• Non ci sono risultati.

Moltiplicazione per uno scalare

Nel documento GiuseppeACCASCINAValerioMONTI Geometria (pagine 57-67)

Lo spazio vettoriale delle matrici

3.2 Moltiplicazione per uno scalare

3.2 Moltiplicazione per uno scalare

Data una matrice A e un numero reale k, possiamo moltiplicare ogni elemento di A per k. Otteniamo una matrice che indichiamo con kA. Si ha per esempio:

A :=

Chiamiamo questa operazione moltiplicazione di una matrice per uno scalare.

Esercizio di base3.13 Data la matrice

A :=

L’operazione di moltiplicazione di una matrice per uno scalare soddisfa le seguenti propriet`a la cui dimostrazione viene lasciata per esercizio:

Proposizione 3.14

1. h(kA) = (h · k)A per ogni A ∈ M(p, q, R), h ∈ R, k ∈ R;

2. (h + k)A = hA + kA per ogni A ∈ M(p, q, R), h ∈ R, k ∈ R;

3. h(A + B) = hA + hB per ogni A ∈ M(p, q, R), B ∈ M(p, q, R), h ∈ R.

Esercizio di base3.15 Dimostrare le propriet`a precedenti.

Lasciamo per esercizio la dimostrazione elementare della Proposizione 3.16 Data una matrice A si ha

1. 1A = A;

2. (−1)A = −A;

3. 0A = 0.

Osservazione 3.17 Notiamo che nell’ultima formula della proposizione prece-dente il simbolo 0 indica due cose differenti. Lo 0 a primo membro `e il numero reale 0. Lo 0 a secondo membro `e la matrice nulla di M(p, q, R). M

3.3 Soluzioni degli esercizi di base

EB.3.2 Si ha:

Geometria - versione 1 41

3. Lo spazio vettoriale delle matrici

EB.3.6 Dimostriamo innanzitutto la validit`a della propriet`a associativa:

A + (B + C) = (A + B) + C.

Per dimostrare che le due matrici sono uguali, dobbiamo dimostrare che esse hanno gli stessi elementi.

Siano A := aij, B := bij, C := cij. Dalla definizione di matrice somma segue immediatamente che l’elemento di posto (i, j) della matrice A + (B + C) `e dato da aij+ (bij+ cij). Analogamente l’elemento di posto(i, j) della matrice (A + B) + C `e dato da (aij+ bij) + cij. Per i numeri reali `e valida la propriet`a associativa e quindi si ha:

aij+ (bij+ cij) = (aij+ bij) + cij. Abbiamo dimostrato quel che volevamo.

Notiamo che, per dimostrare la propriet`a associativa dell’addizione tra matrici, abbiamo sfruttato la definizione di addizione tra matrici e la propriet`a associativa dell’addizione tra numeri reali.

Dobbiamo ora dimostrare la propriet`a commutativa dell’addizione tra matrici. La dimostrazione `e semplice. In essa si utilizza la definizione di addizione tra matrici e la propriet`a commutativa dell’addizione tra numeri reali.

Le dimostrazioni della propriet`a di esistenza dello zero e della propriet`a di esistenza dell’opposto sono analoghe. Evitiamo quindi di scriverle.

EB.3.9 Sia

A + C = B + C.

Sommiamo ad ambo i membri la matrice −C. Otteniamo:

A + C + (−C) = B + C + (−C).

Poich´e si ha C + (−C) = 0, otteniamo:

A + 0 = B + 0.

Sfruttando la propriet`a della matrice nulla otteniamo:

A = B.

3.4. Sunto

EB.3.12 Per dimostrare l’uguaglianza dobbiamo verificare che l’elemento di posto (j, i) ditA +tB coincide con l’elemento di posto (j, i) dit(A + B). Sia A := aij e abbiamo calcolato in precedenza.

EB.3.13 Data la matrice

A = EB.3.15 Le dimostrazioni sono semplici verifiche. Evitiamo quindi di darle.

