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Ad oggetto di mettere in piena luce lorigine dell’Ita- dell’Ita-lico incivilimento , si faccia un indagine sulle antiche

Nel documento Le tavole si trovano. 4-3-y (pagine 132-166)

forme religiose, sulle denominazioni territoriali, sul

lin-125 quaggiù ed alcune usanzespeciali.Premettasiilricordo chenell'anticaleugonia,ilfeticismoprecedeilculto sim-bulico,ediequestofususseguilo dall’idolatria.Ditesi chenellareligioneprimitivadell’ Italia compariscono GianoeSaturno,indi gliDeidell’Olimpo.Or siccome ènotissimocheGianopossedevaladottrina atlantica di Cagete,eSaturno l’orientale dei Cabiri,mentrepiù tardi venne Giovearacchiudereilsimbolodell’età deipadri difamiglia presiedutidaun capo,èagevolcosail de-durne chesottoilmitico velodiquelle tradizioni vollu conservarsiilricordoditreperiodi o ereteosoGsticho

analogheall’andamentodiunaciviltàresa progressiva,

dovutaall’approdameloin Italia dicoloniechesi suc-cederono.

Passandooraagliindizjstorici sullastraniera deri-vazione di quella religione primitiva,netrovermo uno importantissimoneinomi:quello diGiano nonè esclusivo delLazio,cometalunopretese,poichéritrovasinel cultodi antichissime nazioni orientali ed occidentali,ed esprime lamaestà,ilpotere,ladivinità della causaprima;alche

siaggiunga cheGianoèsemprebifroute,chenelle me-dagliein Italiarinvenute trovasi uel rovesciolapruadi unanave,cheicapelli e labarba della suaeffigiesono alia foggiadeiberberienondeglieuropei

,perquindi dedurnecheilprimocultoreligiosoprovennemollo pro-babilmenteagliItalianidallevicinecoste della Libia.

Collegando anzilapredetta osservazione sul sembiante berberico delGianoconquella sulleimmaginidialtre divinità dipinte neivasiritrovati neglietruschi ipogei

,

e nelle qualisivedonogliorecchicomenelle

mummie

egizieposti in alto a livello degliocchi, potrà concludersi

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116

colpreludaloRoinagnosi,chelaprimitivareligione co-nosciutacomelapiùanticaelapiùcomuneall’Italia meridionaleecentrale,fu diprocedenza atlantica affri-cana.

Or

siccomedivarjmonumentireligiosidegliantichi Etruschivenneriscontratoil

nome

anchenellaLibia o Mauritania,oveesisterono perfinopopoli denominati AusoniedOschi,convieu supporrechequelle coinci-denze siano derivate daunpassaggio degli ItalianiinAsia oin

A

lirica,oviceversa dei Siro-Libicisullecostedella Penisola.

E

noloperòchel’ItaliaprimadeiRomani non

nandù

colonie oltremare,mentreilsignificaloprimitivo dicertinomidiluoghi e di popolinonsitrovache nelle linguediquegli estranei paesi;conseguentementelaloro originenon puòessereitaliana.

Procedendoinsimiliricerche direligiose consuetu-dini,troveremomonumentiimportantissimi.In lutto l’an lico territorioEtruscosiincontranovasti sepolcreti, con-tenentioggettipiùpreziosiperledilucidazionistoriche

chesomministrano,che perlamateria.

È

noto che nel-l'antico

mondo

sifecero sepolcriin tremodidiversi in-dicanti altrettanteEredellearti;gliammassidipietre grezze;gliediliziidipietreenormirozzeal difuoric le-vigalealdidentrocollo scalpello; lecostruzioniinpietre

aRozze parallelepìpedo o poligonetagliateecombaciate.

