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1.2 Evoluzionismo e antropologia fisica in Portogallo nella seconda metà del XIX Secolo

1.2.1 I primi pass

Da un'analisi generale dei primi studi d'antropologia emerge come l'interesse nato dagli studi sull'evoluzione dell'umanità si concentri poco sulla varietà di razze e popolazioni93. Il soggetto principale delle ricerche empiriche è “the

antiquity of man in Portugal” (antiguidade do homem em Portugal)94,

fondamentale per la costruzione di una rinnovata identità nazionale. Questi lavori si focalizzano sia sul passato, incluso quello preistorico, sia sul presente, e studiano l’ipotetica sopravvivenza nella popolazione di caratteristiche

91 Cfr. Garbarino 1983; Pandian, Parman 2004

92 Santos op., p. 35 Il cambiamento sociale e culturale che porta il paese ad emanciparsi da certe idee troppo legate alla Chiesa viene trainato ed accompagnato “de todo um conjunto de reformas políticas iluministas, lideradas pelo carismático primeiro-ministro marquês de Pombal (1699-1782), que passam sobretudo, no que diz respeito à esfera da educação, pela centralização do ensino nas mãos do Estado, não por forma a contrariar (como seria de esperar) a esmagadora influência da Igreja católica na vida social e política nacional.” Anche con la stessa collaborazione della Chiesa che appoggia la persecuzione dei gesuiti, si apre comunque la fase illuminista. (Ivi, p. 51) In particolare nel 1772 “no que constitui um dos primeiros indicadores institucionais do processo mais específico de emergência e de autonomização do campo a actividade antropológica moderna em Portugal” che viene fondata la nuova Facoltà de Filosofia Naturale all’Università di Coimbra che dopo ospiterà il primo corso di Antropologia e archeologia preistorica in Portogallo. (Ivi, p. 53)

93 Cfr. Pereira 2001

ancestrali, “ataviche”95, che possono essere sia biologiche sia culturali. Si sente il

bisogno di fondare le basi dell'identità portoghese e, a questo scopo, si cerca la sua origine e la specificità attuale, come “natural race”, all'interno di una “historical nation”.96 Da non confondere col “pensare portoghese” che si riferiva

piuttosto ai vasti territori coloniali.97 Con riferimento alla classica dicotomia di

Stocking, si concorda con diversi autori98 nell'affermare che non si può scegliere

di far appartenere quella portoghese solo ad una “nation-building anthropology”, “as an anthropology that not only favoured the study of local folk traditions, but also conducted that study as part of a search for Portuguese national identity.”99 Si potrebbe pensare ad una “empire-building

anthropology”, dove la costruzione di un “saber colonial” deriva da un “interesse pelo desenvolvimento de estudos sobre as terras colonizadas e a que se procurassem gerir as populações subjugadas.”100 Tuttavia i tempi non sono 95 L'atavismo è la “Comparsa in un individuo di caratteristiche non possedute né dai genitori, né dagli immediati ascendenti, interpretata dai primi evoluzionisti come un ritorno a condizioni che esistevano in lontanissimi antenati. Nel caso dell’uomo, l’atavismo veniva distinto in familiare, storico, preistorico, bestiale o filetico, a seconda del periodo più o meno arretrato al quale si credeva di poter fare risalire l’esistenza del carattere atavico. Esempi di a. erano considerati la microcefalia, il labbro leporino, la polimastia, la polidattilia ecc. Gli studi genetici hanno chiarito che l’atavismo è in molti casi solo la conseguenza delle leggi di Mendel, o della particolare combinazione di due o più geni, la coesistenza dei quali è necessaria per dar luogo alla manifestazione di quel carattere che altrimenti non comparirebbe. Alcune forme di a. sono conseguenza di anomalie dello sviluppo o effetto di mutazioni.” Enciclopedia on-line Treccani.it

