura del fenomeno arricchito di attività complementari. La crescita del comparto è quindi oggi legata principalmente, come si vedrà, all’integrazione del concetto di benessere ai trattamenti termali. Le strutture termali sono state riconvertite e accolgono un gran numero di visitatori ogni anno.

Le dinamiche evolutive del termalismo nell’ultimo secolo sono comunque più complesse e, meritando una trattazione separata, verranno approfondite in seguito, con particolare attenzione alle peculiarità del contesto italiano.

2.4L’

ACQUA

:

TRA CULTURA E RELIGIONE

,

SCIENZA E MEDICINA

Alla luce di quanto detto finora nel presente capitolo, emerge quanto meriti un approfondimento il ruolo e l’uso dell’acqua nei suoi diversi aspetti, da quello culturale e

religiosi a quello scientifico e medico. Con lo sviluppo e la crescita di diverse culture, tutti questi aspetti riguardanti l’uso dell’acqua hanno contribuito a gettare le basi per secolari attività sociali come le thermae dell’antica Roma, l’Onsen nella cultura giapponese e, in tempi più moderni, la cultura termale della salute e del benessere.

Il significato dell’acqua nella cultura umana è associato a due distinti fattori, quello fisico e quello spirituale, entrambi di estrema importanza in tutto il mondo, seppur con rilevanti differenze regionali. Questi si sono spesso sovrapposti, dando come risultato una vera e propria venerazione dell’acqua. Parallelamente, come già visto, le sorgenti d’acqua naturali sono state considerate universalmente come straordinarie e sbalorditive, principalmente a causa del fatto che non si riuscisse a dare una spiegazione certa della loro occorrenza.88 L’acqua è probabilmente l’unica risorsa naturale a rientrare in ogni aspetto della civilizzazione umana, dallo sviluppo agricolo e industriale ai valori culturali e sociali radicati nella società. Come evidenzia la WHO, il bisogno e la domanda di acqua sono sempre state una driving force per la salute, la società, la prosperità economica, il significato culturale e lo sviluppo, lungo tutta la storia dell’umanità.89

L’acqua, parte integrante della vita, sia per la sopravvivenza che per l’espressione culturale, è diventata parte integrante delle culture di tutto il mondo. Questo emerge in diversi contesti. Il suo ruolo nel design urbano spazia dall’influenza sulla decisione di dove costruire villaggi o città alla stessa tipologia delle costruzioni: tutte le maggiori città sono costruite lungo le coste, lontane dagli interni aridi delle regioni, o comunque in prossimità di altre fonti d’acqua come laghi o fiumi, risorse che permettono la disponibilità di acqua potabile, trasporti o strutture ricreative. L’acqua è infatti elemento chiave anche per quanto riguarda attività ricreative come sport, campeggio, nuoto, pesca, nautica e così via, fino a semplici gite o pic-nic.

Nel terzo forum mondiale sull’acqua, tenutosi nel 2003 a Kyoto, l’Unesco ha indicato chiaramente l’importanza della relazione tra acqua e cultura, facendo emergere come l’acqua sia una risorsa vitale, con funzioni economiche, ecologiche, sociali e spirituali; per il suo ruolo fondamentale nella vita delle società, l’acqua possiede una forte dimensione culturale e senza tenerla in considerazione non è possibile nemmeno una sua gestione corretta e sostenibile. È stato inoltre ricordato che i modi in cui l’acqua è concepita e valutata, compresa e gestita, usata o abusata, venerata o profanata, sono influenzati dalle                                                                                                                

88 Erfurt-Cooper P., Cooper M. (2009), Health and Wellness Tourism: Spas and Hot Springs, Channel View

Publications, Bristol, pag. 110.

diverse culture di cui fanno parte.90

Nella maggior parte delle culture, l’acqua è anche fonte d’ispirazione e così è stato per molti secoli. Si sono così adottati e radicati credenze e valori religiosi e spirituali che accompagnassero e supportassero le persone lungo tutta la vita.

Essa è inclusa nei rituali e nelle cerimonie della maggior parte delle religioni, avendo tipicamente una funzione purificativa. Religioni come il Cristianesimo, l’Induismo, l’Islam o il Giudaismo, solo per nominarne alcune, includono un rito di purificazione tramite l’acqua in diverse cerimonie, dal battesimo cristiano alle abluzioni islamiche precedenti la preghiera. Molte religioni inoltre hanno considerato particolari fonti o risorse idriche come sacre o di buon auspicio, basti ricordare l’esempio di Lourdes, del fiume Gange o la semplice usanza di lanciare monete in luoghi come la fontana di Trevi o le antiche terme romane di Bath – anch’essa ulteriore indicazione dell’importanza da sempre attribuita all’acqua.

