Introduzione: vecchie e nuove sfide per la scuola lombarda
Grafico 4.5 Progetti di rete censiti in Bdei 2013, per tipo e modo di valuta zione Tassi per 100 progett
Fonte: Orim Bdei, 2013
Per entrare un po’ di più nelle scelte di contenuto dei progetti, gli indica- tori di descrizione/analisi della nuova Bdei 2013 sono stati aggiornati per adeguarsi ai progetti di rete scuola-territorio18; pertanto oltre a quelli tra-
dizionali – utilizzati per i progetti di scuola fino al 2011/12 – sono state aggiunte alcune voci che richiedono una attenta lettura dell’approccio forma-
tivo, ovviamente quando questo è specificato nel testo del progetto. Da un
lato, per le azioni che impattano nelle scuole, sono risultate utili le consue- te voci disciplinari (i cosiddetti saperi); dall’altro si è cercato di individuare quali competenze interculturali (i cosiddetti skills) sono state evocati per le azioni che impattano sugli adulti e sulla formazione extrascolastica (Po-
18 Si ricorda che l’analisi dei testi dei progetti avviene da parte dei ricercatori del
Gruppo scuola Orim per ogni raccolta annuale (non sono gli enti promotori che forni- scono le informazioni), e consiste nella compilazione di una checklist omogenea, per cui i caratteri vengono indicati come “presenti” o “assenti” per ciascun progetto.
glia, 2013). Si possono comprendere in questo insieme di descrittori quali- tativi anche le modalità di organizzazione del gruppo dei beneficiari, adottate in una o più fasi delle azioni descritte dal progetto. Ne emerge una fotografia variegata (Tabella 4.21).
Tabella 4.21- Progetti di rete censiti in Bdei 2013, per contenuti e approcci formativi. Valori assoluti e tassi per 100 progetti
Valori assoluti
Tassi per 100 progetti Contenuti formativi: mediation skills 11 17,7
Contenuti formativi: management skills 5 8,1
Contenuti formativi: altro (es. lingua, letteratura, arte, ecc.) 19 30,6
Classe intera 34 54,8 Classi aperte 15 24,2 Piccoli gruppi 42 67,7 Percorsi individualizzati 21 33,9 Cooperative learning 16 25,8 Tutoring 26 41,9 Laboratorio linguistico 25 40,3 Laboratorio espressivo/ludico 31 50
Lab. tecnico/pratico professionale 14 22,6
Biblioteca/Mediateca 16 25,8
Sito web/internet 35 56,5
Fonte: Orim Bdei, 2013
In conformità al tipo di azioni analizzate dalla Bdei 2013, in prospettiva saranno da verificare anche le modalità di funzionamento delle reti.
Come spesso viene rimarcato in letteratura (Colombo, 2001; Cudini, Morganti, 2003; Sanders, 2006), i livelli di partenariato scuola-territorio possono essere diversi, a seconda dei ruoli assunti dai partner, della con- divisione sostanziale o formale delle attività e degli obiettivi, della durata del progetto, ecc. Tali informazioni, di carattere complesso, possono esser desunte solo da quei progetti che sono stati ultimati e sono dotati di esau- stive relazioni finali o report di valutazione. Nel caso dei progetti censiti da Orim nel 2013, fra i quali solo 50 fornivano tali indicazioni, possiamo dire che la “realizzazione di azioni comuni” è stata presente solo nell’80% dei casi, come pure la messa in comune di risorse (82%) e la “co- progettazione“ (84%). Lo scambio di informazioni sembra invece un re- quisito scontato in qualsiasi rete di azione (97%).
Un ultimo livello di analisi dei progetti, già adottato dalla Bdei in pre- cedenza, si propone di applicare alla lettura dei progetti anche una vali- dazione finale, con riguardo, ad es., alla misurazione della qualità. La vali- dazione consiste nell’assegnazione di punteggi ad alcune proprietà consi-
derate inerenti alla “qualità” progettuale, da cui si genera una graduatoria decrescente di progetti in base a questa dimensione (Colombo, 2010: 41)19.
La graduatoria costituisce uno strumento di confronto tra i testi dei pro- getti, che non ha pretese di valutazione dell’efficacia né dell’efficienza delle azioni corrispettive, ossia non si fonda sull’ispezionabilità delle attività realizzate e dei loro risultati. Pertanto, più che un giudizio di merito (che ricadrebbe sui modus operandi delle agenzie formative), va intesa come supporto all’attività di progettazione in sé. Si ricordano in breve gli indi- catori che rientrano nel punteggio di qualità Orim: a) esplicita in modo chiaro obiettivi, strumenti, fonte delle risorse e strumenti di valutazione dei risultati. b) Sviluppa un ampio coinvolgimento della realtà scolastica nel suo insieme. c) Utilizza una rete di partner (il punteggio si alza in fun- zione del numero di partner. d) si evolve nel tempo. e) Sviluppa l’acquisizione di competenze metodologiche e didattiche. f) Tiene conto di dimensioni diverse dell’educazione interculturale. Il Gruppo scuola Orim è a disposizione degli enti per chiarimenti sul modello di validazione uti- lizzato.
In base all’esperienza svolta, sarebbe auspicabile sviluppare, nei pros- simi anni, una adeguata implementazione di questo modello di validazio- ne, ampliando il campione dei progetti censiti e rendendolo rappresenta- tivo delle diverse impostazioni che fanno capo ai territori. Ci si augura, inoltre, che le reti di progetto attualmente operative possano collaborare, in una prospettiva di “apprendimento organizzativo comune”, non solo all’invio dei dati relativi ai progetti e alle azioni svolte, ma anche nel mi- glioramento degli indicatori utilizzati.
