• Non ci sono risultati.

Museo e Archivio Storico Piaggio

4 ANALISI EMPIRICA SU QUATTRO REALTÀ TOSCANE

4.1 Metodologia d’indagine e casi studio

4.1.4 Museo e Archivio Storico Piaggio

La piaggio nasce nel 1884 a Sestri Ponente, nella periferia industriale di Genova, diventando rapidamente la più ricercata azienda di arredamento navale diventando, successivamente, produttrice di prodotti metalmeccanici e ferroviari. Oggi il Gruppo Piaggio rappresenta uno dei più grandi costruttori europei di veicoli motorizzati a due ruote e uno dei principali player a livello mondiale nel settore. L’azienda punta alla creazione di valore tramite il rafforzamento della propria posizione di leadership, la crescita della propria presenza sui mercati internazionali e l’aumento di efficienza operativa su tutti i processi aziendali, in particolare sulla produttività industriale. L’azienda Piaggio punta ad anticipare le esigenze dei clienti creando dei prodotti innovativi sia dal punto di vista tecnico che stilistico che funzionale. L’obiettivo primario dell’azienda è quello di soddisfare le esigenze dei consumatori attraverso il minor impatto ambientale possibile garantendo allo stesso tempo delle performance eccellenti. 9

Nel caso del Museo Piaggio ho avuto la possibilità di parlare con il direttore del museo il Dottor Riccardo Costagliola e successivamente ho visitato il museo.

La nascita del museo Piaggio avviene nel 2000 grazie al desiderio di Giovanni Alberto Agnelli, il quale fu presidente e amministratore delegato della Piaggio.

La figlia di Enrico Piaggio, allora presidente dell’azienda, Antonella Piaggio sposò Umberto Agnelli, dal quale ebbe un figlio Giovanni Alberto Agnelli. Successivamente alla separazione dei genitori e al trasferimento con la madre negli Stati Uniti, Giovanni sentì una sorta di richiamo verso la patria e tornò in Italia dove fece il paracadutista militare a Livorno. Il nonno, Enrico Piaggio, alla sua morte, avendo il controllo dell’azienda, essendo il maggior azionista, decise di lasciare le sue quote alla moglie e alla figlia, con la clausola che al momento della loro morte le azioni sarebbero passate a Giovanni Alberto. Sapendo che sarebbe stato il futuro presidente di Piaggio comincio sempre di più ad interessarsi all’azienda e rimase affasciato dalla storia della sua famiglia. Proprio per questo chiese a Tommaso Fanfani, docente universitario di storia economico all’Università di Pisa di fare una serie di studi sulla storia della Piaggio. Tutto questo portò a un accordo tra l’azienda e l’università ma anche alla pubblicazione di un libro denominato “Piaggio una leggenda verso il futuro” scritto dal Professor Fanfani. Nel 1994 Giovanni Agnelli voleva però cambiare i rapporti tra azienda, amministrazione locale, sindacati ecc. e insieme a due figure fondamentali Enrico Rossi, attuale presidente della regione e allora sindaco di Pontedera e del presidente della provincia di Pisa Gino Nunes, decisero di creare una fondazione onlus, misto pubblico e privato, con lo scopo di valorizzare la storia dell’azienda e del territorio e di dimostrare che impresa, cultura e territorio possono coesistere e possono avere dei vantaggi reciproci di collaborazione. Tra gli obiettivi di questa fondazione c’era anche quello di promuovere e creare l’archivio storico Piaggio, il quale avvenne in tempi brevi, ma anche la creazione del museo Piaggio che si realizzò nel 2000. All’origine piaggio aveva il 50%, il comune 25% e la provincia il restante 25%. Negli anni però la provincia è rimasta come socio fondatore ma non fa più effettivamente parte della fondazione perché non era in grado di offrire finanziamenti e proprio per questo oggi l’azienda ha i 2/3 mentre il comune 1/3.

La fondazione Piaggio si occupa di curare e di gestire lo sviluppo dell’archivio e del museo che comunque non sono di proprietà della fondazione ma dell’azienda.