96 Pereira op., p. 35 97 Cfr. Russo 2001

98 Cfr. Santos 2012; Matos 2012; Matos, Pina-Cabral 2014

99 Leal sottolinea il fatto che la particolarità del Portogallo è di essere sia una “old continuos nation” (Seton-Watson 1977), in teoria con le stesse problematiche imperiali degli altri vecchi paesi d'Europa, e sia con una “preocupação obsessiva” verso la propria interna identità nazionale. Secondo Leal l'antropologia (culturale) s’interessa dei popoli al di fuori del Portogallo appena con i lavori di Jeorge Dias (1907-1973) alla fine degli anni Cinquanta del novecento quando inizia una ricerca sui Macombes nel nord del Mozambico. (Leal 2000 pp. 27-29) Possiamo dire, pensando alla stretta dicotomia di Stocking, come suggerisce Patrizia Matos: “Que Portugal se encontra numa situação intermédia entre as duas. Ao contrário de outros países, tinha uma nação constituída, e, por outro lado, tinha um império, embora fraco, e de pouca ocupação. Mais importante ainda, em termos de economia política, não tinha grandes condições para financiar a realização de investigação fora do país.” Matos 2012, p. 53

ancora maturi e una vera e propria “antropologia coloniale” si svilupperà solo negli anni Trenta del Novecento portando a compimento (almeno idealmente) la realizzazione di un “nuovo Brasile in Africa”. Solo allora si può dire che ha inizio il confronto col mondo lusitano d’oltremare101.

Secondo Santos l'emergere di un’antropologia concentrata sul Portoghese metropolitano, di una Volkskunde, è il prerequisito per far sì che successivamente compaia una moderna antropologia coloniale, fondata su nette dicotomie gerarchiche quali: “colonizer/colonized, civilized/primitive, European/non- European, white/non-white.”102

I primi studi in questo settore sono piuttosto eterogenei. Si tratta di un’antropologia curata non da professionisti del settore, ma da dilettanti provenienti dall’élite culturale del paese e da campi di lavoro diversi tra loro, che affrontano la disciplina nella maniera più olistica possibile. Le differenze disciplinari si sviluppano tra chi studia il passato (incluso il periodo preistorico) e chi studia le “reliquie” sopravvissute nel presente: vale a dire ciò che è rimasto di caratteristico nella morfologia e nei comportamenti di una popolazione. C'è un altro contrasto interno che si sviluppa, forse anche più fondamentale, in termini di riflessioni e obiettivi. Prendono forma due diversi campi di studio che tuttavia condividono in linea generale le stesse idee di fondo: la disciplina culturalista e quella naturalista.

La tradizione culturalista o storicista (culturalist), approfondita in diversi studi103, fa emergere un significativo corpus di lavori, che nel campo

dell’etnografia e dell'archeologia si concentrano nel prendere in esame i costumi nazionali, il linguaggio e gli artefatti culturali.104 S’ispira al romanticismo

portoghese e alle riflessioni d'importanti polemisti e storici come Almeida Garret e Alexandre Herculano e si consolida nella seconda metà dell'Ottocento 101Cfr. Roque 2006;

102Santos 2012 Ibidem

103Branco 1986; Leal 2000, 2006; Pina-Cabral 1991 104Ivi, p.36

grazie al lavoro di accademici quali Teófilo Braga, Oliveira Martins, Adolfo Coelho, Martins Sarmento e Leite de Vasconcelos, per lo più storici ed esperti del diritto. Come ha sottolineato João Leal: “este período decisivo transforma o interesse romântico pela cultura popular num esforço sistematizado e com orientação cientifica que anseia ao estabelecimento das bases teóricas das chamadas tradições populares.”105 Il più famoso esponente di questa corrente

durante la dittatura di Salazar sarà l'antropologo Jeorge Dias. Anche se è chiaro, visto il tempo passato tra i primi e quest'ultimo, che c'è una considerevole differenza in quanto metodologia ed approccio.

