3.6 Famiglia e scelte di pensionamento
3.6.1 Il pensionamento e il conflitto famiglia – lavoro e lavoro – famiglia
Le ricerche sul rapporto lavoro/famiglia sono state concettualizzate all’interno dell’area dello stress da lavoro perché far combaciare il lavoro con altri ruoli è spesso fonte di stress (Greenhause & Beutell 1985). Secondo la teoria dei ruoli, le persone che gestiscono più funzioni contemporaneamente entrano in una situazione di conflitto quando non riescono a far combaciare i differenti ruoli tra loro (ad esempio riuscire a prendersi cura di un genitore anziano e lavorare). Ci sono varie ragioni per cui questo conflitto è legato al pensionamento. Il conflitto lavoro-famiglia è stato definito come una forma di conflitto inter-ruolo: le richieste di un ruolo interferiscono con le richieste di un altro (Greenhaus & Beutell, 1985). Esistono due tipologie di conflitto (Carlson Kacmar, & Williams, 2000): il conflitto del ruolo lavorativo sul ruolo familiare (work to family conflict - WFC) e il conflitto del ruolo familiare sul ruolo lavorativo (family to work conflict, FWC). Il conflitto tra ruolo familiare e ruolo lavorativo nasce spesso dalla mancanza di tempo da dedicare a entrambi i domini (Greenhaus & Beutell, 1985). Alcuni studi hanno evidenziato una relazione (anche se debole) tra il conflitto lavoro-famiglia e le ore lavorate (Yang, Chen, Choi, & Zhou, 2000) o il carico di lavoro e il lavoro a turni (Byron, 2005). Sulla base dei risultati di queste ricerche Lu, Kao, Chang, Wu e Cooper (2011) hanno ipotizzato e dimostrato che il carico di lavoro predice sia il WFC sia il FWC. Oltre alle richieste del lavoro, anche le richieste familiari possono sottrarre tempo all’individuo: tra queste troviamo il mantenimento e la cura dei figli ma anche della casa. Lu e colleghi (2011) hanno analizzato se la presenza di figli che ancora richiedono cure parentali e mogli che lavorano potesse avere effetti sul WFC e sul FWC: i risultati hanno confermato che solo avere figli ancora bisognosi di cure parentali è considerabile antecedente dei due conflitti inter-ruolo. Le fonti più comunemente citate negli studi sul conflitto WFC includono gli orari di lavoro, il lavoro non flessibile, la scarsa autonomia, il lavoro fisicamente e cognitivamente impegnativo e la necessità di lavorare sotto pressione, mentre le fonti che analizzano il FWC analizzano la presenza di figli nel nucleo
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familiare, le cattive condizioni di salute del coniuge e il tempo dedicato alla cura dei figli o nipoti e dei genitori anziani (Grzywacz & Marks, 2000).
Riuscire a comprendere come la famiglia e l’ambiente lavorativo influenzano il processo di pensionamento richiede più di una semplice catalogazione delle caratteristiche e delle situazioni in cui l’individuo è coinvolto; tuttavia questo è necessario per analizzare come l’intreccio tra la sfera familiare e lavorativa è vissuto dall'individuo). A meno che queste sfere siano percepiti come stressanti è difficile che contribuiscano al desiderio di andare in pensione. Secondo Raymo (2006) “since they are amenable to modification, job and family characteristics can be used to alter
retirement behavior. As such change processes require some time to take effect and need to be implemented well before actual retirement, what we are interested in is the long-term effect of work and family factors on an individual’s propensity to retire early. If we can demonstrate that job and family conditions assessed in the later stages of a person’s working life (i.e. about a decade before retirement) are linked to early retirement behavior, then altering job and family characteristics via work design or counseling programs may prove to be a powerful tool for facilitating extended labor force participation”.
Come anticipato, un numero sempre più crescente di ricerche indica l'importanza del contesto familiare per la comprensione delle decisioni di pensionamento. Ad esempio, la pensione tende ad essere anticipata tra coloro che (i) forniscono cure a genitori anziani o a nipoti (Dentinger & Clarkberg, 2002;), (ii) che hanno una relazione coniugale soddisfacente (Szinovacz & Deviney 2001) e (iii) che danno molto valore al tempo trascorso con il coniuge (Coile, 2004), mentre tendono a ritardare il pensionamento i soggetti che forniscono un sostegno finanziario ai figli a carico (Pienta, 2003; Szinovacz, Deviney 2001). Secondo Raymo (2006) “the fact that
many of these family characteristics are also associated with elevated levels of family-to-work conflict suggests that spillover of family stress into work may be an important mediator of the association between selected aspects of the family environment and preferences to retire”. Ad
esempio, gli obblighi connessi alla cura possono interferire con le prestazioni lavorative aumentando il desiderio di andare in pensione per alcuni individui mentre per altri il lavoro può essere percepito come rifugio da situazioni familiari fonte di stress, (Hochschild, 1997). Nonostante ci siano tutti i presupposti per considerare gli obblighi familiari come elementi che incidono sulle decisioni di pensionamento (Szinovacz et al., 2001) l’analisi specifica del collegamento tra il conflitto famiglia-lavoro e il processo di ritiro deve ancora essere trattato in maniera approfondita, soprattutto per quanto riguarda il caso italiano.
