Maura Striano, Stefania Fiorentino, Corinna Freda
Maura Striano, Università degli Studi di Napoli Federico II, Napoli (telefono: 081-2535453; e-mail: [email protected]). Stefania Fiorentino, Università degli Studi di Napoli Federico II, Napoli (telefono: 081-2535453; e-mail: [email protected]). Corinna Freda, Università degli Studi di Napoli Federico II, Napoli (telefono: 081-2535453; e-mail: [email protected]).
Abstract— Il contributo intende presentare gli sviluppi del progetto FIRB Rete@ccessibile evidenziando come l’incontro
tra progettazione pedagogica e sviluppo tecnologico possa produrre risultati innovativi ed efficaci, a sostegno della costruzione di ambienti di apprendimento accessibili ed inclusivi per gli studenti universitari, in rifermento ad un modello socio-costruttivista.
Le soluzioni implementate nel corso del progetto, che utilizza una piattaforma open source integrata da una varietà di strumenti e funzioni individuate per costruire interconnessioni tra le dimensioni formali, non formali ed informali dell’apprendimento, sono estremamente semplici e flessibili e quindi utilmente trasferibili in diversi contesti di formazione universitaria e di alta formazione.
Index Terms— apprendimento, costruttivismo, pedagogia, tecnologia.
XIX.INTRODUZIONE
Il progetto interuniversitario FIRB Rete@ccessibile. Insegnamento-apprendimento insieme e per tutti in un
progetto di vita (http://www.firbreteaccessibile.it) pone come principale obiettivo la realizzazione di un ambiente di
apprendimento virtuale accessibile, “friendly”, funzionale ai diversi e differenti bisogni e profili di un’utenza variegata e composita come quella universitaria, con una particolare attenzione agli studenti con disabilità. In particolare, il progetto si propone di sperimentare un diverso modo di utilizzazione della rete attraverso la progettazione di modalità didattiche interattive, partecipative e collaborative, che derivano da un uso della multimedialità e della tecnologia pedagogicamente orientato ad una formazione universitaria il più possibile inclusiva.
In tal senso, il progetto rappresenta una scommessa ed una sfida in ambito formativo, in quanto parte dall’ipotesi che la frequentazione di spazi di rete accessibili, accoglienti e interattivi sostenga l’esercizio di modalità di comunicazione/collaborazione che consentono una valorizzazione delle diversità, intese come elementi di arricchimento individuale e di gruppo.
XX.ILMODELLO
Il modello pedagogico didattico, che ha orientato la realizzazione della piattaforma Rete@ccessibile, si inserisce nell’orizzonte epistemologico del costruttivismo sociale, con un enfasi sulla cooperazione, il tutorato tra pari e la creazione di comunità di pratica, come elementi essenziali nei processi di apprendimento (Carletti, Varani, 2005).
Nella prospettiva costruttivista, il progetto ha inteso il sapere strettamente dipendente dal soggetto che conosce e ha considerato l’apprendere un processo di costruzione soggettiva del significato a partire da una complessa rielaborazione interna dell’insieme degli stimoli socio-culturali. L’adozione dell’approccio costruttivista ha comportato, sul piano della pianificazione e progettazione delle attività didattiche in rete, la realizzazione di un ambiente virtuale friendly, prediligendo una didattica fondata sull’incontro, la collaborazione, l’integrazione e la contaminazione (Gardou, 2006) tra il sapere formale e informale.
La progettazione di percorsi di didattica costruttivista in rete ha richiesto una stretta “alleanza” tra la pedagogia e la tecnologia, finalizzata alla realizzazione di ambienti di apprendimento, concepiti come luoghi di produzione di senso, di costruzione del sapere e di interazione sociale in cui coloro che apprendono possano sentirsi parte di una comunità, condividendo le trame di significati e trovando in essa forme di reciproco aiuto. La valenza formativa della dimensione comunitaria dell’apprendimento che la rete pone in primo piano emerge in una relazione fondamentale che è quella della “partecipazione evolutiva” e di “trasformazione dell’identità” che stimola l’accrescimento delle abilità metacognitive (Lave &Wenger, 2006; Wenger, 2006), riscontrabili nella capacità di vedere i problemi secondo una pluralità di ottiche, di considerarli secondo angolature inconsuete, di rendersi sempre più consapevoli dell’esistenza di relazioni nascoste (Calvani A idem.)
