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La sostenibilità ambientale nel settore delle costruzioni: scenari e prospettive

CAPITOLO 3. IL SETTORE BIO-EDILE

3.3. LE OPPORTUNITA’ DELLA SOSTENIBILITA’: LA BIOEDILIZIA

3.3.1. La sostenibilità ambientale nel settore delle costruzioni: scenari e prospettive

mondo, ha affrontato le questioni ambientali e sociali molto tardi nel tempo. L’interessamento verso tali questioni è nato principalmente per via dell’incitamento dato da svariati progetti sostenuti dalla Comunità Europea e dalle associazioni di categoria, come dimostra, ad esempio l’iniziativa “BRC – Building Responsible Competitiveness” del 2010, finanziato dalla Direzione Generale Imprese e Industria della Commissione Europea. Tale progetto si pone l’obiettivo di sostenere la responsabilità sociale delle aziende operanti nel settore delle costruzioni attraverso il coinvolgimento di tutti gli operatori della filiera e i principali stakeholder. Molte sono le iniziative che, a questo proposito, sono state attuate per promuovere nelle imprese una cultura caratterizzata dall’inserimento di condotte socialmente responsabili nelle proprie strategie aziendali, col fine ultimo di incrementare la competitività delle aziende nel proprio campo e, di conseguenza, anche quella dell’ambiente in cui risiedono.

In linea con tale prospettiva, la gestione aziendale deve perciò manifestare palesemente il proprio sforzo, tramite la traduzione degli obiettivi deliberati dal vertice aziendale in comportamenti effettivi in ogni attività relativa alla generazione e l’utilizzo di un prodotto del comparto. Le imprese del settore, perciò, devono attivare la loro strategia ambientale integrandola negli strumenti impiegati, nei processi e nelle strutture e presumendo un utilizzo efficiente delle risorse lungo il complessivo ciclo di vita del prodotto edilizio. Nello specifico, vari parametri tipici della bio-edilizia e di costruzioni eco-compatibili forniti in ottica globale dal World Green Building Council equivalgono a:

• Risparmio di materie prime;

• Contenimento dei consumi energetici;

• Impiego di materiali secondo criteri di eco-compatibilità e di salute; • Contenimento della generazione di emissioni di anidride carbonica; • Riduzione dei consumi di acqua.

Risulta pertanto indispensabile da parte di ogni impresa del settore l’adozione di un comportamento proattivo di fronte alle questioni ambientali e l’instaurazione, fra di loro, di rapporti stabili sulla base di sentimenti di fiducia e affidabilità reciproca. Una tale condotta può generare esclusivamente ripercussioni positive su ogni attore e prevenire, per di più, i rischi relativi al calo di reputazione scaturenti da atteggiamenti non in linea con l’eco- compatibilità.

Contenere le emissioni di ()*, incrementare il rendimento energetico delle costruzioni e l’indipendenza dalle risorse non rinnovabili corrispondono a una nuova sfida che può essere perseguita esclusivamente dalle imprese del comparto di prodotti edilizi eco-innovativi che permettono di raggiungere notevoli performance a livello ambientale ed energetico. Tuttavia, questo esito è ottenibile solamente nel caso in cui l’attenzione alla sostenibilità coinvolge il comparto nel suo insieme, non solo le imprese che, originariamente, sono più concentrate sull’innovazione (Losasso, 2010). Perciò, ogni attore della catena del valore deve, in modo sistematico, concentrare le finalità collettive e sfruttare le sinergie derivanti dall’incontro fra produttori, fornitori, centri di ricerca, tecnologie e ogni altro attore portatore d’interessi. Solamente in questo modo, agendo in maniera coordinata ed organica, è possibile proporre una completa offerta eco-sostenibile, in grado di incrementare la competitività del settore edilizio attraverso la qualificazione e valorizzazione dell’ambiente.

Fra gli attori del comparto, quelli ad essere maggiormente interessati a questo approccio corrispondono ai produttori di materiali, componenti e sistemi per le costruzioni (Maggi et al., 1982). Questo perché i materiali edilizi generano un impatto ambientale in ogni fase del loro utilizzo: dal reperimento delle materie prime, alla loro produzione, dal trasporto alle attività di combinazione economico-tecnica che causano il compimento degli edifici (Giordano, 2010). Le imprese del settore si stanno sempre più focalizzando sullo sviluppo riguardante la ricerca e sviluppo, al fine di identificare materiali alternativi che possano sostituire sia le risorse naturali che quei materiali convenienti dal punto di vista economico ma che nel corso del tempo hanno manifestato segnali pericolosi per la salute dell’uomo e dell’ambiente, tanto da necessitare, oggi, di elevati costi per un adeguato smaltimento. In questo senso, un sostegno può essere dato anche dall’utilizzo dell’eco-design, ossia una metodologia che riconsidera a livello progettuale il prodotto in base alla prevenzione e al contenimento degli impatti ambientali. L’eco-design prende in considerazione l’intero ciclo di vita dei prodotti utilizzati per la costruzione dell’edificio, i quali, per essere impiegati, devono

possedere specifiche qualità, come il riutilizzo, la biodegradabilità, il riciclaggio e la non tossicità.

A livello generale, le imprese del comparto sono sempre più concentrate nell’impiego di materiali più facilmente raccoglibili e riutilizzabili e di sistemi che favoriscono la demolizione e lo smaltimento delle costruzioni. In linea con quanto espresso nel Regolamento sui prodotti da costruzione circa l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, devono essere intrapresi ulteriori impegni per la diffusione di buone condotte relative alla raccolta e il riciclo dei materiali edilizi in seguito allo smantellamento, promuovendo l’uso di materie prime e secondarie ammissibili dal punto di vista ecologico.

A sostegno della diffusione di prodotti e processi innovativi per le aziende del comparto vi sono sempre più eventi del settore, intesi specialmente come fiere nazionali, ad esempio Matching a Milano, ed internazionali, come Ecobuild a Londra. Queste manifestazioni rappresentano una opportunità per individuare nuovi clienti, scoprire nuovi fornitori, internazionalizzare la propria impresa, sfruttare i rapporti forniti dall’evento, innovare, prendere spunto dai virtuosi esempi forniti in tale contesto e conoscere al meglio i parametri impiegati dalle amministrazioni pubbliche per valutare i progetti e selezionare i relativi fornitori.

Per quanto riguarda le innovazioni relative ai prodotti e processi eco-efficienti, è importante sottolineare che la loro attuazione dovrebbe coinvolgere non solo i nuovi edifici ma anche il patrimonio costruttivo già esistente, notoriamente caratterizzato da un alto grado di obsolescenza fisica e da insufficienti livelli di performance a livello di rendimento energetico e comfort abitativo. In tale contesto, vengono in Italia forniti incentivi per le attività di riqualificazione edilizia ed energetica del patrimonio esistente avviate principalmente su iniziativa familiare e privata. A titolo esemplificativo, si veda il “Decreto edifici” e il Piano Casa. Comunque sia, nella realtà i possibili contributi non si fermano qui, potendo offrire molto di più rifacendosi, per esempio, ai progetti di riqualificazione concretizzati in altri paesi più innovativi rispetto al nostro, come la Francia o il Regno Unito.

Comunque sia, un approccio edilizio orientato alle tematiche di sviluppo sostenibile viene suggerito dall’innovazione tecnologia del legno, il quale non può trascurare alcuni concetti legato all’eco-compatibilità del materiale “from cradle to grave”, ossia a partire dall’approvvigionamento delle materie prime sino al suo smaltimento a fine vita.