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2 4 Il ruol o stori co dei ,umi nel l e ci ttà del l ' Impero Napol eoni co: Pari gi e Li one

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I. 2 4 Il ruol o stori co dei ,umi nel l e ci ttà del l ' Impero Napol eoni co: Pari gi e Li one

Nell'analisi dell'importanzache, nelle città europee, giocò la presenza di un'e⌧ciente rete idrica, va chiarito che anche in Francia - nonostante gli interramenti e le deviazioni operate nelle città del nord-est - l'evoluzione, il potenziamento e la manutenzione delle vie d'acqua cittadine rappresentava un'altra importante tendenza nella gestione dialcune città.

A Parigi, la presenza di un corso d'acqua come la Senna generava uno spazio urbano dai caratteri complessi: oltre al ruolo rivestito nella distribuzione dello spazio civico, nella ripartizione delle funzionalità e nella distribuzione delle diverse classi sociali sul territorio, il 0ume rappresentava l'elemento

49Sulla costruzione delle Porte Contarine, si vedano: doc. n. 1, doc. n. 2 e doc. n. 4 dell'Appendice documentale.

indispensabile per la gestione dei trasporti e di tutti quei mestieri legati allo sfruttamento delle acque50.

Isabelle Backouche51 ha analizzato a fondo le interazionistoriche tra la Senna e

la compagine urbana parigina, tracciando un quadro molto chiaro delle dinamiche economiche e urbane che le due entità avevano intrecciato nelcorso deisecoli.Parlando di“un monde urbain dominé par le Heuve”52,la studiosa ha

riassunto in maniera e⌧cace icaratteridella presenza del0ume nella città. Sievince quindicome anche nella Parigidietà moderna moltimestierie molte attività legate all'industria e al commercio, fossero localizzate sulle sponde del 0ume, sfruttando i ponti come luoghi destinati ai di?erenti tipi di trattamento delle materie prime.

Nel XVII secolo, infatti, laGrande Boucherie e l'Écorcherie parigine – rispettivamente il macello pubblico e l'area nella quale si recuperavano le pelli degli animali – erano localizzate davanti alla fortezza delGrand Châtelet, oggi sede diPlace du Châtelet (Fig.13). A monte dell'area, verso ilPont Notre- Dame, sul lato dellarive droite, trovavano posto le attività dei conciatori semplici, dei cosiddettitanneurs.A causa del grado di inquinamento provocato dalle lavorazioni,i laboratori deimégisseurs, cioè di coloro che lavoravano esclusivamente pellidiovinie caprini,erano invece localizzatipiù a sud:sempre sullarive droite, queste manifatture erano stanziate su quella porzione di lungo0ume che oggisichiama,appunto,quaide la Mégisserie. Lepeaux à poil, cioè quelle pelli conciate con il pelo, erano in0ne lavorate sulla riva opposta, sulla zona dell'Île de la Cité compresa tra ilPont au Change e ilPont Notre- Dame (Fig.14).

50Backouche 2000, p. 60:“Pour certains métiers, le Heuve représente comme un terroir irremplaçable”.

51Isabelle Backouche ha approfonditamente indagato sulle interazioni storiche e sociali tra Parigi e la Senna all'interno della tua tesi di dottorato, discussa nel 1995 presso l'EHESS Paris. Le ricerche presentate nella tesi verranno pubblicate cinque anni dopo in Backouche 2000.

Passando in seguito a ospitare laboratorie abitazionideiteinturiers,itinturieri, questa stessa zona dell'Île de la Cité, rimarrà sede diun'attività industriale 0no alla 0ne del Settecento, anche dopo il generale abbandono dei mestieri legati allo sfruttamento delle acque. Pur minacciati di espulsione nel 178653, i

tinturieri, che avevano i laboratori di lavorazione ai pieni terra eabitavanoai piani superiori degli stessi stabili, continuarono a rinsaldare il rapporto tra presenza umana e 0ume,tra attività artigianale e morfologia urbana.

Oltre a sede privilegiata di alcune tra le più redditizie attività economiche, la Senna era, però, anche mezzo per la distribuzione e lo smercio di prodotti arrivati per via Huviale: in particolare, questo suo ruolo veicolare innescava, tra precise aree del 0ume e diversi punti della città, delle “relazioni privilegiate”54

basate suidi?erenticostidelle tratte ditrasporto e dideposito.

