• Non ci sono risultati.

L’importanza del processo a William Penn e al di lui amico William Mead, non può essere adeguatamente compresa senza fare un se pur breve riferimento al contesto storico in cui questo si svolse. L’anno è il 1670, in Inghilterra regna Carlo II Stuart, che dopo l’esperienza repubblicana di Cromwell, sta tentando, e sarà l’ultimo, di (ri)stabilire una monarchia assoluta sul suolo inglese. Proprio nei primi anni settanta, iniziò a inasprirsi il conflitto tra la Corona e il Parlamento, che sfociò nel 1679 con l’abolizione di quest’ultimo ad opera del sovrano. Il processo si colloca dunque in un periodo storico caratterizzato da forti tensioni politiche ma anche religiose , queste ultime dovute ai 82

mai sopiti contrasti con il mondo Cattolico( a cui sospettava che il re appartenesse).!

Il caso ebbe inizio il 14 agosto 1670 quando William Penn, figlio di un ammiraglio della marina britannica, e William Mead furono arrestati all’angolo di Gracecurch con Lombard Street, mentre tenevano un comizio il cui scopo, stando alle parole dello stesso Penn era “reverencing and adoring our God, who made

us”,con l’accusa di unlawful assembly e di avere seditiously causing a tumult, . Entrambi gli imputati erano membri della “Society of Friends” , i cui membri divennero più noti col nome

di Quaccheri (Quakers ), i quali professavano la libertà di 83

religione e propugnavano l’ideale di una società pacifica in cui

in virtù dell’ Act of Supremacy del 1534, il sovrano inglese era anche a

82

capo della Chiesa d’Inghilterra, è dunque evidente come le tematiche religiose e politiche finissero inevitabilmente col sovrapporsi

l’etimo del nome deriva dal verbo to quake, che significa tremare in quanto

83

i membri di questa setta affermavano che tutti dovessero tremare al cospetto della creazione di Dio.

non esistessero le armi . I Quaccheri erano per questo da molti 84

sospettati di voler abolire la religione anglicana, e alcuni

credevano che nell’intento avrebbero potuto addirittura ricevere il supporto di Carlo II. L’arresto di William Penn, dovette quindi mettere molto in imbarazzo il re, giacché egli era figlio

dell’Ammiraglio Penn, uno dei favoriti del sovrano, dunque probabilmente anche per evitarsi ulteriori imbarazzi con la Chiesa Romana e il Parlamento, il sovrano decise di non intervenire nel processo.!

I due imputati dopo 16 giorni di prigionia, vennero condotti di fronte al Lord Mayor of London, noto per non essere in buoni rapporti col monarca , il recorder, cinque consiglieri, tre sceriffi, 85

nonchè una giuria di 12 cittadini. Gli ufficiali, che rivestivano il ruolo di giudici, erano tutti fermi nell’intento di condannare Penn, ottenendo il duplice risultato di danneggiare i Quaccheri e imbarazzare il re, ma la giuria avrebbe causato loro non pochi problemi, in quanto era risaputo che i londinesi non

percepivano in nessun modo i Quaccheri come una minacci, visto che il pacificismo era il cardine del loro credo. Nel corso del processo, Penn che fu avvocato di sé stesso, chiese quale legge avesse infranto riunendo delle persone per pregare, i giudici invece che affermare la violazione del Conventicle Act

del 1664, il quale proibiva le riunioni religiose di più di cinque

86

persone senza l’autorizzazione della Chiesa d’Inghilterra, si

Questa setta fondata nel 1640 da George Fox in poco meno di 30 anni

84

aveva guadagnato oltre 40,000 adepti, la maggior parte dei quali erano appartenenti al ceto mercantile, si può dunque immaginare come soprattutto nella società londinese questa setta fosse arrivata a rivestire una certa importanza.

J. Guinther, The Jury in America, Oxoford, The Roscoe Pound

85

Foundation, 1988, pag.24 16 Ch. II c.4 (1664)

richiamarono al corrispondente reato di common law, la

unlawful assembly. La motivazione risiedeva nel fatto che in

base al Conventicle Act, agli imputati sarebbe potuta essere comminata al massimo una ammenda, mentre il reato di

unlawful assembly era punibile con pene detentive. I giudici

rifiutarono di pronunciarsi su quale common law avesse infranto, al che Penn gli incalzò con queste parole:!

“Certainly, if the common law be so hard to be understood, it’s

far from being very common; but if the Lord Coke, in his

Institutes, be of any consideration, he tells us, that common law is common right; and that Common Right is the Great Charter Privileges [..] you do at once deny me an acknowledged right, and evidence to the whole world your resolution to sacrifice the privileges of Englishmen to your sinister and arbitrary design” !87

!