In parallelo molti sforzi vengono profusi nel campo “naturalista”: paleontologia, anatomia comparata ed antropometria; concentrando l’attenzione sui fossili e sui resti umani. Questa specializzazione emerge più tardi, attorno agli anni Sessanta e Settanta dell'Ottocento con i lavori di Carlos Ribeiro e la sua Comissão Geológica. Riberio istituisce il primo corso di antropologia all'università di Coimbra nel 1885 ed occupa importanti cariche istituzionali. È con lui che la disciplina si istituzionalizza e si consolida nell'ultimo quarto di secolo dell'Ottocento per opera di accademici quali Ferraz de Macedo, Bernardino Machado e Fonseca Cardoso, per lo più fisici ed ingegneri. Gli esponenti più importanti durante la dittatura saranno Eusébio Tamagnini all'università di Coimbra e soprattutto Mendes Correia all'università di Porto.

In sintesi si può dire che i naturalisti si concentrano sugli aspetti morfologici, mentre i culturalisti su temi quali il linguaggio, la cultura e la società. Nonostante le sostanziali differenze, le due discipline sono accomunate dal campo olistico di ricerca, e, entrambe, attribuiscono primaria importanza alla definizione del concetto stesso di razza.106 Nel primo periodo i due campi 105Leal 2006, p. 11

condividono il medesimo paradigma teorico: l'evoluzionismo. I vari cultori delle due discipline si dicono convinti, basandosi sullo studio delle leggi dell'ereditarietà e degli effetti cumulativi dell'ambiente, che sia per gli aspetti fisici sia per quelli culturali si possa stabilire una gerarchia di popoli, passati e presenti, dove quelli non-europei sono posti sul gradino più basso della scala evolutiva. Entrambi i rami di studio condividono la medesima enfasi, comune alla fine dell'età moderna107, rispetto al ruolo dei musei nel preservare ed esibire

i resti materiali (artefatti, ossa e fossili) del processo storico ed evolutivo. Gli sviluppi in campo scientifico o para-scientifico sopra descritti in sintesi fanno sì che le nuove discipline vengano istituzionalizzate e rese ufficiali.

Per l’antropologia fisica portoghese, che sarà peraltro così denominata solo in tempi successivi, il 1848 può essere considerato l'anno di nascita. Viene allora istituita la Comissão Geológica (Commissione Geologica) all'interno della Real

Academia das Ciências de Lisboa (Accademia Reale della Scienza di Lisbona). Nel

1857 tale commissione è posta sotto la direzione di Carlos Ribeiro (1813 – 1882) insieme a Pereira da Costa e Nery Delgado108, quali pionieri della paleontologia

portoghese.109 Le ricerche portate avanti da questa istituzione giocano un

importante ruolo nella genesi di una tradizione naturalista antropologica e quindi anche fisica.

Carlos Ribeiro110 è un ingegnere civile ed ufficiale dell'esercito, che ambisce a 107La prima scuola di antropologia è la Société des Observateurs de l’Homme (Parigi 1799). Quelle più importanti, americane ed europee, sorgono dopo il 1840 come l'inglese Ethnological

Society of London (1843, nel 1862 unita alla Anthropological Society of London per formare il Royal Anthropological Institute). Poi seguiranno altre a Parigi (1859), Berlino (1869), Vienna

(1870), Italia (1871) e quasi in tutte le maggiori città europee come a Madrid nel 1866 e alcune al di fuori come in Giappone (1884).

108Secondo uno dei più importanti etnografi portoghesi Leite de Vasconcelos (1858-1941) questa data rappresenta l'inizio dell’antropologia portoghese. La prima fase dei “primórdios” va proprio dall'istituzione della Commissione dei Lavori Geologici (Comissão

dos Trabalhos Geológicos) al 1880. Vasconcelos cit. in Matos 2012, p. 55

109Si veda per esempio l'attenzione che ne viene data, seppur con un’attenta revisione dei risultati più audaci, da Correia 1919; 1924

