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, e per verità può concorrere a produrre le differenze di vegetazione che

Nel documento Le tavole si trovano. 4-3-y (pagine 108-121)

99 ghe pendici

si

vedono con grata sorpresa ammantate di rododendri e rose alpine che ne cuoprono immensi tratti

,

ma solamente fino ai 2400 metri di elevazione

:

vedesi allora

il

salice erbaceo, che accompagnato dalle sassifra-ghe e dalle genziane propagasi anche per 20 metri più in alto fin presso

i

bordi delle nevi eterne e delle ghiac-ciaje

;

ivi sparisce al tutto ogni traccia di vegetazione, tranne quella di qualche musco e lichene. Come la tempe-ratura influisce sulle piante arboree, così esercita poten-tissima azione sull’ erbacee, ma in un modo però molto meno apparente. La regione media di quelle pendici montuose è la più ricca di specie, e può dirsi vera sede della flora alpina: le numerose specie di pedicolari

,

di genziane

,

di sassifraghe

,

di eufrasie e di tanti altri generi frammisti a non pochi

altri

che

si

trovano anche nella pianura

,

rallegrano ivi la vista colla loro fioritura a variati colori

;

se nonché quelle piante ancora intristi-scono in proporzione che

si

avvicinano alle nevi ed ai ghiacci

,

e spariscono poi totalmente per dar luogo a po-che criptogame

.

Avvertimmo già che la temperatura atmosferica in-fluisce notabilmente sulle indicate differenze di vegeta-zione

;

ciò deve accadere necessariamente tostochè alle falde del Monte Bianco la temperatura media dell’ anno è circa io di R., mentre all’altezza di 2040 metri è già depressa fino al gelo; conseguentemente le piante restar debbono affette dalla mancanza di calorico, e in special

modo la vite,

il

castagno ed altri alberi a larga foglia e delicati. Ma da alcuni

fisicisi

addusse per causa prin-cipale la diminuita pressione dell* aria

,

e per verità può concorrere a produrre le differenze di vegetazione che

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lOO

Aitammo,oaumentandol’evaporazioneinconseguenza diunaerepiùrarefatto,diminuendol’alimento dell’ossi-geno;nonsaprebbesi però ravvisarein talfecondazione naturalelapresunta principalità delle cause cheandiamo investigando.Forse èlaluceunagente valutabile cui è dovutalanatura speciale della vegetazione alpina; stan-techòlepiantesialimentano,comeè noto, sotto l'azione dellalucedecomponendoilloroacido carbonico,ela quantità dell’alimento che possono assorbireslàin

ra-gione dell'intensità della luce cuisitrovanoesposte.

Ma

lepiantealpestrivannoperiodicamente soggetteaduna co-stante oscurità,rimanendosepolte sottolaneveper tutto l’inverno; or siccomelaluce è1’azionevitaledellapiù poderosa vegetazione, esercitando questalasua influenza

per intervalli,dopochelenevi cioèsisonoliquefatte ed allorabenespessoinun

modo

troppo intenso e repen-tino,ne conseguono eccitazioniprematureintessutiresi debolida oscurità soverchiamente prolungata,edinforza di quelledannosealternativelepianteinfermano, imba-stardisconoeperdonofinalmentel’attitudine ariprodursi.

A

tuttociòvuoisi aggiungerel’umidità del suolo, mode-rataenonistagnante

ma

continua, perchè prodotta dalle nevi e dal lentoliquefarsidiesse:è questauna circo-stanzacheinfluisce alcertosull’aspetto particolare della floraalpina,che nelle pendici ove prosperanon può an-dar soggettaasiccità,quindi è intensoilcoloredelle foglie, vivissimiicolori della fioritura.In riepilogodellequali

osservazioninondispiaccia l’aggiuntadiunprospettoche potèdedursi dairipetutistudj didotti naturalisti:vero èche Ebel,WahlenbergeKasthofer,chea taliricerche più particolarmentesidedicarono,diederorisultati

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ioi

quantodiversi,

ma

traendodaessiunterminemedio, possono ottenersiidatiseguenti:.

