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Saggio di sconto e indicatori economici

CAPITOLO 2. LIFE CYCLE THINKING

2.3. LA METODOLOGIA LIFE CYCLE COSTING

2.3.4. Saggio di sconto e indicatori economici

Lo sconto finanziario viene utilizzato per attualizzare il valore di denaro futuro al momento presente, sul presupposto che una somma di denaro ha un valore maggiore nel presente rispetto al futuro a causa della svalutazione di valore nel tempo. Vi è quindi l’esigenza di svolgere tale computazione nel momento in cui deve essere compiuta una scelta di fronte a costi distribuiti nel tempo, non essendovi perciò questa necessità per operazioni su base annuale.

Il saggio di sconto può essere individuato attraverso varie metodologie, abbondantemente approfondite nella letteratura (Bravi e Fregonara, 2004). Per quanto riguarda gli investimenti nel settore pubblico, viene consigliato l’uso di un tasso di sconto uguale a zero nella prospettiva di vantaggio per le generazioni future, dal momento che l’assenza di tasso stimola ad investimenti più elevati con lo scopo di produrre maggiori risparmi lungo il periodo di analisi. I saggi possono essere prodotti anche prendendo in considerazione fattori come il costo di opportunità del capitale, il saggio sociale di preferenza temporale e il costo per l’indebitamento. Nel contesto delle costruzioni, avendo a che fare con prodotti caratterizzati da una lunga service life, la stima dell’inflazione risulta ardua, pertanto in tale settore viene consigliato l’utilizzo di saggi di sconto reali e l’individuazione di costi reali. Nel caso, invece, di investimenti in ambito privato, i tassi possono variare considerevolmente in base al costo del capitale, del livello di rischio collegato al progetto e del costo opportunità del capitale. Sono necessarie poi alcune precisazioni circa la tassazione e l’opportunità di beneficiare di sgravi fiscali per alcune componenti di costo.

L’approccio finanziario al calcolo del saggio di sconto per la valutazione di progetti privati si appoggia a due fattori principali: la sussistenza di elementi di rischio negli investimenti immobiliari e l’esistenza di un rapporto tra componenti di rischio e rendimento di tali investimenti. Viene inoltre preso in considerazione il fatto che il NPV di un progetto è funzione del tasso di rendimento di investimenti privi di rischio (free risk rate), a cui si unisce un premio per il rischio relativo alla possibilità che l’ammontare di rendimento sia inferiore/superiore a quello stimato (risk premium).

Alla base di quanto appena detto vi sono due concetti fondamentali: uno riferito al concetto di valore finanziario del tempo, determinato principalmente da tre elementi, ossia rischio, inflazione e preferenza per la liquidità; l’altro riferito al concetto di costo opportunità,

ossia il prezzo del miglior investimento alternativo cui si rinuncia a favore di quello prescelto. Difatti, analogamente al saggio di capitalizzazione immobiliare, il saggio di sconto esprime il valore di saggio-opportunità derivante dal concetto di costo-opportunità appena esposto: il saggio-opportunità esprime dunque il tasso di rendimento correlato alla migliore operazione alternativa d’investimento con medesimo livello di rischio.

Mentre ci sono diversi modi per ricavare il tasso di sconto, la metodologia più comunemente applicata è la metodologia “build-up" basata sul Capital Asset Pricing Model ("CAPM"). Questa metodologia costruisce il tasso di sconto sommando le varie componenti di rischio legate ai vari asset al fine di ottenere un rendimento al quale gli investitori sono disposti a investire in questa attività (ad esempio una società o un investimento).

Il tasso di sconto può dunque essere espresso come il costo del capitale #Y: #Y = 8Z+ [ ∙ 38Q− 8Z;

in cui: 8Z esprime il rendimento risk free (tasso privo di rischio); [ il coefficiente di rischio sistematico, che evidenzia come cambia il rendimento di un titolo al variare del rendimento di tutto il mercato; 8Q il rendimento teorico di mercato atteso da un portafoglio di titoli rischiosi; infine 38Q− 8Z; il market risk premium (premio per il rischio di mercato).

Alla luce di quanto appena espresso, in questo caso il fattore di attualizzazione sarà indicato come:

]4,,^N_ 9/ 4,,`4a/bb4b/^c_ = 1 (1 + #Y)?

In definitiva, tutte le voci di costo rilevanti devono essere adeguatamente analizzate in riferimento al rapporto tempo-denaro. Si può dunque riassumere che:

o I costi di acquisizione e i costi non di costruzione non hanno bisogno di essere attualizzati, in quanto sostenuti al momento iniziale.

o I costi di acquisizione e di costruzione non hanno bisogno di essere attualizzati, per la stessa ragione.

de = L d? 1 (1 + N)? O

?AB

o I costi di manutenzione esigono di essere attualizzati tramite la formula:

!e = L !? 1 (1 + N)? O

?AB

o I costi di sostituzione vanno attualizzati secondo la formula:

fe = L f? 1 (1 + N)? O

?AB

o I costi di fine vita, infine, vanno attualizzati secondo la formula:

]e = ]X 1 (1 + N)X

Per quando riguarda invece la seconda tematica trattata in questo paragrafo, ossia gli indicatori economici, si è precedentemente accennato come essi rappresentano determinate misure di valutazione economica impiegate per consolidare la previsione oggetto di analisi. Di seguito, a conclusione dell’argomento del Life Cycle Costing, vengono descritti i principali indicatori utilizzati da tale metodologia. Nell’analisi oggetto del Capitolo 4 verrà impiegato esclusivamente il primo, ossia il Net Present Cost:

a. Net Present Value (NPV), o Valore Attuale Netto (VAN): nel caso di analisi LCC, NPV

viene impiegato come indicatore dell’efficacia delle alternative relativamente ai costi presi in considerazione rispetto all’intero investimento o a certe componenti. NPV, in tale contesto, assume dunque il valore del totale dei costi attualizzati valutando solo i costi rilevanti: da qui il nome di Net Present Cost (NPC). Per procedere al calcolo del NPC devono essere fatte alcune ipotesi per ogni opzione presa in considerazione: il periodo temporale N, il costo d’investimento (@, i costi di gestione (P, i costi di

manutenzione (Q, il saggio di sconto r e l’eventuale valore residuo finale, che può essere positivo o negativo.

Formalmente:

ST= = L (?

(1 + N)? O

?AD

b. Pay-back Period (PBP): esprime il periodo di ritorno, cioè il tempo necessario al

recupero dei costi d’investimento iniziali, stabilito un determinato risparmio annuale. Tale indicatore facilita la comparazione tra opzioni alternative analizzate distintamente, prendendo in considerazione per ognuna il costo di capitale addizionale rispetto al tempo necessario per recuperarlo in forma di risparmi o rientri, originati nel periodo di esercizio. Risulta fondamentale evidenziare che il PBP viene impiegato per la valutazione dell’accettabilità o meno di una soluzione progettuale, non per il confronto di preferibilità tra varie opzioni indipendenti tra di loro.

Esistono due versioni del PBP, una non attualizzata, chiamata Simple PB (SPB), e una attualizzata denominata Discounted PB (DPB). Per quanto riguarda il SPB, calcolabile solamente quando vi sono uguali rientri periodali, la formula viene espressa come:

fTg = h@ dQi

Dove h@ esprime le uscite iniziali dell’investimento e dQi le entrate medie annue

D’altra parte, per il calcolo del DPB, sono necessari alcuni passaggi: innanzitutto il calcolo del flusso cumulato dei rientri; l’attualizzazione del flusso cumulato calcolato in precedenza; identificazione dell’ultimo periodo in cui il flusso cumulato scontato appare negativo (final, F); identificazione del valore assoluto del flusso cumulato scontato alla fine del momento F (absolute, A); individuazione del flusso non cumulato scontato successivo al periodo F (next one, NO); infine il calcolo del DPB tramite la formula:

jTg = ] + k S)

c. Net Saving (NS) e Net Benefits (NB), ossia Risparmi Netti e Benefici Netti: esprimono

il valore attuale dei risparmi/benefici in fase di esercizio, al netto dei costi d’investimento addizionali attualizzati, necessari per raggiungere i medesimi ritorni/risparmi. I Risparmi Netti vengono identificati calcolando la differenza tra il LCC di un caso base (K((lm) e il LCC di un’alternativa progettuale (K((n), a patto che i due progetti in esame abbiano il medesimo arco temporale e il medesimo saggio di sconto:

Sf = K((lm − K((n

d. Saving to Investment Ratio (SIR), ossia Risparmio in Rapporto all’Investimento:

esprime un valore di costo-efficacia di un investimento con lo scopo di generare una graduatoria di preferenze tra alternative progettuali, prevedendo una condizione positiva per investimenti con SIR > 1.

In altri termini, rappresenta il rapporto tra risparmio in fase di gestione (Operational Savings, )o) e costi d’investimento addizionali necessari (Additional Investment Costs, k@), al netto dell’eventuale valore residuo:

fp8 =)o k@

e. Adjusted Internal Rate of Return (AIRR), ossia Saggio Interno di Rendimento

Aggiustato: esprime il valore del rendimento annuale di un certo progetto rispetto ad uno specifico arco temporale, considerando i reinvestimenti intermedi.

Permette di identificare le alternative con maggiori rendimenti netti, ipotizzando un AIRR positivo nel caso in cui assuma valori maggiori del minimo accettabile saggio di ritorno, ossia maggiori del saggio di sconto. La formula viene espressa come:

f. Annual Cost (AC) e Annual Equivalent Cost (AEC), ossia Costo Annuale e Costo Annuale

Equivalente: l’AEC esprime una quantità annuale uniforme che, quando raggiunta nel periodo di analisi, eguaglia il costo totale netto del progetto, tenuto in considerazione il valore temporale del denaro. In altre parole, rappresenta il costo annuale per il possesso e l’esercizio di un prodotto durante tutto l’arco di vita: l’alternativa migliore perciò corrisponde a quella con un AEC più basso.

Solitamente, tale indicatore viene utilizzato per confrontare alternative progettuali con differenti lunghezze di vita. Il calcolo è il seguente:

kd( = ST= ∙ k?,G

Dove k?,G equivale ad un fattore di rimborso del prestito per un determinato numero di anni t.

2.4. VERSO L’INTEGRAZIONE DELLE DUE METODOLOGIE: ENVIRONMENTAL LIFE CYCLE