Or

poichéitantisepolcridell’anticaTuscanianonsono cheunaservileimitazionediquellidellaSiciliae del-l’Affricaedella sola terzaera,comepotrannoisostenitori dell’incivilimentoindigeno rendere di ciò ragione,

men-tretra gl’ Italianiantichisitrovanoglistessi

Numi

,i

medesimiritisacerdotali,le stesse arcanetradizioni

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I27 rinvenutenellaCaldea,nellaFenicia e nell’Egitto,ove però restanovestigia disepolcretidiogniperiodo?

Per lungotemposiinsegnònellescuolechegli abi-tantiprimitividell’Italiafurono aborigeni,e sicitòa

so-stegnolanota poetica espressioue di Virgilioche nacquero dai tronchi arborei

GensejueVi rumtruncisetduro robore nati:

ma

da ciò deducesi manifestamente,chefuronoabitatori dicaverne, erranti perle selve,viventidicacciaedi frulli

spontanei dellaterra,esimboleggiaticol

nome

di fauni e dininfe.Quelle tribùnomadi dovevanoessere appro-date dalla Libiaall’Italia sotto laguidaoilpatrocinio di Giano, essere simbolico,bifronte,difurinelibichecome giàadditammoedaccompagnatoda prua di naviglio in-dicantelagià eseguitanavigazione.Ciòètanto veroche Saturnosottrattosi allearmidiGiove,riparavain Itali.»

presso Giano, slavasene per qualchetemponascosto epoi regnava conlui;ossiaassociavasiconGianoneltrarre davitaselvaggialeitalichepopolazioni sull’esempio de-gli

Ausami

,

A

ururici e deiSicanicon esso disbarcati;

l'uncmanusAusoniacetgcntcs venere Sicanae.

Sottoilvelameinsommadi simbolica poesia Virgilio ad-ditò benissimocomedalla vitapastoralegl’italiani primi-tivipassasseroallastanziataagricola,indiallosviluppo economico moralecpoliticodellavitasocialeconGiano, con Pico,con Saturno, e con Giove.Consultandointanto tulle le altretradizioni,non esclusa quella che quasiasuo malgradoriferìDionigid’Alicarnasso,sitrovanotutte uniformi nello assegnarelaprocedenzadeiprimi popoli

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Ia8

dellaPenisola dallapartedell’Affrica della Libia e dalla

Siria.Nelle dullissime dissertazionipubblicale dalcel.

Romaguosiinesamedell’opera delMicalìsitrovauna cospicuaserie diincontrastabilidocumenti comprovante l’origineSiro-Libicadell’ italicoincivilimento: per

con-clusione deimedesimiegliofferseunristrettocronologico delleepochepiùimportanti che qui riferiremo.

RisalendoaliS 5 ocircaavantil’Era volgareegli trova segnatada Dionigid’Alicarnassoeillustrata dal Freret l’epoca delleprimegentiapprodateall’ Italia,e disseminatesipoiinalcunecontradeconducendovita er-rantedipastoriedi cacciatori.Trascorrendoal14^4°i>*

siaduecento seltautatre unnidopolavenuta deiprimi stranieri,trova nel lo stessoDionigi segnata l’Era

«lell’appro-damentodegliEnolrii,iqualiincominciandoainsegnare l’agricolturainCampania,educaronoaltresìle popola-zioni all’artearchitettonicacol

nome

di

Umbri

o

Um-broni.

Ma

non tutteletribùpastoraliadottarvollero l’Enotrico incivilimento;quindi sanguinose guerre de-gl’itali inciviliticontroiSiculi,iMorgeliedaltremiuori

tribù,chedopotresecoli dilottarestaronoin parti-espulse edinparte cercarono ricovero pressoiLiguried

iSanniti.Frattantoduesecoliemezzo dopoildisbarco degli EnolriitrovasichegiiAdriani dallaSiriaedi

Feni-ciida CretacolnomediSulurniidiscenderemo sulle costo italiche,dandooperainseguitoessipurealpropagamento delviveresociale.Ciò accadevanel14Ò0 primadell’Era volgare:tre secolidopo,ossiaquattrocentoanniprima dell’Eradi

