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Il potere della giuria di disapplicare la legge La Jury Nullification.!

Il verdetto della giuria nel caso Zenger ( supra Cap.3 par.2), costituisce uno degli esempi più risalenti di utilizzo da parte della giuria penale statunitense del potere di sostituire i propri standard di giustizia a quelli imposti dalla legge235. Questo

H.Zeisel, … And Then There Were None, University of Chicago, Chicago,

234

1971, pag. 719 n.42

Nella storia inglese, il più importante esempio di una giuria che disapplica

235

la legge in favore dell’imputato, è rappresentato dal verdetto emesso dai giurati nel processo a William Penn, della cui rilevanza per la storia dell’istituto si è già discusso precedentemente (vd. supra Cap. 2 par. )

potere è da sempre oggetto di contestazioni da parte dei critici del jury system, i quali sostengono che la giuria sia “routinely at

war with the law236”!

Il fondamento giustificativo di una simile facoltà riconosciuta ai

twelve lawful man, risiede nella convinzione da essi maturata

che applicare la lettera della legge avrebbe come unico effetto quello di produrre un verdetto contrario al senso comune di giustizia, sarebbe dunque ancora una volta un istituto che si frappone tra pretesa punitiva statale e l’imputato.!

Nel corso della sua storia, la giuria ha frequentemente ricoperto questo ruolo; durante il XVIII e il XIX secolo in Inghilterra, sotto la vigenza del c.d. Bloody Code237, così chiamato per l’elevato

numero di crimini punibili con l’esecuzione capitale ivi contenuti, la giuria molto spesso assolveva gli imputati piuttosto che

riconoscerli colpevoli di un crimine di lieve entità che sarebbe costato loro la vita238. Caratteristica fondamentale di questo istituto è che la giuria ha il potere di emettere un verdetto assolutorio anche nei casi in cui la colpevolezza dell’imputato sia provata incontestabilmente alla luce di una norma di legge, si deve fare inoltre una precisazione rispetto a quanto scritto all’inizio di questo paragrafo, la jury nullification infatti non coincide con la mera disapplicazione della legge, questo potere

N.Vidmar, V.P.Hans, Judging the Jury, pag.149

236

Il termine viene spesso utilizzato per riferirsi ad un complesso di leggi in

237

vigore in Inghilterra dal 1688 al 1815, in quanto in questo periodo il numero di crimini punibili con la pena di morte passò da 50 nel 1688 a 220 sul finire del XVIII secolo. Molti dei crimini puniti con la pena capitale erano crimini contro la proprietà, il che è interpretabile come una forma di oppressione della classi più abbienti su gli strati più bassi della società.

Glyn Jones A., Holding up a Mirror: How Civilations Decline, Exeter,

238

è infatti attribuito ai giurati soltanto qualora abbiano intenzione di assolvere l’imputato e non nel caso contrario239. !

Ciò può avvenire essenzialmente per tre ragioni: o perchè i giurati ritengono che la legge sia ingiusta; o perché ritengono che sia ingiusta l’applicazione della legge al caso concreto, ovvero perché ritengono che la pena prevista dalla legge sia troppo elevata240.!

Questo diritto dei giurati non è mai stato oggetto di

contestazioni fino alla fine del XIX secolo241, mentre nel corso del XX secolo si è aperto un dibattito sulla configurabilità di questo diritto in capo ai giurati. Partendo dall’assunto che non vi sono significativi dissensi in giurisprudenza e dottrina in merito all’esistenza di un simile diritto, la discussione ruota

essenzialmente intorno al diritto dell’imputato che la giuria sia a conoscenza del potere di disapplicare la legge, se la sua

applicazione dovesse risultare in una condanna ingiusta.! Secondo i sostenitori della dottrina della jury nullification, questo diritto comprenderebbe l’obbligo per il giudice di informare i giurati che detengono il potere di rifiutarsi di applicare la legge. Tuttavia anche nei casi in cui una simile istruzione non venga impartita ai giurati, la giuria in alcuni casi ha emesso verdetti di non colpevolezza, anche se sussistevano forti prove a carico della colpevolezza dell’imputato; la

legittimità di simili verdetti non è comunque messa in discussione anche da quanti sono contrari alla “nullification

A.W. Scheflin, Jury Nullification: The Right to Say No, Southern California

239

Law Review, 45, 1972, pagg. 168,169

L.Corso,Giustizia senza toga, Torino, Giappichelli Editore, 2008, pag. 216

240

Un solo giudice, tra il 1776 e il 1780, tentò di negare questa facoltà ai

241

giurati, come conseguenza di questa sua posizione fu rimosso dal suo incarico dalla House of Representatives della Pennsylvania. Per

approfondimenti vd. Lloyd E. Moore, The Jury: Tool of Kings Palladium of

instruction”242. La posizione di questi ultimi può essere

sintetizzata con le parole della Corte d’Appello del District of

Columbia, la quale ha affermato che istruire la giuria in merito al

suo potere di disapplicare la legge “would actually encourage

anarchy in the courtroom, [..] that might in the end harmfully infect organized society.243”!

La discussione intorno alla jury nullification si fece particolarmente vivace nel corso degli anni ’60, in una

molteplicità di processi politici, gli imputati (molto spesso attivisti che protestavano contro la guerra in Vietnam), tramite i loro avvocati chiedevano al giudice che i giurati fossero informati del loro potere di disapplicare la legge.!

