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Sistemi equivalenti

Nel documento GiuseppeACCASCINAValerioMONTI Geometria (pagine 23-26)

incognite scriviamo:

S :









a11x1+ a12x2+ · · · + a1qxq= b1

a21x1+ a22x2+ · · · + a2qxq= b2 ...

ap1x1+ ap2x2+ · · · + apqxq= bp

Notiamo che il primo indice di un coefficiente indica l’equazione di cui esso fa parte, il secondo indice rappresenta invece l’incognita di cui esso `e coefficiente.

In generale, cio`e, il numero aij con 1 ≤ i ≤ p, 1 ≤ j ≤ q `e il coefficiente della j-esima incognita appartenente alla i-esima equazione.

Una soluzione del sistema S `e una q-upla di numeri reali (¯x1, ¯x2, . . . , ¯xq) che, sostituiti nelle equazioni del sistema alle incognite (x1, x2, . . . , xq), danno delle identit`a.

Nota 1.10 Dato un sistema in q incognite, una q-upla di numeri che soddi-  sfano contemporaneamente tutte le equazioni costituisce una soluzione, non q

soluzioni. M

Disponiamo i coefficienti del sistema in una tabella di p righe e q colonne:

A :=

a11 a12 . . . a1q

a21 a22 . . . a2q

... ... . .. ... ap1 ap2 . . . apq

 .

Una tale tabella si dice matrice a p righe e q colonne. La matrice associata al sistema si dice matrice dei coefficienti del sistema.

Nell’esempio1.5abbiamo considerato il sistema:

S :

(x + 2y = 4 x + 5y = 6. La sua matrice dei coefficienti `e:

A :=1 2 1 5

 .

Esercizio di base1.11 Determinare le matrici dei coefficienti dei sistemi dati negli esempi1.7e1.8.

1.4 Sistemi equivalenti

Nei paragrafi precedenti, per stabilire se un certo sistema `e risolubile (ed eventualmente per determinarne le soluzioni) abbiamo applicato al sistema alcuni tipi di manipolazioni per ottenere un sistema pi`u semplice da analizzare.

Ovviamente, perch´e tutto ci`o abbia senso, passando da un sistema all’altro dobbiamo essere sicuri che si ottenga un sistema con le stesse soluzioni di quelle

Geometria - versione 1 7

1. Equazioni lineari e numeri

di partenza. Le manipolazioni che effettuiamo devono, cio`e, essere lecite: non devono far perdere delle soluzioni o introdurne di nuove. Vediamo allora alcuni tipi di manipolazioni lecite: alcune di queste le abbiamo gi`a usate negli esempi fin qui visti.

Abbiamo talora sommato a una equazione un’altra equazione moltiplicata per una costante. Abbiamo infatti la:

Proposizione 1.12 Se in un sistema S sommiamo a una equazione un’altra equazione del sistema moltiplicata per una costante, otteniamo un sistema S0 con le stesse soluzioni di S.

Un’altra possibilit`a `e data dalla:

Proposizione 1.13 Se in un sistema S moltiplichiamo un’equazione per una costante non nulla, otteniamo un sistema S0 con le stesse soluzioni di S.

Bisogna per`o fare attenzione: moltiplicando un’equazione per 0 non

otte-

niamo necessariamente un sistema con le stesse soluzioni. Se, per esempio, moltiplichiamo per 0 l’equazione

3x = 2, otteniamo l’equazione

0x = 0,

che `e identicamente soddisfatta, mentre l’equazione di partenza ha un’unica soluzione (23 per la precisione). Pertanto, nella proposizione1.13`e essenziale la condizione che la costante per cui si moltiplica sia non nulla.

Le dimostrazioni delle proposizioni1.12e1.13sono abbastanza semplici ma richiedono un po’ di attenzione con gli indici: i dettagli possono essere trovati nel paragrafoA.1.

Un altro modo (del tutto ovvio) per passare da un sistema a un sistema con le stesse soluzioni `e dato dalla:

Proposizione 1.14 Se in un sistema scambiamo tra loro due equazioni, otte-niamo un sistema con le stesse soluzioni del sistema di partenza.

Alle volte pu`o capitare che dopo alcune manipolazioni si ottenga tra le equazioni di un sistema un’identit`a, cio`e un’equazione del tipo 0 = 0: abbiamo incontrato questa situazione nell’esempio1.8. Quando capita, possiamo tranquillamente scartare tale equazione. Abbiamo cio`e la:

Proposizione 1.15 Se un sistema S ha tra le sue equazioni un’identit`a (cio`e un’equazione 0 = 0) allora il sistema S0 ottenuto da S scartando tale identit`a ha le stesse soluzioni di S.