Roma,

iFeniciiresiprepotentifurono di-scacciatidagli Adriacie daiToschi o Tirreni,siccome venneregistratonegliAnnaliPontificaii Etruschi.Nei

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139 quattroacculisuccessivifinalmente campeggiaparallela la

storiaEtniscaequelladegliUmbri,orainguerratradi loro,orcollegatiper sottoporre tribùnomadi;allorché repentinamentedisceseroatormeiGalligiùdalle Al-piadinondare l’altaItalia;el'italicoincivilimento sarebbestatominacciato di estinzione,seifondatorie primiabitatori di

Roma

nonsifosseroaddestraliall’uso dell'armicontalvalore,da divenirepoiilpropugnacolo degliItaliani,indiiconquistatori delmondo.

§•2.

ROMANI E LORO DOMÌNIO.

Quando

sigettavanolefondamentadiRoma, domi-navanoattornoilterritoriodeisetteCollidiverse popola-zioniantichetra lequaliricorderemoicosì dettiPelasgi, gliOsci,adiTuschio Etiusciti.Nel

nome

assaigeuerico diPelasgi,perchè pretemlesichesignifichierrante, resta-rono compresigliEnolriideltiancheAusoniie gliUmbri.

Daquei vetustissimi occupatoridell’Italiaemanarono, se-condoilMichelet

,leduegrandiSocietàitalichedegli OsciedeiTusci;duliaprimadellequaliprovennero poiiLatini ediSabini.Ladiversità delle tribù diruzza osca elamobilitàdellaindoleimpediloro diformareuna estesasocietà;questainvecevenueacostituirsitragli Etruschimercèuna poderosa e durevole confederazione.

Essiperònonpotevanocompirel’opragrandiosa della riunioneditutta Italia, aciòopponeudesiIo spirilogeloso

dellaloro aristocraziasacerdotale

,edilricinto ciclopico delle lorocittàchecolleeuormisuemassericusava

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i3o

dirsiedoffrirdomicilioaoliiavessebramatodi trasfe-ritelo. Gli Osci poi,divisiinSabelli pastori errantied armati,ed inLatinitribù agricoleinadisseminatee non riunite, eranoanchepiùinsufficcnliadar vita al-l'italicanazionalità:quell’opra,eminentemente gran-diosa, erariserbata aiRomani.

(a)PrimordiidiRoma.

Importantissimoèl’argomento che ortoccheremo, inamolloarduo perla necessitàimpostaci dalla sana cri-ticadicombattereradicatierrori, dei quali vien tuttora barbaramente imbevutalagioventùinalcune Scuole.

La

vocedeldottissimoVicofondatore dellafilosofiadella Storia,echefecesentirsifinodal1720,nonfudai let-teratiitalianiascoltata:eranecessariochegli stranie-ri,facendole eco,riscuotesseroiconnazionalideldotto Napolitano dai loro letargo, perfareaprir gliocchialla luce dellaverità.

Perconvincersidell’incertezzastoricasopraiprimi secolidi

Roma

bastil’autenticità di classiciantichi auto-ri,senzaricorrereaipoteticiragionamenti.Numerosi sonoitestiafavore dellapresuntacertezzastorica,

ma

hannoildifettodiprovar troppo. Oraziovantò l'autenti-cità deilibripontificali;Cicerone magnificòil conte-nuto negliannali massimidall’originedi

Roma

fino aiGracchi;T.Livio parlòanchedi certilibridei

ma-gistratiedi libri lintei

;

Dionigid’Alicarnasso citò

al-cuni papiri,che furono restauratiquandoerano permetà distrutti

; Pliniofecemenzionedimemoriecontenute nellatabule censorie:alchesiaggiunga cheleprime

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13

1

magistrature di

Roma

,ilConsole oilDittatore,aveano

l’usodiconficcareunchiodoinuntempio, permarcare leepoche.

