Furono pronunciate circa ventidue orazioni funebri della regina Anna d'Austria. Fra le più celebri si annoverano l'orazione funebre pronunciata da Senault, superiore dell'Oratorio, nella chiesa di Saint-Eustache e Mascaron presso i Padri dell'Oratorio a Parigi; anche Bossuet pronunciò un'orazione funebre della regina nel 1667 al Carmelo in rue de Bouloi, ma il discorso non è giunto fino a noi.
4.4.1 L'orazione funebre di Mascaron
L'orazione funebre di Mascaron ha una struttura tripartita e nella divisione annuncia che tratterà della sua vocazione materna, del suo ruolo di regina reggente e della sua forza di fronte al dolore e alla morte.
Il discorso si apre preannunciando che la condotta della regina fu così esemplare da non lasciare alcuno spazio alle lusinghe, e il predicatore si mette nelle mani del cielo per poter pronunciare il suo elogio. Egli riflette sulla natura feconda ed eterna di Dio e su come le creature non possano avere entrambe le caratteristiche. Usando un'argomentazione che ritroviamo anche nell'orazione funebre di Maria-Teresa d'Austria di Cosme, Mascaron afferma che le creature possono essere eterne e sterili, oppure essere corruttibili e feconde.
Si j'en demeurais là, Messieurs, quel partage donneriez-vous à Anne d'Autriche? La metteriez-vous parmi le rang des anges et de ces substances spirituelles, dans le temps de sa sterilité; ou bien dans sa fécondité, lui donneriez-vous la première place parmi ces dames illustres et ces héroïnes qui se sont signalées par la production de leurs enfants? Grande princesse, consolez-vous de cette stérilité dans laquelle vous avez été si longtemps; vous aviez assez de charmes et de vertus pour attirer l'amour et le respect de tous les hommes. Consolez-vous de la nécessité que vous avez de subir la mort, parce que votre fecondité vous fera vivre dans une illustre et éclatante postérité.259
La sterilità della regina sarebbe dunque un segnale che Dio ha dato agli uomini per ammirare la sua incorruttibilità degna di un angelo, e il predicatore aggiunge che malgrado gli inconvenienti che l'assenza di fecondità comportavano per il regno, prima fra tutte l'instabilità causata dalla mancanza di un erede, la regina fu sempre amata da tutti i Francesi.
Alle riflessioni sulla sterilità, come nell'orazione di Cosme, segue la celebrazione della nascita di Luigi come un dono divino, e l'episodio in cui la regina rischiò di veder morire questo figlio miracoloso. Se il vescovo di Lombez prende spunto dall'episodio per lodare la fede incrollabile della regina e riflettere sulle sofferenze alle quali Dio sottopone i buoni cristiani, Mascaron vede nella regina un novello Abramo, pronto a sacrificare il figlio tanto desiderato al volere di Dio.
259MASCARON (Jules), Oraisons funèbres, Schena Editore, Presses de l'Université de Paris-Sorbonne, 2002, p. 82.
Mais tyrannique nature tu n'eciteras pas ces troubles dans le coeur de notre princesse, tu ne tireras pas ces murmures et ces plaintes de sa bouche. Elle ressentira ces douleurs, mais elle ne s'y abandonnera jamais: elle sera étonnée d'un si grand coup de foudre, mais elle n'en sera pas abattue; et en cela elle entreprend de vaincre Dieu et de se vaincre elle-même, de vaincre Dieu pour obtenir la santé de son fils, de se vaincre elle-même pour obtenir le consentement de sa volonté à sa mort, si Dieu l'ordonne de la sorte, afin qu'après avoir triomphé du ciel, elle triomphe de la terre pour rendre ce monarque au ciel, que le ciel avait donné à la terre. Elle dit: si mon fils meurt, du moins que j'aie cette consolation de rendre à Dieu la plus précieuse partie de ce qu'il a donné aux hommes. Ah! Que cela est chrétien, et que cela est grand aux yeux de Dieu même.260
Il premio per la sua fede può essere ammirato nella discendenza, il figlio di Luigi XIV e Maria-Teresa d'Austria, e i figli di Philippe de France e di Henriette d'Angleterre.
Il vescovo di Tulle paragona il ruolo politico della regina reggente all'abilità del capitano che rimane saldo al timone della sua nave quando il mare è in tempesta. La nazione viene sconvolta dalla guerra con la Spagna e dalle sedizioni interne, ma il popolo trova consolazione nella figura eroica della sua custode, che riesce a placare i ribelli, e nel frattempo istruisce il futuro re e conquista la pace con le potenze esterne grazie ai matrimoni spagnoli. Mascaron si scaglia in particolare contro i ribelli della fronda, lanciando un'invettiva contro lo spirito bellicoso del popolo francese:
Oh! Français, nation belliqueuse, peuple guerrier, où n'aurais-tu point porté tes conquêtes sous le génie de cette reine, si les dissensions civiles n'avaient armé tes mains contre toi-même, pour te déchirer les entrailles, dans une guerre qui ne mérite jamais de triomphe? Je m'arrête ici, Messieurs, et j'ai appris d'un ancien que les plaies qui blessent le corps d'un Etat sont des plaies sacrées, qu'il n'appartient qu'aux mains des puissances souveraines de manier, Tangat
vulnera sacra nulla manus. Pour moi, je n'y porte ni ma langue, ni mes yeux, ni
mes mains: j'ai peine même à y porter mon esprit de peur qu'il n'arrive en ce rencontre ce que l'historien romain dit de la pompe funèbre de César, qu'il n'y 260Ibid., p. 86.
avait point d'image qui parût davantage que celles de Cassius et de Brutus, encore bien qu'elles n'y fussent point exposées.261
Nell'ultima parte, infine, Mascaron mostra la fermezza della regina di fronte alla morte. Le sofferenze non riuscirono a infondere della paura nel suo cuore, ma accettò i dolori della morte cristiana alienandosi ogni consolazione, come la compagnia e il supporto dei figli. Anche se i suoi occhi erano rivolti al cielo, Anna d'Austria patì comunque due morti, poiché davanti agli occhi le rimaneva l'immagine delle lacrime dei figli.
Infine, l'esempio della regina porta ad una riflessione sulla nobiltà. La regina ben sapeva che la condizione di nobiltà comporta molti privilegi ma, soprattutto, dei doveri. Il modello da seguire, come nel discorso di Cosme, è quello del monarca cristiano, che governa con umiltà, carità e magnanimità, poiché la nobiltà non si acquista per nascita ma dalle virtù che si coltivano.
L'orazione funebre di Mascaron risente dell'impostazione scolastica appresa negli anni di studio all'Oratorio, la quale si riflette nel gusto per l'erudizione che appesantisce il discorso con numerose citazioni, sviluppi troppo lunghi e a volte contorti, nei parallelismi forzati e nelle metafore prolungate. Inoltre la scrittura di Mascaron risente in parte anche dell'influenza dello stile prezioso nello stile affettato, nei giochi di parole e nelle sottigliezze che si uniscono ad immagini barocche.
5 Orazione funebre d'Anne-Batilde de Harlai
5.1 L'occasione
Il Discours funebre sur la vie et la mort de feüe Madame Anne Batilde de
Harlay, abbesse de Nostre-Dame de Sens262 fu pronunciato nel 1668 da Cosme Roger, ormai abate superiore e generale della congregazione dei Foglianti dell'ordine di Cîteaux. Il discorso è seguito da una breve biografia della defunta e da un epigramma a lei dedicato.