Dopo aver eliminato un’identit`a, se volessimo ritornare al sistema di partenza dobbiamo ovviamente aggiungere di nuovo un’identit`a. Pi`u in generale:

Proposizione 1.16 Se a un sistema S aggiungiamo un’identit`a 0 = 0 ottenia-mo un sistema S0 con le stesse soluzioni di S.

1.4. Sistemi equivalenti

Abbiamo cos`ı elencato alcuni tipi di operazioni elementari che permettono di passare da un sistema a un altro con le stesse soluzioni. Possiamo allora dare la:

Definizione 1.17 Dati due sistemi lineari S e S0 nelle medesime incognite x1, x2, . . . , xq, diciamo che S `e equivalente a S0 se si pu`o passare da S a S0 per mezzo di un numero finito di operazioni elementari di uno di questi tipi

• sommare a un’equazione un’altra moltiplicata per un numero1;

• moltiplicare un’equazione per un numero diverso da 0;

• scambiare di posto tra loro due equazioni;

• eliminare un’identit`a;

• aggiungere un’identit`a. M

Per quanto fin qui detto abbiamo ovviamente la:

Proposizione 1.18 Se un sistema S `e equivalente a un sistema S0 allora i due sistemi hanno le stesse soluzioni (in particolare se uno dei due non ha soluzioni anche l’altro non ne ha).

Si pu`o facilmente osservare che se si applica a un sistema un’operazione elemen-tare, si pu`o tornare al sistema di partenza per mezzo di un’altra operazione elementare:

Esercizio di base1.19 Sia S un sistema lineare e sia S0 un sistema ottenuto da S per mezzo di un’operazione elementare. Mostrare che `e possibile tornare indietro e ottenere S applicando a S0 un’opportuna operazione elementare.

Notiamo che quando lavoriamo con i sistemi siamo abituati a fare, talvolta senza nemmeno pensarci, altre manipolazioni che ci permettono di passare da un sistema a uno a esso equivalente. Ad esempio se in un sistema compare due volte la stessa equazione, o, pi`u in generale, un’equazione e una sua multipla, scartiamo quest’ultima perch´e `e, in sostanza, conseguenza dell’altra. Notiamo per`o che non `e necessario definire un’ulteriore operazione elementare per coprire questo caso. `E infatti possibile descrivere questa operazione per mezzo di altre operazioni elementari2: `e quanto abbiamo fatto nell’esempio1.8. Ci`o ha validit`a generale.

Esercizio di base1.20 Sia S un sistema lineare. Se in S compare un’equa-zione e una sua multipla, il sistema S0 che si ottiene scartando quest’ultima `e equivalente al sistema S.

L’equivalenza tra sistemi soddisfa le tre propriet`a:

1Se il numero per cui moltiplichiamo `e 0 stiamo sommando a un’equazione un’altra molti-plicata per 0: il sistema rimane ovviamente inalterato e quindi l’operazione `e perfettamente lecita.

2In realt`a `e possibile anche descrivere lo scambio di due equazioni in termini degli altri tipi di operazioni elementari: poich´e per`o ci`o `e un po’ macchinoso, lasciamo comunque lo scambio di equazioni nella nostra lista di operazioni elementari.

Geometria - versione 1 9

1. Equazioni lineari e numeri

1. Propriet`a riflessiva Ogni sistema S `e equivalente a s´e stesso.

Infatti per passare da S a s´e non `e necessaria nessuna operazione (potremmo dire che servono 0 operazioni elementari).

2. Propriet`a simmetrica Se un sistema S `e equivalente a un sistema S0allora S0 `e equivalente a S.

Basta infatti ripercorre a ritroso ciascun passaggio: nell’esercizio di base1.19 abbiamo mostrato che ciascun passaggio a ritroso `e, a sua volta, un’operazione elementare.

3. Propriet`a transitiva Se un sistema S `e equivalente a un sistema S0 e se S0 `e equivalente a un sistema S00allora S `e equivalente a S00.

Se passiamo prima da S a S0 e poi da S0 a S00 per mezzo di operazioni elementari, siamo, di fatto, passati da S a S00per mezzo di operazioni elementari.

Pi`u in generale, una relazione che soddisfa le propriet`a riflessiva, simmetrica e transitiva `e detta relazione di equivalenza.

Nel documento GiuseppeACCASCINAValerioMONTI Geometria (pagine 23-26)