L’Arancio,YOlivo,ilFicoprosperanoacielo apertofinoall’altezzasopra illivello

ma-rittimo di tesea5 o

IlCastagnoedilNocefinoa « 4^0

IlCiliegio « 48o

IlNocciuoloediCerealifinoa « 55o

La Quercefinoa . « Coo

L’Olmo

eilFrassinofinoa « 65 o

\j’

O

ntanoedilTassolibo a « 700

IlPinodi Scoziafinoa « 800

L’Acerofino a « 85o

LaBetolla biancaa « 880

IlPino comuneedilLaricea « 900

L’Abetea « g 5 o

IlPinooCedrodiSiberiaa « 1000

A

rezia Elvetica,Geo Montano, Sassifraga

Bri-sida a «1800

LaFlora degliAppenninisomiglianotabilmente quella delle Alpi; prova nesiaciòchescrivemmosulla vegetazione nei terreni pertinentiaiSicilianiDominjdi quadal Faro.Ivi

notammo

come ancheinquellaparte dell’ ItaliaMeridionalesitrovinotreregionibotaniche differentissime,lasettentrionale cioè,lamediae la me-ridionale;comenellaprimasitrovino piantecomunia tuttiipiùaltiAppenninieperfinoalleAlpi

;Comein

Calabriasene incontrinoaltreprosperanti nellaGrecia,

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102

nellaSiriaenelleCoste Affricane.Conseguentemente sarebbe cosa superfluailripeter qui ciòchegiàfu detto.

§•io.

ZOOGNOSU.

Ne

occorse di ripetutamente avvertire,chese la no-tabilissima diversità dellatemperatura atmosferica èla cagione principale della differenzaspecificadeiprodotti

vegetabili,influiscenonpocoanchesullasceltadelle localitàcheglianimali viventi inistatolibero

amano

di preferire,per cercarviilnutrimentoepropagarvila spe-cie.Senzadunquericadere inozioseripetizioni ricorde-remo; chesulleAlpiamanotraiquadrupedidi propa-garsil’Orsoneroeilbianco,laLinceoLupocerviero ,

laCamozza,loStambecco

,

laMarmotta,loScojattolo nero elaLeprebianca; e sugliAppenninienelleloro vallatequalcheOrso, ilCamoscio,ilCinghiale,il Cervo,ilDaino,ilLupo,laVolpe,laFaina

,

la

Mar-tora,ilGattosalvatico,l'Istrice, loScojattolo,il

Porcospino,laLepre,la Talpa,eiSorci eMioxidi piùspecie.

Additammo

comeluogo prediletto delGriffone e

<le\YAvvolto] obarbutoipiù elevati dirupi delle Alpi.

Su

quellependici,come puresullealtredegliAppennini incontrammo AquileeFalchidi più specie;Bozzaghi

,

Sparvieri,Ghebbi ePojane

,

e neimontiesposti almare

ilNibbionero,ilFalcogrillajoilcapponeeilpescatore, l’Astore o Sparviero terzolo e specie consimili:trale strigi

notammo

laCivetta a capo grossooriginariadi

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io3 eiachesuoi passare alcuni mesi in qualche partedell’alta Italia;siccome pureadditammoilgrand-ugo,ilgufo, Vallocco elecivette di piùspecie.Numerosissimesono lespecieelevarietàdeisilvani errantiperl’Italiao comeindigenio per passaggio periodico;puòricercarsene l'indicazione nellaCorografia FisicadalRegnoSardo, e di diversialtri Stati:altrettantodicasidelle specie com-prese negli ordini dei gallinacei

,

deitrampolieri e dei palmipedi.

