per l’internazionalizzazione
2.3 Offerta di servizi
2.3.2 Rafforzamento del sistema di sostegno all’internazionalizzazione
modalità di accesso agli strumenti reali e finanziari presenti a livello nazionale ed internazionale, la consulenza in materia legale, fiscale ed amministrativa, il supporto alla definizione delle decisioni strategiche ed operative. E’ per queste ragioni che, almeno potenzialmente, gli sportelli possono costituire un mezzo molto efficace per favorire l'utilizzo e l'integrazione dell'offerta di servizi. La loro efficacia è legata alla possibilità di costituire una rete fra i diversi soggetti che operano a supporto dell'internazionalizzazione delle imprese, coinvolgendo sistema camerale, associazioni di categoria ed altri enti che operano a livello territoriale.
2.3.2 Rafforzamento del sistema di sostegno all’internazionalizzazione
Al fine di definire meglio il quadro dei soggetti che operano a sostegno dell’attività internazionale delle imprese, si possono avanzare alcune ulteriori considerazioni sui tre soggetti che, come abbiamo appena visto, costituiscono i principali referenti del mondo imprenditoriale: il sistema camerale, l’Ice e gli Sprint.
Il sistema camerale svolge un ruolo fondamentale a sostegno della funzione di start-up e di sviluppo dell’attività. Esso offre i propri servizi alle imprese che non hanno ancora strutturato la propria presenza all’estero; il rapporto privilegiato che lega il sistema camerale alle imprese nella fase di orientamento attribuisce allo stesso un ruolo fondamentale nel fornire sostegno alle imprese nei processi di internazionalizzazione e contribuire, in questo modo, all’incremento della competitività sui mercati esteri.
L’importanza dell’Ice sta invece nella sua capacità di rispondere in modo strutturato ad esigenze di potenziamento
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dell’attività di export e di consolidamento della presenza sui mercati esteri. In tale situazione, risultano essenziali dal punto di vista strategico le attività di promozione, che consentono di rafforzare l’immagine e ampliare il bacino d’utenza assorbendo nuove nicchie di mercato estero (le fiere, le mostre e i grandi eventi d’immagine), e le attività di assistenza tecnica finalizzate ad aumentare la competitività (ricerche di mercato e/o di prodotto). Compito dell’Ice è appunto quello di occuparsi dell’attività di promozione in stretta collaborazione con le associazioni imprenditoriali. Non a caso all'Ice si rivolgono principalmente le imprese che si collocano in una fase di espansione e consolidamento dell'attività estera.
La difficoltà nell'individuare percorsi univoci e scelte strategiche di internazionalizzazione rende, d’altro canto, necessario oggi sviluppare una capacità di risposta flessibile alle esigenze delle imprese. La crescita internazionale è molto più rapida ed "intensa" che in passato: questo ha importanti riflessi sulla capacità di interpretare i bisogni delle imprese e di erogare servizi per orientare e
accompagnare le imprese all’estero21. Gli enti e le istituzioni in grado
di coniugare ed agire in modo sistemico sul territorio, quali gli Sprint, assumono in questo contesto un ruolo fondamentale per la loro capacità di ridurre la sovrapposizione di funzioni e competenze della fase di erogazione, ed in seguito attraverso la nuova definizione dei servizi secondo criteri e modalità più prossimi alla varietà di esigenze dell’utenza reale, alla loro dotazione di risorse, ai percorsi da loro seguiti o al contesto settoriale o geografico d’interesse.
La capacità di guidare l’azienda in un ambito competitivo più vasto, offrendo la possibilità di sfruttare le opportunità legate alla presenza su mercati anche lontani, costituisce la vera "sfida" con cui si deve misurare il sistema di offerta di servizi.
Questa osservazione appare tanto più importante se si considera il numero elevato di imprese di recente creazione ancora caratterizzate da un basso grado di internazionalizzazione, a cui può
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Bruno Biancone A.M., L’impresa minore nel processo di internazionalizzazione dei mercati, Giappichelli Editore, 1999.
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essere offerta la possibilità di seguire un percorso “virtuoso”. La necessità di far proprie conoscenze specifiche, sviluppandole all’interno dell’impresa o acquisendole all’esterno è certamente una fonte di vantaggio competitivo. Per questo, l’individuazione di nuovi strumenti strategici attraverso cui rispondere ad esigenze specifiche delle imprese si rivela sempre più, in questo quadro, una problematica cruciale che coinvolge le imprese stesse e tutti i soggetti che offrono
servizi all’internazionalizzazione22.
