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La parusia del Figlio dell’Uomo e il lutto delle tribù della terra (Ap 1, 7)

3.2 Tra le parole

3.2.2 I detti

3.2.2.2 La parusia del Figlio dell’Uomo e il lutto delle tribù della terra (Ap 1, 7)

Apocalisse Matteo Didachè ApPet (geez)

1, 7: ivdou. e;rcetai meta.355 tw/n nefelw/n( kai. o;yetai auvto.n pa/j ovfqalmo.j356 kai. oi[tinej auvto.n evxeke,nthsan( kai. ko,yontai evpV auvto.n pa/sai ai` fulai. th/j gh/j

24, 30: kai. to,te fanh,setai to. shmei/on tou/ ui`ou/ tou/ avnqrw,pou evn ouvranw/|( kai. to,te ko,yontai pa/sai ai` fulai. th/j gh/j kai. o;yontai to.n ui`o.n tou/ avnqrw,pou evrco,menon evpi. tw/n nefelw/n tou/ ouvranou/ meta. duna,mewj kai. do,xhj pollh/j

16, 6.8: kai. to,te fanh,setai ta. shmei/a th/j avlhqei,aj\ prw/ton shmei/on evkpeta,sewj evn ouvranw/| [...] to,te o;yetai o` ko,smoj to.n ku,rion evrco,menon evpa,nw tw/n nefelw/n tou/ ouvranou/...

6: Tutti loro vedranno

come verrò su una nuvola splendente che è

eterna. E gli angeli di Dio che sono con me siederanno sul trono della mia gloria alla destra del mio Padre celeste. Ed Egli porrà una corona sul mio capo. Allora i popoli, avendo

visto questo, ciascuna delle loro nazioni piangeranno357

Cfr. Giustino, Dial. 14, 8: o[te evn do,xh| kai. evpa,nw tw/n nefelw/n pare,stai kai. o;yetai o` lao.j u`mw/n kai. gnwriei/ eivj o[n evxeke,nthsan

Ps.-Epifanio, Testimonia 100. 1: Zacari,aj le,gei\ o;yontai to.n ui`o.n tou/ avnqrw,pou evrco,menon evpi. tw/n nefelw/n\ kai. ko,yontai fulai. kata. fula,j

Con il passo di Giustino e lo Ps.-Epifanio, sono questi gli unici quattro testi proto-cristiani a conflare le citazioni di Dn 7, 13-14 e Zc 12, 10 in un’unica profezia escatologica sulla parusia, che

354 Vos, Traditions, 60-71; E.Schüssler Fiorenza, Priester für Gott Studien zum Herrschafts- und Priestermotiv in der Apokalypse, Münster 1972 (NA Neue Folge 7), 185-192; D.Wenham, The Rediscovery of Jesus’Eschatological Discourse: Studies in the History of Gospel Traditions, Sheffield 1984 (Gospel Perspectives 4), 314-315; Beale, Daniel, in particolare, 138-140; Karrer, Johannesoffenabrung, 121-123; Yarbro Collins, Tradition, 543-547.

355 C 2053 pc sa leggono epi, come in 14, 14 e Mt 24, 30. Sia epi, che meta, possono tradurre ~[, cfr. Dn 7, 13 LXX e q. 356 a alsy bo hanno oyontai auton. Zahn, Offenbarung, I, 176 n.90, si pronuncia per un originale oyontai auton paj

ofqalmoj. Va tuttavia rilevato come la concordanza del verbo con il primo soggetto singolare in polisindeto sia attestata anche altrove in Ap (cfr. 11, 18; 12, 7.10; 18, 20; 21, 22-23.27); in più, la lezione oyontai nutre il forte sospetto di essere stata “attratta” dal koyontai seguente, se non proprio da reminiscenze matteane.

357 Traduco dalla versione inglese letterale di D.D.Buchholz, Your Eyes will be Opened. A Study of the Greek (Ethiopic) Apocalypse of Peter, Atlanta 1988 (SBL.DissSer 97).

Mt ed ApPet riportano esplicitamente in bocca a Gesù358. Ap 1, 7 si presenta come proclamazione profetica di Giovanni stesso: è un’ulteriore rifrazione della tradizione gesuana?

L’ossatura del detto può essere ricondotta a una scansione tripartita: la venuta con le nuvole del Figlio dell’Uomo attira lo sguardo dei popoli e li spinge a battersi per il cordoglio o a piangere. A restringere, per un attimo, il confronto ad Ap e Mt emergono coincidenze profonde e precise: il sintagma pa/sai ai` fulai. th/j gh/j, e il riorientamento del “vedere”, non più “guardare a”, direttamente sulla venuta, da un lato, il genitivo plurale tw/n nefelw/n, dall’altro, isolano i due detti, rispettivamente, dal TM, le traduzioni greche e la citazione di Zc 12, 10 in Gv 19, 37 (con o;yontai eivj per evpible,yontai pro.j) e dai due paralleli sinottici a Mt (Mc 13, 26: evn nefe,laij; Lc 21, 27: evn nefe,lh|)359, e li ricollocano nell’alveo di tradizioni che affiorano anche in Did e ApPet360. Le coincidenze si fanno tanto meno casuali quanto più i due passi mostrano di seguire altrimenti l’originale ebraico ed aramaico e/o il greco dei Settanta e dei tre361. L’inversione della sequenza ovra/n – ko,ptesqai e la estensione rispettiva delle citazioni – Ap riproduce più integralmente Zc, Mt il sottotesto danielico – rendono improbabile un legame diretto362. In Ap 1, 7 avremmo quindi una traccia e un frammento delle tradizioni parallele all’“apocalisse sinottica” da cui origina il materiale specifico di Mt 24363. La chiusa mutila della “piccola apocalisse” della Didachè, nutrita di corrispondenze con Mt 24, sembra confermarlo364.