Ma

seperconservarelamemoriadiunperiodo te-nevasilarozzacostumanzadel chiodo, convien direche fossebenpoco praticatalascrittura. InfattiTitoLivioci avvertechenelIVsecolodi

Roma

essanoneraancora usata;aggiungeTulliochenelleantiche statuenonsi trovavaverunaiscrizione,ed è certochesulleantiche monete

Romane

mancava qualunquelettera.

A

ciòsi opporràforseilfattocuriosocitatoda T.Liviodeilibri trovatinel presunto sepolcrodi

Numa

dissotterratoalle faldedelGiannicolo;

ma

saràfacileil.convincersichefu quellountrovato tradizionaleenon

un

avvenimento, poichénonpotrebbesi spiegarecomeinquellatombasi fosserinvenutoilcorpodi

Numa

altuttoconsunto, men-treresistevanoalleingiurie deltempo ancheleossa an-tidiluviane!

Certo è intanto cheT.Livio,comepurePolibio l'amico degliScipionichesilungotempovisse in

Roma

,si tro-varononelloscrivernelastoriadelcontinuo imbarazzati;

e ciònonavrebbedovutoaccadere,sesi fosseropotuti serviredei materialichedisoprarammentammo. Da unaseriedidocumenticontenentilastoria di sette secoli nonpotevano uscirfuori le storieconfusediDionigi e di Livio.Quest’ultimoinvececiavverte,chenellagran ve-tostadeitempi incorseroimmensierrori;cheipubblici monumenti non somministravanosenonconfusenotizie;

che perfinoerasiperdutoilricordodichifuilprimo dit-tatore; e finalmente conclude chelastoriaromana pri-mitivafututtaalteralaper distruzionedimonumenti.

i3a

Ciceronepoisuomalgradoridesiindiversi scrinidella credulitàdeiRomanisuiprimordii dellaloro storia,eda ciòchescrisseroanrhcPlinio,PolibioeSvetonio deducesi chegliannalideiponteficieranorimastipreda delle fiammeinun antico incendio, e cheilregistrodegliatti senatorialinonincominciòcheaitempidiCesare.

Continuandoavalerci dellasolenne autorità di Ci-cerone edei precitati autorilaliniaggiungeremo,che

Roma

nonebbe verunostoricoanteriormenteaCatone;che FabioPittoreeCassiofuronoipiù antichicronisti;che leprimeromanestorievenneroscrittenondaiRomani

ma

daiGreci;cheDionigid’AlicarnassoePolibionon polendofarcasoalcunodichigliavea preceduti, abbel-lironopoeticamentelememorieanticheconvaglietradì zioni,abusandodellaincertezzaadessi favorevoleper dar vantoailorogrecidipresunta influenzaesercitatasulla romanaciviltà;che finalmente nelregistrostoricodei primi annidi

Roma

Liviocl’Alicarnasseonon sonomai d’accordofino a Porselina,esitrovanoinvece frequen-tementeincontradizionein un’infinitàdifallicontutti glialtricronisti.

(b)RepubblicaRomana.

Non

apriremoalcertoilRollili

,perfareuna trascri-zioneinbuona fededellapresuntaseriedeiRedi

Roma,

Romolo,

Numa

,Tulio Ostilio,AncoMarzio,Tarquinio Prisco,ServioeTarquinioilsuperbo.

E

quellaper noi un'epocamitica.L’eroeromanofondatoredellacittà es-serdoveva unuomosenzapatria esenzaleggi

,un bandito

si

ma

dioriginedivina,eaverdovevaunfratello a

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133 pulitole.Tuliociòtrovasiripetuto aurlienella storiadei

vetusti popoliasialici.Imperlanteè lostabilimento della dualitàsociale inplebei e palrizj;importantealtresìlo svolgersitrairomanidiqueigermidivalorechedoveva poirendergliconquistatoridelmondo. La pugnadegli Orazii,chetrovasisostenutatravariealtrepopolazioni, ottennea

Roma

ilcomandodellaconfederazionelatina,e incominciòadivenirlacapitalediunpopolonumeroso eassaiprode.