In seguito a questa arringa di indubbia persuasività, che certamente dovette irritare non poco i giudici, Penn venne allontanato dalla giuria e imprigionato e stessa sorte toccò a Mead che durante il suo interrogatorio non mancò anch’egli di provocare apertamente i giudici. Con gli imputati ben distanti il

recorder si rivolse alla giuria, facendo il resoconto del processo

(ossia quello che oggi è chiamato negli Stati Uniti sum up), questi concluse dicendo: !

“Now we are upon the matter of fact, which you are to keep and observe, as what hath been fully sworn, at your peril” !88

W.Penn, The People's Ancient and Just Liberties Asserted, in the Trial of

87

William Penn, & William Mead. at the Sessions Held at the Old Bailey, in London, London, Gale Ecco, 2010!

ibidem.

Appare chiaro il tono di minaccia nelle parole del recorder, che temendo un verdetto di innocenza da parte dei giurati, li

avvertiva che questo non sarebbe stato ben accetto dai giudici. Dopo circa 90 minuti in cui si erano ritirati per deliberare, i giurati tornarono di fronte alla corte con un verdetto dal quale risultava che quattro di essi non erano d’accordo sulla

condanna. I giudici invitarono dunque i giurati( non senza averli ulteriormente minacciati) a riunirsi nuovamente e riconsiderare il loro verdetto. Quando tornarono per la seconda volta il verdetto era “guilty of speaking in Gracechurch Street”, non esattamente ciò che i giudici si aspettavano di sentire, perché di certo in base ad una simile accusa nessuno poteva essere imprigionato. A questo punto i giudici perdettero la pazienza e il

recorder si rivolse in questo modo ai giurati:!

“Gentlemen, you shall not be dismissed, till we have a verdict

that the court will accept; and you shall be locked up, without meat, drink, fire and tobacco [..] we will have a verdict by the help of God, or you shall starve for it” !89

Nonostante le pesanti intimidazioni ricevute, la mattina seguente i giurati tornarono con lo stesso verdetto, il Lord Mayor a questo punto minacciò addrittura Edward Bushel, che egli riteneva essere quello che guidava la resistenza dei giurati, che gli avrebbe fatto tagliare la gola. I giurati dovettero passare un’altra notte rinchiusi prima che i giudici rinunciassero all’idea di ottenere il verdetto desiderato con la forza. I giudici dunque condannarono Penn e Mead per disprezzo della corte e multarono i 12 giurati per 40 marchi a testa. Mead e Penn furono liberati dopo il pagamento di un’ammenda da parte dell’ammiraglio Penn; quattro giurati invece, tra cui Bushel, si

ibidem

rifiutarono di pagare e dunque restarono in prigione. Penn comunque perorò la loro causa presso la Cour of Common

Pleas, la quale riconobbe ai giurati la libertà su cauzione. Dopo

circa un anno dai fatti, siamo dunque nel 1671, la corte emise il suo verdetto. La carcerazione della giuria era da ritenersi

illegale, nessuna giuria può essere punita per il proprio verdetto in quanto nessun giudice “can never know what evidence the

jury have” come felicemente affermato da Sir John Vaughan, il 90 Chief Justice che stese la motivazione della sentenza. Giustizia

era fatta.!

Bushel e i suoi colleghi erano dunque riusciti ad affermare un principio di fondamentale importanza, consentendo a tutti i giurati che si riuniranno nei secoli successivi, di potere emettere il proprio verdetto senza alcun tipo di timore, essendo

consapevoli che loro compito ultimo e fondamentale, non è quello di applicare la legge né tantomeno il quello di ricercare i fatti, bensì quello di pervenire ad una decisione giusta, che renda la società in cui i giurati vivono equa. Con questa storica pronuncia la giuria era diviene dunque un parlamento

democratico di 12 uomini che entro certi limiti ha il potere di riscrivere le leggi dello stato qualora ne ritenga ingiusta

l’applicazione al caso singolo (sarà proprio su queste basi che si modellerà l’istituto della jury nullification).!