Già nel 1720, con un'ordinanza di polizia, la città era stata suddivisa in aree longitudinali e parallele al corso del 0ume, ognuna con di?erenti tari?e di trasporto: il costo era minimo nelle aree subito a ridosso della Senna, e aumentava progressivamente in direzione deifaubourgs. Oltre a ra?orzare le di?erenze tra zone centrali e zone periferiche, il sistema di tari?azione, così costituito, favoriva per lo più gli scambi commerciali ed economici che avvenivano lungo ilcorso del0ume.

Le direzioni di connessione tra luoghi dello stockaggio e luoghi del consumo delle merci variarono sensibilmente alla 0ne del XVIII secolo: per ovviare alle violazioni dei distributori di carbone, con un'altra ordinanza del 1785, furono de0nite ulteriori aree di consegna, che comprendevano le zone intorno ai diversi porti di arrivo delle materie prime. Innescando un movimento 'a raggiera' intorno al Port Saint-Paul, al Quai Saint-Bernard, al Port Saint- Nicolas, alQuai Malaquais e alQuai de la Grenouillère, i trasportatori si

53Si veda ANFr, H,A6aireset décisionsdiverses,c. 2167,Mémoire des teinturiersde la rue de la Pelleterie à Monsieur de Calonne, septembre 1786, già citato da Isabelle Backouche in Bakcouche 2000,p.61.

muovevano da una parte all'altra della Senna e,attraversando iponti,ricucivano la cesura storica tra diverse partidella stessa città.

Rispetto alla situazione generatasi nel 1720, la tari?azione del 1785 creò dunque una nuova geogra0a economica, che non si limitava più a separare le rive del 0ume daifaubourgs: ra?orzando la penetrazione in città delle merci arrivate via acqua, furono favorite le relazioni trasversali – piuttosto che longitudinali - tra aree del centro urbano e porti, smaterializzando il concetto 0sico di città divisa dall'acqua e interpretando in maniera più funzionale il rapporto tra Parigie ilsuo 0ume.

Distante dalla Capitale, e avamposto degli a?ari della corona francese con i mercanti e i banchieri italiani e svizzeri, Lione presentava un assetto Huviale molto diverso: sorta esattamente alla conHuenza tra il Rodano, che dalla Svizzera sfocia nel Mediterraneo attraverso la Camargue, e la Saona – che, dal dipartimento dei Vosgi, scende per circa cinquecento chilometri 0no quasi al con0ne con l'Alvernia – la città dista solo una sessantina di chilometri dalla Loira.

La compagine urbana era costituita da una penisola adagiata sulla conHuenza dei due 0umi, laPresqu'Île, nata ai piedi della collina dellaCroix-Rousse e luogo centrale dei commerci all'epoca dellaLugdunumromana.Sulle due sponde lateralisisvilupparono altridue quartieri,a est laPart-Dieu e a ovest la Vieux Lyon,l'area dove sorse la cittadella prima medievale e poirinascimentale (Fig.15).Ancora più a ovest,siergeva la collina della Fourvière:con isuoiquasi trecento metridialtitudine,l'area dellaFourvière costituiva un luogo strategico. Dalle sue alture era infatti possibile controllare un territorio molto vasto: al di fuori dei con0ni della città, lo sguardo poteva infatti spingersi 0no alle colline della regione del Del0nato (l'attuale area di Grenoble) e alle alte vette delle Alpi55(Fig. 16). Probabilmente per questo, e per il fatto che l'area era già sede 55Lione presenta ancora oggi la tipica organizzazione urbana tripartita. L'area denominata con l'appellativo “Part-Dieu”-termine con il quale si voleva probabilmente intendere “Propriété de Dieu”, “proprietà di Dio” - sorge a ovest del corso del Rodano; a causa del carattere probabilmente palustre, la zona cominciò a conoscere un reale sviluppo solo nel XVIII secolo, quando divenne sede di ospedali e caserme, agganciandosi alla vicina area

diun antico tempio gallico dedicato alla suprema divinità Lùg56,la Fourvière fu,

intorno al40 a.C.,illuogo prescelto da Giulio Cesare e dalsuo fedele legato,e governatore dellaGallia Comata, Lucio Planco per la fondazione dell'antica cittadella romana.Estendendosimolto probabilmente 0no aidolcideclividella Croix-Rousse,Lugdunumdivenne, a partire dal 27 a.C. capitale della Gallia e, anche dopo la caduta dell'Impero Romano, conservò un ruolo chiave negli equilibristorici,politicie strategicinella Francia medievale57.

Tripartita quindi alla maniera della capitaleLutetia, ma incastonata tra le anse delRodano e della Saona, Lione costituiva in epoca moderna quello che Anne Conchon ha de0nito un “carrefour Huvial”58. Nel corso del Settecento, il

Rodano era,infatti,uno degliassicommercialipiù dinamicidelRegno e,grazie anche alla presenza della Saona, la città fu non solo un luogo di scambio, ma anche dirottura dicarico nelle linee deltrasporto.