110“Carlos Ribeiro nasceu em 1814. Frequentou a Academia Real da Marinha e depois a Escola do Exército, concluindo distintamente em 1839 os cursos de artilharia e engenharia, sendo

sviluppare una “natural history of the Portuguese” capace di andare oltre gli sforzi dei primi storici romantici come Herculano. Questo progetto ambizioso vuole riunire i campi della geologia, mineralogia, paleontologia e zoologia in quella che sarà denominata “antropologia e archeologia preistorica”.111 Dal 1860

Ribeiro e Pereira da Costa112 fanno una serie d'importanti scoperte riguardo alla

presenza e le attività dell'uomo preistorico.113 Tali scoperte portano alla

creazione della prima monografia archeologica e paleontologica del Portogallo:

Da existência do homem em epochas remotas no valle do Tejo (1865).114 I ritrovamenti

in questione portano Ribeiro a credere di poter anticipare la data dei primi insediamenti umani in Portogallo dal Quaternario addirittura al Terziario, elevando la nazione ad uno dei luoghi fondamentali per la storia dell'umanità.115

I risultati di queste seppur controverse ricerche116 sono presentati a quello che

sarà conosciuto come uno dei più importanti congressi scientifici e dibattiti internazionali organizzati in Portogallo. In tale occasione Ribeiro difende calorosamente la sua idea e trova alcuni sostenitori come l’archeologo Gabriel de Mortillet che, impressionato dalle scoperte, battezza il nuovo ominide em seguida colocado no regimento aquartelado em Elvas e no ano seguinte transferido para o Porto. [...] Desde muito novo que manifestou uma especial predileção pela geologia, ciência até então muito pouco conhecida e datam da época em que esteve no Porto os seus primeiros trabalhos geológicos nos arredores dessa cidade, bem como as primeiras coleções de rochas e fósseis reunidos nas excursões que realizava. […] As suas funções obrigavam-lhe a percorrer uma grande extensão do país, inspecionando e fiscalizando minas, pedreiras, etc., o que lhe permitiu proceder a vários estudos locais, que lhe proporcionaram a publicação de várias memórias sobre essas minas, jazigos metalíferos não explorados, utilização de águas, sendo especialmente notáveis os estudos feitos sobre o abastecimento das águas de Lisboa. Além destas memórias, publicou também trabalhos sobre cartografia, geologia geral, antropologia e arqueologia pré-histórica, ciências em que foi mestre e o seu iniciador em Portugal.” Ineg; Investigação para a Sustentabilidade. Disponibile sul sito: http://www.lneg.pt/CienciaParaTodos/edicoes_online/biografias/carlos_ribeiro

111Cfr. Correia 1929; Xavier da Cunha 1982

112Per un approfondimento su queste due figure si veda Cardoso 1999/2000 113Santos op., p. 36

114Fiolhais 2010, pp. 68-69; Pereira 2001, p. 71

115Santos op., p. 37 Si veda il lavoro di Ribeiro. Description de quelques silex et quartzites taillés

provenant des couches du terrain tertiare et du quaternaire des bassins du Tage et du Sado.

Typographia da Academa Real das Sciencias, Lisboa, 1871 116Cfr. Correia 1926

“Homo simius Ribeiro.”117 Se da un lato il lavoro di Ribeiro non trova molto

consenso all'interno del Portogallo o altrove (e ancora oggi non l'ha), dall’altro ha l’effetto di attirare l'attenzione della comunità internazionale118 attraverso

l'organizzazione nel 1880, a Lisbona del nono Congresso Internacional de Antropologia e Arqueologia Pré-Históricas. Come si vedrà in maggiore dettaglio verso la fine del capitolo, il successo di questo evento fa sì che le idee ispirate alle nuove teorie evoluzioniste acquistino maggior creditoanche in Portogallo, ispirando intellettuali e militanti politici come Teófilo Braga e Oliveira Martins.