La giuria a cui avevano pensato i baroni nella redazione della

Magna Charta non era sicuramente una giuria che avesse il

potere di schierarsi contro l’autorità( sia essa centrale o periferica), ma se ci si pone in una prospettiva storicistica, si dovrà convenire che questa evoluzione non poteva seguire altro percorso, perché se come si è detto la società inglese del

ibidem

XIII secolo era caratterizzata da una netta divisione in classi, nel corso del ‘600 grazie anche all’opera di pensatori come Hobbes e Locke, si stava davvero affermando un modello di società universale, dove tutti gli uomini fossero prima di tutto cittadini . Si può dunque affermare che l’evoluzione delle 91

funzioni della giuria abbia ora anticipato ora succeduto, i

mutamenti dell’assetto costituzionale dello stato, con particolare riguardo alla progressiva espansione delle prerogative

parlamentari ai danni della Corona. In questa ottica è significativo notare come neanche 20 anni dopo il Bushel’s

Case che è senza dubbio il momento più alto nella storia della

giuria inglese, nel 1688 il Parlamento otterrà la sua definitiva vittoria contro la Corona, con la firma da parte di Guglielmo d’Orange del Bill of Rights, che rese l’Inghilterra la prima monarchia costituzionale della storia.!

Concludendo la giuria alla fine del XVII secolo può essere a pieno titolo considerata il bulwark of liberties di cui parla Blackstone , essa costituisce una garanzia delle libertà 92

individuali che per molto tempo non ha conosciuto uguali nelle altre nazioni occidentali; ad avviso di chi scrive la presenza di un simile istituto all’interno del sistema giudiziario ha reso non necessario il fraseggiare i diritti individuali in testi legislativi ordinari o costituzionali, e forse non è del tutto casuale che l’aumento della produzione legislativa in materia penale (ma non solo) in Inghilterra sia concisa con il progressivo degrado a

non ci si deve infatti dimenticare che Carlo I Stuart, fu processato e

91

riconosciuto colpevole di alto tradimento nei confronti del popolo inglese, e per questo fu decapitato nel 1649. Ben prima della rivoluzione francese, si affermava in Inghilterra il diritto di deporre un sovrano,che dunque si viene a trovare per la prima volta su un piano di parità con i suoi sudditi. L’influenza delle teorie lockiane sulla storia inglese del ‘600 è quantomai evidente.

W.Blackstone,Commentaries on the Laws of England in Four Books vol.4,

92

cui è andato incontro l’istituto nel corso del XIX secolo, giacché quando la giuria non è stata più in grado di svolgere

efficacemente le funzioni di garanzia che le erano proprie, si è reso necessario fissare queste garanzie in un altra sede, diversa dalle aule dei tribunali, ossia quella parlamentare, snaturando però in questa maniera una delle caratteristiche salienti della tradizione di common law, ossia la prevalenza del formante giurisprudenziale su quello legislativo , tanto che 93

molti autori parlano di una graduale convergenza dei sistemi appartenenti alle famiglie del common law e del civil law .!94

!

!

!

!

!

!

!

!

!

A.Pizzorusso, Sistemi Giuridici Comparati, Milano, Giuffrè, 1998, pagg.

93

78,79

A.Gambaro e R.Sacco, Sistemi Giuridici Comparati, Torino, Utet Giuridica,

94

!

!

Capitolo 3. !

“That all trials shall be by twelve men, and as near as may be, peers or equals, and of the neighborhood, and men without just exception; in cases of life, there shall be first twenty-four

returned by the sheriffs, for a grand inquest, of whom twelve, at least, shall find the complaint to be true; and then the twelve men, or peers, to be likewise returned by the sheriff, shall have the final judgment. But reasonable challenges shall be always admitted against the said twelve men, or any of them “!95

La carta costituzionale voluta da William Penn per i suoi nuovi possedimenti americani scritta nel 1680, evidenzia come 96

Penn abbia voluto trapiantare nei territori di cui era diventato governatore quell’istituto che in patria gli aveva garantito la libertà. !

Tuttavia non è a lui che si deve il primo utilizzo della giuria sul suolo americano, già nel 1606 il First Charter of Virginia

Article 8 Frame of Government of Pennsylvania 5 may 1682, in The

95

Federal and State Constitutions Colonial Charters, and Other Organic Laws of the States, Territories, and Colonies Now or Heretofore Forming the United States of America!

Compiled and Edited Under the Act of Congress of June 30, Washington,

DC, Government Printing Office, 1909,

Nel 1681 Carlo II aveva infatti siglato un accordo con William Penn, con il

96

quale attribuiva a quest’ultimo la proprietà di un’area di circa 120.000 km2, corrispondente in larghissima parte al territorio dell’odierna Pennsylvania, il cui nome deriva infatti da quello dell’ammiraglio Penn; l’accordo aveva infatti come scopo dichiarato quello di estinguere un debito di 16.000£ che la corona aveva con l’ammiraglio

concesso da Giacomo I alla Virginia Company, secondo

l’interpretazione prevalente incorporerebbe il diritto al jury trial . !97

A prescindere dall’interpretazione che si voglia dare del testo richiamato, almeno dal 1625, furono celebrati processo con giuria in Massachussets e Virginia ; nel 1641 il 98

Massachussets Body Of Liberties al paragrafo 29 codificò il

diritto al trial by jury, rimettendo peraltro la scelta tra il jury trial e il bench trial (ossia il processo senza partecipazione di laici) al consenso delle parti. Nel 1677 seguì l’esempio il New Jersey e poi, come si è visto, la Pennsylvania nel 1682. Seguendo percorsi parzialmente differenti, comunque già agli inizi del XVIII secolo tutte le colonie americane avevano adottato il trial

by jury, tanto che si può dire che alla vigilia della Guerra

d’Indipendenza il diritto al jury trial, era il più comune tra le 13 colonie.!