Un

prepotentetiranno,TarquinroilSuperilo, avea compromessalaglorianascentediRoma:sifeceargine allesue violenzecoldannarloalbando,esialfolòil

ti-mone

dellostatoadannui Consoli.Lesuccessivecontinue lotte coiSabini,iLatini,gliEtnici,iVolsci egliEqui contribuironoainvigoriresempredipiùl’indole guer-rieradel popolodi

Roma

aldi fuori,

ma

legare gelose traipatrizieiplebeifomentatealdidentro, minac-ciavano iutanto la caduta della costituzione Repub-blicana.

Si ricorse alTribunato(a65diR.) che produsseil doppiofrutto diopporreunargineallaaristocrazia, e di renderenonviolenti

ma

normali elegalileopposizioni del popolo: mercèquelsaggio provvedimento

Roma

andò esente per quattrosecolidasanguinarie rivolu-zioni.

(c)Guerrecontroiconnazionali,indicontro Pirro.

Leguerre controilimitrofiEtruschi esposeroiRomani aterribiliavvenimenti.IGallicisalpinidell’altaItalia, imprudentementeprovocali, entravano inRuma,ladavano

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G

oogle

134

allefiamme (3G4diR.);efu tale lospavento di quello infortunio che,aldire diPolibio, peruniutierosecolosi astennero dalfarguerra.CiòfececambiareiLatinidi confederatiinnemici;inaDecio

,poiPapirioCursore, indiFabio, dispersero quelle ordeostiliereseroassai temutoil

nome

di

Roma

nell’intierapenisola.

TuttaI’Etruria,molliappenuinigeui,ilLazio,la Campania,iSannitieranoormai sottoilgiogodi

Roma

,

quandoperlaprimavoltaessafuinvitataamisurarela propriaforzacon quelladeiGreci.1Tarantininon con-tenti diavere oltraggiatocon ingiurie alcuniRomani, ri-corseroaPirroRediEpiroper sostenereunaguerra,e quelprincipe straniero, quanto prode altrettanto ambi-zioso,credèfacilconquista

Roma

e l’Italia,

ma

dopo una primavittoriadovetornare scornato nelPeloponneso, ediRomaniinvece addivennero padrouidellaPenisola dalle frontiere dellaGallia cispadanafino allo strettodi

Messina.

(d)Guerre Puniche.

LapotentissimaaffriennarepubblicadiCartagine minacciava-diassoggettarsi tuttaSicilia;

Roma

invitata alledifese colsevolentieriildestrodimuoverleguerra.

NellepiimepugnedispiegaronoiRomanipiùcoraggio ebe scienza militare:purnondimenoottennerola conclu-sionediuna vantaggiosa pace, ed intanto cadderoinlor poterelecostedellaLiburniaedellaDalmazia,dalle Alpi Giuliefinoall'Epiro:isolimontanarisi manten-neroliberi.

Annibale,nelfiore disuagiovinezza presenta vasi

*35 alloraper contrastareaiRomaniilfruttodi cinquesecoli di trionfi.Preceduto dallavittoria finoaCanne,restava poiespostoaperditeconsiderevoli,rimanendoquasi inutilmente sul suoloitalianopertredicianni. Glisisu*

scitavaintantounfatainemiconel prode Scipione,che portandogliaccampamentisotto le

mura

diCartagine, lacostringevaadimplorarelapace. Allorasìchele Ro-maneLegioni trionfavano gloriosenellaMacedoniae nella Siria,econtente della vittoriaincominciavanoa di-sporredeiregnidonandogran parte dell’Asiaminoreal RediPergamoloro amico.FrattantoAnnibaie uccidevasi colveleno,persottrarsiall’ignominia diunaschiavitù resainaltro

modo

inevitabile.

MentreP.Emiliotrascinavaavvinto in catene perle vie di

Roma

dietroilsuo carrotrionfalel’ultimoRedella MacedoniaPerseo

,osavanoicartaginesicimentarlasorte inunaterza guerra:dopotreanni dilottacompicvasila fatalitàdel lorodestinoconunatotaledistruzione: di-ciassettegiornidivivefiamme consumaronoilgrandioso soggiornodi700milaabitanti.

