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Le tavole si trovano. 4-3-y

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(1)
(2)

Le tavole si trovano

4 -3-y

Si

(3)
(4)

Digitized.by .*"

/fjTra

'•««.*

(5)

COROGRAFIA

FISICA

,

STORICA E STATISTICA

DELL’ ITALIA

E

DELLE SUE ISOLE

CORREDATA DI UN ATLANTE

DIMAPPEGEOGRAFICHE B TOPOGRAFICHE, EDIALTRETAVOLEILLUSTRATIVE

c ATTILIO ZLXCAGNI-OHLAND1NI

ESEGUITAACUBAE SPESE

f A » ,

DELLASOCIETÀEDITRICE EPROPRIETARIADELLOPERA / ^^DJRETTA DAL DOTT. TOMMASOBRANCHI.

'VA

''Vi

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**/*•'.* -,»./

VOLUME PRIMO

FIRENZE

' 1

PRESSO GLI EDITORI 184 fi

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(6)

ril'Oi.TiAMAECALCOORAtlA all’nocea

a

mclio

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(7)

COROGRAFIA

FISICA STORICA E STATISTICA

ELL’ITALIA

E

DELLE SUE ISOLE

CORREDATA DI UN ATLANTE

DI

MAPPE GEOGRAFICHE

E

TOPOGRAFICHE

EDI

ALTRE TAVOLE ILLUSTRATIVE

II

ATTILIO ZliCCAGNI-OItLANDINl

i

H W

—ii

INTRODUZIONE

osili

NOTIZIEGENERALIFISICHEESTORICHE

SULL' ITALIA

I.PIOIPETTITOPOCBAFICIDEIDIYEUI SUOI STATI

<<à

FIRENZE

PRESSO GLI EDITORI

18 45

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(8)

PROEMIO

ilei Programma

riiquest’opera, pubblicato sulcominciaredel

i835,

preludevasialnostrola- vorocollaseguente avvertenza.

Una

Introduzione contenenteilprospettogenerale dell Italia

ed un cenno

sullesue divisioniantichee

moderne

, precederà la descrizione parziale deidifferenti Statinei qualioraè divisa.

Ma

siccome

dovrà

esserquesto

un

Epilogo di notizie provenienti

da lunghe

,difficili econtinuateindagini

,converrà quindi necessariamente che la predetta

Introdu- zione

alloperasia l'ultima

a

pubblicarsi.

Ed

a questo terminedelnostro lavoro Corografico giun-

gemmo

pur finalmente,

ma

solcando

un

vastoo- ceanoin fragilissimabarca;eperciò conlenasem- preaffannata, etuttoratrepidando,ciaccostiamo allaripa.

Che

se nefossedatodiben conoscere tutti gliostacolidasuperarsi,ogni qualvoltasipren-

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(9)

VI

clono a trattareargomentiletterarjdi vasta

mole,

sottenderebbeallalusinga delle bellesperanze

un

provvido timore,e allasoverchiaalacrità lo sgo- mento.

Ma

la

mente

dichiglistudjstoricipassio- natamentecoltiva, restafacilmenteoffuscatadalla lucidezzadegliargomentich’ei sintesispintoatrat- tare; sìche

non

vede nèiperigli, nèleasprezze dell’erto

cammino

che

debbo

percorrere, intento allameta chesiè prefissa.Del qual prestigiovieti resaduplicelapotenza soprachinutresensi dia-

more

nazionale e

imprende

a scrivere dicose patrie.

Bene

èveroche quel nobilissimoaffettofupernoi diprincipalconfortoasostenerel’

enorme

pesoche ci

addossammo

:giovaorasperare,cheiconnazionali di

animo

corteseaiquali ècaralapatria,

non

vor- rannonegarci benignitàed indulgenza.

Frattantoavvertiremoche

come

nelle descri- zioni parziali dei diversistatiilcoordinamentodel- lemateriefutale,chelaparte fisicaprecedèsem- prelastorica,edaquestasifecesuccederelatopo- graficaindilastatistica,collo stesso

metodo

pre- senteremoilquadro generaledell’ Italia.

La

fìsicae lastoria,scienzesublimissimee inaccessibilialla violenza del più forte,cisomminisU’eranno incon- trastabilidirittidi trattare dell’Italia

come

diStalo indiviso: ricorderemo quindi,

comecché

fugace- mente,qualsial'ossaturadelle

due

catenedelle

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(10)

VII

Alpiedell’

Appennino

,cquali fiumidiscendano dalleloropendici;additeremoposcia a quali lami- glieappartenganolepianteindigenedellediverse zonenelle quali inrapportoalclima

può

dividersi la Penisola,delparichègli animalichein una qualcheparte di essapiuttostochèinun’altra

ama- no

propagarsi.

Con

egualesemplicità di

metodo

po- tràriepilogarsilastoriadei primitivi abitatori d’I- talia;poi deiprepotenti

Romani;

indidellepro- miscuate popolazionichesidiviseroquestasfortu- nata contrada nella tiraunica barbarie deibassi tempi:ripeteremoinfinei

nomi

piùcelebri dei pri- marjingegni,qualunquesiastata laterraitaliana chelorodiedelacuna.

Dalquadrodell’indivisaPenisola,passeremo all’altro dellasuarepartizione politica: econside- randolanellevarie regionichecostituiscono altret- tantistati,offriremotavolediconfrontodella re- spettivaloro estensione,popolazione, forza,gran- dezza,perapprezzaregiustamenteillorovalore

ma-

terialee politico, riuniti inuna potenzasola.

E

per l’ordinamentodi quest’ultime materieda riepilo- garsi

manterremo

l’adottatosistemadidiscendere dai territorj alpinidell’altaItaliasinoagliestremi dellabassao meridionale.

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(11)

INDICAZIONEBIBLIOCIUFICA

DELLE PRINCIPALI

E

MIGLIORI OPERE

CHE TRATTANO DEILA ITALIA

AlbertiF.Leandro

DcscriltionedituttaItalia.Bologna ISSO.

Muratori Ludnv. Anton.

AntiquilalesHalite Mcdii AeviVoi. 6.Mcdiola- ni17*2.

Thesaurus veterani inscriptionum.Voi.

.

Mediolani 1741.

Annali d’Italiadalprincipio dell'Eravolgarefinoal17*9. Milano 17*9. Voi.12.

RerumItalicaruroscriploresaban.Chr.500-1500 Voi. 25. Mediola- ni1751.

VghettiFerd.

ItaliaSacra, Venetiis1722Voi.10.

BurmannPetr.

Thesaurus anliquitalumetbistoriarumIlaliac

Ltig- dunìBatavorum Voi. 25. 1725.

Montfaueon Berard.

Diarium ltalicum.Parisiis1702.

Coppi Ab.

Annalidi Italiadal1750al1828.Roma1838. Voi.7.

BottiCav. Luigi

Istoria d’Italia antica emoderna. Voi. 19. Milano 1819.

TirabotchiGirai.

Storia dellaLetteraturaItalianaVoi.8.Milano 1829.

Lombardi Ant.

Storia dellaLetteraturaItaliana incontinuazionedel Ti- raboschiVoi.*.Modena1829.

ComianiGin. Bali.

Isecolidella letteratura Italiana.Voi.9.Brescia 1813.

Ugoni Cammillo

LetteraturaItaliana nellasecondametàdel secoloXVIII.

Voi.3.Brescia1821.

Carli Conte Gian Rinaldo

AntichitàItaliche.Voi.5.Milano 1795.

WinielmannGiov.

Storia delle ArtideldisegnopressogliantichiVoi.

3.Roma1783.

AgincourtGin.Bau.

Storia dell’artedimostralacon monumculi.Voi.6.

Prato 1828.

Cicognara ConteLeop.

Storia dellaSculturadalsuo risorgimentoin Ita- liasinoaCanova Voi.7.Prato 18**.

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(12)

X

TantiAb.luigi

Storia Pittoricaiteli’ItaliaVoi. 6.Bassann 1809.

BelliniFine.

De Moneti;Italiae meriti aevi.Fcrrariac1755 GalletioTonte Giorgio

PomonaItaliana.Pisa.

Bertoloni

Floraitaliana.

Bonaparte Principe di Canino

FaunaItalica.