La giuria si trovò durante il periodo coloniale ad operare dunque in un sistema legale che sotto molti aspetti era completamente differente da quello in cui fino ad ora aveva svolto le sue funzioni, ossia quello inglese, questo fece sì che anche le funzioni della giuria finirono con l’essere completamente stravolte, perlomeno in epoca pre-rivoluzionaria. I poteri del governatore infatti, in particolare quando si trattava di dare applicazione alle leggi era nella pratica limitato dal sentimento popolare e la produzione legislativa nelle colonie era

praticamente assente . Date queste premesse, non è difficile 99

S.Landsman, The History and Objectives of the Civil Jury System in

97

Verdicit: Assessing the Civil Jury System, Washington D.C., The Brooking

Institution, 1993, pag.32

W.E. Nelson, Americanization of the Common Law: The Impact of Legal

98

Change on Massachussets Society, Cambridge, Harvard University Press,

1975,

intuire come la giuria abbia potuto ricoprire un ruolo di primo piano nell’amministrazione delle colonie. William Nelson nel suo

Americanization of the Common Law, propone l’immagine di

una giuria la cui funzioni è quella di garantire la stabilità economica e sociale, attraverso l’applicazione di una serie di rigide regole giuridiche ( riguardanti principalmente

l’adempimento dei debiti) ma anche morali, giaccchè la pace sociale si fondava pressoché esclusivamente sulla condivisione dei medesimi valori religiosi e morali. E`inoltre interessante notare come ai giurati non fosse consentito di emettere un verdetto se non sulla base di specifiche prove o di una testimonianza giurata100. !

Un’altra importante informazione, che apprendiamo dalle Notes

on Virginia di T.Jefferson, è che la giuria in Virginia, ma anche

in Massachussets stanti i record riportatici da Nelson101, aveva il potere di decidere le questioni di fatto come quelle di diritto102. La spiegazione di ciò viene rintracciata dalla maggior parte degli autori che si sono occupati del problema (tra cui possono essere annoverati lo stesso Nelson, J.Abramson e J.Guinther), nel fatto che i giudici nelle colonie erano spesso laici, quindi privi di competenze tecniche superiori a quelle dei giurati, è dunque verosimile ritenere che i giudici stessi preferissero lasciare il potere decisorio interamente nelle mani dei giurati. Vedremo come questa caratteristica, sebbene dovuta a una circostanza destinata a non ripetersi futuro stato federale, giacché i giudici cesseranno ddi essere laici, non mancherà di

W.E. Nelson, Americanization of the Common Law: The Impact of Legal

100

Change on Massachussets Society, Cambridge, Harvard University Press,

1975 pagg.24-26 ibidem, pag.3

101

S.N.Katz, The Politics of Law in Colonial America, in Perspectives in

102

produrre conseguenze significativo sul futuro assetto della giuria. !

Bisogna sottolineare infine come la raffigurazione della giuria proposta da Nelson per il Massachussets, che vuole la giuria come central instrument of governement durante il periodo coloniale, non deve, ne può essere considerata generalmente valida per le altre colonie americane: A.Gregg Roeber ad esempio nel suo studio sulla Virginia103 rileva piuttosto come la figura di spicco nel sistema legale fossero i giudici di pace laici. Quello che sembra essere una caratteristica comune a tutte le giurie, è invece il fatto che esse, specialmente durante il XVIII secolo, divennero veicolo del crescente malcontento popolare verso la madre patria, divenendo uno strumento ostativo alle politiche del governo d’oltreoceano e al potere dei governatori locali, trasformandosi dunque in uno dei principali veicoli di implementazione degli ideali e dei principi rivoluzionari. ! Si rileva in ultimo che, se è vero che non erano costanti le funzioni svolte dalla giuria in questo periodo, tantomeno lo era la sua composizione, che poteva variare da un minimo di 6 membri (solitamente per le cause di minore importanza) fino a 12, mentre in alcuni stati il numero dei membri non era

nemmeno fisso.!

!

Il processo a John Peter Zenger e le