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Mappa dei modelli giuridico e organizzativi

Nel documento Quaderni del MIPA (pagine 137-141)

sulle politiche regionali

7.2 Mappa dei modelli giuridico e organizzativi

Per distinguere i modelli giuridico organizzativi che si configurano nelle diverse Regioni, l’indagine ha preso a riferimento i risultati di precedenti analisi condotte nel 2002-2003, dal Formez e dal Consorzio Mipa, sui processi di avvio e consolidamento degli Sprint.

Analizzando lo stato di attuazione della riforma che istituiva gli Sprint, infatti, si osservava, già nel 2002, il progressivo configurarsi di alcuni elementi connotanti il processo istitutivo degli Sprint. Tra le variabili che determinavano le differenze osservate tra Regioni, se ne individuavano due di particolare rilevanza:

1 . la configurazione organizzativa, intesa in termini di

collocazione fisica dello Sprint e considerata come variabile predittiva del livello di riconoscibilità dello stesso da parte dell’utenza finale (le imprese);

2 . la configurazione giuridica, spesso connessa alla

configurazione organizzativa, caratterizzante l’atteggiamento istituzionale delle Regioni nei confronti della materia.

A partire da queste due variabili, sono stati individuate quattro tipologie di modelli. Il modello “Regione” identifica, come è facile intuire, gli Sprint istituiti presso le stesse amministrazioni regionali, incardinati come unità organizzative complesse di line, funzionalmente dipendenti dall’assessorato per le Attività produttive; talvolta lo Sprint è, invece, un’unità in staff agli uffici di line oppure risponde del proprio operato direttamente alla Presidenza (nei casi in cui essa non conferisca delega sulla materia). Le Regioni che per prime hanno adottato questo modello sono le Marche e la Basilicata.

Tra i quattro modelli identificati è quello maggiormente adottato nella fase avanzata di funzionamento, in particolare dagli Sprint che originano dal modello “Ice”.

Il secondo modello, definito “Ice”, analogamente al precedente, rappresenta gli Sprint fisicamente insediati presso gli uffici regionali dell’Ice. Si tratta di Sprint che hanno talvolta potuto beneficiare di condizioni di operatività più semplificate rispetto a quelle tipicamente riferite all’amministrazione regionale. Questo

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modello è stato adottato soprattutto in fase di avvio, per poi essere abbandonato a favore del primo, di tipo “Regione”, che conferisce allo Sprint maggiori possibilità di essere riconosciuto, da parte delle imprese, come soggetto di emanazione regionale. Esempio di questa trasformazione è rappresentato dallo Sprint Emilia Romagna, istituito presso l’ufficio Ice regionale e successivamente collocato presso la Regione. Il Piemonte, al contrario, rappresenta un esempio di Sprint avviato e consolidato secondo il modello Ice, agevolato nel tempo dall’adozione di un assetto flessibile.

Il terzo modello, definito “Camera di commercio”, è stato adottato dalle Regioni che, ispirandosi alla finalità istituzionale dello Sprint, hanno inteso avvalersi delle reti pre-esistenti, delle quali quella del sistema camerale è indubbiamente tra le più efficienti e riconoscibili da parte delle imprese.

Occorre sottolineare, a tal proposito, che molte Regioni hanno inteso lo Sprint come l’istituzionalizzazione di un modus

operandi già insito nel sistema delle collaborazioni del proprio

territorio, scegliendo di incardinare la propria funzione di coordinamento nel sistema camerale. Quest’ultimo, infatti, ha spesso dimostrato di possedere un’alta capacità d’uso del know how accumulato nel tempo sul versante istituzionale e imprenditoriale. Lo Sprint Lombardia (si veda il capitolo 11) può essere considerato come un’evoluzione di questo modello, nel quale più che di Sprint si può parlare di Rete degli Sprint.

Il quarto ed ultimo modello, denominato “Agenzia”, è stato adottato da un insieme di Regioni che hanno un tratto comune: lo Sprint, e talvolta tutto l’esercizio della politica economica per lo sviluppo regionale, è affidata ad un ente strumentale della Regione, giuridicamente autonomo. Rientrano in questa configurazione le Regioni che hanno istituito un’agenzia, un consorzio pubblico o una finanziaria per la promozione economica del territorio, come anche quelle che hanno delegato ad un soggetto pre-esistente l’esercizio della politica economica per lo sviluppo del territorio sotto il profilo internazionale (gli Enti fiere). Il caso più compiuto che configura

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questo modello è quello della Toscana, la cui Agenzia regionale ha per finalità istituzionale la promozione del territorio in Italia e all’estero.

La Tabella 4 evidenzia la distribuzione delle Regioni secondo le quattro tipologie di modello giuridico organizzativo appena descritte.

Le Regioni del Nord sembrano avere prevalentemente seguito il modello “Camera di commercio”, sovrapponendo la funzione di coordinamento regionale alla rete pre-esistente del sistema camerale.

Il modello “Agenzia” è stato adottato da alcune Regioni del Nord-est e dalla Liguria; quest’ultima, in particolare, ha investito della funzione la neo-costituita Liguria International, partecipata oltre che dalla Regione, dalle quattro Camere di commercio liguri e dalle principali realtà associative locali, imprenditoriali e finanziarie.

Percorsi differenti sono stati seguiti dall’Emilia Romagna (modello “Regione”) e dal Piemonte (modello “Ice”).

Le Regioni del Centro tendono a distribuirsi equamente tra il modello “Regione” e quello “Agenzia”. E’ da ricordarsi, che le Marche rappresentano l’esempio più antico di Regione che ha istituito lo Sprint come unità di line dell’amministrazione regionale.

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Tabella 4.

Distribuzione rispetto all’area geografica e al modello Sprint

NORD CENTRO MEZZOGIORNO Regione 11% 50% 38%

Emilia Romagna Umbria Abruzzo Marche Basilicata

Calabria

CCIAA 44% 0% 13%

Valle d'Aosta Molise Trento Bolzano Lombardia ICE 11% 0% 25% Piemonte Campania Sicilia Agenzia 33% 50% 25%

Friuli Venezia Giulia Toscana Puglia Veneto Lazio Sardegna Liguria

Fonte ed elaborazione: Consorzio MIPA.

Le amministrazioni del Mezzogiorno d’Italia tendono, in generale, a propendere per il modello “Regione” (in tre casi). Diversamente da quanto accade per il Nord, il modello camerale è poco diffuso (solo un caso), mentre sono abbastanza diffusi sia il modello Ice che quello Agenzia (due casi ciascuno).

Per la Puglia l’Agenzia è rappresentata dall’Ente Autonomo Fiera del Levante, istituito nel 1929 per iniziativa del Comune, dell'Amministrazione provinciale e della Camera di commercio di Bari, attualmente partecipato anche dalla Regione e dalla Camera di commercio di Bari.

Per la Sardegna il conferimento delle funzioni d’internazionalizzazione e del relativo Sprint è stato operato a favore

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di Consorzio 21, istituito nel 1989, allo scopo di coniugare la ricerca scientifica e tecnologica con il sistema produttivo della regione; esso gestisce il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, nonché eroga servizi reali e tecnologici alle imprese per favorirne l’integrazione nel mercato globale.

Definito il quadro dello stato di avvio e dei modelli assunti dagli Sprint, i risultati tratti dall’indagine e presentati di seguito fanno riferimento all’insieme delle diciotto amministrazioni rispondenti alla rilevazione.

7.3 Risorse umane, finanziarie e strumentali

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