1.2 Evoluzionismo e antropologia fisica in Portogallo nella seconda metà del XIX Secolo
1.2.3 La nascita dell’Antropologia Fisica portoghese L'antropologo Ferraz de Macedo
Questa “nuova” disciplina implica una serie di trasformazioni nel sistema di rappresentazione razziale, introducendo moderni metodi d’indagine come la statistica123 e l'uso della misurazione antropometrica e craniologica. Sono
metodi già adottati da importanti nomi dell’antropologia internazionale, in particolare in Francia. Su tutti emerge infatti il nome dell'antropologo francese Paul Broca (1824-1880) il cui lavoro gioca un ruolo fondamentale a livello di sintesi tra le diverse discipline.124
Uno dei suoi primi e più importanti “discepoli” nel panorama portoghese è il 123Santos 2012, p. 38
124Ibid. Paul Pierre Broca, grande anatomista, uno dei primi esperti ad ipotizzare le diverse funzioni del cervello umano, è considerato uno dei fondatori di quella antropologia che basa i suoi studi sulla misurazione e comparazione dei crani. Nasce la craniometria, una “scienza numerica guidata dal determinismo biologico” (Gould 2012, p. 46), utile per distinguere le diverse tipologie di essere umano. Così Broca scrive a proposito delle razze: “Le attitudini intellettive variano da una razza all'altra; esso sono ereditarie quanto i caratteri fisici e stabiliscono tra le razze differenze a volte anche più profonde di quelle anatomiche sulle quali si basano le nostre classificazioni.” Broca cit. in Gallissot, Kilani, Rivera 2001, p. 340
medico Ferraz de Macedo125 (1845-1907), che produce lavori considerati
dall'etnografo portoghese Leite de Vasconcelos le “primeiras investigações de Antropologia propriamente portuguesa”126. Profondamente influenzato dalla
rivoluzione antropologica di Broca127, Macedo appare nel panorama portoghese
come un innovatore. Secondo Santos questa “scientific renovation” del sapere domestico, portata avanti insieme da altri accademici come, per esempio, Arruda Furtado (1854-1887)128 e Eduardo Burnay (1853-1924)129, consiste:
nell’interpretazione di nuove teorie dell'evoluzione; nell'introduzione di nuove tecniche di osservazione e misurazione tanto di esemplari scheletrici che 125Macedo nasce a Águeda (nord del Portogallo) nel 1845. Macedo si trasferì coi suoi genitori a Rio de Janeiro in giovane età (7-8 anni), si laureò in farmacia nel 1867 all'Università di Rio de Janeiro (oggi Università Federale), ed ottenne un dottorato all facoltà di Medicina qualche anno dopo con una tesi sulla prostituzione come problema sociale. Dopo la prematura morte dei suoi genitori viaggiò, nel 1874, in Europa dopo seguì la Scuola di Broca di Antropologia a Parigi conoscendo Paul Topinard (1830-1911), Armand de Quatrefages (1810-1892), and Léonce Manouvrier (1850-1927) ed altri. Santos op., p. 38
126Cit. in Matos 2012, p. 56
127Cfr. Correia 1929; Tamagnini e Serra 1942; Xavier da Cunha 1982
128Francisco de Arruda Furtado (Azzore), è un naturalista che adotta e divulga la teoria dell'evoluzione e della selezione naturale nei campi della zoologia e antropologia. Collezionista e autodidatta crea, a partire dal 1880, una vasta rete internazionale di corrispondenza. In questo contesto diventa l'unico Portoghese ad avere stretto una corrispondenza con Charles Darwin. Ancora molto giovane collabora attivamente a creazione del museo di storia naturale al liceo di Ponta Delgada e, dal 1885, lavorando nella sezione di geologia del museo di Lisboa. Nel campo dell’antropologia, adotta i metodi di un approccio fisico adottando un quadro concettuale materialista e determinista. L'utilizzo del disegno, come metodo di scoperta e di acquisizione cognitiva, sta nella pratica scientifica di Arruda Furtado, alla pari dell’illustrazione scientifica che regolarmente integra nelle sue pubblicazioni. Socio della Sociedade de Geografia de Lisboa, arriva ad esser proposto per la
Academia das Ciências de Lisboa. Muore a soli 33 anni di età. Biografia disponibile all'indirizzo:
http://digital.museus.ul.pt/exhibits/show/arruda-furtado-vida-e-obra
129Eduardo Burnay è uno dei primi autori portoghesi ad essere esplicitamente evoluzionista. Nella sua dissertazione presentata alla Scuola Politecnica di Lisboa nel 1880 Da craneologia
como base de classificação anthropologica inizia la sua produzione scientifica, dove rende
esplicito il suo convinto darwinismo sociale ispirato da Lamarck ed Haeckel, vedendo l'evoluzione come un processo gerarchizzato che tende alla perfezione, dove l'uomo è al punto più alto. La tassonomia e la comparazione morfologia sono degli strumenti utili per studiare questo processo. Particolare è la sua visione della “ibridação” tra differenti razze. Tutte le razze possono incrociarsi ed essere fertili. Questa capacità farà sì che la specie umana tenderà ad un’unità finale omogenea. In quest’azione di unificazione le differenze tra razze sono quindi transitorie e non esistono razze pure propriamente dette. La tendenza alla perfettibilità è visibile soprattutto attraverso la sfera intellettuale e sociale. Da un punto di vista tassonomico la craniologia è il criterio più solido per studiare questo progresso perché dimostra esternamente il mutamento del cervello. Almaça 1997, pp. 9-12
viventi, ma anche di nuove metodologie di analisi statistica e nell'organizzazione di grandi collezioni osteologiche.