/annettiGuid’ Antonio

Nuova Raccoltadellemonetee delleZecched’Ita- liaVoi.5.Bologna 1745.

lillà ContePompeo

Famigliecelebri Italiane.Milano1819(incoreo) ItinerarioItalianocon Carle Geografiche. Milano 1828.

fiouveau Guideda Voyagcur cnItalie.Milan 1829.

BibliotecaItaliana

Operaperiodica incorsochesipubblicainMilano.

Valcry

Voyagea enItalie.Tom.5.Paris1853.

MenginFondragon

Nouveau Voyage Topographique enItalie.Voi.5.

Paris1833.

MorganiMily

L' ItalieTom.4.Bruxelles1825.

louy

l.’llermiteenItalie.Tom.4.Bruxelles1824.

Dupaty

Lcliressurl'Italie.Tom.3.Géucs 1808.

Monte',nont M.Aberi.

Voyage aux AlpesetenItalie.Tom.3.Paris1827.

Gandini Frane.

Viaggiin ItaliaVoi.9.Cremona1833.

RampoldiGio. Bali.

Corografiadell’Italia.Voi.3.Milano 1832.

Valentin

Voyage enItalie.Paris 1826.

Audot

L'Italia tradotta in ItalianopercuradelPomha. Torino 1838.

Ilusching

Geografiadell’Italia tradotta iuIlalianoe dedicataalGrandu- cadiToscana PietroLei.|iolilo.N. 49-54. Firenze 1773.

GuicciardiniFrancoco

Storia d’ Italia.Voi.10 Pisa1820.

Botta Carlo

Storiad'ItaliaincontinuazionedelGuicciardinisinoal 1789. Voi.10.Lugano 1832.

Storia d’Italiadal1789al1814.Tom.9. Italia1824.

Denina Carlo

DelleRivoluzionid'ItaliaVoi.4.Venezia1817.

Simondi

StoriadelleRepubblicheItaliane.

Mirati

L’ItaliaarantiilDominiodeiRomani.

StoriadeiPopoliItaliani.

Canonici Fachini Ginevra

Prospetto BiograficodelleDonneitalianerino- maleinLetteratura,Venezia1824.

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(13)

INTRODUZIONE

ALLA

COROGRAFIA DELL’ITALIA

OSSIA

NOTIZIE GENERALI FISICHE E STORICHE

!

SULL’ITALIA

(14)

INTRODUZIONE

ALLA

COROGRAFIA DELL’ITALIA

I

GENERALINOTIZIE FISICHE

(Quando osammo

accingercialladescrizione coro- graficaditutlaItalia,vollesipremetterelaprotesta di rispettarelesue condizionifisicheneldeterminarnei

confini.

Da

quelprimordialeproponimentodichiararono diessersidipartitimoltissimialtriGeografi; anziilCon- siglierBalbi, deimoderniilpiù celebre, fu sollecito diricondurreillimite occidentale dellaPenisolaalle rive delVaroda quelle della Rojaovealcunioltramon- taniloavevanoarbitrariamentetraslocato.Sesieccettui quellasoladiscordanza,tuttiiGeografisitrovano una- niminelriguardarecomepertinenzafisicadellaFran- cia l’alpestreDucatodella Savoja,ponendoentroiconfini italiani tutteintiereleVallidelTicino,dell'Adda, dell’Adige edanchedell'Isonzo, delpancheleisoledi

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(15)

4

CorsicacdiMaliacolileluinericirconvicine,perchè costituentiinsiemecolilaPenisola unasola Regione etnografica.

C

diciònolipotràcertamente adontarsila vigilante e severapoliticadellostraniero, tostochè nelle

descrizionitopografichesièconvenutodidareinomidi ItaliaSvizzera,ItaliaAustriaca,ItaliaFrancese,Ita- liaIngleseaquellefrazioniterritoriali,checollaforza dellearmi vennerodaessasmembrale.

Quest’ avvertenza potràgiustificarepiùagevolmente lanonlievediversità,che nel determinarelaposizione dell’Italiavienead incontrarsitra lenostreindicazioni c quelle deglialtriGeografi.

E

nondebbesioccultareil molestoimbarazzoincuinepose iltrovarcidiscordi con autoridiclassicacelebrila;

ma

l’amor del verone obbligòanondipartircidalletraccenellenostreCarle segnate, tanto piùcheci saremmotrovatiincontradi- zionecon noistessi,sedopoaverlefattedelinearecolla massimapossibileaccuratezza

,non avessimopotuto poi farne uso.

Eratroppo naturale,clicprimadideterminarela posizioneastronomicadell’Italianella nostra

Gran

Carta in

XV

fogli,ponessimoaconfrontolemisure adottate dai piùmoderniGeografi nazionalie stranieri,

ma

con no- strasorpresaletrovammoquasi tuttedissimili:ne faccia fedeilseguenteprospetto.

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(16)

5 LONGITUDINE liA TITUDl> E Malte-

H

.I dalal17’ •lai37* al46’

(Edil. Sei1827)

Guthrie „ i° |7« 36° ..47°

(Edii.d«l1819)

Jìyriès 4°, *2X1f»°,-22' 36°.54'..47°.

(Enciclop. di Courtin)

Napoleone 4° „16° 36° 46°

(Memorie)

Vis.Gengraf.deiFrane. S<\ 17’„ 16°.#' „37°.54' 46°.40' (Edìi. del 1829)

llnxiiSior. d'Italia.... 38° 46°

(Edii. del4819) **

Balbi 4°,23’ 16°.22' 360.34’..47"

(Edi». d<l1819) Balbi

.. „16° 37° 47°

(Edi>.N.polii.d«l 1842)

Per moltiplicititolie ragioni

avremmo

bramatodi adottarelecifredelcelebreBalbi, tantopiùcli’eidi-

chiaròdiaver seguitalalineaindicatadalladivisione delleacque:lasoladiversitànellaLatitudinesarebbe stalaquelladiestenderlaalGruppodi Malta daesso escluso, e perlaLongitudinecisaremmodipartilidal- l'IsoladelFerro,nonpiacendocidirestareinciòligii aiFrancesi.

Ma

quel

sommo

Geografosiservi,per a*veti-' tura diMappedalle nostrealquantodissimili:orsiccome avevamo tenutoanormalepiùesattetralemoder- namentepubblicatein Italiadopolemisurazionitrigo- nometrichedialcuni suoiStati ,citrovammoperciò ne- cessitati apreferirelaseguentePosizioneAstronomica:

longitudine latitudine

dal *4°,r5’al36', i5' dal 35^

26

al4 7

%

8’

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(17)

6

NellostabilireigradidellaLongitudinesidovèprotrarla diquindici miglianel latoorientale, poichédiversamente restavanofuoriinapoletanidistretti diGallipolie diLecce nellaPuglia; e peruntrattoquasiconsimile

fummo

ne- cessitati a ritrarlanel latoopposti)d’occidente;pernon includerenell’Italiai paesi savoiardiefrancesiaggia-

ccili) alMonte Tabor:(laichene consegue,chelaminore differenzatra lemisureda noi adottate equelle deglialtri Geografisi trova nelCompendiodel Balbidel1819, del parichè nell’articolo dell’Eyriès, inseritonellaEnciclo-

pedia del Courtin.

Non

meno

necessariesireserole Variazionidella Latitudine;stantechèse in essadebbesicomprendere, ancheper ragionefisica,l’Isoladella Sicilia,nonviè motivodiescluderelecomponentiilgruppodiMalta, anzil’altrapurediLampedusadeliaqualeilRedelle dueSiciliegodeildominio.Fu forzaquindiaumentare laLatitudineamezzogiornoquasididue gradi

,poiché fissandolaal3^',restavafuorid’Italiaperfinounagfutt parte dellasicilianaVallediNolo;eogni qualvoltanoli si.fosseportatol’estremo confine settentrionale ottomi- glia aldilàdel >lesorgentidell’Ovcrachegiùdi- scende dal Picodei treSignori per confluire Coll’Adige, avrebberofattamostruosacomparsa mdluValledell’Ilio!