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Nella realizzazione di ambienti interattivi, ricchi di risorse manipolative e interattive, il modello formativo proposto in Rete@ccessibile non si limita alla sperimentazione di strategie e di contenuti relative all’uso delle tecnologie e degli strumenti propri del web 2.0, ma accoglie la sfida di utilizzare la tecnologia come “scenario tecnologico” in grado di facilitare la costruzione e lo scambio di significati, la produzione di senso, l’interazione sociale, la costruzione dell’identità, la negoziazione dei contenuti simbolici, (Varisco 2002), privilegiando il docente nel suo ruolo di costruttore e regista delle situazioni di apprendimento, capace di integrare l’impostazione della didattica costruttivista con le potenzialità che la tecnologia offre con un’attenzione sempre viva all’inclusione.
Rete@accesibile, infatti, si pone l’obiettivo di migliorare la qualità dell’integrazione degli studenti universitari, con particolare riferimento a quelli in situazione di disabilità che, grazie ad una didattica innovativa e accessibile, possono partecipare attivamente al progetto.
La progettazione inclusiva pone in primo piano la dimensione dell’accessibilità degli ambienti di apprendimento, promuovendo la presentazione di contenuti ed attività in forma multimodale (audio, video, testuale, e nel rispetto della legislazione italiana in materia), tale da garantire uguali opportunità di accesso e di fruizione dei materiali e, al tempo stesso, offrire ad ogni utente la possibilità di vedere riconosciuta e valorizzata la propria unicità.
A tal fine, sono state realizzate attività volte non solo alla predisposizione di ambienti dedicati esclusivamente alla disabilità quanto piuttosto alla predisposizione di ambienti di apprendimento inclusivi e accessibili a tutti senza tuttavia perdere di vista la specificità di ognuno, riscontrabile nella connotazione biologica e nel rapporto interattivo che si realizza tra l’individuo e l’ambiente.
XXI. LAPIATTAFORMA:CONTENUTIESTRUMENTI
La strutturazione dell’ambiente di apprendimento è influenzata e influenza a sua volta l’organizzazione e l’idea stessa di spazio che è al contempo spazio fisico e mentale definito attraverso il complesso di regole di comportamento promosse, gli obiettivi che ci si è dati, le attività, la presenza e l’impiego di specifici artefatti e dispositivi per l’apprendimento. In tal senso la piattaforma Moodle per il progetto Ret@ccessibile ha valorizzato le tecnologie del web 2.0 che hanno assunto il ruolo specifico di strumenti per la creazione e organizzazione delle conoscenze e per la riduzione della complessità dei contenuti, rispondendo ai bisogni di un’utenza eterogenea.
La piattaforma ospita tre ambienti di lavoro, differenziati in funzione dei diversi obiettivi e attività previste nella ricerca:
a) Area Ricerca, riservata al coordinamento della ricerca, allo scambio di materiale e alla discussione sulle azioni di progetto e rivolta nello specifico ai partner afferenti alle singole unità di ricerca;
b) Area E-tutor, ambiente strutturato per la formazione online degli e-tutor;
c) Area Formazione e aggiornamento, ambiente aperto agli studenti e agli utenti inseriti in percorsi di formazione e di aggiornamento professionale che vi afferiscono attraverso una chiave di accesso personalizzata.
L’Area Ricerca, dedicata alla gestione organizzativa del progetto, consente ai partner di avere sempre a disposizione atti e documenti ad uso interno prodotti nel corso dei lavori e materiale bibliografico costantemente aggiornato che costituisce la base scientifica della ricerca. L’area Ricerca è stata utilizzata inoltre come spazio di lavoro per la modellizzazione di alcune delle attività poi proposte ad e-tutor e studenti e per la realizzazione di alcune riunioni virtuali su Skype che si sono aggiunte ai numerosi tavoli di lavoro organizzati dal coordinamento alla presenza di tutte le Unità di Ricerca. L’utilizzo della rete ha, in questo caso, incoraggiato la riflessione e lo scambio di opinioni promuovendo la collaborazione anche tra i ricercatori e consentendo di esplorare e successivamente sviluppare le azioni di progetto in una prospettiva interdisciplinare.
L’Area E-tutor è dedicata a quelle figure di mediatori in rete, che hanno la funzione di mediare nella gestione dei processi relazionali e comunicativi i gruppi di discussione e i contenuti proposti, facendo da raccordo tra studenti e docenti in tutte le attività che vengono proposte in piattaforma. L’ambiente e-tutor è stato strutturato in modo tale da favorire la costruzione di una rete di relazioni e di scambio di saperi, tenendo conto dell’eterogeneità dei profili di partenza. L’e-tutor esperto nei processi di inclusione si presenta come figura professionale complessa e articolata che alle competenze tecniche deve unire competenze pedagogiche, metodologiche e relazionali, con particolare accento sulla formazione nelle aree tematiche proprie della pedagogia speciale. Al fine di facilitare la comunicazione interna e la condivisione delle esperienze, anche nell’area e-tutor sono state create apposite sezioni interattive e sono stati promossi spazi per la scrittura condivisa che hanno coinvolto gli e-tutor in un lavoro collaborativo sulle diverse aree di competenza individuate per la formazione del profilo e in fase di modellizzazione.