Broca e Topinard sono i mentori di Macedo il quale, seguendo i loro insegnamenti, organizza e mette insieme grandi collezioni osteologiche. Il suo obiettivo è capire lo sviluppo e l'evoluzione della popolazione metropolitana e perciò studia comparativamente i caratteri fisici della popolazione umana esaminandone gli scheletri. Escono i primi lavori sistematici come Tableau de
Capacité Cranienne (1889). Il suo lavoro, si potrebbe dire, è quello di un
scavafosse130; colleziona molti reperti (tra cui 100 scheletri incompleti di
indigeni sudamericani). “Macedeo's effort to assemble, document, and curate these skeletal materials resulted in the first identified osteological collection in Portugal - a large collection of 1200 identified crania and 200 document skeletons of mostly “Caucasian” individuals born in continental Portugal”131.
Prima di morire dona al museo Bogage (oggi il Museo di Storia Naturale) la sua collezione, che purtroppo va perduta con l'incendio del 1978. Seguendo i principi del metodo di Topinard: “Primeiro, observar muito; segundo, interpretar bem”132, Macedo pone fine alla tendenza di collezionare solamente
pochi esemplari arbitrariamente ritenuti rappresentativi.
In linea con i tempi, si dichiara favorevole a certe forme di poligenismo, facendo suo il pensiero evoluzionista ispirato a Darwin e Lamarck. Seguendo il criterio d’indagine francese importa nuovi metodi di osservazione, misurazione e di analisi statistica. Secondo Macedo l'umanità fa la sua comparsa in diverse parti del mondo nel Terziario o Quaternario e si evolve in gruppi isolati o “tipi autoctoni” con significative variazioni morfologiche, alcune date dall'ereditarietà, altre dall'influenza dell'ambiente. In linea con la scuola di Broca crede che lo studio comparativo dei crani umani, delle ossa, dei capelli, 130Tra il 1878 and 1882, Macedo riesce a convincere la municipalità di Lisbona a collezzionare
un gran numero di scheletri umani dai due cimiteri della città. Cfr. Santos op., p. 38 131Ivi, p. 39
possa essere un utile strumento di ricerca per comprendere le variazioni morfologiche. Come ha voluto sottolineare lo storico della scienza Madureira, Macedo indaga:
...não só as origens do homem, mas o próprio homem […] Na senda de autores como Saint-Hilaire e Paulo Broca, considera-se que os caracteres físicos se transmitem relativamente inalterados através do tempo e que a reconstituição dos tipos humanos, com o lastro de cruzamentos e mestiçagens, é a chave para desvendar os segredos da história natural.133.
Lo studio degli individui consiste nel fare la media delle variazioni individuali, cercando d'individuare leggi generali in grado di giustificare la formazione di gruppi omogenei. I “tipi naturali”, i “tipi etnici” o le “razze” rimangono tuttavia un esempio di matrici biologiche stabili. “Para detectar essa matriz há que partir da medição dos caracteres físicos individuais, agregar estatisticamente os resultados, apurar uma classificação das populações e seriar os agrupamentos humanos numa escala ordenada.”134 Anche se Macedo, come
racconterà di lui Freyre più tardi, arriva alle stesse conclusioni di Topinard: “Ferraz de Macedo, a quem a sensibilidade patriótica de seus conterrâneos não perdoa o amargo de algumas conclusões justas, entre muitas de um grosso exagero, procurando definir o tipo normal português, deu logo com a dificuldade fundamental: a falta de um tipo dinâmico determinado.”135
La questione importante è che si possono creare le genealogie dell'uomo civile moderno, perché molte tracce antiche, “ataviche”, continuano a persistere nell'aspetto delle persone. “Se abrem as portas para que os sinais do passado possam ser lidos no presente.” Ma nel momento che si studiano queste costanti fisiche naturali, nella storia dell'individuo e della popolazione s’introduce un 133Madureira 2003, p. 285
134Ibid.
elemento di disturbo: “A possibilidade de os caracteres dos selvagens, dos seres inferiores e dos homens atávicos sobreviverem na sociedade contemporânea.”