2.4 Conclusioni
Il processo d’integrazione europea (integrazione economica, sociale e politica) ha prodotto il cambiamento dei confini tradizionali dello spazio competitivo. L’apertura degli spazi nazionali espone le imprese ad una crescente integrazione con gli altri sistemi economici: anche le imprese italiane che non operano sui mercati esteri diventano, tout
court, imprese internazionalizzate. Il processo di globalizzazione ha
ulteriormente esteso il fenomeno, con una accentuazione degli aspetti
concorrenziali23.
In questo quadro, nuove categorie di servizi per l’internazionalizzazione diventano necessarie. Problematiche che appaiono come affatto diverse sembrano poter essere ricondotte, secondo questa chiave di lettura, alla comune necessità di individuare nuovi percorsi ed alternative strategiche.
I soggetti che in passato hanno espresso una domanda di servizi per l’internazionalizzazione erano, per la quasi totalità, imprese appartenenti al settore manifatturiero. E’ ragionevole pensare che l’attuale ampliamento della domanda in termini di competenze richieste ai soggetti che questi servizi offrono tenderà a continuare. Il problema che si pone da subito è dunque quello di comprendere quale
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Velo F., La domanda di servizi knowledge intensive nel processo di internazionalizzazione delle imprese, Università di Udine, 2003.
23
Doz Y., Santos J., Williamson P., From Global to Metanational, Harvard Business School Press, 2001.
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sarà, nel futuro prossimo, la domanda di servizi per l’internazionalizzazione.
Per rispondere a questa domanda è necessario chiedersi quale sarà il tessuto economico del paese nel prossimo futuro. Si è sottolineato il crescente squilibrio fra il numero di piccole e piccolissime imprese e quelle di dimensioni maggiori, conseguenza
delle difficoltà delle grandi imprese italiane. Numerosi autori24 hanno
inoltre sottolineato, suffragati dall’evidenza empirica, come oggi sia sempre maggiore il peso della componente di servizi in tutte le economie avanzate. Chi vede nello sviluppo del settore terziario l’occasione per il recupero della competitività di un sistema economico non fa che sottolineare quale peso assuma oggi la componente immateriale nella produzione, e quale peso essa assuma nella generazione di valore aggiunto, sia a livello d’impresa che a
livello macroeconomico25.
Se si osservano i settori a maggiore concentrazione di sapere, è facile constatare come la globalizzazione dei servizi sia di fatto assai superiore a quella dei beni materiali, o industriali. Se questa interpretazione è corretta, si renderà sempre più urgente la definizione di una politica di sostegno all’internazionalizzazione mirata ad una pluralità di imprese, sia appartenenti al settore manifatturiero che appartenenti al settore terziario. Ciò è vero in generale e risulta particolarmente importante per il nostro sistema. Se una quota crescente del Pil anche nel nostro paese sarà generata dal settore dei servizi, è del tutto ragionevole supporre che proprio da questo settore emergerà, nei prossimi anni, la maggiore domanda di competenze e conoscenze, in grado di supportare il suo sviluppo e crescita in un
contesto competitivo allargato26.
24
Rispoli M., Sviluppo dell'impresa e analisi strategica, Il Mulino, 2002; Usai, G., Relazioni ambiente impresa e costituzione europea, CCIAA, Cagliari, 2004.
25
Brondoni S.M., Gatti M., Corniani M., "Competizione globale, risorse immateriali e responsabilità sociale d'impresa", in Competizione globale e sviluppo locale tra etica e innovazione, Atti del XXV Congresso Aidea, Giuffrè Editore, 2003.
26
Si rimanda su questo tema al contributo di Lorenzo Caselli nell’introduzione dell’opera, Le parole dell’impresa. Guida alla lettura del cambiamento, Franco Angeli, 1995.
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Questa tendenza si rafforzerà se la crisi della grande impresa si accentuerà, con ripercussioni inevitabilmente negative sul sistema delle piccole e medie imprese manifatturiere. Ricondurre la definizione di impresa ai soli soggetti che operano nel settore manifatturiero o terziario esclude, impropriamente, una parte importante del sistema economico, dalla quale si svilupperà certamente una forte domanda di servizi all’internazionalizzazione.