Sebbenel’italianeProvinceabbianomoltelocalità diclimaassaicaldo,purnondimenosonoben pochele specie deirettiliche inessesipropagano:lavipera

co-mune,

collesuetrevarietàè frequenteinqualchesito,

ma

inmoltissimi paesimancatotalmente: nella famiglia deitacertinisononumerosissimelelucertole delle

mu-raglie,

ma

ilramarro nonincontrasiche raramente:le raneeirospisitrovanoovunque,inquantitàperò nontantostraordinaria:comuneèaltresiilcolubro nuo-tatore,ilgecco delle muraglie eiltubercolato,la

sala-mandra:

letartarughefinalmente,cosìdi terracome dimare,certamentenonsonorare.

Inbreviparoleripeteremoanche un cennosull’ ita-liana Ittiologia. Nei laghi e nelleacquefreschedeifiumi edegliAppenninisitrovano delicatissime trote,ghiozzi ed anguille;neilaghidelterritoriosubalpino e sub-appcnuiuo,tinche,regine, lucci,anguille:neifiumi barbielasche, avvertendo che inquelliiquali

imboc-cano direttamenteinmarecon grossa corrente, risalgono controdiessain certostagioni cheppie,muggini, sto-rioniedaltrespeciemarittime:traqueste ultime soprah-boudanulespecieperlineuùallefamiglie deglispari

,

Jni rotiazione

io/, dei labroidi

,

deihreumiedellerazze:esiavverta nuovamentecheimoltigolfie lebaje eisenimarittimi delle coste italiche, offrendoainatantilanecessaria

op-portunitàper propagarsi,neconseguechemolle specie oceanicheintroducendusi nelmediterraneosulcadere dcU’inverno, facilmentevisifermanotinoall'autunno inoltrato,insingoiar

modo

poiiselacini,glispadini

,

itonni,lealelonghe, e varie altre spècie di scombroidi.

L’indicazione degli invertebrali che offrirebbe materia,

nonadunasola

ma

apiùopere evoluminose, nonpuò averluogo nèricercarsi inunprospettofisico compen-diosissimo.

§•»>•

CLIMA.

Daiprodotti della vegetazione,ossia dalla Flora Italica,puòdedursifacilmenteladiversitàdeiclimi nellevariecontrade dellaItaliaedellesueIsole.Trai

gradi36e 3gdilatitudine è cosararissimarlieil ter-mometrodiscendaaldisottodi7.ero;trail3gedil44

siabbasseràalcunpocosottoilgelonellealture

mon-tuose,edattrite nellebasselocalità

ma

duranteil mag-giorfreddoinvernale

;dal44al47 e soprattutto nella partepiùsettentrionale alpinadiscendebendisovente anchepiù di diecigradisottoilgelo.In generaleperò puòasserirsifrancamentechegliabitantidell’Italia,ai qualinonpiaccia di recludersi negli Ospizjreligiosidegli altivarchi alpini,godonodiunclimacheè benigno e temperatoanchenellecontrade settentrionali; dolcissimo

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IOO e deliziosoneipaesi centrali;forse di trojjjioelevata tem-peraturanelle localitàmeridionali.Quasi dappertutto e altresìsaluberrimo l’aere chesi respira: malaugurata-mente formanoeccezioneiterreni palustrichesi incon-tranoindiverse parli,inparticolar

modo

poipressole focidell’Adige e delPò,e nelle

maremme

toscana e pon-tificia;

ma

l’umanaindustria,energicamentesostenuta, puògiungerebenissimo all’intentoimmensamente bene-ficodi estinguereancheinquellesventuratelocalitàil

germedeimiasmi.

Sulle tante alluremontuoseche in ogni senso inter-secanol’Italia,talunesemprefredde e spesso coperte dinevi,l’arianonpuò andarsoggettaa regolari dilata-zioni

come

infondoalle vallienellepianure; quindila frequenzadeiventieilcondensamentodinubi produ-centi piogge repentine e dirotte;quindiincertestagioni

il(bigello dellagrandinecondistruzione deliesperanze dell’agricoltore;quindiiuqualche paese,esegnatamente nelle stagioniequinozialiilsuscitarsirepentino di pro-cellosiuragani.