3.4 Sunto

Addizione tra matrici

Definizione Date A := aij ∈ M(p, q, R) e B := bij ∈ M(p, q, R), chiamia-mo matrice somma di A e B, la matrice di tipo (p, q), che indichiachiamia-mo con A + B, il cui elemento di posto (i, j) `e dato dalla somma degli elementi di posto (i, j) delle matrici A e B. Si ha cio`e:

A + B := cij

con cij := aij+ bij

Abbiamo cos`ı definito un’operazione di addizione tra matrici. M Proposizione L’addizione tra matrici di M(p, q, R) soddisfa le propriet`a:

1. Propriet`a associativa.

(A + B) + C = A + (B + C) per ogni A ∈ M(p, q, R), B ∈ M(p, q, R), C ∈ M(p, q, R).

2. Propriet`a commutativa.

A + B = B + A per ogni A ∈ M(p, q, R), B ∈ M(p, q, R).

3. Esistenza dello zero.

La matrice di tipo (p, q) avente tutti gli elementi nulli viene indicata con il simbolo 0 e chiamata matrice nulla. La matrice nulla 0 ha la seguente propriet`a:

A + 0 = A per ogni A ∈ M(p, q, R).

Geometria - versione 1 43

3. Lo spazio vettoriale delle matrici

4. Esistenza dell’opposto.

Data una matrice A ∈ M(p, q, R), esiste una matrice che sommata ad A d`a la matrice nulla 0. Questa matrice `e ovviamente la matrice avente come elementi gli opposti degli elementi della matrice A. Essa viene indicata con il simbolo −A e viene chiamata matrice opposta di A. Si ha quindi:

A + (−A) = 0.

Date le matrici A ∈ M(p, q, R), B ∈ M(p, q, R), C ∈ M(p, q, R), usiamo il simbolo A + B + C per indicare (A + B) + C o anche A + (B + C). La propriet`a associativa ci dice che ci`o non crea ambiguit`a.

Date A ∈ M(p, q, R) e B ∈ M(p, q, R) poniamo A − B := A + (−B).

Il simbolo := indica che, per definizione, poniamo A − B uguale a A + (−B).

Proposizione Date tre matrici A, B e C di M(p, q, R) si ha:

se A + C = B + C allora A = B.

Questa propriet`a `e nota come legge di semplificazione per l’addizione matri-ciale

Proposizione Date due matrici A e B in M(p, q, R) si ha:

tA +tB =t(A + B).

Moltiplicazione per uno scalare

Definizione Data una matrice A ∈ M(p, q, R) e un numero k ∈ R, indichiamo con kA la matrice di M(p, q, R) avente come elementi gli elementi della matrice A moltiplicati per k. Chiamiamo questa operazione in M(p, q, R) moltiplicazione

di una matrice per uno scalare. M

Proposizione

1. h(kA) = (h · k)A per ogni A ∈ M(p, q, R), h ∈ R, k ∈ R;

2. (h + k)A = hA + kA per ogni A ∈ M(p, q, R), h ∈ R, k ∈ R;

3. h(A + B) = hA + hB per ogni A ∈ M(p, q, R), B ∈ M(p, q, R), h ∈ R;

4. 1A = A per ogni A ∈ M(p, q, R);

5. (−1)A = −A per ogni A ∈ M(p, q, R);

6. 0A = 0 per ogni A ∈ M(p, q, R).

3.5. Esercizi

3.5 Esercizi

E.3.1 Siano date le matrici:

A :=1 2 3 4



, B :=−1 −2

3 4



, C := 1 −2

−3 4

 . Calcolare le matrici:

A + B, A + C, B + C, A − B, B − A, −A − B.

E.3.2 Dimostrare che, date A ∈ M(p, q, R) e C ∈ M(p, q, R), si ha:

A + C = C se e solo se A = 0.

E.3.3 Date le matrici A ∈ M(p, q, R), B ∈ M(p, q, R) e C ∈ M(p, q, R), dimostrare che si ha:

A + B = C se e solo se A = C − B.

E.3.4 Date le matrici

A :=

2 5 −1

5 −3 0

−1 0 9

 e B :=

1 −5 2

−5 13 0

2 0 4

, verificare che A, B e A + B sono matrici simmetriche.

E.3.5 Nell’esercizioE.3.4abbiamo dato l’esempio di due matrici simmetriche la cui somma `e anch’essa una matrice simmetrica. In effetti la somma di due matrici simmetriche `e sempre una matrice simmetrica. Dimostrare questo fatto.