Non

abbastanzaistruita da quell’esempio tentòlaLegaAcheanegarlaconsegna delledomandatefortificazioni,

ma

quella resistenza pro-dusseiltristofruttodelladistruzione della Grecia,mai piùrisortadallo squallore in cui cadde.Lecittàdella Spagnaavrebbero voluto continuarenelladifesa della pro-priaindipendenza,

ma

nonsapendosi tenere confederate, cadderouna dopol’altrasottoilgiogo diRoma.

Jntrodutiont !•

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13G

(e)Gracchi;Guerred'Italia e successive

fazioni-MentreiRomani sempre accompagnatidalla vitto-riainvadevano,vincevano e soggiogavanoinAsia, in Af-ricaenelleSpagne,ilTribunoTiljerioGraccoardiva tute-larecon pubblica violenzagliinteressidel popolo e cadeva vittimadel suo zelo:dieciannidopoilfratelloCajo at-tentavasiarinnuovare quei generosisforzieperdeva anch’essolavita.

Roma

mostratasilinoalloraebra del sangue di nazioni straniere,incominciò a divenir sitibon-da anchedi quello deifiglisuoi.

l’ertenersemprepiù esercitateleinvincibili Legioni, poseroilpiede sopraunsuolodiromanaconquistagli indomitiCimbri;lamossaostilecostò aquei barbariuna sanguinosasconfittaelasuccessiva dispersionenelle valliAlpine.Ciònondimenoilvaloroso Mitridate conce-piva l’arditodivisamento dipiombarsull’Italia; lalotta incominciatanell'AsiaMiuore duròventicinqueanni,

ma

nonprodussealtrofruttosenonquellodiaprirla viaaiRomanidiconquistar tuttoilmondo.

A

trattenere quella definitivaimpresa insorgevanole guerre d'Italia

,per ottenerela romanacittadinanzaa molti popoli negata. In quelle guerre fraterne eranodigià periti3oomila uomini, quandogiungevaalSenato

l’infaustoavviso della insurrezione delRedelPonto dopo unorribile coruificina disoldatiromani. Mario eSiila ri-vendicaronolagloriadellearmiitaliane,

ma

fattisipoi capi difaziosisacrificaronoalloro furoretrentatrè Con-soli

,settePretori,sessantaEdili,dugento Senatorie centocinquantamilacittadini:doposìorrendestragiil predominanteSiilaebbeperfinoladittaturacheda

cen-DigilizedbyGoogle

j37 tovent’anni nessunoavevapiù esercitata;indinuove proscrizioni, eruberie senzafine.

(f)Triumvirati.

TriumviratoeTriumvirinella storia

Romana

sono bruttinomiedinefanda celebrità,perchèservirono di preludioallatirannide universale.Dimezzoalleatrocità Sillaneemerseilgenio militare diPompeo,ladicui rapi-dafortuna destava l’universale maraviglia;mentre appun-toilgiovine Cesare facevaiprimisforziper sospingersi in altoeCatonenoneraancor conosciutocheperla con-genitasuaavversionealdespolismo.

Pompeo

rapivaa Luculloilprezzo dellavittoriacoartandoMitridateal

TriumviratoeTriumvirinella storia

Romana

sono bruttinomiedinefanda celebrità,perchèservirono di preludioallatirannide universale.Dimezzoalleatrocità Sillaneemerseilgenio militare diPompeo,ladicui rapi-dafortuna destava l’universale maraviglia;mentre appun-toilgiovine Cesare facevaiprimisforziper sospingersi in altoeCatonenoneraancor conosciutocheperla con-genitasuaavversionealdespolismo.

Pompeo

rapivaa Luculloilprezzo dellavittoriacoartandoMitridateal

Nel documento Le tavole si trovano. 4-3-y (pagine 132-166)