A

ciòsiaggiunga cheinquelle pruviiicie nelle qualiilterreno è diformazione vulcanica,èassai frequenteilcaso,specialmenteItaliapenisola meridio-nale,ditrovarsi espostiairovinosieffettidiorribili

ter-remoti.

Ad

onta delle precitate contrarietà meteorologiche niunopotrànegareall’Italiailprimatotraleregioni reputate inEuropalepiù deliziose;chesesigiudicasse esserquestounassertogratuitosuggerito dasoverchio amordipatria,sarebbe agevolcosailgiustificarlocon ciòchene scrissero e4<?1continuone vannoscrivendoi viaggiatoricheinfollasirecanoavisitareilbelpaese, eperlamassimapartecoliamiradirecuperarela

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ioG

dutaominacciatasalute.Nizza,Pisa,Napolioffrono soggiorno deliziosissimoneimesi invernali:nellepiù de-presse pendici alpinedell’altaItaliatrovasiilmezzodi evitareglieffettidiunsoverchio calore estivo insiti amenissimi; inmolle e molteparlidell’Italiacentrale puògodersiintutto l’annodiuntemperaloebenigno climacolsemplicemezzodìtraslocareildomicilioanon grandi distanze.EntroFirenzeinprimavera;neimonti pistojesio nel Casentinoin estate;suicollidelfiorentino suburbioinautunno;aPisadurante l'inverno,può

un

toscanodiagiataclasseevitaretutti gliinconvenienti

dellediverse stagioni: altrettantodicasidichiabita in qualunquealtroStatod’Italia.

§•*2.

CESSIFISICISULI.’lTALIA ANTICA.

Alla descrizione orografica e idrografica della Peni-sola italianacheabbiamogià data,crediamo opportuno aggiungerelanomenclaturaadottata dagli antichi scrit-tori, affinchèdal confronto diessaconla moderna emergaacolpo d’occhiolacorrispondenzadell'una cou l’altra.

(a)Monti.

t

i.Alpi

Alpesmaritimaechiamavansi pure in an-ticoquelleche abbiamodesignateconladenominazione diAlpimarittime, eleterminavail

Mons V

esulusdetto

danoiMonteViso

AlpesCottiaefuil

nome

della

ca-DigitizedbyGoogle

-m.

107 lena alpina conosciutaancheinoggisottoquello diAlpi Cozie, nelle qualisiè conservaloaltresì,menola infles-sionemoderna,l’anticosuo

nome

al

Mons

Cenisius.Non

si è mutatapernulla la denominazionedelleAlpcs Graiae;esoltantoilpiccoloS.Bernardoinesse com-preso fu dettoanticamenteCremonisJugurn.Le Alpcs Penninaesono da noi indicate nellastessamaniera;

ma

ilGran San Bernardoerapergliantichi

Mons

Jovis o

Summus

Penninus:e

Mons

Adula chiamavanoilS.

Gottardo.Del parilecosìdetteAlpcs Rhaeticaeo Tri-dentinae,Alpcs Noricae,Carnìcae,Juliae oVenetae altrimentiPannoniae non hannosubitanelloro

nome

italianizzaloaltramodiiicazionechelarichiestadalla modernaortografia;ilMonteVenaperòcompresonelle AlpiCarnicbedicevasi dagli antichi

Mons

Ocra.

2.MontagneMinori,intattiegualmente,fuorché nella terminazione della parolafattaitaliana,sitrovano

inomidel

Mons A

penninus,dell’Argentarius,del Massicus,delSacer

,

del Taburnus,delTifataedel

V

esuvius,sebbenequest’ultimoimodernidisseroanche Montedi

Somma

;

ma

lacomunementedetta montagna di Viterbo chiamavasi

Mons

Ciminus;Lucretilis o Lu-cretiusilmonteGennaronellaSabina,dettopureMonte Libretti;AlgidusappellavasiMontecavonellaComarcadi Roma. SonoleForcheoGole d’ArpaialenotissimeFurcae Caitdinac;ilmonte Barbaroerapressogli antichiil

Mons

Gaurus;eilMonte Santangelo chiamavano Gar-ganus

,

come Falcrnusilmonte DragoneiliTerra di Lavoro;questidueultimiperò soglionoanchechiamarsi coinomiantichiitalianizzalisoltantonella lorodesinenza.

