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1 2 La navi gazi one si considera sempre essere l ' oggetto principal e

C APITOLO III D A P ADOVA A P ADOUE : UNA NUOVA CITTÀ

III. 1 2 La navi gazi one si considera sempre essere l ' oggetto principal e

Come si è già avuto modo di accennare, il sistema idrico di Padova era molto articolato, e tale dovette apparire agli alti funzionari del governo francese.

L'anello acqueo che circondava il centro, grazie agli apporti del Bacchiglione e del Piovego e alle rami0cazioni secondarie che si estendevano per tutta l'area della centro urbano (Fig.3), aveva garantito nel corso dei secoli la buona sopravvivenza della città:un su⌧ciente approvvigionamento idrico per ibisogni degli abitanti, la possibilità di installare un elevato numero di attività economiche produttive – come quelle molitorie, quelle di conciatura delle pelli e quelle legate alla lavorazione deitessuti245e soprattutto un e⌧ciente sistema

ditrasportidimercie persone.

Il sistema ad anello con le sue derivazioni, coadiuvato dal collegamento del canale Brentella tra Brenta e Bacchiglione, permetteva infatti di attraversare la città sia in direzione nord-sud, sia in direzione est-ovest: questo garantiva un'ottima permeabilità del centro urbano, la possibilità di usare gli scali e di prevedere delle aree di deposito e stoccaggio delle merci, fossero esse dirette o meno a Venezia.

La buona navigabilità dei canali cittadini era stata da sempre una priorità del governo locale, come dimostra abbastanza chiaramente un documento rinvenuto presso l'Archivio di Stato di Venezia, nel fondo relativo al collegio dei Savi ed esecutori alle acque del Dogado246. Già alla 0ne del Quattrocento,

infatti,ilDoge sipreoccupava che a Venezia siregistrasse un costante arrivo del legname proveniente da Bassano, materiale prezioso e indispensabile per la manutenzione della città. Le merci infatti, che scendevano dal Brenta, transitavano abitualmente dalNaviglio Interno diPadova,dove siscaricava una

245Sulle attività produttive legate alle acque e installate a Padova nelcorso deisecolisipossono consultare i saggi contenuti nel volume AA.VV. 1989. La presenza di alcune di queste attività legate alle derivazioni maggiori è documentata ancora nel primo decennio dell'Ottocento: risultano infatti ancora presenti dei mulini sul corso della derivazione 'Alicorno, dell'Olmo, delle Torricelle e delle Contarine, dei folli per i panni presso la derivazione delle Torricelle e quella di San Leonardo e un edi0cio per la lavorazione della seta preso la stessa derivazione delle Torricelle.

246Il collegio dei Savi ed esecutori alle acque, istituito a Venezia il 7 agosto 1501, rappresentava ilprimo nucleo diquello che poisarebbe diventato ilMagistrato alle acque.Il collegio dei Savi si occupava esclusivamente del controllo in materia di acque, in relazione alla Laguna, ai Lidi e alla situazione della terraferma, equilibrando in maniera stabile il di⌧cile rapporto tra ilSenato e ilConsiglio deiDieci.

parte del materiale, per poi raggiungere il Piovego, continuando il viaggio 0no alla Laguna.

Il 30 luglio 1494 il Doge Agostino Barbarigo chiede perciò che vengano presi urgenti provvedimenti per rendere agevole la navigazione del Naviglio – compromessa e rallentata dalla eccessiva attività dei mulini che abbassavano il livello dell'acqua - al 0ne checon talmodo non sirenda innavigabile[…]acciò a le dette Legne da fuoco et detti Legnami da Lavoriero nelmedesimo istante possano passare247.

Aldilà degliinnegabiliinteressilegatiin primisa Venezia e all'arrivo in città di materiali ritenuti indispensabili per la manutenzione – come appunto il legname - risulta piuttosto evidente che la corretta navigabilità del sistema dei 0umi e delle canalizzazioni padovane fosse di primaria importanza: già per il Dogado, infatti,che pure percepiva e re-impiegava per Venezia i ricchi introiti delle attività di tipo molitorio, la navigazione dei canali costituiva una priorità assoluta, alla quale la stessa remunerativa attività dei mulini poteva essere subordinata.

Quando Padova, insieme a Venezia e al Veneto, diventò parte integrante del Regno d'Italia napoleonico l'attenzione prestata alla navigabilità delsistema dei canalicittadinie diquello dei0umiassunse un'importanza ancora maggiore. Come si è già avuto modo di chiarire, infatti, tecnici e governanti napoleonici avevano avviato un'attività di potenziamento delréseau idrico navigabile francese senza precedenti: un'attività che mirava ad estendersi al resto dei territori dell'Impero, primo fra tutti il nord dell'Italia e in particolare l'area del Veneto248.

Padova in particolare, con il suo antico, ma e⌧ciente sistema di 0umi, canali, chiuse e derivazioni,costituiva innegabilmente un centro d'interesse.Per la sua minore vulnerabilità rispetto a Venezia, per la sua centralità rispetto ai centri urbanidelnord e delsud delRegno e per la sua vicinanza almare – e quindiai

247Cfr.doc.n.1 dell'Appendice documentale,già citato nelparagrafo I.2.3. 248Cfr.par.II.2.

porti sull'Adriatico – Padova rappresentava potenzialmente uno snodo strategico: una corretta ed e⌧ciente navigabilità del suo sistema di vie d'acqua era quindinon solo logisticamente, ma anche militarmente utile per il governo napoleonico.

Lo si evince abbastanza chiaramente da un documento datato 1806 e che riporta un ordine proveniente dallo stesso Vice-Re Eugenio di Beauharnais. All'interno delRegolamento per la navigazione e per la custodia e conservazione di porti di mare, pubblicato, con data 20 maggio 1806, all'interno delBollettino delle LeggidelRegno d'Italia,sia?erma infattiche

“la navigazione si considera sempre essere l'oggetto principale a cui servono i 0umi ed i canali navigabili.Tuttiglialtriavvantaggiche possono ottenersi, deviandone le acque,a applicandole ad altriusi,siconsiderano sempre subordinatamente a quelprimo 0ne”249.

Come era accaduto già alla 0ne del Quattrocento, ancora una volta e con una ancora maggiore incisività, la navigabilità dei 0umi e dei canali assume una posizione primaria rispetto al resto degli usi possibili delle derivazioni, siano essidicarattere produttivo oppure semplicemente 0nalizzatiall'irrigazione delle colture.

La buona e rapida attraversabilità della città via acqua era quindi di fondamentale importanza per il nuovo governo, che probabilmente vi vedeva una grande opportunità strategica non solo al livello dei collegamenti internazionali250, ma anche allivello locale nel necessario trasporto di merci, di

vettovaglie e diammalati.

249Cfr.doc.n.35 dell'Appendice documentale. 250Cfr.par.II.2.