Il museo Piaggio nasce con lo scopo di valorizzare il patrimonio storico di una delle più antiche imprese italiane, raccontando tutta la storia dell’azienda. La presenza dell’archivio e del museo rende difficile la loro separazione perché molti documenti di archivio sono talmente interessanti da essere degni di far parte del museo; i veicoli ad esempio fanno parte dell’archivio perché testimoniano una storia e quindi sono estremamente interconnessi. Proprio per questo una galleria dell’archivio fa parte del museo, mentre al resto dell’archivio i visitatori non vi possono accedere tranne studenti o studiosi che fanno richiesta di consultazione. All’interno dell’archivio si trovano documenti, disegni, progetti, fotografie, filmati, materiale che è raccolto o che è pervenute dagli archivi privati di ex dirigenti piaggio. Inoltre è possibile trovare anche documentazioni risalenti al 1882, due anni prima della fondazione dell’azienda, riguardanti documenti di studio, bozze di contratti ecc. In generale sono presenti documentazioni relative all’attività dell’azienda dalla fine dell’800 fino ai giorni nostri, in tutte le sue attività e settori (dalla produzione alla pubblicità, dai disegni tecnici ai preziosi patrimoni fotografici e audiovisivi). Il Dott. Costagliola ritiene che l’archivio rappresenti il cuore dell’impresa e che un museo che non ha un archivio storico non è un vero museo d’impresa. L’archivio storico della Piaggio è considerato uno di quelli più importanti a livello nazionale.

L’ingresso del museo è gratuito per il fatto che non ha obiettivi di profitto ma lo scopo di trasmettere dei valori positivi. Piaggio ha interesse nel far vedere attraverso il museo che è un’azienda che ha una grande storia, tradizione e cultura tecnica.

Si tratta comunque di un museo che ha un fine di promozione ma anche sociale. All’interno del museo infatti vengono svolte tante attività per il sociale perché lo scopo è quello di far vedere quanto la Piaggio e il territorio hanno fatto. Questi valori vengono trasmessi da generazione in generazione e proprio per questo ci sono tanti giovani. Tendiamo a unire genialità, creatività, ecc.

Per quanto riguarda la notorietà del brand possiamo dire che Piaggio è un brand già molto noto grazie soprattutto alla Vespa e è difficile dire che il museo ha aumentato la notorietà del marchio anche se ovviamente un minimo ha contribuito.

Dal punto di vista del target non è presente un target unico ma è visitato da un poliedro numero di visitatori. Innanzitutto oltre il 60% sono stranieri. La maggior parte degli

abitanti di Pontedera il museo l’hanno già visto e se il museo vuole fare in modo di riportarceli deve offrigli qualcosa di diverso. L’idea di accrescere il museo probabilmente riattiverà l’interesse dei locali, dei toscani. Tra i visitatori troviamo gli appassionati della vespa; famiglie che vengono per il ricordo di aver avuto la vespa o per far viverre un pezzo di storia italiana ai figli; le scuole con lo scopo di far capire e studiare la storia e il marketing di un’impresa; infine le persone che partecipano ai numerosissimi eventi che vengono organizzati nell’auditorium del museo. Tra questi troviamo convegni, congressi (medici, ingegneristici ecc.), concerti e spettacoli musicali, presentazioni di libri con dibattiti e caffè letterali. Inoltre è presente una sala dove c’è sempre a rotazione una mostra d’arte o scientifica e in questo momento è presente una mostra di fotografia. Lo scopo degli eventi è quello dare visibilità al museo ma anche abbinare un evento culturale alla vita del museo stimolando la creatività dei visitatori. Gli eventi sono di ogni genere, l’importante è che siano culturali e scientifici. In alcuni casi vengono totalmente organizzati dal museo, in altri casi sono co-organizzati, mentre solo in pochi casi vengono ospitati e basta. Un esempio di co-organizzazione è con il congresso internazionale sulla robotica a Pisa. Per quanto riguarda gli studenti si tratta soprattutto di scuole medie e superiori e molti vengono da altri paesi come Francia e Svizzera. Per i bambini è presente una sala giochi dove vengono organizzate anche attività come collage, mentre per i più grandi viene spiegata la storia della comunicazione attraverso immagini pubblicitarie della Piaggio oppure vengono svolti dei corsi tecnici per far capire come è fatta la Vespa ma anche programmi didattici sulla globalizzazione, sui sistemi macroeconomici ecc. Lo scorso anno il numero di visitatori del museo è stato di 56.400 tra cui troviamo circa 40.000 privati, circa 4.000 scuole o gruppi organizzati e circa 9.000 partecipanti agli eventi.

La fondazione ha diverse mission: gestire l’archivio storico, gestire il museo Piaggio, promuovere la cultura perché il mondo Piaggio è un mondo di cultura.

L’anno scorso il museo ha vinto il Corporate Art Award, un riconoscimento che veniva concesso alle aziende o ai musei d’impresa che meglio avevano contribuito alla salvaguardia e allo sviluppo dell’arte. Questo perché il museo ha dedicato mostre e convegni all’arte e offre anche una bella collezione artistica che continua ad incrementare negli anni.

Oggi quando si parla della fondazione Piaggio si parla di aggregazione culturale importante, dove si cerca non solo di far vedere dei pezzi di storia, ma soprattutto di trasmettere ai giovani dei valori e dei principi fondamentali attraverso il museo.