Era proprio a Lione, infatti, che, le merci 'facevano scalo' e pagavano i diversi pedaggi: la costruzione di particolari dighe che permettevano di orientare le

dellaGuillotière. Oggi il quartiereLyon Part-Dieu costituisce la 'cittadella' degli a?ari del capoluogo delRhône-Alpes, grazie ad alcuni importanti interventi che, a partire dalla seconda metà de Novecento, ne hanno profondamente mutato la morfologia. L'area denominata della“Vieux Lyon” sorge invece sulla sponda ovest della Saona: limitata spazialmente dalla presenza delle tre più importantichiese della città, Saint-Georges a sud, la cattedrale di Saint-Jean al centro e la chiesa di Saint-Paul a nord, la “vecchia Lione” conobbe un enorme sviluppo in area medievale prima e rinascimentale poi, costituendo il contraltare residenziale alla 'commerciale'Presqu'Ile.La collina dellaFourvière(dal latino Forum Vetus,“vecchio foro”),a ovest dell'area della “vecchia Lione” costituisce oggiilpunto più alto della città e vanta la presenza delsito gallo-romano e dell'imponente chiesa in stile romanico-bizantino di Notre-Dame de la Fourvière, costruita tra il 1870 e il 1890 dall'architetto lionese Pierre Bossan.

56Proprio dalnome deldio celticoLùgderiva infattiilnome latino della città,Lugdunum,che letteralmente è traducibile come “collina,altura diLùg”.

57La storia antica di Lione è stata oggetto di numerosi studi, più o meno recenti. Per l'ampiezza della cronologia a?rontata (dalla Preistoria al 900 d.C.) e per la completezza delle informazioni riportate, una delle fonti migliori è sicuramente il volumeHistoire de la ville de Lyon,pubblicato da Jean-Baptiste Monfalcon nel1851,presso la tipogra0a Perrin di Lione:cfr.MONFALCON 1851.

58Anne Conchon è autrice di alcuni tra i più importanti contributi sulla storia delle acque di Lione in epoca moderna e contemporanea.La de0nizione diLione come “carrefour Huvial” è contenuta in Conchon 2008,p.209,trad.it:“incrocio Huviale”.

correnti verso le rive, facilitavano l'abbordaggio delle imbarcazioni aiquais59.

Una volta stoccate e passate dalla dogana dell'Île-Barbe60, le merci potevano

essere re-imbarcate sulla Loira,grazie a un breve tragitto su strada o proseguire verso sud, verso Tarascona, Arles e la Camargue: la città era così diventata un nodo diinterscambio tra iltrasporto diterra e iltrasporto su acqua (Fig.17). Era comunque, essenzialmente, sul trasporto Huviale e sulla circolazione di mercinelpaese e oltre con0ne,che l'antico centro urbano aveva fondato tutta la propria economia: non solo prodotti pregiati come le sete e i ricchi tessuti smerciatidurante le celebri0ere lionesi,ma anche la farina,illegno,ilvino e il tabacco fecero la fortuna della città.

Grazie alla navigazione dei 0umi, la città riceveva infatti grano dalla Borgogna e dalla Franca Contea e vino eccellente,olio, tabacco e sale dalla Linguadoca e dalla Provenza.La Saona trasportava altre materie prime:oltre alvino,il0ume portava in città pesci di acqua dolce – utili ad alimentare iréservoir cittadini di acqua – legna di grande dimensione e piccoli fasci da bruciare, paglia, 0eno e anche alcunimaterialida costruzione.

Con questo sistema, l'approvvigionamento urbano - sia in termini di sostentamento deicittadini,sia in terminidiaumento delvolume deicommerci e deiHussieconomici- era e⌧ciente e redditizio.

Questo funzionale “nodo della circolazione Huviale” nazionale fu addirittura potenziato nel 1780 con la costruzione di un canale arti0ciale che avrebbe connesso la città diGivors,situata a una ventina dichilometria sud diLione e attraversata dalRodano,alpiccolo centro diRive-de-Gier,quaranta chilometri a ovest e maggior fornitore di legno e carbone del capoluogo. Oltre a questa importante deviazione, la città si sarebbe potuta arricchire di nuove e ampie

59Sul tema di Lione come grande scalo portuale del paese si veda il recente contributo di Anne Conchon sultema:Conchon 2014,in particolare p.118.