Una possibilità alternativa è che Ap 1, 7 rispecchi un filone esegetico proto-cristiano eventualmente confluito in una raccolta di testimonia365. Decisive per questa ipotesi sono le attestazioni di Giustino e dello Ps.-Epifanio. Ora, Giustino sembra avere presente piuttosto il terzo stico di Dn 7, 13 LXX (kai. w`j palaio.j h`merw/n parh/n, cfr. Dial., 31, 13) e Dn 7, 14, inseriti nello

358 Anche Did la conosce probabilmente come parole di Gesù, cfr. J.Draper, The Jesus Tradition in the Didache, in Wenham, Gospel Perspectives 5, 269-287, in particolare, 280-284, e id., The Jesus Tradition in the Didache, in id. (a cura di), The Didache in Modern Research, Leiden/New York/Köln 1996, 72-91, in particolare, 88-91; Pesce, Parole, 96-97 e 601.

359 Vos, Traditions, 62-68; Wenham, Rediscovery, 314-315; Yarbro Collins, Tradition, 543.546.

360 In ApPet (intorno al 135 d.C.), la sequenza successiva vedere (x2) – piangere, il singolare “nuvola” per il plurale usato da Mt (cfr. Lc 21, 27), la presenza della cerchia degli “angeli di Dio” (cfr. Mt 25, 31; Lc 9, 26 e 12, 8-9, e Ap 3, 5), la citazione più fedele di Zc 12, 10-12 sono tutti elementi che farebbero concludere per una trasmissione indipendente dalla formulazione concreta di Mt 24, 30. L’espressione “il trono della mia (sua) gloria” in riferimento al Figlio dell’Uomo, tra i Sinottici, caratteristica del solo Mt (cfr. 19, 28 e 25, 31), si trova già in 1En 61, 8; 62, 5; 69, 27.29. Cfr. anche il commento di Buchholz ad ApPet 1, Eyes, 267-276.

361 Per Ap 1, 7, cfr. ivdou. e;rcetai meta. tw/n nefelw/n con Dn 7, 13 TM e q, oi[tinej auvto.n evxeke,nthsan con Zc 12, 10 TM e a s q, e ko,yontai evpV auvto.n con Zc 12, 10 TM e LXX; per Mt 24, 30, cfr. evrco,menon evpi. tw/n nefelw/n tou/ ouvranou/ con Dn 7, 13 TM e LXX. Vedi anche Charles, Revelation, 17-18; Schüssler Fiorenza, Priester, 186-188; Aune, Revelation 1-5, 54.

362 Cfr. Holtz, Christologie, 135; Vos, op.cit., 62.65-71; Schüssler Fiorenza, op.cit., 188-192; Karrer, Johannes- offenbarung, 122 n.58; Bauckham, Climax, 319-320; Yarbro Collins, op.cit., 546; Prigent, Apocalypse, 91.

363 Vedi Norelli, Commentarius, 172-176; G.Visonà, Didachè. Insegnamento degli apostoli, Milano 2000, in particolare, 239-245; Pesce, Parole, 600-601. Cfr. Charles, Revelation, 18-19, che però insiste sulla mediazione della Vorlage matteana.

364 Cfr. le osservazioni di Aune, Revelation 1-5, 52 e 55.

365 Cfr. Bauckham, op.cit., 318-321, e Prigent, op.cit., 91-92. Questo, di per sé, non esclude che il detto combinato possa essere arrivato a Giovanni come tradizione gesuana.

schema delle due parousi,ai di Cristo (cfr. anche Dial. 32, 10-14 e 64, 51-53), e su questa linea, accentua il tema del riconoscimento finale del solo Israele, appoggiandosi appunto a Zc 12, 10-12, che attribuisce erroneamente ad Osea366. I contatti letterali si rivelano abbastanza blandi e superficiali, comunque mediati dal greco di versione dei testi citati. Lo Ps.-Epifanio (IV sec.d.C) ha, dal canto suo, la tendenza ad allineare e completare le profezie veterotestamentarie con la narrazione evangelica, matteana, in particolare (cfr. 45.2; 96.3; 99; 101), e il testimonium 100.1 non sfugge: le parole originali di Zaccaria si limitano al secondo verso, fuse con ed integrate da Mt 24, 30. L’evidenza latita.

Ap 14, 13; 16 15; 22, 12-13 mostrano come il nostro frammento vada ora letto nel movimento complessivo di 1, 7-8, a formare una breve unità letteraria di discorso “profetico”, in cui al primo oracolo risponde un secondo, garantendo, ampliando, re-interpretando367.