Le conferenze presentate al Congresso dimostrano la vitalità di questo settore scientifico che, seppur esteso ad un'eterogeneità di temi, si focalizza principalmente sul Portogallo metropolitano. Molte indagini archeologiche sono attuate in questo periodo. Per esempio, partendo dal 1873, le ricerche guidate e finanziate dall'avvocato Martins Sarmento (1833 – 1899), fondatore della moderna archeologia portoghese, portano alla scoperta dell'insediamento di Castro di Briteiros e altri siti preistorici o protostorici nella regione del Minho. Santos parla di un una vera e propria esplosione scientifica, un “big bang intellettuale”119, che consolida il processo di istituzionalizzazione di queste

discipline.

A Lisbona la Sociedade de Geografia viene fondata nel 1875 e la sezione dedicata all’antropologia e all'archeologia viene creata qualche anno dopo. Nel 1879 una sezione simile viene creata nella Sociedade da Ciências Médicas e nel 1893 e 1894 il nuovo museo etnologico, oggi Museo Nazionale di Archeologia, incomincia ad ospitare una notevole collezione di artefatti, fossili e resti umani assemblati dal museo di antropologia e archeologia della commissione geologica di Ribeiro.

117Pereira 2001, p. 72

118Cfr. Marquez-Grant; Fibiger 2011 119Ivi, p. 37

In seguito alla morte di Ribeiro, avvenuta nel 1882, un gruppo di giovani intellettuali, l'architetto, ingegnere ed archeologo Ricardo Severo (1869-1940)120,

l'ufficiale e antropologo Fonseca Cardoso121 (1865-1912), l'archeologo ed

etnologo Rocha Peixoto (1868-1909) e il medico e fondatore del primo ospedale psichiatrico di Lisbona Júlio de Matos (presidente) creano la Sociedade Carlos Ribeiro, fondata nel 1887 a Porto. La società è divisa in quattro sezioni: Geologia e Paleontologia; Zoologia e Botanica; Antropologia ed Etnologia. Questa organizzazione riflette l'impostazione di Riberio, che concepisce l'antropologia come una scienza olistica che studia la storia naturale, la proto antropologia fisica, ma anche l'etnologia, altrimenti detta antropologia socio-culturale. Questa società cerca di promuovere la crescita della scienza naturale e sociale e le sue pubblicazioni ufficiali includono alcune delle riviste scientifiche più importanti del tempo, come Revista de Ciências Naturais e Sociais (1890 – 1898) e

Portugália (1899-1908). Queste due riviste oltre a condividere gli autori

mantengono un approccio olistico dello studio del popolo portoghese. Si legge dall’introduzione al primo volume di Portugália: “Admitida a nação portuguesa actual como um organismo ethnico com vida propria independente – com razões de ser de ordem ethnologica e historica e habitat, acentuando os caracteres específicos que formam e explicam actualmente os tipos nacionais.”122

È a Coimbra che la visione olistica viene per la prima volta istituzionalizzata nei più alti settori dell'educazione e anche qui che l'orientamento di Ribeiro prevale. Già dal 1772 a Coimbra esisteva una piccola sezione dedicata all'archeologia e all’antropologia, presso il Museo di Storia Naturale della locale università. Ma un più ampio interesse verso questo settore ha inizio attorno agli 120Per un'analisi di questa non marginale figura che ha stretto contatti anche con il mondo

brasiliano si veda Mello 2007 121Cfr. Roque 2011

anni Cinquanta e Sessanta dell'Ottocento con la crescita della popolarità dell'evoluzionismo all'interno dei circoli intellettuali presso la facoltà di Filosofia Naturale (oggi Facoltà di Scienze) e all'Istituto di Coimbra (fondato nel 1852). È tuttavia solo nel 1885 che una cattedra di antropologia viene ufficialmente creata alla facoltà di Filosofia Naturale. La forza motrice, che alimenta questo processo d'istituzionalizzazione, è tuttavia da ricercarsi nelle idee, che prendono forma a livello europeo e soprattutto in Francia durante il 1860 e il 1870. Una scuola di pensiero, che nel 1880 farà emergere anche in Portogallo, la disciplina che porta ufficialmente il nome di “antropologia fisica”.

1.2.3 La nascita dell’Antropologia Fisica portoghese