Il ruolo sacro e centrale dell’acqua nelle pratiche di molte religioni esiste principalmente per due ragioni, due sue qualità simboliche, purificazione e rinascita: per prima cosa, infatti, l’acqua pulisce, lava le impurità e gli inquinamenti, può rendere una persona pulita esternamente e, di conseguenza, pura internamente, cancellando i segni di una precedente corruzione; in secondo luogo, è la costituente primaria della vita, ha il potere di creare come di distruggere e i fedeli si rimettono, così, alla misericordia dell’acqua come alla misericordia di Dio.

Tutte le religioni cristiane hanno un’iniziazione rituale che coinvolge l’uso dell’acqua. Il sacramento del battesimo trova le sue origini nel simbolismo degli israeliti condotti da Mosè lontano dalla schiavitù in Egitto attraverso il Mar Rosso e nel battesimo di Cristo nel fiume Giordano; dopo la resurrezione, Gesù raccomandò ai suoi discepoli di battezzarsi nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Anche se considerato in modo diverso all’interno della Cristianità, è essenzialmente simbolo di liberazione dall’oppressione dei peccati che separano il fedele da Dio.

Mentre nel Buddismo l’acqua svolge un ruolo importante nel rito funebre, l’Induismo le associa grandi poteri spiritualmente purificativi. Per gli Induisti, tutta l’acqua è sacra, specialmente i fiumi, primo tra tutti il Gange; essi ritengono che l’acqua abbia il potere di purificare lo spirito e che sia quindi necessaria prima di entrare in un luogo sacro come un                                                                                                                

90 Schelwald-van der Kley, L., Reijerkerk, L. (2009), Water: A way of life: Sustainable water management in

tempio; tutti i templi sono infatti situati nelle vicinanze di fonti d’acqua e numerosi sono i pellegrinaggi verso le rive dei fiumi.91

Anche per la religione islamica l’acqua è fondamentale per la purificazione, particolarmente incentrata sulla preparazione del rituale della preghiera: come detta il Corano, il fedele deve essere puro per avvicinarsi a Dio e ha l’obbligo di praticare la cerimonia delle abluzioni rituali prima della preghiera. La purificazione rituale prende la forma dell'abluzione, in forma minore (wudu'), e forma maggiore (ghusl), a seconda della circostanza. Da qui nasce l’esigenza della costruzione di numerosi luoghi pubblici per lavarsi, attigui o vicini alle moschee.

In modo simile, nell’Ebraismo lo stato di purezza rituale va ottenuto e mantenuto tramite abluzioni come il lavaggio di mani o piedi o la totale immersione in acque marine, fluviali o di sorgente. Anche la venerazione dei kami nello Shintoismo giapponese iniziano sempre con l’importante atto della purificazione tramite l’acqua e negli innumerevoli templi sacri sono si trovano abbeveratoi per il lavaggio rituale.

Spostando l’attenzione dall’aspetto culturale e religioso, va ricordata anche l’importanza scientifica dell’acqua. Libera o legata con altre molecole, partecipa a tutti i processi biologici fondamentali ed è il mezzo in cui hanno luogo tutte le reazioni metaboliche. Essa permette il mantenimento dell’equilibrio termico e di quello idrosalino; presentando massima conduttività del calore e massima capacità termica, l’acqua è una molecola fondamentale nella termoregolazione. La regolare attività di un organismo pluricellulare dipende dal mantenimento della stabilità delle condizioni chimiche e fisiche dei fluidi che bagnano le sue cellule e l’acqua è il veicolo per lo spostamento e il trasporto delle sostanze nell’organismo. La maggior parte dell’acqua dell’organismo è di origine esogena – introdotta con bevande ed alimenti – ma una piccola parte è acqua endogena – ultimo prodotto dei processi di ossido-riduzione. 92 Ecco che l’essere umano riesce a sopportare la privazione di cibo anche per lunghi periodi ma non la mancanza di acqua: la disidratazione può determinare danni gravissimi e anche irreversibili a tutti i tessuti e gli organi del corpo. Fin dagli albori della storia della medicina, l’acqua fu considerata un principio terapeutico,                                                                                                                