Per quanto riguarda la comunicazione il museo ha un proprio sito web, la pagina Facebook, la pagina Twitter e sono presenti su tutte le principali riviste. Inoltre è presente una persona che si occupa della promozione turistica e che tiene rapporti con gli alberghi e gli agriturismi della zona. All’interno del museo è presente una parete dove si possono fare pubblicità e la stessa cosa fanno loro che mostrano le brochure e i depliant del museo nei loro ambienti.

Dal punto di vista del servicescape anche in questo non ci sono dei grandi studi dietro a questo tempo.

Per quanto riguarda l’esposizione questa viene cambiata in spesso perché la collezione si arricchisce in continuazione grazie a restauri di veicoli, nuovi acquisti o donazioni. Attualmente il museo sta progettando un ampliamento con nuove sale che verranno inaugurate in primavera e dove saranno presenti molti nuovi prodotti. Questo perché l’azienda ha un magazzino dove sono presenti tanti veicoli che avrebbero voluto esporre ma non hanno potuto per mancanza di spazio. L’idea sarà quella di dedicare ogni sala a un prodotto storico differente, una sarà dedicata alla Vespa, una all’Ape e ai ciclomotori, un’altra alle moto Gilera e Aprilia.

L’esposizione comunque viene organizzata dai dipendenti stessi del museo. All’interno troviamo pezzi d’epoca, vecchie pubblicità, video che raccontano la storia dell’azienda ma anche video interattivi dove è possibile ricevere informazioni differenti. Per la descrizione dei prodotti viene fatta una contestualizzazione di eventi che hanno segnati la storia in positivo. Questo lo troviamo fino al 1980, gli anni successivi vengono considerati contemporaneità e non necessitano di riferimenti storici.

Per quanto riguarda le visite tutti i dipendenti del museo sanno guidare i visitatori e quando necessario, con ospiti di riguardo, le effettua anche il direttore stesso. Le guide vengono effettuate su prenotazione, anche in lingua inglese, a pagamento. Un visitatore comunque può anche visitare da solo il museo dove sono presenti tutte le spiegazioni e è possibile scaricare l’applicazione ufficiale del Museo Piaggio che permette di ottenere la scheda descrittiva di alcuni oggetti tramite la loro scansione, che può essere sia letta che ascoltata direttamente dallo smartphone o dal tablet.

Per quanto riguarda le indicazioni all’interno del museo sul percorso da effettuare non sono presenti delle linee guida ma è comunque abbastanza comprensibile capire come muoversi. Nonostante questo in seguito alla ristrutturazione verrà sistemato tutto il layout. La guida, con l’attuale esposizione, dura più o meno un’oretta.

All’interno dell’ambiente è presente una musica di sottofondo, molto soft, scelta direttamente dal direttore del museo, che non va ad aggredire i visitatori anche perché sono presenti diverse postazioni dove girano filmati con il sonoro.

Per quanto riguarda le luci dobbiamo considerare che si trattava di un’ambiente industriale e il museo si è limitato ad aggiungere dei faretti che illuminassero i prodotti principali ad esempio la prima vespa.

In generale comunque non è presente un facility report e molte delle operazioni di servicescape vengono svolte senza troppi studi. Il problema principale è dato dal fatto che i dipendenti del museo non sono tanti e che i finanziamenti sono pochi. Il museo non ha delle grandi risorse che può investire per ingaggiare dei professionisti esterni e difficilmente riescono ad organizzare preventivamente le attività. Tutte gli eventi che svolgono vengono effettuati quando riescono ad ottenere i finanziamenti e dato che molte volte li ricevono all’ultimo si ritrovano a non riuscire a creare una cartellonistica per gli eventi. Le mostre invece richiedono una pianificazione preventiva di almeno un mese. All’interno del museo ci sono degli spazi in cui è possibile per il visitatore effettuare delle donazioni ma il museo riesce ad ottenere ben poco da queste. Per mandare avanti il museo si avvalgono delle risorse offerte dell’azienda e dal comune che però coprono a malapena la gestione del museo e dell’archivio e se vogliono portare avanti un progetto culturale devono sfruttare la bellezza del posto e il livello delle attività che organizzano che deve essere alto e allo stesso tempo invogliare la visita. I finanziamenti cercano di ottenerli tramite ad esempio bandi regionali, la fondazione Pisa, la camera di commercio, la banca locale ma non è molto.

Tra l’azienda e il museo c’è di fatto un legame dato anche dal fatto che il museo investe nel museo per quanto riguarda la nuova ristrutturazione, il pagamento delle utenze e il prestito del personale. La fondazione è indipendente dall’azienda anche se questa detiene la maggioranza. Ma allo stesso tempo il museo e l’archivio vengono gestiti in nome e per conto dell’azienda stessa. Ad esempio se un’associazione esterna vuole in prestito un oggetto il direttore del museo necessità dell’approvazione del presidente della Piaggio.