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A differenza della relazione tra famiglia e pensionamento, l’analisi dell’interdipendenza tra le caratteristiche lavorative e il ritiro dal mercato del lavoro ha prestato poca attenzione al WFC. Questo è singolare, dato che i legami tra le caratteristiche dei lavori più stressanti (sia fisicamente che mentalmente) e il pensionamento anticipato sono state ben documentate, oltre al fatto che il WFC è molto comune e negativamente associato alla soddisfazione per il lavoro e per la vita privata rispetto al FWC. Essere occupati in professioni caratterizzate da scarsa autonomia, fisicamente impegnative e con flessibilità limitata è associato al pensionamento anticipato (Hayward, Grady, Hardy, e Sommers, 1989). Queste caratteristiche vengono prese in considerazione quando il lavoratore valuta l’attrattività del pensionamento rispetto al proseguimento del lavoro (Hurd & McGarry, 1993). Molte ricerche hanno dimostrato che i lavori pericolosi e fisicamente impegnativi promuovono il prepensionamento, anche indirettamente, perché spesso sono nocivi per la salute (Hayward et al., 1989). Nonostante il crescente interesse verso le decisioni di pensionamento (Fronstin, 1999) e la rilevanza teorica del WFC, gli studiosi hanno ancora poche evidenze rispetto a se e come il conflitto lavoro-famiglia influenza il processo di pensionamento e questo rappresenta una lacuna importante nella comprensione del fenomeno in oggetto. In primo luogo, le circostanze stressanti della vita possono essere particolarmente salienti nello sviluppo delle preferenze verso la pensione (Gustman & Steinmeier, 1999). Tuttavia, gli anni del pre-pensionamento sono anche un periodo in cui le responsabilità lavorative possono essere elevate e i cambiamenti nello stato di salute possono aumentare l'onere fisico verso il lavoro (Bengtson, Rosenthal, e Burton, 1996). In secondo luogo, poiché le iniziative politiche sono suscettibili di avere un maggiore impatto sul comportamento quando sono dirette alle fasi iniziali del processo di pensionamento (Pienta & Hayward, 2002) le relazioni tra conflitto lavoro-famiglia e le preferenze per il pensionamento sono potenzialmente di grande rilevanza. Nel contesto del rapido invecchiamento della popolazione, vi è un crescente interesse politico nella promozione dell’attaccamento forza lavoro (Fronstin, 1999). Se il conflitto lavoro - famiglia si trova ad essere correlato positivamente alle preferenze per il pensionamento e se le fonti di questo conflitto vengono identificate, le politiche dirette a migliorare questo conflitto (come ad esempio i congedi di cura e orari di lavoro più flessibili) possono favorire un più lungo attaccamento al lavoro (Daly & Bound, 1996). In terzo luogo, chiarire il ruolo del conflitto lavoro-famiglia nella formazione delle preferenze di pensionamento può migliorare la comprensione delle differenze di genere nel processo di ritiro. Le scelte di pensionamento delle donne sono state infatti spesso interpretate come il riflesso delle decisioni del capofamiglia (Dentinger & Clarkberg, 2002; Pienta & Hayward, 2002; Szinovacz & Deviney,
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2000), mentre poco si sa circa il ruolo interpretato dal conflitto tra lavoro e famiglia. La prova che alle donne va il maggior carico delle responsabilità familiari e domestiche (Bianchi, Milkie, Sayer, e Robinson, 2000) e che sono più soggette ad avere posti di lavoro che non offrono servizi per alleviare il conflitto lavoro-famiglia evidenzia l’importanza del conflitto lavoro-famiglia come chiave per comprendere le differenze di genere nel processo di pensionamento anche se vari studi hanno dimostrato che le donne tendono a sperimentare livelli meno elevati di conflitto lavoro-famiglia rispetto agli uomini (Greenhaus & Parasuraman, 1999 Frone, Russell, & Cooper, 1992) in quanto sembra siano capaci di adattare e modificare i modelli lavorativi per evitare il conflitto (Greenhaus e Parasuraman, 1996).