Soracte erailnomedell’odiernoMonteS.Silvestro,detto

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io-S

altresìMonlesanlorestc. Almonte Liburnodie è unadelle*

venedelGargano,alMonteCarbonaro,alMunte Vulture ealMonte Aulone nonsièmutalaclic ladesinenzadel

nome,

giacchégli anlirliiindicavano quelle alture colle denominazionidi

Mons

Liburnus,

C

arboriarii/ s,

Vul

tureAulon.

Rammenteremo

per ultimoinomidei sette collidi

Roma

,cioèil

Mons A

ventinas,ilCaelius ed ancheQuerquetulanus,il Palatinus,1'Esquilinus,

ilCapitolinus,ilQuirinali s

eil /immolis corrispon-dentiagli attualidenominati AventinooS.Sabina,Celio odiS.GiovanniLaterano,Palatino,EsquilinoodiS.

MariaMaggiore,Campidoglio,Quirinale oMontecavallo eViminale.

A

questiaggiungonsiil

Mons

Janiculuseil

V

aticanus,ultimiad esserecompresinellacittà,clic corrispondonoalMontorioe alVaticano.

3.Prornontorii.

Uno

deipiùragguardevoli è l’odier-noMonteCircello indicato dagli antichicol

nome

di Pro-montorium Circneium; vengonopoiCaputAritii

,

lette-ralmente voltatoinCapod’Anzio:Bruttimipromontorio

m

ossiaCapodcll’Anni;Leucopetra,PuntadellaSaetta:

V

aticanum promontorio

m

,CapoValicano

;Patinimi

m

promontorium,italianamenteomonimo;Posidonium

,

PuntadiLicosa;Promontorium Mincrvaeo

Sfrena-rum

,PuntadellaCampanella;

Mi

seminiPromontorium, CapoMiseno; He.rculispromontorium,CapoSparliven lo;Zephirium

P

.,Capo Bruzzano; CocìnthurnP.,

Capo

iliStilo;

lapjgum

tria

P

.,CapoRizzuto;Crimisa

P

. ,

Puntadell’Alice;lapjrgiumoSalentinumP.

,

Capodi Leuca;

Gnrganum

P.,Capo Gargano

;Cumttrium P.,

Monte GuascoossiaMonted’Ancona.

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(I>)Acque.

°9

1. Muri

Davano gliaulicliialMediterraneo 10stesso

nome

latinizzalo,jnu lochiamavanoaltresì

Mure

internimi; e ritenendoidue marichebagnano

1ItaliacomeestensionidelMediterraneum,nominavano

Mare

superumoHadriaticurnquelloche bagnalacosta orientale della Penisola,e

Mare

infertiliioTjrrrhenum l’altroda cui è bagnalalacostaoccidentale.Questopoi secondolediverselocalitàdellespiaggedistinguevano conaltrinomi,chiamando

Mare

ligusticumlaparte che lambisce lespiaggedel Genovesalo;

Tyrrenum,

Tuscuine

Auscninm

ilMarediToscanache noipure diciamoTirreno;SiculumeJuniumquello chesiestende dalFarodiMessinaallaimboccaturadell'Adriatico, ed anchenoiloabbiamdettoIonio.

