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Pensiero epistemologico

Senza la pretesa di esaurire l’argomentazione sullo sviluppo delle conoscenze degli individui e rimandando ad un ampia letteratura sul te-

ma75, (prevalentemente di matrice psicologica), si propone di seguito una

breve sintesi di alcuni studi dedicati allo sviluppo cognitivo e alla natura della conoscenza e dell’apprendimento.

La ricerca sulle epistemologie personali, ovvero dei principi e dei metodi della conoscenza e sulla conoscenza, ha evidenziato che accanto a processi di conoscenza dichiarativa (riferibile ad una conoscenza correlata al raggiungimento di un compito) e procedurale (riferibile alle strategie per gestire e risolvere problemi) vi è una terza tipologia di conoscenza de- finita (a seconda delle posizioni dei ricercatori) sistema di credenze, intui- zioni, epistemologie ingenue che influenza ed è parte del processo di ap-

prendimento stesso. K.S. Kitchner 76, ad esempio, propone una suddivisio-

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Mason L., Verità e certezze. Natura e sviluppo delle epistemologie ingenue, Roma, Carocci, 2001.

76 Kirtchener K.S., Cognition, metacognition and epistemic cognition. A three leve model of co- gnitive processing, in <<Human Development>>, 26, (4), pp.222-232, 1983, Perkins e Simmons

(1988) hanno individuate Quattro diversi frames relative alla comprensione: di contenuto, di problem solving, epistemico, di indagine, necessari secondo gli studiosi tutti. Altri autori hanno provato a chiarire i significati attorno a conoscenze e credenze, ritenendo che le conoscenze giustificabili e sostenibili e quindi in possesso di uno status epistemologico diverso dalle cre- denze, altri sostengono che la conoscenza è priva di elementi valutativi mentre le credenze so- no associate a sentimenti, emozioni o valutazioni. Assumendo la posizione di P. Boscolo la di- stinzione tra conoscenze e credenze è artificiosa, in quanto le une sono parte delle altre, cfr. Mason L., Verità e certezze, 2001, p.18-21, op.cit.

91 ne a più livelli per definire la differenza sulle conoscenze e credenze degli individui: un primo livello cognitivo, un secondo meta cognitivo ed un ter- zo livello epistemico.

A livello cognitivo i soggetti costruiscono la conoscenza attraverso processi mnemonici, percettivi, logici, a livello meta cognitivo i soggetti attuano diverse strategie per raggiungere gli scopi cognitivi, le conoscenze risultano strettamente correlate alle esperienze metacognitive, ossia alle conoscenze che derivano dall’esperienza e dall’esercizio di attività cogni- tive, esperienze che mettono il soggetto a contatto con il proprio mondo

mentale77. Al terzo livello epistemico, la conoscenza si riferisce alla rifles-

sione sulla possibilità di risolvere problemi e sulla limitatezza delle strate- gie cognitive messe in atto per risolvere problemi o raggiungere determi- nati scopi. Questo livello epistemico è una teoria meta cognitiva nel senso di una teoria che si intreccia con gli aspetti cognitivi della mente e che cerca di spiegare le convinzioni sulla natura delle conoscenze.

Le teorie metacognitive elaborate dai soggetti non sarebbero sem- pre esplicite, difatti gli studiosi hanno individuato tre livelli di elaborazio- ne metateorica: metateorie tacite, ovvero teorie di cui i soggetti non hanno consapevolezza, ma che vengono utilizzate dai soggetti o costruite per da- re significato ( esempio le teorie implicite dell’intelligenza, il sistema di credenze), le metateorie informali che si distinguono da quelle tacite per il maggior livello di consapevolezza che il soggetto ha, seppur non è in gra-

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92 do di gestire il processo della conoscenza (esempio le false credenze dei bambini che da teorie tacite assumono la forma di teorie implicite con lo sviluppo e possono poi generare teorie formali di conoscenza), ed infine le metateorie formali che hanno la caratteristica di essere strutture esplicite di conoscenza, che il soggetto utilizza per gestire i propri processi cogniti- vi.

Questa attenzione all’epistemologia personale e sociale, ovvero ai fattori che influenzano la nostra cognizione, trova molte conferme nella

logica della pedagogia della comprensione78, ma anche in una logica di

studio e ricerca sugli apprendimenti informali il cui significato è integrato tra la percezione del proprio apprendimento e la natura delle proprie cono- scenze.

L’importanza della coscienza e conoscenza epistemica mette in ri- lievo le teorie più o meno implicite che governano i processi di apprendi- mento e che influenzano ciò che si conosce, come si conosce e come si impara.

Le caratteristiche del pensiero post-formale mettono in luce la con- sapevolezza di un sapere parziale e instabile, quali: il relativismo ovvero la conoscenza non è percepita ed intesa come certa, assoluta e immutabile (questo concetto si rifà anche al paradigma post-moderno della conoscen- za), la conoscenza presuppone l’accettazione delle contraddizioni che

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93 fanno parte della realtà e spesso condizionano pensiero ed azione, la cono- scenza è un processo di integrazione di significati a volte distanti e con- traddittori.

Il significato di relativismo del pensiero degli individui presuppone che ciò che viene conosciuto sia un’elaborazione soggettiva degli indivi- dui, ma anche che non esiste un unico modo di giungere alla conoscenza e che si giunge alla verità solo riferendosi a specifici contesti di interpreta- zioni. Vi sarebbe un percorso di raggiungimento delle proprie conoscenze che afferisce a diversi livelli, in logica di gradualità, di relativismo e in- fluenzato dalla modificazione delle credenze rispetto ai vincoli contestuali e soggettivi e darebbero giustificazione ad uno sviluppo di un’epistemologia del pensiero adulto post-formale.

Il relativismo soggettivo si riferisce alle credenze e atteggiamenti del soggetto (ogni individuo ha una sua verità facendo riferimento ai pro- pri modi di agire, di interpretare le conoscenze, ai propri sistemi di cre- denze), il relativismo oggettivo si riferisce al contesto in cui il giudizio, affermazione viene prodotto, esso è separato dalle credenze soggettive, il relativismo concettuale fa riferimento sia al contesto (culturale, sociale, ecc.), sia alle interpretazioni individuali della conoscenza.

Conveniamo, infine con Mason79, che rendere i soggetti consape-

voli delle loro convinzioni tacite, (ma anche giungere a uno stadio di rela-

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94 tivismo concettuale) circa le proprie conoscenze (teorie e metateorie) co- stituisce una tappa fondamentale di un cammino che porterebbe ad elabo- rare visioni epistemologiche più sofisticate.