L’ingresso della Pubblica amministrazione, o più precisamente, di alcune sue componenti, nel numero di soggetti esposti alla concorrenza internazionale non può costituire motivo di sorpresa.
Una lettura allargata del concetto d’impresa, che non si limiti alla sola definizione di soggetto privato profit oriented, è quindi necessaria per individuare i soggetti esposti alla concorrenza. E’ per questo che la stessa definizione di servizi per l’internazionalizzazione necessita di essere rivista, in corrispondenza dell’evoluzione non solo delle esigenze delle imprese, ma anche dell’aumento e della diversità dei soggetti che esprimono oggi una domanda di conoscenza e servizi.
Questa nuova domanda comporta una necessaria ridefinizione degli ambiti in cui istituzioni e soggetti che erogano servizi possono intervenire. Si tratta, in quest’ottica, di trovare una soluzione al problema costituito dalla vastità ed eterogeneità dei soggetti che oggi operano all’interno di un contesto competitivo più vasto.
La questione si pone alle istituzioni ed ai soggetti che operano sul lato dell’offerta dei servizi in modo duplice: da un lato essi devono comprendere le modificazioni prospettiche nella domanda di servizi da parte del sistema; dall’altro, sono anch’essi, a loro volta, esposti alla concorrenza di tutti i soggetti che, sul mercato domestico ed internazionale, competono per offrire prestazioni knowledge
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in particolare il mercato dei servizi, è oggi a pieno titolo un mercato
internazionalizzato27.
Il futuro scenario sui mercati internazionali sarà espressione di come gli operatori economici si posizioneranno, portando sul mercato la propria domanda di servizi e conoscenza e di come il sistema di sostegno all’internazionalizzazione possa o debba evolversi per essere, a sua volta, competitivo. La presenza nel contesto attuale di un elevato numero di imprese che operano sui mercati esteri senza ricorrere ad alcun servizio per l’internazionalizzazione non è casuale. Essa può essere correlata alla limitata capacità del sistema di supporto oggi presente di captare la nuova componente della domanda, quella in evoluzione.
Negli anni più recenti, la crescente complessità del contesto internazionale ha avuto importati riflessi sulla capacità di interpretare i bisogni delle imprese e di erogare servizi per orientare e accompagnare le imprese all’estero. La possibilità di ridurre il divario tra il fabbisogno e l’offerta di servizi di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese sembra procedere oggi attraverso un processo di semplificazione, razionalizzazione e messa in rete del sistema istituzionale. In questo quadro si colloca l’istituzione degli Sprint e degli altri soggetti in via di costituzione che si pongono come "catalizzatori" di conoscenze, come enti in grado di coniugare e mettere a sistema le risorse presenti sul territorio.
La tipologia di intervento di cui il sistema di sostegno all’internazionalizzazione dovrà farsi carico sarà significativamente diversa da quella del passato. La ricerca di opportunità commerciali, l’organizzazione di missioni all’estero, il supporto nella definizione delle pratiche burocratiche continuerà ad avere una sua importanza. Ma tutto diventerà più complesso. Per orientarsi in questa complessità, per mettersi in grado di ridefinire il sistema futuro, la sola valutazione di distanza fra domanda e offerta, utile per individuare le inefficienze, diventa insufficiente. Quello che occorre fare è ripensare il ruolo di
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Prahalad C.K., Venkat Ramaswamy, The Future of Competition, Harvard Business School Press, Boston Massachussets, 2004.
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supporto delle istituzioni pubbliche, mirato non più al sistema delle imprese così come oggi si definisce, ma al sistema paese nel suo
complesso, visto in tutte le sue componenti economiche e sociali28.
In questa prospettiva, è riduttivo concentrare l’attenzione sui limiti del sistema attuale, ridistribuendo competenze e funzioni; un approccio innovativo richiede di iniziare a delineare un più vasto processo di cambiamento in cui l’integrazione di risorse materiali e immateriali favorisca la produzione di risposte ad esigenze che sempre più vengono formulate in termini di sistema. L’avvicinamento fra la politica economica, quella industriale e le azioni di sostegno all’internazionalizzazione è, in questo contesto, naturale quanto inevitabile. Le politiche fatte hanno dato qualche risultato negli anni. Per proseguire su questa strada è oggi opportuna una riflessione per la ridefinizione, concertata, delle azioni da intraprendere.
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