E.3.6 Data la matrice

A :=

2 5 3

5 −3 2

−1 0 9

,

determinare una matrice B di ordine 3 tale che la matrice A + B sia una matrice triangolare superiore.

E.3.7 Data la matrice A dell’esercizio E.3.6, determinare una matrice C tale che la matrice A + C sia simmetrica.

E.3.8 Data la matrice A dell’esercizioE.3.6, verificare che la matrice A +tA `e una matrice simmetrica.

E.3.9 Dimostrare che, data A ∈ M(n, n, R), allora:

A +tA ∈ S(n, R).

E.3.10 Una matrice A ∈ M(n, n, R) si dice antisimmetrica se i suoi elementi in posizioni simmetriche rispetto alla diagonale principale sono uno l’opposto dell’altro. Cio`e A := aij `e antisimmetrica se aij = −aji per ogni valore di i e j, o, equivalentemente se A = −tA. Verificare che, data A ∈ M(n, n, R), allora la matrice A −tA `e antisimmetrica.

Geometria - versione 1 45

3. Lo spazio vettoriale delle matrici

E.3.11 Dimostrare che ogni matrice antisimmetrica ha tutti gli elementi della diagonale principale nulli.

E.3.12 Dimostrare che, dati h ∈ R, A ∈ M(p, q, R), A 6= 0, si ha:

se hA = 0 allora h = 0.

E.3.13 Dimostrare che ogni matrice quadrata A ∈ M(2, 2, R) si pu`o esprimere come

A = U + L

dove U `e una matrice triangolare superiore e L `e una matrice triangolare inferiore.

Si consideri poi la matrice

A0:=2 −2

3 0

 .

Le matrici triangolari U e L tali che A0= U + L sono in questo caso determinate univocamente? E se consideriamo la matrice

A00:=0 1 4 0



?

3.6 Soluzioni degli esercizi

E.3.1 Abbiamo:

A + B =1 2 3 4



+−1 −2

3 4



=0 0 6 8

 ,

A + C =1 2 3 4



+ 1 −2

−3 4



=2 0 0 8

 . In modo analogo si calcolano le altre matrici. Si ottiene:

B + C =0 −4

0 8



, A − B =2 4

0 0

 ,

B − A =−2 −4

0 0



, −A − B = 0 0

−6 −8

 .

E.3.2 Sommiamo ad ambo i membri di:

A + C = C, la matrice −C, otteniamo:

A + C − C = C − C.

Poich´e C − C = 0 si ottiene allora A = 0. Abbiamo dimostrato quel che volevamo.

Notiamo che la dimostrazione `e analoga alla dimostrazione della analoga propriet`a dei numeri reali:

se a + c = c allora a = 0.

Abbiamo dimostrato questo fatto nell’esercizio di base1.24.

E.3.3 Sommando la matrice −B ad ambo i membri dell’uguaglianza otteniamo ci`o che ci `e richiesto.

3.6. Soluzioni degli esercizi

E.3.4 Basta fare la verifica!

E.3.5 Sia A := aij una matrice simmetrica. Quindi aij= aji. Sia B := bij una matrice simmetrica. Quindi bij= bji. Sia A + B := cij. Dobbiamo dimostrare che si ha cij= cji. Dalla definizione di somma tra matrici segue:

cij= aij+ bij,

Sfruttando il fatto che si ha aij= aji e bij= bji, otteniamo:

cij= aij+ bij= aji+ bji= cji. Abbiamo ottenuto quel che volevamo.

E.3.6 Dobbiamo prendere una matrice

B :=

a b c

d e f

g h i

tale che la matrice

A + B =

2 + a 5 + b 3 + c 5 + d −3 + e 2 + f

−1 + g 0 + h 9 + i

 sia una matrice del tipo

∗ ∗ ∗

0 ∗ ∗

0 0 ∗

dove con ∗ si intendono numeri qualsiasi. Si deve necessariamente avere:

d = −5, g = 1 e h = 0.

Abbiamo quindi che le matrici B verificanti la condizione richiesta sono del tipo:

∗ ∗ ∗

−5 ∗ ∗

1 0 ∗

.