Sembravapei»vero direchequestaavvertenzanondo- vesse esseresfuggita aNapoleone,che nel terzo

Volume

dellesueMemorierestrinselaLatitudinedell’Italiatra il3 G’ eil ;vero è bensì diementremolliopinano diavere quel

sommo

capitanoben conosciutal’Italia, tuttociòeli’eifeceprovaall’oppostoquantofuronoer- roneele<liluiopinioni sullecondizionifisico-polilidie

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(18)

7 di quella classica Contrada, che ad onta de' suoi eterni nemici priraeggerà sempre, sotto certi rapporti almeno,

tra tutte le altre d'Europa.

§.

2.

MISURA DELLA SUPERFICIE DELL' ITALIA E SUOI CONFINI.

V

Le modificazioni adottate per ottenere un dato della massima possibile esattezza nel determinare la posizione geografica deli' Italia

,

ne condusse ad altra indagine non meno importante ma più difficoltosa, quella cioè della sua superficie. I geografi stranieri

si

attennero tutti a indicazioni approssimative

:

Napoleone calcò le loro or-

me; gli scrittori modernissimi

si

fecero un pregio di imitarlo; ne faccia fede

il

Prospetto seguente:

i

Guthrie compilato da una

Societàdi

Geografi

Francesi,tra- dotto in

Roma

nel

1804-,

assegnaall’Italia

comprese

le

isole

Miglia

geogr.

quadr. 82,944

Guthrie

compilato dalLanglois

nel

1819 con

modificazioni e cor-

rezioni, portaquella

misura

a . . .

„ 83,174

Malte-Bruti

rettificato

ed ampliato

dal Falconetti nel

1827 .com- prendendo

tutte leIsole

assegna

all’Italia lasuperficie di.

„ 86,496 Egries

nell’Enciclopedia

moderna

di

M.

Courtin, pubblicata nel

1828,

porta lasuperficie

come

sopraa

86,400 Nel

Dizionario Geografico Universale di

Francia,

pubblicato nel

1829,

si

assegnano 13,000

leghe

quadr.

alla Penisolae

2435

alleIsole,ossianeltotale

88,906

Napoleone

nel

IH Voi.

dellesue

Memorie assegna

all’AltaItalia

una

superficie di leghe

quad. 5000

;alla Penisola propria-

mente

detta1.q.

6000;

alleIsolel.q.

4000:

ossia neltotale

1.

15,000,

equivalenti a

86,400

Vosgien, Dizionario Geografico rifuso dal Parisot nel

1830:

ivi

si

all’Italia coll’Isole lasuperficie di

58,292

Introduzione

a

(19)

8

Potevasi supporre cheledifferenze notate neiGeo- grafieScrittoristranieri sparissero negliAutoriItaliani;

ma

giànelFalconettieneiromanitraduttoridelGu- tliriescorgonsinotabilidiscordanze.Prendendooraad esaminare alcunideinostripiù celebri Geografi, trove- remoin essi lemisureseguenti:

Galanti, Geografia pubblicatanel1819;superficie totaled'Ita-

lia Miglia geogr. quadr.88.800

llalbi.CompendiodiGeografiapubblicatanel1819 . . . „ 96,500 Jialbi;Geografiadell’ultima edizione napolitanaincorso,inco-

minciatanel1842 95,000

llampoldi; Corografiadell'Italiapubblicata nel1833 90,000

Continuandountalriscontro nei Geograficosi stra- nieri

come

nazionali,nonsifarebbecheaumentareil

numerodellelorodiscordanze! Eccitatidaquesto con- vincimento^trovandoci nellanecessitàdimisurarela superficie totaledell’Italiacollesueisolenel

modo

il

meno

inesattopossibile,eperciò coll'autoritàdiaccu- rateeregolarioperazioni eseguite neidifferentiStali

,

siscelseilseguentepartito.Attenendocialmetodogià adottato perlanostra Italiana Corografia,incominciammo dall’esaminareirisultamenti ottenutiinTorinodopo

1’ultimo Censimentodalla SuperioreCommissionedi Statistica,esitrovòchelasuperficieterritorialediquei HR.Stati diTerrafermaerasigiudicatadichilometri quadrati5i,4oa.85: dalla qualcifradetraendo quella della Provincia di Savojacomepertinente fisicamente allaFrancia especificalainchil.u,o54- 03>restarono allaparte italianachil. q.4°, 348.83ossiamiglia geo-

graf

quad. ii,qG5.Della Sardegnapoicdellealtre

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(20)

9 minoriisolecisolutiichelacircondanononsifeceche trascriverelamisurazione esattissima designata dalcel.

Colonnello DellaMarmorainni.q.(1,970;conseguente- mente

potemmo

in talguisaassegnare a tuttoilRegno Sardo,trannelaSavoja,unasuperficieterritorialedi

mi

gl.geogr.quadr.18,740.Perquellocheriguardava ilPrincipatodi

Monaco

inquestoRegnoinchiodalo, ripeteremo ciòchesiscrissenellasuaCorograGa,nel darglilasuperGcie dirn. g.quadrate9circa.

DelRegno Lombardo- Venetosi conosconoormai esattissimemisure,dopoleoperazioniastroiiomico-tri- gonomelriche conraraesattezzaeseguite,performare quellaGranCarta topograGcadelRegno chenel1833 fupubblicata.Desumesidallamedesima cheleProvincie del

Regno Lombardo

hannouna superGcie dim.g.q.

G’295 e quelle delVenetodi7018:lasuperGciedunque di questo Stato, oraincorporalo nell’Impero Austriaco, èdim.g. q.13,3o 8.

Ma

WCantoneTicinese aggregatoagli altridella Sviz- zera,tuttoilTrentinopertinente politicamenteallaCon- teadelTirolo, edunapartedell’Istriaex-Veneta,sono contrade Gsicameute Italiane,quindiera necessariova- lutareanchelalorosuperGcie.Sidedusse pertanto dalla dottissimaOperasullaSvizzera Italiana del cel.Fransci- nicheilCantoneTicineseha unasuperGcie dim.g.q.

780;e con triangolazioni accurate sopraesattecartesi trovò chelequattro frazioniitalianeincorporatenel Cantonedei Grigionisiestendevano am.g. q.3a4:i'ital guisa

potemmo

determinarelatotalsuperficie dellaSviz- zera Italiana inm.g.q.1104. DelTrentinocifu falla conoscerel’cslcnsioueconmassimaaccuratezza dal dolio

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(21)

IO

Prof,di FisicaAb.Lunelli,chelaindicò inm.g. q.4080;

epoichéilTriestinoterritoriodellTstriaex-Venetasi estende am.g. q.ia35,sideterminòquindilasuperficie delleduepredette italiane contrade, ora austriache,ili

m.g.q.5315.

Conprecisione pari a quellaottenuta neldetermi- narelasuperficiedelRegno

Lombardo

Veneto,nefu dato di poter conoscerel’altradeiDucatidi

Parma,

PiacenzaeGuastalla,trovandosi quellacifranellasu- perbaCarta topograficadiquello stato,compostadietro misuretrigonometriche negli anni i8aiei8aa,enel i8a8pubblicala: nellacolonna delle notizie in essainseri- tetrovasicheitreDucaliunitihanno unasuperficiedim.

q. g.171a;adottammo dunquequellacifra.NegliStati Estensisiresenecessariorettificare lenotiziedisuperficie

date dalRicci edal TiraboschineiloroDizionariicolle operazionitrigonometriche successivamentefattedalCo- lonnelloCarandini, in virtù delle qualisitrovòunasu- perficie totaledi m.q.g. 1639.

Non

essendo finalmente terminate ancoraleoperazionicatastalidelDucatodi Lucca,cieravamotrovatiastrettinellaSezione Corogra- ficadiquelloStato a valerci diun’approssimativaindi- cazione in ettari,comunicatacida istruito soggetto:

ma

comparvepoitra lebelleopere delcel.MarcheseMazza- rosaundottissimoscrittosullecondizioni naturali diquel Ducato,edinesso premettesichelasua superficie èdi m.g.q.3 a 8.

DelGranducatodiToscanasiposseggono notizie sicure,dopoleoperazionicatastalifattemodernamente d’ ordinedelGoverno. Finodali833,pubblicandol’ul- tima Tavola del nostroAtlanteGeografico Fisico e Sto-

DigitìzedbyGoogl

(22)

1 1

rico,che èlaprimanellaseriedelle

XX

chelocom- pongono,inserimmonellamedesimailProspetto generale delleComunitànellequaliilTerritorioGranducaleè repartito; evi siaggiunselaindicazioneapprossimativa si

ma

nonmolto discosta dal vero, della superficie delle Isole.Successivamentevollersiconfrontarelenostrecifre con quelle delchiaris.Repetti e dialtricheper incidenza hannodatoun cennodella superficietotaledelGrandu- cato;senededusse che questapuòoradeterminarsi, senza temadierrare, in m.g. q.6388.

