Perch´e Rignano, nella sua infaticabile tessitura di un sistema che a tratti appare come “totale”, giunge ad occuparsi di psicologia? Se fosse possibile rispondere in modo incontrovertibile a questa domanda, apparirebbe relati- vamente semplice l’inserimento della sua opera nel panorama della ricerca e nel contesto storico di riferimento. Tale collocazione si imporrebbe infat- ti in modo piuttosto chiaro, quasi automatico. Si prendano ad esempio le due distinte correnti biologiche neo-darwinista e del neo-lamarckiana: Ri- gnano aderisce chiaramente alla seconda, pur trasportando - in uno sforzo di mediazione - i fatti empirici della prima in un nuovo contesto interpre- tativo. In ambito psicologico, per`o, l’operazione non risulta semplicissima; piuttosto, uno sguardo preliminare alla letteratura mi sembra consigliare una certa cautela. Si proceda con ordine, considerando innanzitutto quanto scrive Gabriella Sava:
Rignano si pose il problema di una fondazione di una scienza psi- cologica e quindi il problema della sua autonomia dalla filosofia. Prendendo in considerazione il progressivo processo di “autono- mizzazione” delle singole scienze nei confroni della filosofia, so- stenne che, prima la matematica e poi, in tempi successivi, fisica, chimica biologia erano diventate tutte indipendenti dalla filosofia. [...]
La psicologia non soltanto non aveva compiuto il processo che do- veva renderla autonoma dalla filosofia, per il semplice motivo che, secondo Rignano, ne costituisce una parte fondamentale [...].34 Per quanto riguarda la parte pi`u strettamente storica, Sava rileva che:
33Cf. Mecacci, 1992; pag. 199. 34Cf. Cimino e Dazzi, 1998; pag. 439.
Gli interlocutori ideali dei suoi scritti sono Spencer, Stuart Mill, Bain, ma anche Comte, Bernard, Ribot, Janet, a cui vanno ag- giunti Mach ed il fisiologo Hering: da essi Rignano trae gli ele- menti della problematica dei rapporti intercorrenti tra fisico e psi- chico e l’applicazione dell’associazionismo evoluzionistico a certi fenomeni psichici.35
Vediamo quindi come la posizione assunta da Rignano sia nettamente in controtendenza con quel processo di emancipazione dalla filosofia che si pu`o riconoscere praticamente in qualsiasi corrente psicologica a lui coeva. Ora, non si fa fatica a notare, per`o, che l’approccio di Rignano sembra prendere le mosse, grosso modo, dalle posizioni wundtiane; pur integrando ad esse quelle fonti che si sono viste predilette nell’ambito biologico (Mach, Hering, Semon). La psicologia di Rignano `e quindi una psicologia associazionista ? Certamente lo appare nel corso della sua polemica con i gestaltisti, durante la quale:
L’autore prende in esame in modo sistematico gli aspetti pi`u si- gnificativi della Gestalttheorie per poterli porre a confronto con le teorie psicologiche di derivazione associazionistica, con la Scuola di Lipsia e con lo strutturalismo di Titchener.36
Nondimeno l’opera di argomento psicologico forse pi`u famosa di Rignano - la Psicologia del Ragionamento - deve “la sua origine a un indefinibile stato di malessere e di scontento in cui mi aveva lasciato la lettura di alcuni fra i migliori trattati di logica”37. Se si vuole quindi credere alle parole che l’au-
tore affida alla prefazione della sua opera, la “Psicologia del ragionamento” nascerebbe da interessi prettamente filosofici.
Per questi motivi, prima di poter “collocare” questo autore `e necessario comprendere pi`u a fondo il suo punto di vista in psicologia. Esso `e a mio parere segnato da un vizio di fondo, che nasce forse con Abbagnano, il qua- le consider`o la Psicologia del Ragionamento come l’opera maggiore di uno studioso la cui attivit`a `e stata senz’altro ragguardevole38. Indubbiamente la
Psicologia del Ragionamento `e un’opera notevolissima e di grande interesse, ma si pu`o essere sicuri del fatto che Rignano la considerasse la sua opera pi`u importante?
Credo che si possa dubitare di questa posizione, sia dal soggettivo punto di vista dell’autore sia da un’analisi pi`u equilibrata della sua posizione teoretica generale. Innanzi tutto, nella Psicologia del Ragionamento vi sono un buon
35Cf. Sava, 2000; pag. 196. 36Cf. Sava, 2000; pag. 216. 37Cf. Rignano, 1984; pag. VII.
38Tale giudizio `e espresso nella Encyclopedia of Philosophy, P. Edwards, New York-
numero di richiami alla letteratura, di matrice biologica, includendo in esse quelle redatte da Rignano stesso. Per non dimenticare quanto si pu`o leggere nell’introduzione a questo testo:
I biologhi39, infine, riscontreranno la stretta connessione che lega
questa manifestazione particolare del finalismo della vita, che `e il ragionamento, all’essenza stessa di tutto il finalismo biologico in genere.40
Un’opera di psicologia, quindi, il cui ambito teorico si rivolge per`o anche ai biologi; andando peraltro ad interessare uno dei temi pi`u complessi e dibattuti che si possono individuare in questa disciplina.