Tra le molte pronunce a riguardo, quella di maggiore rilevanza è senza dubbio quella resa dalla Corte di Appello Federale del District of Columbia nel caso Dougherty244.!

L’opinion della corte, espressa per bocca del giudice Harold Leventhal, costituisce la prima analisi completa da parte della giurisprudenza della jury nullification in tempi moderni.!

Leventhal, pur riconoscendo che “ the pages of history shine on

instances of the jury’s exercise of its prerogatives to disregard uncontradicted evidence and instructions of the judge,”!

sottolinea il pericolo che potrebbe derivare da un esplicito riconoscimento nell’aula di questo potere. La corte infatti ritiene che l’istituzionalizzazione di una procedura informale, potrebbe portare ad una alterazione nel suo funzionamento, in quanto i giurati se istruiti a farlo, potrebbe considerare una simile istruzione come un incoraggiamento a deviare dal dato

United States v. Dougherty, 473 F.2d 1113 (1972)

242

Arschack v. United States, 321 A.2d 845 (1974).

243

473 F.2d 1113 (1972)

normativo, sostituendosi essi stessi col legislatore, col risultato che ogni giurato si sentirebbe come se fosse egli stesso “who

fashions the rule that condemns245”.!

Ad avviso di chi scrive, il solo fatto che la discussione intorno alla jury nullification si sia ravvivata in concomitanza di processi connotati da un forte carattere politico come quelli agli attivisti contro la guerra in Vietnam, in cui l’autorità statale dunque ha un maggiore interesse a che l’imputato venga punito, dimostra come questo istituto sia di fondamentale importanza per la democraticità del sistema giudiziario.!

Si è visto infatti come nel processo di selezione dei giurati si cerchi di assicurare che la giuria sia rappresentativa della comunità a nome della quale si esprime; ma la rappresentavità più che essere un valore da tutelare di per sé, deve essere garantita in quanto solo se una giuria è realmente

rappresentativa della comunità per cui si esprime, potrà validamente assolvere il compito di coscienza popolare affidatole dalle leggi e dalla giurisprudenza. Inoltre una giuria che rappresenti una fair cross section of the community, sarà in grado di manifestare quello che è il sentimento comune della società, mettendo in luce, tramite i verdetti, eventuali

disarmonie tra le leggi dello stato e quanti a queste leggi devono sottostare.!

Il potere della giuria di disapplicare la legge in ultima analisi, consente di verificare che vi sia una continua connessione tra la volontà popolare e le leggi in vigore, garantendo che

l’applicazione della legge non si risolva nell’esercizio di un potere arbitrario da parte dei poteri statali, ma sia piuttosto espressione della decisione della comunità, che si esprime attraverso i 12 cittadini che la rappresentano nelle aule dei

ibidem, a 1136

tribunali e ne sono la coscienza. In definitiva una giuria a lla quale non viene menzionato il fatto che ha il potere di

disapplicare la legge, sarà meno idonea a svolgere il suo ruolo di coscienza della comunità, perché sarà meno consapevole di dei poteri di cui è dotata; inoltre appare una intollerabile

ipocrisia lodare la giuria come strumento di protezione dei cittadini contro l’oppressione da parte delle autorità, e poi rifiutarsi di informarla del ruolo che storicamente ha ricoperto.! L’ultimo aspetto che necessita di essere analizzato con riguardo alla jury nullification, è il valore che deve essere riconosciuto al verdetto che assolve l’imputato disapplicando una legge statale o federale. Infatti si deve stabilire quale valore riconoscere all’accertamento dei fatti compiuto dalla giuria. Emblematico è il caso Commonwealth v. Sullivan246, nel quale la Corte Suprema

del Massachussets affrontò il problema se un gioco a premi fosse una lotteria ai fini dell’applicazione della legge penale. La Corte in questa pronuncia affermò che lo era, in quanto una giuria in un caso analogo aveva condannato l’imputato che aveva organizzato un simile gioco, questo perché “it is not

necessary to go on forever in taking the opinion of the jury in each new case that comes up247”!

Nell’ottica della Corte Suprema del Massachussets dunque, quando la giuria rende un verdetto su questioni di fatto, queste diventano automaticamente questioni di diritto accertate con efficacia di giudicato. Ovviamente una simile teoria, alla luce dei dati normativi attuali, non è più sostenibile, e il potere di creare di diritto dei giurati nei processi penali è ridotto al minimo, al massimo una successione di verdetti su casi simili di medesimo segno, potrà convincere gli organi di accusa a non procedere

146 Mass. 142, 15 N.E. 491 (1888).

246

ibidem, a 145

per quei crimini o potrà essere considerata dal legislatore come un argomento per la abrogazione di una determinata norma.! Può infine suscitare un certo stupore il fatto che la Corte

Suprema sia rimasta in silenzio sulla nullification instruction sin dal 1895248, mentre ha riconosciuto espressamente in

Morissette v. United States249 il potere dei giurati di disapplicare

la legge, si deve comunque ritenere che il principio contenuto in

Sparf and Hansen, ossia che i giudici federali non siano tenuti

ad informare i giurati del loro potere di disapplicare la legge, sia tuttora valido, tanto che nel 2010 Julian P.Heicklen, un

sostenitore della necessità di informare i giurati del loro

potere”to nullify the law”, è stato incriminato con l’accusa di jury

tampering per avere distribuito volanti informativi ai giurati250. !

!

La pena di morte: una questione