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Nuova sede della Banca toscana alle Focette

Nel documento Giuseppe Giorgio Gori. Opera Completa (pagine 170-174)

Marina di Pietrasanta, Lucca, 1961-65

Giuseppe G. Gori

Nel 1961, Gori riceve dalla Banca Toscana l’incarico di progettare la nuova sede di Marina di Pie- trasanta da realizzarsi nella località delle Focette, nota per la presenza del locale La Bussola di Ber- nardini. Il terreno su cui Gori deve realizzare il nuovo edificio è situato sulla strada litoranea che da Viareggio conduce a Massa, proprio di fronte allo storico locale. Egli è quindi fin da subito orienta- to a trovare una forma che sia “competitiva” nei confronti del ben più noto dirimpettaio, ovvero è alla ricerca di una volumetria che non si confonda con il passo rarefatto dell’edilizia che caratterizza quel tratto di costa, ma che al contrario, si ponga come richiamo visivo capace di catturare anch’es- so, l’attenzione di chi passa sulla litoranea.

Il programma di progetto, abbastanza inconsueto di per sé, prevede la non facile integrazione tra la struttura bancaria e una parte residenziale, che sommandosi ad una generosa serie di ostacoli bu- rocratici incontrati lungo lo sviluppo dell’iter progettuale, fa redigere a Gori ben nove soluzioni tra nuovi progetti e varianti che si concretizzano poi, in tre progetti esecutivi, dei quali solo quello del 1964 viene approvato definitivamente dal Comune.

Al di là delle diverse varianti, il progetto trova una sua definizione finale, solo quando riesce ad of- frire volumetrie maggiormente compatte, rispetto alle prime soluzioni che tendono ad individuare un’architettura che si configura come sistema, piuttosto che come edificio. Punto fermo tra le va- rie soluzioni rimane comunque la netta separazione tra la funzione banca e la funzione residenza che volutamente si mantengono distinte per non fare smarrire ad entrambe la loro forza semantica. Nelle prime soluzioni, appare sempre un nucleo di forma geometrica pura per la banca, defini- to attraverso la preziosità della materia ma anche attraverso la purezza del disegno e la luminosi- tà del colore, che cerca un dialogo con un corpo più frammentato e scuro destinato alle abitazioni. Nella consueta relazione graficizzata con la quale Gori è solito presentare le dinamiche composi- tive dei suoi progetti, riporta con chiarezza le sue intenzioni. «Con la disposizione a 45° rispetto al viale a mare, e la vetrata trasparente da petto a rene, si ha un migliore invito ad entrare nella banca e una più ampia sensazione spaziale. È importante che la banca non sembri un villino» 1.

La consueta cura è riservata allo studio distributivo dei vari corpi all’interno del lotto, alle sistema- zioni del verde e alla caratterizzazione dei diversi corpi ottenuta sempre attraverso l’esaltazione del

1 Cfr. G.G. Gori, Relazione di progetto,

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dettaglio costruttivo e la naturalità dei materiali. Il corpo della banca offre sempre materiali più no- bili come marmo, vetro e copertura in piombo, mentre le residenze si caratterizzano per i pannel- li a stucco e le ampie superfici vetrate.

Nella relazione relativa alla soluzione finale, non si può fare a meno di registrare una sorta di velata polemica nei confronti dell’Amministrazione Comunale, ovvero, si calca più volte la mano nel riba- dire che la forma dell’edificio è il risultato quasi scontato di tutti i condizionamenti urbanistici gra- vanti sull’area in fatto di superficie, distanze dai confini e di altezze, per cui «la soluzione proposta sembra soddisfare, finalmente, le Autorità competenti» 2. In più, Gori evidenzia che secondo la se- gnatura del Piano Regolatore, l’area in oggetto è contraddistinta dal simbolo grafico di un cerchio al cui interno è iscritto un quadrato ruotato a 45° che indica la destinazione bancaria e subito do- po mostra la planimetria del nuovo edificio che, con un pizzico di voluta ironia, altro non è che la trasposizione in architettura dello stesso simbolo grafico, ovvero, una base ottagonale con al cen- tro un quadrato ruotato di 45°.

Questa soluzione secondo Gori, oltre a dare forza all’edificio, comunque ben si armonizza anche con l’intorno, in particolare con la Bussola che aveva al tempo, per l’appunto, anch’essa un ingresso a 45° che si apre lungo il segno longitudinale della litoranea.

Nella soluzione finale, la parte ottagonale viene destinata alla banca, sulla quale si appoggia il volu- me quadrangolare delle residenze. L’avere distaccato plasticamente le abitazioni dalla banca, ne ca- ratterizza e ne evidenzia maggiormente le parti distinte, denotando la diversità del nuovo edificio dal contesto circostante fatto di villette e pensioni.

Il cuore della piastra dedicata alla banca è il salone per il pubblico che si presenta con una dop- pia altezza interna. Questo sfalsamento consente di facilitare l’ingresso della luce al proprio interno creando differenti tipi di illuminazione naturale. Il corpo sovrastante delle residenze, si stacca dalla piastra bancaria tramite una vetrata continua che filtra i due distinti temi, mentre la parte della re- sidenza si mostra attraverso il disegno astratto delle aperture che da un’asola vetrata – che a sua volta stacca la lastra di copertura – fa calare dei tagli verticali anch’essi vetrati.

Rispetto al progetto esecutivo, la realizzazione ha variato leggermente alcuni materiali ipotizzati, co- me il corpo della banca che non è rivestito in marmo bensì in pietra a bozze squadrate, togliendo all’insieme raffinatezza e delegando al consueto dialogo toscano tra pietra grigia e intonaco bian- co, ogni accento di espressività.

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Nel documento Giuseppe Giorgio Gori. Opera Completa (pagine 170-174)