91 Da ricordare il Kumbh Mela, pellegrinaggio Hindu di massa, che raduna i fedeli diretti al bagno nel fiume

sacro. È considerato il più grande raduno pacifico al mondo. Si tiene ogni quattro anni in uno tra quattro luoghi sacri a rotazione. La Maha Kumbh Mela ("Grande" Kumbh Mela) si celebra ogni 12 anni; a quella del 2013 parteciparono circa 100 milioni di persone, rendendolo il rito il più grande raduno mai svolto nel mondo

92 Tramontano, D., Salus per Aquam, in Capasso, A., Migliaccio, M. (a cura di), (2005), Evoluzione del

settore termale: prospettive e modelli di sviluppo per le imprese italiane, Franco Angeli, Milano, pagg. 99- 100.

anche se inizialmente attribuito alla presenza di un quid divinum et arcanum; questa immagine medico-religiosa e curativa delle sorgenti termali è presente nella storia di tutte le antiche civiltà, tanto che, ad esempio, nella cultura assiro-babilonese, il medico era chiamato “A-su”, letteralmente ‘uno che conosce l’acqua’.93

La storia dell’acqua come agente terapeutico è interessante e insegna che è stato l’unico rimedio a passare attraverso tante vicissitudini, tra crisi e successi; nonostante numerose critiche e pregiudizi, oggi rimane comunque indenne e forte contro gli attacchi, grazie ai risultati ottenuti dalla fisiologia e da parte dei pazienti stessi.94

L’interesse fisiologico è stato tradizionalmente centrato sull’acqua come “elemento”, macrocosmico e microcosmico, costitutivo dell’equilibrio dei fluidi nell’economia della natura e dello stesso corpo umano. A partire dalla tradizione ippocratica, ricerche cliniche e patologiche hanno investigato l’economia dei fluidi corporei, portando gradualmente alla luce l’efficacia del trattamento con l’acqua di diversi disordini. I poteri curativi dell’acqua sono stati quindi ampiamente celebrati, pur non mancando di dare origine a feroci dispute riguardo ai costituenti desiderabili di sorgenti termali e spa e alle precise tecnologie e modalità di trattamento per le diverse malattie e casi particolari.95

Cosi l’idroterapia, (dal greco idros, acqua), è la parte integrante della medicina che coinvolge l’acqua nella cura di svariati problemi. Diverse forme sono state registrate con le civiltà Egizie, Persiane, Greche, Romane e l’idroterapia moderna è stata riportata alla luce per opera di medici come John Floyer e James Currie. Comprende un ampio spettro di approcci e metodi terapeutici che sfruttano le proprietà fisiche dell’acqua; ad esempio, terapie utilizzate nella moderna idroterapia includono dagli idromassaggi ai bagni minerali (balneoterapia, Kneipp, talassoterapia, terapia Iodine-Grine ecc.).

In conclusione, l’acqua è più importante di quanto comunemente si creda o, spesso, non se ne ha piena consapevolezza. In particolare, non stupisce come sorgenti d’acqua minerali e termali, con origine nel profondo della terra e diverse dalle comuni fonti d’acqua come mari, fiumi o laghi, abbiano avuto un impatto notevole già sulle civiltà più primitive e vennero da subito considerate come aventi speciali caratteristiche. Per le culture antiche, si è visto come l’uso di sorgenti sacre fosse parte integrante delle tradizioni religiose, ma anche semplicemente negli usi domestici della vita di tutti i giorni. In tempi recenti, invece,                                                                                                                

93 Ibid., pag. 103.

94 Baruch, S. (1892), The Uses of Water in Modern Medicine, G. Davis, pag. 3. Disponibile online attraverso

la Medical Heritage Library, alla pagina web www.archive.org.

95 Porter, R., (1990), The medical history of waters and spas, Wellcome Institute for the History of Medicine,

l’enfasi si è spostata sull’uso ricreazionale e medico specialmente preventivo attraverso un approccio olistico alla salute e al benessere. La loro popolarità è cresciuta ed è stata riguadagnata grazie al cosiddetto wellness movement e ad un vero e proprio revival di antichi costumi.96

Proprio la ricerca di salute e benessere ha enormemente contribuito alla forte domanda di un turismo termale, di salute e benessere, che, come si vedrà nel capitolo seguente, caratterizza l’attuale comparto turistico.

Sottoporsi ad una cura termale, qualunque sia il tempo dedicato significa ritagliarsi un tempo per se in un posto bello, gradevole, silenzioso e rilassante. In un momento quell’acqua che sana il corpo lava via gli affanni della mente e ridona la forza e