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Modalità di costruzione dei dati per l’Environmental Life Cycle Costing

CAPITOLO 4. IL CASO URBAN GREEN S.R.L

4.2. METODOLOGIA UTILIZZATA

4.2.3. Modalità di costruzione dei dati per l’Environmental Life Cycle Costing

Prima di procedere con l’analisi Environmental Life Cycle Costing, risulta indispensabile l’impiego di una valutazione economica delle esternalità ambientali (quantità di CO2 emessa)

prodotte durante tutto il ciclo di vita di ciascuno dei tre sistemi costruttivi in esame. A tal fine, verranno utilizzati due diversi strumenti di monetizzazione delle emissioni inquinanti, con l’obiettivo di analizzare i diversi risultati complessivi a cui questi due modelli possono portare. Questi due strumenti sono:

i. La quotazione dei diritti di emissione in Europa, salita recentemente ad un valore di circa 29€ per tonnellata di CO2 emessa.

ii. Il costo sociale della CO2, equivalente a 417 $ (379 €) per tonnellata emessa,

stabilito da una ricerca effettuata dall’Istituto europeo per l’economia e l’ambiente (Eiee) insieme all’Università della California.

I risultati della conversione saranno esposti nella Tabella 11.

Riguardo al primo strumento, il sistema di scambio commerciale delle quote di anidride carbonica emessa agisce per mano della Commissione Europea, che identifica i limiti di emissione di CO2 e distribuisce le quote agli stati membri, i quali conferiscono alle aziende

la quantità che ognuna può produrre. Tale sistema, chiamato Emissions Trading System (ETS), è basato sul modello “cap and trade”. Viene cioè fissato un limite (“cap”) alla quantità di emissioni che ognuno può produrre; coloro che partecipano, nel caso superino la quota attribuita, hanno la possibilità di acquistare sul mercato (“trade”) i permessi di emissione dalle imprese che producono CO2 in quantità minore rispetto alla quota loro attribuita. Tali imprese

virtuose ottengono infatti “crediti di carbonio” che possono vendere. In sostanza, colui che emette anidride carbonica non deve obbligatoriamente diminuire le sue emissioni, potendo infatti acquistare i permessi al fine di rientrare nei limiti che gli sono stati assegnati.

Il prezzo dei permessi per l’emissione di CO2 scambiati nel sistema Eu-Ets si è innalzato di gran

lunga rispetto ai livelli registrati dall’estate 2008, all’inizio della crisi mondiale. Il risveglio dei prezzi, rimasti contenuti per quasi dieci anni, è dovuto principalmente alla scelta da parte di Bruxelles di attuare un progressivo ritiro del surplus di permessi accumulatisi nella fase di recessione economica (Bellomo, 2019).

Il sistema ETS, in definitiva, nasce come meccanismo di mercato che si pone l’obiettivo di ridurre le emissioni industriali di anidride carbonica in maniera economicamente vantaggiosa. In tal senso, il sistema dovrebbe muoversi nella direzione di un aumento del prezzo delle quote, in modo tale da spingere gli investimenti aziendali verso innovazioni ecocompatibili e, di conseguenza, ridurre le emissioni inquinanti.

Per quanto riguarda invece il secondo strumento, lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, evidenzia come il costo sociale della CO2 prodotta, ossia l’impatto

totale che genera alla società, si aggira tra i 117 e gli 805 $ per tonnellata, con una media di 417 $ (378 €) ogni tonnellata emessa. Tale ricerca appare molto importante, in quanto è la prima volta che dei ricercatori sviluppano un dataset che permette di quantificare l’effettivo costo sociale del carbonio, ossia il danno economico causato dalla emissione di CO2. I risultati

conseguiti dalla ricerca rilevano che, a livello globale, il costo sociale del carbonio risulta essere superiore rispetto a quello preso solitamente in considerazione. Tali esiti, inoltre, mettono in luce come, nonostante tutti siano a conoscenza che l’emissione di anidride carbonica causi effetti negativi sugli individui e gli ecosistemi, questi effetti non vengano inclusi nei prezzi di mercato, generando esternalità ambientali non pagate dai consumatori di energia prodotta dai combustibili fossili (Ricke et al., 2018).

In sostanza, l’analisi dei costi ambientali del ciclo di vita sarà caratterizzata da due passaggi principali:

I. Prenderà in esame i dati relativi agli impatti ambientali (Kg di CO2 emessa), presenti

nel Life Cycle Inventory, generati da ogni fase del ciclo di vita dell’edificio analizzato; II. Successivamente, attraverso i due indicatori sopraesposti, si convertiranno tali impatti

in valori economici, al fine di identificare i diversi costi ambientali.

Dopo aver compiuto l’analisi dei costi ambientali, si può finalmente procedere con lo studio Environmental Life Cycle Costing (ELCC), al fine di misurare il complessivo costo (economico ed ambientale) legato al ciclo di vita. Tale metodologia farà riferimento alle stesse fasi individuate per l’applicazione LCA e LCC. Nello specifico:

1. Per la fase di costruzione, verrà individuato ogni tipo di costo collegato alla costruzione della casa, in particolare:

a. I costi ambientali di pre-produzione e produzione; b. I costi economici di fornitura;

c. I costi economici di trasformazione; d. I costi economici di manodopera; e. I costi ambientali di messa in opera; f. I costi economici di gestione del cantiere; g. I costi economici di cantierizzazione;

Tali valori vengono sostenuti al “momento 0”. 2. Per la fase d’uso, si prenderanno in esame:

a. I costi economici d’esercizio, sostenuti ogni anno; b. I costi ambientali d’esercizio;

3. Per la fase di fine vita, si prenderanno in considerazione:

a. I costi economici di smaltimento dei soli prodotti non riciclabili; b. I costi ambientali di smaltimento degli stessi prodotti.

Questi costi sono sostenuti in fase di demolizione, ossia al “momento T+1” (51esimo anno).

Avendo ora a disposizione sia i costi economici che quelli ambientali, l’ELCC è in grado di analizzare l’impatto economico ambientale lungo il ciclo di vita. Tale analisi, essendo una particolare tipologia di LCC che prende in considerazione anche le esternalità ambientali (costi ambientali), tramite lo stesso saggio di sconto individuato in precedenza (7,75%) attualizzerà tutti i flussi monetari specificati, anche quelli di natura ecologica. La formula di calcolo dell’ELCC risulta pertanto la medesima della metodologia LCC, con l’unica differenza che C~ può rappresentare anche un costo ambientale:

ELCC = L C~

(1 + 0,0775)~ ÇD

~AD

Grazie a questa analisi sarà dunque possibile individuare, per ogni fase del ciclo di vita del sistema costruttivo in esame, il costo relativo sia all’aspetto economico che a quello ambientale.