L’Area Formazione e aggiornamento intende promuovere una cultura dell'inclusione e della partecipazione alla vita universitaria, intesa non solo come occasione di apprendimento formale, ma anche come luogo di scambio di esperienze e di interazione sociale. In tal senso, l’università viene riconosciuta come spazio di incontro in cui ogni individuo costruisce competenze e consolida conoscenze nell’interazione con l’ambiente di cui egli stesso è parte. L’esperienza individuale si arricchisce, così, dell’apporto degli altri in un “laboratorio” di condivisione e di co-costruzione in cui è
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difficile distinguere il piano dell’apprendimento formale da quello informale. In tale prospettiva, in questa area sono proposte attività che riconoscano e valorizzino le diversità di esperienze di vita a partire dal riconoscimento della specificità e dell’unicità di ogni singolo individuo.
L’area è articolata in tre sezioni:
1. Help desk - Area dedicata all’help desk per tutte le questioni tecniche relative all’utilizzo della piattaforma e per le riflessioni inerenti l’apprendimento online e le sue ricadute pedagogico-didattiche.
2. Autoriflessione – quest’area intende promuovere, attraverso la presentazione di attività e contenuti, un pensiero riflessivo sulla diversità intesa come condizione esistenziale che caratterizza ciascun individuo. Inoltre le attività proposte mirano a stimolare nello studente una riflessione sul proprio percorso di vita e sulle proprie specificità. In particolare, la sezione autoriflessione viene presentata come uno spazio di riflessione su se stessi, in cui ognuno possa riconoscere, a partire dalla propria unicità e singolarità (riscontrabile nei tempi dello sviluppo, nella configurazione degli stili cognitivi, nei ritmi di apprendimento..), che la diversità non è un modo speciale di essere, ma una condizione generale della vita umana, fortemente condizionata dalle situazioni ambientali in cui l’individuo è inserito.
3. La piazzetta – è l’area più informale, dove attraverso l’uso di forum generici (riguardanti macrotematiche come l’università, la futura professione lavorativa, ecc … ) che gli stessi studenti possono implementare, s’instaura una comunicazione, uno scambio fra gli studenti appartenenti ai diversi Atenei partecipanti, con modalità tipiche dei social network.
La diffusione delle conoscenze relative alla disabilità, al raccordo tra la pedagogia speciale e la tecnologia unitamente alle potenzialità degli ambienti web 2.0 ha riguardato non solo gli studenti, ma anche i docenti che hanno potuto così realizzare e sperimentare un miglioramento della didattica universitaria rendendo più accessibili e flessibili i materiali di apprendimento ed utilizzando dispositivi di supporto alla didattica facilitanti ed inclusivi. Il coinvolgimento di docenti provenienti da più aree disciplinari ha offerto al team di ricerca un’occasione di riflessione e scambio proficuo di esperienze e informazioni sui temi dell’accessibilità e dell’inclusione.
XXII. CONCLUSIONI E PROSPETTIVE
L’accento posto dalla didattica costruttivista sull’ambiente di apprendimento, inteso come luogo di produzione di senso , ben si accorda con un uso formativo della della tecnologia all’interno del progetto Rete@ccessibile che ha consentito di valorizzare gli apprendimenti formali e di far acquisire competenze trasversali di autonomia nella gestione dei percorsi individuali di apprendimento, nelle procedure di problem solving, di meta riflessione e rielaborazione di idee originali all’interno di nuovi contesti di ricerca e di esplorazione e, ancora, di rafforzare la logica di comunità, secondo cui ogni attore coinvolto svolge il proprio ruolo in collegamento con gli altri, non replicando l’esistente ma amplificandone il suo potenziale.In questo senso, Il progetto rappresenta una occasione per sperimentare a partire dalle potenzialità del web 2.0, l’utilizzazione di un ambiente di apprendimento aperto, flessibile e interattivo, con il supporto di misure educative di accompagnamento e tutorato, allo scopo di realizzare una inclusione efficace e funzionale alla piena partecipazione di tutti e di ciascuno alla vita universitaria.
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