60L'Île-Barbe è un'isola situata lungo il corso della Saona, a qualche chilometro a nord del centro urbano. Sede 0n dal V secolo di un'abbazia e del relativo monastero dotato di un ricovero per gliinfermi,l'isola divenne a partire dalCinquecento,ilcentro operativo diuna delle dogane della città,0ltrando tutte le merciche da nord o da sud seguivano ilcorso dei due 0umisfruttando la loro conHuenza.

prospettive commerciali,grazie alla costruzione,proposta nel Settecento, di un collegamento diretto tra ilRodano e ilReno61:diquesto ambizioso progetto fu

realizzato solo il tronco di aggancio della Saona con il 0ume Doubs, all'altezza diChalon-sur Saône62.

Alla 0ne del Settecento, la rete di navigazione Huviale dell'anticaLugdunumfu arricchita con la costruzione delcanale “du Centre”,che collegava da est a ovest la Saona alla Loira:cosìconcepito,questo nuovo collegamento,che sfruttava il corso del Rodano e quello del canale di Briare63, avrebbe permesso di

velocizzare e facilitare icollegamentitra Lione e la capitale64.

In epoca napoleonica, Lione fu al centro di numerosi lavori relativi alle strade, agli edi0ci e ai canali, 0nalizzati a migliorare i Hussi del commercio e dei trasporti. Oltre ai lavori di riparazione su alcune strade dei dazi, come quella della Guillotière e di Saint-Colombe - a ovest della città -, sul muro del lungo0ume Serin,sugliarginilungo ipontiTilsit e Saint-Vincent,e ailavoridi costruzione della residenza imperiale nell'attuale area peninsulare diPerrache65,

all'interno deifondidell'epoca sono documentatianche alcunilavoridirestauro da eseguire sulla diga dell'antica forti0cazione della Tête d'Or,a nord-ovest del centro, deilavoridiboni0ca dialcune zone della città e,soprattutto,la messa a

61Cfr.doc.n.54 dell'Appendice documentale.NeglianniVentidell'Ottocento,ilprogetto di giunzione del Rodano al Reno risulta ancora come “canale in esecuzione”: cfr. FARGÈS- MÉRICOURT 1825,p.206.

62Per un quadro più ampio e dettagliato delrapporto tra Lione e isuoidue 0umi,delvolume deitra⌧ciche liattraversava e dell'economia generale della città,siconsultiConchon 2008. 63Cfr.par.II.1.2.

64Cfr.doc.n.54 dell'Appendice documentale.

65Cfr. doc. n. 54 dell'Appendice documentale: “Un chemin de hallage sur la Saône, dans le faubourg Serin, à Lyon, et sa continuation hors de la ville. Un mur de quai, près de l'archevêché, en amont du pont de Tilsit;la réparation du mur de quai situé en aval du pont de Saint-Vincent […]. Les travaux Perrache étaient suspendus mais Sa Majesté ayant ordonné, le 3 juillet 1810, la construction d'un palais impérial à Lyon, ils ont été remis en activité, et font partie du terrain dépendant du palais. […] Chemin de hallage de Sainte- Colombe, sur la rive droite du Rhône, pour aller de Condrieu à Lyon”, p. 217.

punto di un progetto per la ricostruzione del porto di Givors, che, come abbiamo visto,collegava Lione alla Loira66.

È evidente quindi che Lione godeva dunque di una duplice funzione nel tra⌧co Huviale,sia come punto diarrivo delle mercisia come polo negliscambi Huvialicon la Saona,la Loira e la Marna,costituendo cosìun “centro Huviale di re-distribuzione”.

Questa caratteristica faceva della città delRhône-Alpesuno degli snodi principalidel paese, sia a scala nazionale, sia a scala europea: André Clapasson (1708-1770), che fu notabile lionese nel XVIII secolo, scrisse a questo proposito nelsuo celebre Description de le ville de Lyon che

“le plus grand avantage que Lyon ait tiré de sa situation, c'est qu'elle lui est en partie redevable de son commerce: C'est elle qui lui procure au moyen de ses deux rivières la communication de presque toutes les provinces du Royaume et des pays étrangers. La Saône qui se joint au Doux lui ouvre la Bourgogne et la Franche-Comté d'ou l'on gagne aisément par terre, l'Alsace, la Champagne et la Lorraine. Par le Rhône, Lyon communique à la Méditerranée,et par conséquent à l'Espagne,l'Italie et tout e Levant;et à l'égard du Royaume, avec le Dauphine, la Provence et le Languedoc. Le voisinage de la Suisse, de la Savoie et de Genève lui donne une grande facilité de commercer non