2.Golfi

Gol

nome

diSinusLigustìcus denomi-navasiilGolfodiGenova;l’altrodiPortus

Lunae

o Portus LunensisindicavailGolfo della Spezia;Sinus PhalesianusaccennavailGolfodiPiombino; Sinus

Cae

cubuso

Amyclae

quellodiTerracina;ilGolfodiGaeta dicevasiSinusFormianusoCaietanus;quellodiNapoli chiamavasiCrater ovvero Sinus Puteolanusedanche

Cumanus

;ilGolfo Salernitanoprendevail

nome

da Pe-stoe dicevasiSinusPaestanusoPosidoniates;l’altrodi PolicaslrochiamavasiSinusLausoEleates; traigobi diS.EufemiaediPolicaslroqualchescrittoreha notalo 11Sinus LamenticuseilSinus Terinaeus;Sinus Bru-tius erailGolfodiGioia;Locrcnsis1’altro diGerace;

JSeptinus oHipptmiutesoP'ibonensissinus appellavasi ilgolfodiS.Eufemia;f'elinus quellodiPaliuuro;

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IIO

ScjrllaciusqueldiSquillare;eSinus Urius denomina-vasiilGolfodiSiponlo odiManfredonia.Dislinguevansi linaimeulecoinomi diSinus intimus,Sinus Terge-stinus

,

eSinusFlanaticusoPolanusiGolfidi Aqui-leia,diTriesteeilQuaruero.

3.Fiumi

Illvedeifiumiitalianiconoscevasi an-ticamentesottoil

nome

diErulanuse

Padus

,

e lesue focisidenominavano septcm maria; frainumerosisuoi tributarlidaremoinomiantichideiprincipaliinsieme coulacorrispondenzaaimodernicomequi appresso.

Furia minar Dorariparia

DoriaMajor Dorabaltea

SessitesoSicia Sesia

Ticinus . Ticino

Additao

Abdua

Adda

influenti diquesto

Ubartus

Brembo

Ilumatius Serio

Utlius Oglio

Mincius Mincio

Gabellus.o

Seda

Secchia

Tanarus

...

Tanaro

Parma

oNieia Parma

Citiso Chisoiie

Stura Stura

Noveria Agogna

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11 1

DopoquestinomineremoI’Jthcsis

,

lo

Magra

,YIdex,

ilSillurus

,

ilSiintinus,ilSinnus,VAlterno

,

il Clu-sius

,

ilBodesis,ilRabico,cheriferisconsiall’Adige, allaMagra,all’Idicc,alSillaro,alSunterno,al Se-nio,alLuinone,alChiese,alBoesio,al Rubicone os-siaPisateilo;nèdimenticheremoilMedoacus major,

ilMedoacus minor,ilPlavis,ilMella,il Tilavem-ptus,ilSontius,corrispondentialBacchigliene,alla Brenta,allaPiave,alMella,alTagliamcnto,all’ Ison-zo; enoteraunosiancorail Timavus,ilPhormio,il

Quetus,YAnsia,Y

Umbro,

l'

A

rnus,ilClanis, con che uua volta intendevansiilTimaro,ilRezano,il Quie-to,l’Arsia, l’Oinbrone, l’Arno,laChiana.

debbono tacersiilMetaurus,ilClitumnus,1Aesis,il Truen-tus,ilbiondo Tiberis,colA'ar,YAnio,ilVelinus,e YAlila;coiqualinomisisegnalavanoilMetauro,il Cli-tunno,l’Esilio,ilTronto,ilTevere,laNera,ilTeverone o l’Aniene,ilVelino,ilCorrese.

E

sidevepur luogoal Liris,allAternus,alSagrus

,

alFranto,al Vultur-nns

,

ea\YAujidus

,

nomiche oggisidannoal Gorgo-gliano,all’Alerno,alSangro,alFortore, aH'Ofanto. Com-piranno per ultimo questobenlungo

ma

necessario cata-logoilLaus,lliydrum

,

1’Aciris,ilBradanus

,il Si-ris,ilCasuentus,ilSjbaris,ilCralhis,ilNaethus edilTargines, conchedenominavalisiintempi remoti ilLaino,l'Idro,l’Agri,ilBradano,ilSemno,il Va-sente,d Coscile,ilCrali,ilNelo elaTacina.

4-Laghi

Conoscevansibene dainostripadrii laghidellaPenisola,e a quelliaveano adattalinella lin-gua dellorotempoinomiche notiamo quisotto.

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11

2

Lacus V erbanus

.

Ceresius

.

Salapia Palus

. .

Lago Maggiore

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