Si passi poi a considerare l’impalcatura teoretica di Rignano. Non do- vrebbero sussistere difficolt`a nel ricondurre le sue teorie psicologiche a quelle biologiche; le tendenze affettive, prodotte dalla “capacit`a mnemonica” della scarica nervosa-trofica, appaiono come effetti della memoria organica. Con- siderando quindi l’impostazione paradigmatica, `e sulla memoria organica che si fonda la psicologia di Rignano; non viceversa41. In senso sia letterale che
strutturale, separare la produzione di argomento biologico da quella psico- logica `e, per quanto lo riguarda, piuttosto difficoltoso. Ovviamente, si pu`o preferire un’opera all’altra, o una tematica all’altra; allo stesso modo non si pu`o dimenticare, per`o, come l’edificio teoretico costruito da Rignano preveda alcune dipendenze, e ne escluda altre.
La mia opinione sull’argomento `e che Rignano - donde tutte le difficolt`a e tutto il fascino che questa figura esercita - non `e n`e uno psicologo n`e un biologo. In senso lato, potremmo accettare la lectio di Enriques, che lo considerava un filosofo42. Non `e possibile stabilire un opus maior di questo
autore, per il semplice fatto che esso non esiste: tutte le parti del sistema sono saldamente vincolate le une alle altre, e si ribellano al tentativo di un’ ipostasi forte.
C’`e un’altro problema connesso alla comprensione dell’impostazione psi- cologica di Rignano. Ad esso si far`a, in parte, riferimento nel paragrafo , in cui si analizza la componente finalistica del suo pensiero. La vita, per Rigna- no, ha diversi aspetti finalistici43 nella misura in cui in essa si distinguono manifestazioni di natura finalistica. Queste manifestazioni sono precisamente i prodotti della memoria biologica. In campo morfologico/fisiologico, questi
39Cos`ı nel testo.
40Cf. Rignano, 1984; pag. VII.
41Sava non mancher`a mai, infatti, di preludere alla trattazione del tema filosofico in
Rignano un’opportuna introduzione alle sue teorie biologiche.
42Cf. Enriques, 1930; pag. 380.
prodotti sono individuati negli adattamenti e nei fatti dell’ontogenesi; in am- bito etologico/psicologico, invece, queste le tendenze affettive costituiscono il principale aspetto teleonomico, nonch´e l’elemento chiave che costituisce i fatti psichici. Pi`u in generale, quindi, l’ambito psicologico appare a Rignano come una “manifestazione finalistica”; calibrato sull’omeostasi dell’individuo, basato sulla memoria (organica, ovviamente), e determinato dalla selezione naturale.
E in questo, la lettura qui proposta collima con la posizione di Mucciarelli: Da questo punto di vista, poteva apparire, negli anni ‘20, uno studioso superato, un filosofo della scienza del tardo Ottocento. Ma sotto questa, anche se giustificata, apparenza, si celava il carattere fondamentale dell’opera di Rignano, lo psicologismo.44
Scendendo pi`u nel dettaglio, Sava ha scritto:
Il metodo usato nell’analisi psicologica `e quello dell’introspezione, a cui si accompagna lo studio comparato degli animali e dell’uo- mo, proposta che caratterizza la psicologia inglese di derivazione darwiniana, il funzionalismo ed il comportamentismo.
Tutto ci`o `e rivolto al fine di individuare gli elementi ultimi della psiche, i fenomeni psichici elementari dalla cui associazione emer- gono i fenomeni psichici pi`u complessi, secondo il programma dell’associazionismo, ma anche secondo le indicazioni di Wundt e dello strutturalismo.45
Senza dimenticare l’originalit`a e la capacit`a di sintetizzare teorie diverse, che rendono tanto difficile “etichettare” le sue opere, `e possibile ora sinte- tizzare le posizioni psicologiche di Rignano. Durante questa sintesi non si lascino alle spalle due nozioni molto importanti. La prima `e quella relativa alla peculiarit`a del finalismo in Rignano. In una certa misura, l’analisi delle sue opere biologiche vede in effetti sussistere il finalismo, rendendolo degno di indagine, ma questo sembrerebbe emergere solo come “manifestazione” di un fenomeno meccanico, pur risultante da un energetismo piuttosto singolare. Questo punto verr`a pi`u esaustivamente trattato nel paragrafo 3.7.
La seconda `e la stretta connessione che salda le teorie psicologiche a quel- le biologiche precedentemente analizzate. Lo studio comparato accompagna ovunque l’introspezione, e si vedr`a bene come il fenomeno biologico e quello psicologico emergano da un unico processo: quello della memoria. Mante- nendo, quindi, presenti questi aspetti, si passi ora ad analizzare il “corpus” delle proposte psicologiche di Rignano.
44Cf. Rignano, 1984; pag. X. 45Cf. Sava, 2000; pag. 201.