SulloStatoPontificiocisidavanoindicazioniquasi sicuredall’Avv.Castellano;ilquale nell’articolo geo- graficopremessoallatopografiadelleLegazioni e delie Delegazioni avvertivacheinforza diduediverseopera- zioni eseguite coll’oggetto di trovarlasuperficiediquel Territorio,crasi ottenutol’indenticorisultamentodi

leghequad.7,235:posteriormenteAngeloGalliprodus- seisuoiCenniEconomico-stalistici sopraloStato pre detto

,eneirapportitralapopolazionee lasuperficie dichiaròchequestaascende a rubbia 2,253,991,ota- volecensuarie 41,662,769,cheridotteamiglia diCoa gradodanno m.q. 12,120.DiS.Marino

,nelloStato Pontificiocompreso,eraagevol cosàmisurarnel’esten- sione,eseguendolasulvuoto risultante dalle operazioni ca- tastalinelleduelimitrofeLegazioni diRavennae diUr- bino;

ma

nepervennepoilanotiziacheessaascendevaa tornature riminesi21,400, canne 69epiedi 20,ossia ari630872,21,quindifuagevol cosailtrovarlaequiva- lente am.g. q.>6.

Isuperbi lavorichesivannoeseguendo in Napoli nell’ ufficioTopograficodiPizzo-Falcone offrirannoun

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(23)

à %

1

2

giorno

il

mezzo

ili

determina re con accuratezza anche

la

superficie

ili

quei RR. Domimi

:

fin qui

si

è cam- minato in tal ricerca a tentone; ciò è

vero che T

erti- liiliss.

Del Re nel primo suo Calendario pubblicato nel 1819 assegnava alle i5 Provincie di qua dal Faro, unitamente alle Isole del Mediterraneo e dell’Adriatico da alcune di esse politicamente dipendenti la superficie m. q

.

g.

a3,io4; ma nella Descrizione del Regno che

il

medesi-

mo incominciò a pubblicare nel i83o, avendo forse te- nuto a guida ulteriori osservazioni, variò

la

precitata

ci-

fra in m. q. 24

?

97

1

or poiché questa coincide quasi con quella prodotta dalla triangolazione della Carta del Rizzi Zannoni

,

sembrò utile divisarnento lo ammetterla sul- l’esempio dell’eruditissimo Mastriani, piuttostochè dare la preferenza alla troppo esagerata misura del Galanti di m. q. 3o,ooo. Per

\n

Sicilia e per l’altre Isole ad essa cir- convicine mancavano per verità notizie esatte

,

tanto più che in alcuni storiografi

si

parla di miglia senza specifi- cazione di quante

al

grado: ci attenemmo perciòal miglior partito, quello cioè di cercare questa superficie con trian- goli nelle Carte più esatte, e

si

ebbero per risultato m.

g

.

q

.

7600.

La Corsica

,

signoreggiala ora dai Francesi, ed

il

gruppo delle ìsole di Malta

,

occupalo dagli Inglesi, sono pur nondimeno italiane; era quindi necessario cercare anche di esse

la

superficie. Ad onta della diligenza che suole impiegarsi in Francia nei lavori statistici

,

ne recava un qualche imbarazzo

il

trovare nel margine della mappa

geografica di Corsica, inserita nel Nuovo Atlante Nazio- nale del

1

833

,

la superficie di quel Dipartimento in leghe q. 44°; mentre nell’ Almanacco Reale

vieti

portata

'*B1gItIzedby Google >

(24)

i3 agliettari ,che l’Autore della Francia Pittore- sca faanziascendereai980,5oo.

A

quei nostridubbjperò davailnecessarioschiarimento l'eruditissimo Avv.Iacobi, che nella Introduzioneallasua Storia generale della Cor- sicadeterminòlapreindicata superficie in ettari 900,000, parialeghequad. 45o,ossiam.q.g.2G24.

Un

altro scrittoremoderno,ilConsoleMiègecioè,ne conduceva allacognizionedella superficiedelgruppodiMalta nellapartestatisticadellaStoriadi quell’isola,da esso pubblicata nel1841-Trovansiivinotatelenonlievi differenzeche passanotralemisure presealtempodei gran Prioridell’Ordine Gerosolimitano, poi dal Go- vernoInglese,efinalmentedaldottoProf, diBota- nica P. Carlo:leprimeoperazioniportaronounasuper-

^

ficiedichilom.quadr.4 4^,85;lesecondedi212,75;le terze di490>a5:siresterebbe incerti nellasceltadiuna diquellecifrepeldubbioditrascurarelapiù esatta, se unanota ministerialecomunicalaalSig.Miègenonsug- gerisse dipreferirquelladel P. Carlo

;conseguentemente debbesivalutarelasuperficiedelGruppodiMaltam.

g. q.aG5.

Eseguite partitainenteleprecedenti indagini ed im-

pazientidi conoscerneilresultatotinaie, vollesi riepilo-

garle nel Prospetto seguente:

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(25)

'4 .

Superficie in miglia quadrate geografichedell'Italia

e delle sue Isole,entroiconfinifisicionaturali-

I.Rfl.StatiSardi di Terraferma.esclusa laSavoja,eolia Capraja edaltreholette Migl.q. g.11,765

II.Prineipato di Monaco : 9

III.Svizzera Italiana 1151

IV.Trentinoepartedell’ litriaeec-Veneta ,,5315

V. PegnoLombardo . „ 6295

VI.PegnoVeneto 7013

VII. DucatidiParmaPiacenzaeGuastalla 1712

Vili.StatiEstensi ; . . „ 1629

IX.Ducato di Lucca „ 328

X.Granducato di Toscaniiesue Isole „ 6388

XI.StatoPontificio , 12120

XII.Repubblica di S. Marino 16

XIII.PegnodelledueSiciliediquà dal Faro 24971

XIV.Sicilia e Isole circonvicine 7600

XV.Sardegnae Isole circonvicine . 6973

XVI.Corsicae Isolevicine 2624

XVII. Gruppo di Malta 265

Migl.q. g.96,179

Lepreindicatecifredannodunqueall’Italiaedalle Isolelasuperficie totale diMig. quadr.geogr. 96,179.

Giovi orailripetere,chemercèleoperazionicatastali dafarsituttorainalcuniStati,subiràalcertolaprc dettacifranotabile variazione;attualmente peròpuòri- tenersiperla

meno

inesatta.

Ne

restaafarconoscereiConfini fisico-politici del- l’Italia,che dopoilgià espostopossono facilmente deter- minarsi nel

modo

seguente:

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(26)

5

A

Levante;l’Adriaticoenella costaoppostalaDalmazia;

A

Greco;l’Illiria,pertinenteall'ImperoAustriaco

;

A

Tramontana;laCarintia, eilTirolostatiAustriaci, eilCantonedeiGrigioni

;

A

Maestro;laConfederazione Svizzera elaSavoja

;

A

Ponente;il.Regno diFrancia;

A

Libeccio;ilMediterraneo;

A

Mezzodi;ilMediterraneo predetto el’Affrica;

A

Scirocco;ilMareIonio.

§•3.

aspetto dell’italia.

Sesipotesse prestar fedeallinguaggio usato d’ordi- nario dagliscrittoristranieriper celebrarelebellezze dell’Italia,dovrebbesi ricorrereadessiper trovar tinte convenientialportentososuo quadro; stantechè assuefatti noiGnodall’infanziaagustareinaturali pregiidique- stacara terranativa,istituirnon possiamogiudizioesatto diessi,

come

l'oltramontano guidato dal confrontore- cente del paesechelasciònelvarcareleAlpi.