E.3.7 Dobbiamo prendere una matrice

C :=

a b c

d e f

g h i

tale che la matrice

A + C =

2 + a 5 + b 3 + c 5 + d −3 + e 2 + f

−1 + g 0 + h 9 + i

 sia simmetrica. Questo equivale a imporre le condizioni:

5 + d = 5 + b

−1 + g = 3 + c h = 2 + f Dunque otteniamo:

b = d, c = g − 4, h = 2 + f.

Geometria - versione 1 47

3. Lo spazio vettoriale delle matrici

Le matrici cercate sono allora tutte e sole le matrici del tipo:

C :=

E.3.9 Dobbiamo dimostrare che la matrice C := A +tA `e una matrice simmetrica.

Sappiamo che una matrice `e simmetrica se e solo essa coincide con la sua trasposta.

Dimostriamo allora che si ha:

tC = C.

Sappiamo che, per ogni coppia di matrici A e B, si hat(A + B) =tA +tB. Inoltre per ogni matrice A si hat(tA) = A. Sfruttando queste due propriet`a si ha:

tC =t(A +tA) =tA +t(tA) =tA + A = A +tA = C.

La penultima uguaglianza deriva dalla propriet`a commutativa dell’addizione tra matrici. Abbiamo dimostrato quel che volevamo.

E.3.10 La dimostrazione `e analoga a quella data per la soluzione dell’esercizioE.3.9.

Non la scriviamo.

E.3.11 Se una matrice A := aij `e antisimmetrica si ha aij= −ajiper ogni indice i e j. Ma allora, ponendo i = j si ottiene aii = −aii, da cui segue aii = 0. Gli elementi aiisono gli elementi della diagonale di A. abbiamo quindi dimostrato quel che volevamo.

E.3.12 Il fatto che A := aij non sia la matrice nulla implica che almeno un suo elemento `e non nullo. Siano allora ¯i e ¯j indici tali che a¯j6= 0. Essendo hA la matrice nulla, tutti gli elementi di hA sono nulli. In particolare `e nullo l’elemento di posto (¯i, ¯j). Ma allora si ha ha¯j= 0. Poich´e a¯j6= 0, si deve avere necessariamente h = 0.

Abbiamo dimostrato quel che volevamo.

Si prega di fare attenzione alla dimostrazione. Il fatto che A non sia la matrice nulla non implica che tutti i suoi elementi siano non nulli; implica solamente che almeno uno di essi sia non nullo.

E.3.13 Consideriamo una generica matrice A ∈ M(2, 2, R):

A :=a11 a12

a21 a22

 .

Allora A pu`o essere espressa come somma di una matrice triangolare superiore e di una matrice triangolare inferiore ad esempio nel modo seguente:

A =a11 a12

3.6. Soluzioni degli esercizi

Supponiamo di voler determinare tutte le possibili decomposizioni della matrice A0 come somma di una matrice triangolare inferiore e una superiore. Allora si ha

2 −2

3 0



=a b 0 c



+d 0 e f

 . Sommando le due matrici a secondo membro si trova

2 −2

3 0



=a + d b e c + f

 .

Vediamo allora che mentre per b ed e abbiamo una sola possibile scelta (cio`e b = −2 ed e = 3), possiamo scegliere a, d, c e f sottostando solo alle condizioni a + d = 2, c + f = 0. Dunque abbiamo

2 −2

3 0



=a −2

0 c



+2 − a 0

3 −c

 .

Per ogni scelta dei valori a e c abbiamo dunque una diversa decomposizione della matrice A0 come somma di una matrice triangolare superiore e di una triangolare inferiore. Analogamente la matrice A00pu`o essere decomposta in molti modi come somma di una matrice triangolare superiore e di una triangolare inferiore:

0 1 4 0



=a 1 0 c



+−a 0

4 −c

 .

Pi`u in generale si pu`o facilmente verificare che ogni matrice quadrata (di qualunque ordine) pu`o scriversi come somma di una triangolare superiore e di una triangolare inferiore in pi`u di una maniera.

Geometria - versione 1 49

CAPITOLO 4

Nel documento GiuseppeACCASCINAValerioMONTI Geometria (pagine 57-67)