Le classificazioni cominciano così a dare rilevanza notevole ai “tipi antropologici degenerati”:
A filogénese positiva redunda numa ontogénese alarmante. Este ramo de saber sofre assim um forte impulso para estudar os seres vivos patológicos, os delinquentes e os aberrantes. Tanto mais que o interesse pelos tipos antropológicos anormais beneficia das potencialidades entretanto abertas na área criminal, criando novas oportunidades de trabalho, de carreira e de pesquisa para os médicos.136
Macedo non è da meno. Con alle spalle una tesi di dottorato sulla prostituzione in Brasile, avendo analizzato per primo la sfera omosessuale137, continua a
credere di poter trovare quel missing link tra comportamento, identità e morfologia fisica, tra nature e nurture, attraverso lo studio dell’antropologia criminale. Quest’ultima disciplina è fortemente influenzata dalla scuola italiana e dall'opera L'uomo delinquente (1876) di Cesare Lombroso, che crede, attraverso l'osservazione sistematica dei crani, delle fisionomiee di alcuni comportamenti, che il cervello dei criminali presenti molte somiglianze con quello degli uomini primitivi. È per certi aspetti una forma di determinismo biologico, che vede l'atto criminoso non come un’azione cosciente di libera scelta, ma come il frutto di un’insopprimibile eredità biologica da poter studiare con l’ausilio della biometria. Come si apprende da Santos, Macedo “frequently attended the amphitheatre of Medical School of Lisbon (today's Faculty of Medicine of the University of Lisbon) to learn more about brain morphology, and he often visited police headquarters and prisons to collect psychological and anthropometric data on criminals.”138 All'inizio di queste ricerche si convince 136Madureira 2003, pp. 285-286
137Cfr. Aldrich, Wotherspoon 2002, pp. 336-338 138Santos op., p. 39
che l'innato carattere criminale sia individuabile non tanto dalla morfologia esterna del cranio quanto da quella dell'encefalo.139 L'ultima parte della sua
carriera, dal 1890, la passa cercando di rendere popolare lo studio dell’antropologia criminale e lavorando per lo State Bureau of Criminal Investigation. Per esempio collabora alla stesura dei sette volumi Galeria dos
criminosos célebres: história da criminologia contemporânea (1896-1908).140 Seppur
inizialmente fedele alla classificazione lombrosiana, “uomini normali, ladri, assassini, negri”141, al secondo Congresso di Antropologia Criminale dubita che
ci siano delle differenze fisiche evidenti. Alla domanda “por que razão é que uns homens fazem actos reprováveis e outros não?” Lui stesso si risponde “até hoje não há uma resposta clara e satisfatória a esta questão.”142
Questi esempi sono utili per capire come l'antropologia e i lavori degli antropologi fisici dell’epoca diventino sempre più popolari, collegandosi ad una teoria evoluzionista che trae ispirazione dal positivismo francese e da un’idea, non tanto darwinista quanto lamarckiana143, sulla degenerazione delle razze
attraverso l'ereditarietà di caratteri acquisiti. Secondo questa teoria, il progresso e la longevità di ogni razza/civiltà non possono essere garantiti, se le condizioni che contribuiscono alla loro degenerazione non vengono eliminate. In contrasto con accademici come Teófilo Braga, che preferiscono celebrare la “grandiosità” della “razza/nazione” portoghese, Macedo riconosce la possibilità di una degenerazione e si sforza di trovare le cause naturali e sociali di tale fenomeno, da qui la ragione profonda del suo interesse per l’antropologia criminale.
139Tema approfondito nel suo: Crime et criminel : essai synthétique d'observations anatomiques,
pathologiques et psychiques sur les deliquants vivant et morts, selon la méthode et les procédes anthropologiques les plus rigoureux (1892). Ibid.
140Il settimo e ultimo volume ha come consulente scientifico il suo allievo Costa Ferreira (1879- 1922) che porterà avanti gli studi di antropologia fisica continuando a studiare la storia naturale del “homem português” e passando da un’antropologia fisica criminale ad uno studio della pedagogia. Santos 2005, pp. 95-97.
141Cfr. Lombroso 1876
142Macedo cit. in Madureira op., cit. 289
Macedo non si è tuttavia mai occupato della “miscegenation” come potenziale causa della degenerazione, ma il suo lavoro sulle caratteristiche somatiche del Portoghese Metropolitano fornisce, alla generazione seguente di antropologi fisici, i necessari strumenti per affrontare le teorie razziali basate sull'idea di una razza dominante nordica, che interpreta quella portoghese come inferiore, in quanto mista.