Ma

sia fruttodi vetustissimogermedivendetta,conservato per tradizionenegli straniericontro l’oppressione delromano Impero,osialadisistimacheessiconcepiscono degli Italiani nel trovarlipiùper gare municipali che per politichemisuredivisi,agliencomiidei precitatiscrit- torivannoquasisempreunitiidileggi, e talvoltalaca- lunnia;meglioèquindidiffidareanchedellelorolodi, tanto piùche nelle loro eterne apostrofiaquesta classica terra suolfarsiplausoa certiavvenimentiche sonoforse

ipiù deplorabili.

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(27)

iG

L’Italia è per condizionifisicheilpiù pittorescoe piùbelpaesed’Europa. Gliiacciaje e nevi eternecuoprono l’estremitàsua settentrionale; fuochi vulcanicida tempo immemorabileardentierompononellaparte oppostadi mezzodì;e gli altrilatidilevante e occidente servonodi bordoaiduebacini marittimi del Tirrenoe dell’Adria- tico:perlequalisingolaritàpotrebbesitemere chela Penisolafosseminacciata disommersione,comeinetà diepoca vetustissima,per cataclismi consimili,sisollevò 0emerse dalleacque;

ma

intantoessaoffreorariuniti

1 pregituttiche dallabenignitàdellanaturapossono ottenersi.Lamagnifica Valle del Pò;ricinla daivertici ec- celsicosi dellagran giogaja alpinacomedellapiù depressa

ma

pelgeologonon

meno

importante catena dell’Appen- nino;traversata intutta lasualunghezza dal primario degliitalicifiumi

,nella di cuisinistraripadiscendono benventi tribularj,e nellasinistraaltrettanti; coperta nel suo basso fondo pianeggiatile daunsuolo distraordi- nariaferacità,cui circoscrivonodeliziosi colliepoggi,che conpittoricadegradazionevaunoaricongiungersicolle pendici delle soprastantimontagne

;quellasuperba valle presentaall’attonitoosservatore,chegettisu di essalo sguardodaisolataaltura,una scenadi taleimponenza,da nonpotersimeritamenteesprimere con parole.

Li speciealtuttodiversa è l’aspetto della contrada

«

Che

Appennin partee il

Mar

circondaa:ivinon più quell’uniformitàche recameravigliaperla vasta sua estensione,

ma

vedute di svariatissima specie,che ditrattointrattoattiranolosguardo dell’osservatore elocolpisconoconsempre nuoveegrate sorprese.Lagio- gajadeU’Appennino,di mite temperatura perchè diallezza

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(28)

7

assaiminoredeiverticiAlpini,nonoffre lasingolarepro- spettiva delle ghiacciaie e delle nevi perpetue,

ma

inaltri tempi mostra vasiammantatadiannoseforeste,ovunque lesue rupi erano coperte da depositi arenaceo-argillosi:

oraperòlamantodell’uomodistrusse inmollisitiquel veneratoornamento,edièallespogliatependiciildi- sgustoso aspetto diunasterilenudità.Levalliperòin- tersecanti inogni sensogliAppenninie leaggiacenti pia- nure,offrono variatescene pittoriche, che soprattutto in vicinanza delmare addivengonodisorprendentebellezza.

Talsarebbel’aspetto dellaclassicaPenisola,se presentarsidovesse nel

modo

fugacechepraticammo;

immensamentepiùbello,seda niano più iudustre e con miglioritinte fossedaaltridelineato.Lostranieroche

siproponedivisitarla,defatigatodall’orridezza dei Varchialpini,indisorpreso dalcambiamentodi scena, laquale di repenteglioffrevalliepianureridentidi campisatividipometiedivigne,confrequentigruppi di edifizj fregiati dell'italicodistintivo diunarchitettura elegante; sedotto dall’idea chequesta terra incantatalo

inviticolsorrisodellanatura, ecollasplendidezza delle

artia lieta ospitalità,nonpuò nèsuoleoccultarelasua sorpresa:eperchè nonsisospetticheallamentenostra facciavelounsoverchioamorpatrio,trascriveremo,tra tantealtre, lespontanee esclamazioni delmodernofran- cesepoetaS.Victor;

O

terredeSatiirnc!ódouxpays!beau dell

Lieux où chanta Firmile, où peignit Raphael! Terredans tousIcstemps consacrèeàla gioire

,

Grande parlesbeaux-arts,rcincparla yictoirc,

Sansrespect,sansamourqui peuttouclier lesbordes ?

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(29)

i8

Alle quali non sospette lodi faceva eco con pari en- tusiasmo

il

moderno Bardo britannico Byron.

O Italia inclito suoli D'alme sovrane Che ancor dalle mine ergon la fronte

,

Largo a te sola

il

tempo fu, che in mille Brani squarciò V imperiai tuo manto

Soave raggio a te 7 bel capo indora Mentre al basso più volgi

;

c ancor celeste

Germe in te vive,

(

Lodi

di

Canova )

Quanto dar può natura e dar può Carte Tutto

s'

aduna in te giardin del mondo,

E ne' deserti pur chi

ti

somiglia ? Belle ancor son le tue selvagge piante

;

E persino

il

tuo suol dov

'

è men culto

,

Più ricco egli

è

di fertil suol straniero, Son gloriosi

i

tuoi medesmi avanzi

,

E tale incanto dalle tue sublimi Buine spira che non mai vien manco,

(

Childe Harold

)

Non recherà dunque sorpresa se circa sei secoli pri-

ma di quei due poeti stranieri

il

divino Petrarca, reduce in Italia, dalle vette del Monte Ginevropassionatamente

la

salutava

Salve cara Deo tellus santissima

,

salve Tcllus tuta bonis, tellus metuenda superbis

,

Tellus nobilibus multimi generosior oris.

Ma veruno potrà giammai compendiar le lodi della

^cara nostra patria con più squisita eleganza dell’ Epico

\

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(30)

'9 Mantovano; ripeteremo quindi conquella maggior musa latina

Salve,magnaparcnsfrugumSaturniatellus ,

Magna

virum.

\

S-4-

OROGRAFIA.

*CatenadelleAlpi.

(a)SezioniAlpine.

Duegrandi catene diMontiappartengonoall'Italia;

quella delleAlpiel’altra degliAppennini. Provengail

nome

dialpedavoce indicanteilbiancheggiaredelle suecime,ossivvero notabile altezza, quellemontagnesi colleganocolleprimarie di tuttal'EuropaMeridionale.

In quella sezionechecircondalagranPenisolaItalica dilGcile è bensì dideterminareilpuntodel loro distacco dall’Appennino,perladisparità delle opinioni geografico- geologiche;niunadiquesteperòcidièargomentoper modificare l’ideacheadottammo,diriconoscerelasepara- zione delleduecatenetra lesorgenti dellaBormidaedel Tanaro. Prendendoilprincipio delle Alpiinquelpunto, trovasicheessesivolgonoaponentesinoalColle diTen- da e dilàconvergonoamaestro-tramontana sinoallesor- genti della Stura.Prendonoalloraladirezioneditra- montana,irregolamente perqualchetratto,e separando laparte superioreda quella delPòaquelladelRodano, conseguentemente unaparte dellaFrancia e della Savoia

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(31)

30

dal Piemonte. Pressolaloromassimaelevazioneformala dal vertice delMonteBianco, quellagrangiogaiavolgesi datramontanaa greco-levante; intaldirezione protraesi poi fino alDanubio.

ConsideraleleAlpi inunsenso limitato dai Geografi vennerodiviseinnove sezioni:questesiadditarono nella descrizione deidifferenti stati dell’alta Italia;qui ne da- remo compendiosamente unaripetizionechetuttele comprende.

i.Alpi Marittime:incomincianopressolesorgenti delTanaro;prendonoil

nome

dalla vicinanza delle loro falde alMare;sono piùbassediquelledeliaSavoia e della Svizzera, elevandosigradatamenteamisuradiesi avanzanoverso settentrione:conuntrattodicircaot- tanta migliaterminanosulMonteviso.

a.AlpiCozie:cosìchiamatedaiRomaniin

memo-

riadellaviltàdi quel Cozio,chenonisdegnò di deporre lasovranità per vestirel’umile divisadiPretore: que- stasezione di giogaiadistcndesida mezzodìamaestro dalMontevisoalCenisio,formandounangolo acuto e distendendosiinlunghezza per settantamigliacirca.