19 Il metodo di validazione messo a punto da Orim Lombardia prevede anche una mi-
surazione della dimensione dell’innovazione, che in questo caso non è stata utilizzata. Presso la Fondazione Ismu sono consultabili le graduatorie dei progetti e le versioni cartacee dei singoli progetti.
5. La salute degli immigrati in Lombardia
di Lia Lombardi, Veronica Merotta, Nicola Pasini e Armando Pullini
In continuità con gli anni passati1 il settore salute dell’Orim si è occupato
dello studio dei ricoveri ospedalieri degli stranieri presenti in Lombardia, analizzando i dati forniti dalla Direzione generale Sanitàdi Regione Lom- bardia. Dal monitoraggio delle condizioni di salute e dell’accesso alle strutture ospedaliere della regione da parte degli immigrati, realizzata mediante un confronto con la popolazione italiana, si sono potute riscon- trare alcune conferme rispetto agli anni scorsi, così come alcuni elementi di novità.
Inoltre, grazie alla disponibilità di nuovi dati sociosanitari, da due anni è possibile approfondire in maniera sistematica lo studio delle differenze di salute tra italiani e stranieri immigrati. In effetti, l’introduzione di nuo- ve variabili associate a caratteristiche socioeconomiche (quali quelle occu- pazionali e il grado di istruzione), incrociate con i dati di ricovero, fornisce un panorama più approfondito delle differenze tra la salute degli italiani e quella degli stranieri già ampiamente studiate, consentendo quindi di formulare ulteriori ipotesi sulle loro cause. Infatti, anche quest’anno, rela- tivamente ai dati sanitari relativi ai ricoveri registrati nel 2012, le due va- riabili prese in considerazione sono la “posizione nella professione” che abbiamo considerato come descrittiva del livello economico e il “livello di istruzione”.
Nella prima parte del capitolo, sono stati analizzati i ricoveri e le dimis- sioni ospedalieri attraverso un’analisi multidimensionale in grado di mo- nitorare la realtà lombarda in ordine alle degenze ordinarie (DO) e i day
Nicola Pasini ha steso la premessa; Lia Lombardi ha realizzato il paragrafo; Armando
Pullini il paragrafo; Veronica Merotta si è occupata dell’editing e della revisione dei contenuti. L’impostazione e il coordinamento scientifico dell’intero capitolo sono a cura di Nicola Pasini.
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hospital (DH) nel corso del tempo, prendendo in considerazione area geografica di provenienza, genere, età e livello d’istruzione, oltre che aziende e strutture ospedaliere.
Risulta significativa la diminuzione dei ricoveri a carico delle persone straniere (DO = -5.043 rispetto al 2011, pari a -4,7%; DH = 5.284 ricoveri rispetto all’anno precedente, pari a -22,2%).
Inoltre, sempre rispetto al 2011, aumentano le presenze di cittadini provenienti dall’area europea orientale e dei paesi asiatici come India, Ci- na e Pakistan, mentre si manifesta la netta stabilizzazione delle popola- zioni nordafricane e latinoamericane. Infine, la popolazione femminile straniera è percentualmente importante in regione Lombardia e la sua presenza nei ricoveri rimane preponderante per le ragioni legate alla ri- produzione e alla salute riproduttiva.
Nella seconda parte del capitolo, come negli anni precedenti, le principa- li diagnosi di ricovero riguardano entrambe le popolazioni, italiana e im- migrata, tenendo conto anche della distinzione tra popolazione immigrata regolare e irregolare. Nello specifico, in relazione alla dimensione socioe- conomica e culturale, si analizzano: la salute della donna in età riprodut- tiva; le malattie infettive quali epatite virale, tubercolosi e infezione da Hiv; i traumi.
5.1 Ricoveri e dimissioni ospedalieri: un’analisi multidimen-
sionale
5.1.1 DO e DH per area geografica di provenienza: struttura e analisi del cambiamento
Nel 2012 il sistema ospedaliero lombardo conta complessivamente 1.553.494 ricoveri, in regime ordinario (DO) e in day hospital (DH), con una distribuzione di genere pari al 53,3% di donne e al 46,7% di uomini. Di questi, 1.333.597 sono i ricoveri in regime ordinario (85,8%), 211.789 in day hospital (13,6%). 8108 (0,5%) in regime “S” (cure Sub-acute2).Il nume-
ro di degenze ordinarie (DO) conferma il trend negativo già registrato ne- gli anni precedenti, ma si mostra meno consistente (-29.544 ricoveri pari a -2,2%) del 2011 (-4,3%).
2 Il regime S è un nuovo regime di ricovero creato da Regione Lombardia (in aggiunta
ai regimi “ordinario” e “day hospital”) per identificare le cure cosiddette “Sub-acute”. Questo regime sarebbe escluso dal contesto dei ricoveri ospedalieri.
Molto più importante è, invece, la diminuzione dei DH che passano da 344.521 del 2011 a 211.789 nel 2012, registrando una diminuzione di ben 132.732 ricoveri (-38,5%)3.
L’andamento dei ricoveri dei cittadini stranieri segue lo stesso ritmo: nel 2012 si sono registrati 121.331 (-10.245 pari a -7,8% rispetto al 2011) ricoveri complessivi a carico degli stranieri provenienti da Paesi a forte pressione migratoria (Pfpm). I ricoveri in regime ordinario sono 102.746 (5.043 rispetto al 2011 pari a -4,7%) e 18.503 i day hospital con una dimi- nuzione di 5.284 casi rispetto all’anno precedente (-22,2%), (Grafico 5.1).