3.AlpiGrajeoGreche;cosìdenominatedallamiti- ca tradizione di averle varcate Ercole reduce dallaSpa- gna:condirezionedamezzodìatramontanasiprolun- ganosinoalvarco del

Buonomo

permiglia53circa,al disopra del piccoloS.Bernardo.

4*Alpi Pennine: comprendonoquesteipunti più culminanti di tutta lacatena,il Montcbiaucocioè,il Cervino edilRosa:fuforsequestalaragione per cuisi diè loro quelnome,giacché pretendesi chelavocecelti- ca

Pen

indichisommità moltoelevata:laloro estensione

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(32)

r>,

21

dalvarcodel

Buonomo

alMonterosaèdimiglia53 circa.

5.AlpiElvetiche:iRomanilechiamarono Lepon- zie

,

perchèlapopolazionedeiLepontinitenneildomi- ciliosulle loro pendici

;sidissero poiElvetiche perla ragionechetraversano alcuni cantoni di quella confede- razione

:questa sezione dellagran giogaia distendesi per oltre43miglia dalMonterosaal S.Bernardino.

6.AlpiRetico-Trentine. DalS.Bernardinofinoal Pico deiTreSignorialevante della Valle dell’Adige, e peruntrattodi oltre 70 miglia, soglionoigeografidare il

nome

diRetica a quella sezione digiogajaalpina; noi peròreputammogiustissima modificazioneilsuddivider- la,conservandole quel

nome

sinoallecimedelFinisterre persostituirglipoil’altrodi Alpi Trentine:

ma

quando vogliasi rendere

men

difficileuntalcambiamentogeogra- fico,potrannoappellarsiRetico-Trentine;purchéperò conoscasi eresticonvenuto,chequellependici dalle quali discendonol’Adige, l’Isargoed alcuni loro influenti, per

“Sragionesifisicachepolitica,non appartengonogiàalla ili/Rezia,

ma

alterritorio diTrento.

V

\^5' 7.AlpiGamiche.Selenostre indaginifosserodiret- te allaillustrazionegeografica ditutta lacatenaAlpina, resterebberoadadditarsialtretreSezioni distintecoi nomidi Noriclie,Carnichee Giulie.

Ma

leAlpiNoriche distaccandosi dal Pico deiTreSignorisivolgono verso

I’Austria el'Ungheria,conseguentementenonapparten- gonoall’Italia:eleGiulienonpossonodirsiitalichese nonin quella pendicedimontedaessediramato,su cui prende originel’Isonzo.Contribuiscono invece a chiu- derelanostraPenisolaleAlpiCarniche:poichéinco-

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(33)

33

mincianonellealture soprastanti a Perginealevanteili Trento esiinoltranofino alvarco di Tarvis peruntratto dii35migliacirca.

Come

leNoricheportano quel

nome

dallaProvinciachetraversano perchèdenominatadai RomaniNoricum,così leCanticherammentano chesul- leloropendici abitaronogliantichiCarni:eleGiulie sidissero così, oda

Forum

Julii,odaunvarcochesu di essesiaperse Giulio Cesare.

(b)Altezzeprincipali.

La

situazione geografica dellamassaprincipale delle Alpioffrel’importante osservazionecheessasorge quasi inmezzotral’equatoreedilpoloartico.Dentrolade- scrittalineachecollependicicoronantilavalledel

appartieneall’Italia,sielevano leseguentiprincipali cime:

Montebianco metri 4810 Monterosa <( 4G3G Monte Cervino « 45ai Monte Iserano (C 4o43

Monte Viso « 3834

MonteS.Gottardo(( 3G57 Monte Genevro « 35go MonteCenisio « 3492

(c)VarchiAlpini.

Non

dispiacciaalbenignolettoreunaconcisaripe- tizionedei principaliVarchialpini, apertisullagran gio- gaia.Ilpassoilpiù meridionale a traversoleAlpiraa-

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(34)

1

33 rittime è quello del Varco di Tenda

:

su quell’ altura di 1790 metri

i

Duchi di Savoia condussero una via pra- ticabile dai somieri

,

e Napoleone la rese carreggiabile

:

tutti gli altri passaggi di questa sezione Alpina dall’Italia in Francia

,

sono mulattieri.

Anche sulle Alpi Gozie passa una sola via carreggia- bile: era nota ai Romani che vi ascendevano dalla Valle della Dora per passare in quella della Duranza, varcando

il

Monte Genevro; avevano anzi eretto alle sue falde presso Susa un arco di trionfo: Napoleone però rese an- che questa accessibile alle ruote. Un altro passaggio assai malagevole, sebbene praticalo forse da Giulio Cesarequan- do discese per esso a combattere gli Elvezii, è quello che dalla valle della Dora Riparia conduce a Muriana in Savoia; questo è chiamato Varco della Tue-

Frequentato più di ogni altro della gran catena è

il

passo dei Cenisio: gli storici lo confusero erroneamente con quello del Genevro: Pipino fu

il

primo a tentare quell’erto sentiero, allorché mosse dalla Francia per as- salire Re Astolfo

:

ai tempi nostri, dal i8o3 ai 1810, Napoleone comandò ed ottenne l’apertura delia sua magni-

fica strada, che ora del continuo è praticata, sebbeue ad una elevazione di 20C6 metri

.

In questa sezione Alpina

si

trovano diversi altri varchi conducenti dalle valli piemontesi di Vico e di Lanzo in Savoja: nella valle poi dell’ Isero altri passi guidano in quella d’Aosta, e tra questi primeggia

il

Varco del piccolo S. Bernardo

,

già praticato dai Romani

,

anzi reso carreggiabile per quanto crcdesi da Augusto; fatto aneli’ esso esplorare da Napoleo- ne, c che verrà forse reso di nuovo carreggiabile dal Re

di Sardegna:

la

sua elevazione c di 2192 metri.

lutidiluzione 3

(35)

a4

SulleAlpi Perniine,benchépiù delle altre elevate, non mancano passaggi;anzialcunisono battutissimi. Ai duelatidelMonteBiancositrovano queidellaSegne ediFerrei;nellastagionepropiziaglibattonoipedoni attiratidallacuriositàdivisitarequelle nevose pendici,

lìinomatissimoèilvarcochedalla valled’Aostacon- ducenel VaileseaprendosisulgranS.Bernardo:fuco- nosciutoanchedagliantichi,

ma

nonpotè rendersipra- ticabiledai carri:ilpuntosucuitrovasil’Ospizio dei canonici regolariha un’altezzadi3491 metri:Napoleo- ne diènuovacelebritàaquel sentiero alpino, battendolo colla suaarmatanel1800.Succedeaquestoilvarco più elevatodiEuropa,quello delCervinocioè, di34*o/«e- tri

;

dallavalled’Aostaconduceancb’esso nelVallese.

Dilànonlungi apresil’altrochepelMonteMoro guida dal Vallesenellavalledell’Ossola:sembra cheneitra- scorsitempifossepraticato daisomieri,

ma

leghiaccia- iesemprepiùdilatandosiloreseroinutile.Finalmente

ilvarco più orientalediquesta sezione è quelloche Na- poleonereseveramentemagnifico,aprendosulSempione unasuperbaviache dal ValleseconduceaMilano pel LagoMaggiore:lasuaelevazionenonoltrepassaiaoo 5 metri;purnondimenofurono gravissimi piùche altrove gliostacoli,conenormispese superati.

A

levante delSempione,sulleAlpiElvetiche oLe- pontine, presentasiil

Forco

di Gries,praticabileanche dalle bestieconsome,sebbene traversanteleghiacciaie: lopraticano queichedall’altoVallesebramanodiscen- derenellavalledell’Ossola.

Ma

ilpassaggioprincipale diquesta sezione Alpiua è quello del S.Gottardo,che per lavalle Levantina delCauloueTicineseconduce

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(36)

ad AltoiT edalLagodeiquattro Cantoni: quel sentiero fu anchenei trascorsitempimoltobattuto daimuli; in questi ultimi anni fu resoruolabile, equellafacilitala

comunicazione produsse già beueiizjimmensialcommer- cio:ilculmine massimodiquellaviaèdiao ^5metri.

Non meno

dicinquesonoisentieriresipraticabili dai carri,checouducouodall’Italianelleoltramontane contrade posteatramontana delle Alpi Retico-Treuline:

tredi essisitrovano nellaprimadivisione oRetica pro- priamentedella;duenellaTrentina.11primodei predetti varchi è sulS.Bernardino ad un’altezza di2040metri:

dalLagoMaggiore per Bellinzoua c perlavallediMi- succoconduceaCoira.Laseconda linea parte dalLago diComo,eascendendosulloSplugacalapoialRhein- wald;fuquesta conosciutaanchedaiRomani:nelvillag- giodiSplugasiuniscealsentieroche dalS.Bernardino tende a Coira, inoltrandosi poi perlaviamalainmezzo alpiùamenopaese,comecchéalpestre,dei Grigioni.La terzastradaincominciaaChiavenna;ascende perla valle Bregaglia soprailMaloja,indiprendeladirezione dellavallesuperiore dell’Inn,seguendonepoilerive sinoadInnsbruck.Daquellacittàtedescadiparlesila quarta grandiosa via cherisaleperlependici alpine sino allesorgentidell’Adige:lasuamassimaaltezzaòdii34o metri,quindièquestoilpiùbassodituttiipassaggi traversantilagran giogaia:diramasi questosentiero nella Venosta,traversandoda unlatoilTrentinoed ascen- dendoperl’altrosulloSlelvioa2790metri di altezza,

per aprire unanuovacomunicazioneaustriacacon Milano perlaValtellina:questovarcotrovasisoprauna catena secondaria,

ma

purnondimenoètraicarreggiabiliilpiù

(37)

uG

elevalodiEuropa.Ilquinto varcofinalmente è quello cuimellon capolevieruotabilicheda Veronaeda In—

usbruck vannoad incontrarsisulBrennero: quelculmine èallo1420metri sopraillivello delmare.Suqueste cimealpinesitrovano molti passaggi minori,traiquali additeremoquei delSeptimeredell’Iulier,oltreil

mo-

dernissimochedaPieve diCadore conduceaPusterthal.

SulleAlpiNonché,Caruiche e Giulienon

mancano

passaggiche mettanoincomunicazionel'ItaliacollaGer- mania.Lastrada maestraclicdaVeneziadirigesi a Sali- sburgo traversalagran catenaallaTavernadi

Rad

stadt all’altezzadii559metri

,

dopoaver varcateleAlpi car- iòche a Turvis.PiùalevantelastradachedaTrieste conducea Vienna, traversaleAlpi Giuliee leCariòche ed un ramopertinentealleNoriche. Iviperò sono così numeroselediramazioni alpine,clic le vallidellaDrava, della Sava e dellaMuhrenedeterminano appenaledivi- sioni.Senonchéquestaultima sezione Alpino-italicaè traversatada parecchievie carreggiabiliben costruite c bentenute: ciò èdovuto manifestamenteadunNapoleo- nicoimpulso,poichéfino alsecolo decorsosirispettaro- nolebarriere della natura per diminuirelecomunica- zionitraidiversipopolianziché favorirle;

ma

dopole aperture della Via diTenda,delM-Gencvro,del Ceni- sioe delSempione,furonomeglio compresiivantaggi immensiprodottidal favoritocommercio.

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(38)

37 Catenadell’Appennino.

(a)Sezionidell’Appennino.

Lacatenamontuosachepuòdirsiveramenteitalica è quelladell’Appennino.Derivailsuo

nome

da

Pen

,

voce, perquantocredesi,indicante altura.

Fu

giàav- vertilaladifficoltàdideterminareilveropuntodidi- staccodiquesta dalla giogaja alpina.NelVoi.IIaddi-

tammo

leopinionidichiandòcercandoquelpuntonella lungalineachestendesi dalVarcodiPuriac sinoaVado.

Dopolapubblicazione di quelle uoslre osservazionicom- parverodottiscrittigeologicisemprepiùconfermanti l’opinione delcel.Brocchisull’impossibilitàditrovar l’origine degliAppenninicollascorta dell’Orittognosia,

ma

inuovi ragionamentinonciparverosufficienti a farci deporre l’adottata ideadiriconosceresulmonteLineo e sulleallure diRoccabarbeual’origine degliAppennini.

Considerandolalorofisicadivisionesottoilrapporto della posizione geografica,repartimmolaloro catenain settentrionale

,centraleemeridionale:laprimadal Monte LineoallesorgentidelTevere;lasecondada quelpuntosinoalgran Sasso d’Italia;laterza finoalla piùmeridionale estremitàdella Calabria.Sevorremo però tener dimiranonlesolecondizionifisiche

ma

le politicheancora, saràforsepiù convenienteloadottare unarepartizionequadrupla,tanto piùche a questanon sioppone verunaragione orograficac

nemmeno

oritto- gnoslica:adotteremoquindiledivisioui seguenti.

i.Appennino Ligure

DalM. Lineo, oveaparer

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(39)

38

nostro questa giogajaincomincia,distendesilasuaprima sezionesinoallecimedelM. GotleroinLunigiana.

Vano

èloadditareivarchiche servonodicomunicazionetra leunee le altrependici,poichénonoltrepassandolaloro massimaelevazioneleGootese,sono moltissimi.Lalinea dellepiùaltecimeprolungasiinprincipio quasi parallela allittorale tino nilaBocchettadiGenova;indisipiega a scirocco.1montipiù depressi, addossatialleduependici, portanoilnomedisub-appennini. Questa sezione esten- desipermiglia100circa:rammenteremoquisotto le sue principali altezze.

SorgentedellaBormida metri 1IOO

Sommità

dellaBocchetta « 1064 VarcodiMelogno « io5 o VarcodiRocca-Barbena « 900

dellaBocchetta « 777

diZovo (( 760

diMontenotte <c 700

diAltare « 490

diGiovi (C 4C9

3.Appennino Toscano

Dalla cimadelM. Got- leroedalle sorbenti del fiumeVara,tributarioil più occidentale dellaMagra, con unaspina piùo

meno

tor- tuosa distendesi1Appenninoda maestroalevantefino all’Alpe della

Luna

,per un’estensionedicirca 160mi- glia.Lasua giogajaserve di confine naturaletralaTo- scanadaunlato,el’anticaEmilia e porzionedell’

Umbria

dall’altro.Numerosi ancheinquestasezionemontuosa sonoivarchi, alcuni dei qualimoltofrequentatiperchè

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(40)

29

praticabilicolleruote.Lepiùelevatetralesuecime

.-tonoleseguenti:

Al.Cimane Metri2i58 AI.Pisanino

....

« 3049 Alpidi

Campar

aliena « '998 CornoalleScale. . . « 1939

Al.Orsajo « 19G4

Faiterana (( 1G49

M.

Gottero

....

a 1G37

ForcosopraFivizzano « 1418

Capo

d’

Arno

. . . « 1354 Alpedella

Luna

. . (C 1351

Forco

dellaCisa . . « 1041 ForcodellaFuta. . <( 9*0

3 Appenninocentrale Pontificio

Dall’Alpe dellaLuna,pertinentealGrauducatodiToscana, disten- desiquestasezionelino alGranSassod’ItalianegliAbruz- zi:divide perqualchetrattol’Umbriadall’anticaEtru- ria;traversailcentro dello StaloPapale sinoall’eccelsa cimadelVelino, ediliqueltrattoapreilpassaggioalle malagevoli vie delFurioe di Colfiorito edallecomuni- cazioni dellaForcaediAntrodoco:lasuatotaleesten- sionepuòvalutarsimigliaiaocirca.Tralelocalitàpiù elevaleadditeremoleseguenti:

M.

Felino metri a494

Cima

lapiualtadella Sibilla « 2*98

AI.Catria « iGga

Cime

montuosetra

Pugnano

eLeonessa . u i58o

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3o

M.

Pennino ' .

Castelluccio

,villaggioilpiùallo «logliAp- pennini

M.diCarpegna AI.Gennaro SassodiSimone AI.

Cacume

VarcodiAvezzano

metri

«

«

«

«

«

« 15^5

145a

1400

12^5

1234 10G9 1047

4-Appenninomeridionale oNapolitano

IlM.

Corno,ladicuisommitàchiamasiil

Gran

Sasso d’Italia,

èilpiù altodegliAppennini:difficilissimo è loascen- dervi perchèancheinLugliosuol’essercopertodinevi.

Quest’ ultima sezione dellagran catena divideiRR. Do- minjSicilianidiquàdalFaroindueparti,orientalecioè ed occidentale: giuntain faccia algolfodiTaranto nel MareIoniosidivideindueramificazioni,unadellequali prolraesifinoalCapodiLeucainterrad’Otrantoe l’altra fino alCapodeli’ArmiinfondoallaCalabria.

Le

principali altezzediquesta sezione possono considerarsi leseguenti:

AI.Corno metri2922

Cima

della Bajella « 2729

AI.

Meta

(( 2280

Cima

del Pollino « 2157 Al.Mileto sulmalese « 2o56 AI.Frosolone (( 2043

M.

Cocuzza a i

7i3

AI.Cairo « 1507

Aspromonte « 1375

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Vesuvio

M. Somma

3»

metri11G9

« 1132

***Valli ePianure.

Legrandi Valli delle Alpisiapronod’ordinario nellastessadirezione dellacatena principale;provane siano nellatosettentrionalequelle delRodano,deH’Euno e dellaDrava,enellanostraPenisolalavastissima del Pò.Letrausversalisonoinconfrontoassai

meno

estese:

quellechecomunicanocollaindicala principale delPò, lesicongiungonoad angoliretticollagran catena,e terminanoperlopiùin laghi:lapiùlunga tralelra~

sverse è quella dell’Adige,chedal montel'irenesten- desitraimontiamezzodìterminandocollago diGarda.

Fu

giàosservaloasuoluogochelependicialpine sono più scoscese nellatomeridionale vóltoall’Ilaliachenel- l’opposto;conseguentementelevallidellapenisolasono più basse,comepurelasuperficie deisuoilaghi.Levalli pertinentiallacatenamontuosadell’Appenninosono più o meli vaste,inproporzione dellamaggioreominor quan- titàdelleacque cheleirrigano.Le duesezioniLigure e Toscanacostituisconocollaloropendice settentrionalei

montuosi bordi diunintierolatodelgran bacino entro cui giacelagrandiosa Valle del

Po,

massima tra tuttelealtre d’Italia.Tuttelealtrevallateaggiacenti agliAppenninisono piuttosto anguste,ediquellaim- mensamente piùpiccole.Altrettantodicasi dellepia- nure

,considerando cioè

hCircnmpadana

come massima;

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32

mentre tulle le altre, non escluse le marittime, sono di gran lunga minori.

IDROLOGIA.

i.

Fiumi.

Dalle due catene delle Alpi e degli Appennini nu- merosissimi sono

i

fiumi e torrenti che giù discendono ad irrigare

la

bella Penisola. Primeggia tra tutti

il

Po ;

secondo in lunghezza è V Adige: lutti gli altri hanno un

corso assai breve, e se confrontar

si

volessero coi grandi fiumi delle altre parti di Europa, anche senza far conto di quei d’America, non meriterebbero nemmeno di essere rammentati: ma a noi non piace

la

vasta estensione degli oggetti naturali stranieri quanto l’esiguità di quelli del suolo nativo, sol perchè portano denominazione italiana.

Bensì non ripeteremo particolarmente ciò che fu detto nella topografia dei diversi Stati

:

qui presenteremo

il

soli»

prospetto generale dei fiumi che discendono nell’Adria- tico e nel mare Jonio, poi degli altri che mettono foce nel Mediterraneo.

* Fiumi Tributari dell' Adriatico.

2.

Fiumi del Regno Lombardo-Veneto.

Isonzo

;

fiume che segna l’estremo confine orientale del-

l’alta Italia, tra questa e

l’

Istria.

(44)

33

Como

;con questonome scendonoalmaredalle pendici dell’AlpiGamichealcunifiumichemettonofoce tral'Isonzo eilTagliamento.

'ragliamento;halasorgente nelle soprastanticimeAl- pinedelM.Piettino

,edopoavere irrigata una Valletrasversa,corredirettamente all’Adriatico da tramontanaemezzodì.

Lemene

eLivenza;questiedaltrifiumicelliversanole acqueinmarecondiversefocitrailTagliamento elaPiave.

Piave;eunodeigrandifiumidelRegno Veneto;tra- versatortuosamenteleAlpiCantiche,escendeal mare dopoesserestatoarrichitodamoltitributar).

BrentaeBacchigliene:notissimisono questiduefiumi delPadovano;nasceilprimonelTrentino,etra- versateleLaguneVenete, versainmarelesueacque;

altrettantofailBacchigliene

,

ma

ilsuo corso èdi minorelunghezza.

Adige:fugià dettoesserquestoilsecondo dei fiumi d’Italia;natoappena,irriga lavalleVenostada ponentealevante; traversapoituttoilTrentino da tramontanaamezzodì,riprende quindilapri- mitiva direzione,edentranell’Adriaticotrail Bacchiglione edilPò.

Pò:èquestoilmassimodeifiumiitalici

,tagliainmez- zocolsuo alveo tuttoilgranbacinodell’alta Italia, dalle pendici delM. Viso oveprendeorigine sino all’Adriatico:tuttiifiumidelPiemonteedella Lombardia,tranneigiàindicati,tributanoad esso le loroacque.

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34

Tributari dellaRivasinistradel

Gkiandone Rivottcco Chitone Chisola Sangone Dora Riparia Stura Orco DoraBaltea Setta Agogna

Ticino Olona Lamiro Adda Oglto Mincio

NegliSialiSardi

NeiRegnaLombardaVeneta

Tributar] dellaRivadestradel

Branda Rirotorlo Vraita-Macra Stellone Tartaro Scrivia Corone Staffora

NegliSialiSardi

Tidonc Trebbia Attre Arda Ongina

NelDucalodil’arma

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La/none;èilprimodei fiumi dello StatoPontificio,che senza rendersi tributario del

porta all’Adriatico lesue acque.

MontoneeRonco;scendono ambeduedall’Appennino Toscano, e colnomediFiumiUniti entranoinma- re sottoRavenna.

Savio;nasceanchequestoneimontidellaToscana,poi discende all’AdriaticonellaLegazione Ravennate.

RubiconeeAlarcechia,ilprimodiquestiduefiurnicelli è di breve corso,

ma

vollesirammentareperlasua storica celebrità:laiMarecchiagiùdiscende dall’Ap- pennino Toscano,ed entrainmarepressoRimini.

Marano

eConca;radeilprimoiconfinidellaRepub- blicadiS.

Manno

,e nasce l'altrosullependici di Penuabilli,mettendofocepresso Cattolica.

Foglia;anchequestofiume nascenell’Appenninoto- scano, econdirezioneda ponenteagrecoimbocca presso Pesaro.

Metauro;molti tributari raccogliequesto fiumenelsuo corso,alquale dà termine pocoal di sottodiFano.

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30

CesanoeMisu;appariteneilprimodiquestiduepic- colifiumiallaLegazione diUrbino,

ma

ilsecondo solamentedopolasua confluenzacolNigola;avendo ambedue l’alveosuperiore nella Delegazionedi Ancona.

E

sino;halasorgentenelterritorioMaceratese,

ma

per lungotratto traversa poiquello diAncona.

Musone;serveinpartediconfinetraledueDelegazioni diAnconaediMacerala, poisiscaricanell’Adria- ticoinvicinanzadiLoreto.

Potenza; dopoaver traversaloilterritorio diCamerino ove nasce,scendeaMacerata indialmare,traRe- canatieMonlesanlo.

Chienti;anche questoirriga ledueDelegazioni diCa- merinoediMacerata,epressolafoce,l’altradi Fermo.

'lentiaed Eso;scendonoambeduedaimontidella Si- billa, edirriganoin granparteilterritorio di Fermo.

TesinoeTronto;piccolo èilprimodi questiduefiumi chenascenei montidiAscoli,ed entrainmare nellaMarca Permana;ilsecondo di lunghezzano- tabilmentemaggiore,dopoessernatonegliAbruz- zi,torna pressolasua foceaservir di confinetralo StatoPontificioeilRegnodelledueSicilie.

V

ornano; trascurandoifiumicelliche irrigano l’Abruzzo asinistraeadirittadiquestofiume,noteremo questo,perchèdi essiunpoco piùgrande,sebbene esso puredibrevecorso-

Pescara;è questoilpiù considerabile dei fiumi napoli- taninell'Adriatico,emetteluce inessotra città S.

AngeloeFrancavilla.

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