• Non ci sono risultati.

Capitolo 2. La repressione

2.10 Programma di Stoccolma

Il Programma di Stoccolma110 delinea le priorità dell’Unione europea in

materia di giustizia, libertà e sicurezza per il periodo 2010-2014 con azioni concentrate sugli interessi e sulle esigenze dei cittadini. Il consiglio afferma che la sfida da affrontare sia quella di garantire il rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e dell’integrità delle persone garantendo, allo stesso tempo, la sicurezza in Europa, poiché è estremamente importante che le misure di contrasto, da una parte, e i provvedimenti a tutela dei diritti delle persone e sulla protezione internazionale, dall’altra, vadano nella stessa direzione e si rafforzino reciprocamente. Tutte le azioni future dovrebbero incentrarsi sui cittadini dell’Unione e su coloro nei confronti dei quali l’Unione ha una responsabilità. In particolare, il Programma di Stoccolma prevede che, nel periodo che va dal 2010 al 2014, l’Unione dovrebbe puntare alla realizzazione delle seguenti priorità:

 Promuovere la cittadinanza e i diritti fondamentali: la cittadinanza europea deve diventare una realtà tangibile, poiché con questa si promuove la partecipazione dei cittadini alla vita democratica dell’Unione; bisogna conferire ai cittadini europei i diritti e le libertà fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e dalla Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, le quali costituiscono un valore essenziale. I cittadini dell’Unione devono poter esercitare pienamente i propri diritti specifici all’interno e al di fuori dell’Unione, nel rispetto della vita privata e in termini di protezione dei dati

personali; devono poter circolare liberamente; deve esser rispettata

110 “Programma di Stoccolma – un’Europa aperta e sicura al servizio e a tutela dei

cittadini” (Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, Consiglio europeo C/115 del 4.5.2010), consultabile sul sito internet http://eur-lex.europa.eu/legal- content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52010XG0504(01)&from=IT.

la diversità, devono esser tutelate le persone più vulnerabili (bambini, minoranze, vittime di violenze ecc..) e deve essere

combattuto il razzismo e la xenofobia; inoltre, devono essere tutelati i diritti degli indagati e imputati nei procedimenti penali.

 Realizzare uno spazio europeo di giustizia: per consentire ai

cittadini di far valere i propri diritti ovunque nell’Unione è necessario facilitare il loro accesso alla giustizia. Al contempo, devono essere potenziati la cooperazione tra le autorità giudiziarie e il

riconoscimento reciproco delle sentenze, sia in materia civile che in quella penale, al fine di rimuovere gli ostacoli all’approvazione delle decisioni giudiziarie in altri Stati membri.

 Sviluppare una strategia di sicurezza interna all’Unione: la finalità è quella di proteggere la vita e l’incolumità dei cittadini europei e combattere la criminalità organizzata, il terrorismo e altre minacce. Tale strategia dovrebbe cercare di intensificare la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale, cooperazione nella

gestione delle frontiere, della protezione civile e delle catastrofi. La strategia di sicurezza interna, in particolare si concentrerà sulla lotta alla criminalità transnazionale (tratta di esseri umani, abuso e

sfruttamento sessuale dei minori, pedopornografia, criminalità informatica, criminalità economica, corruzione, contraffazione, pirateria, traffico di stupefacenti) in associazione con i sistemi di sicurezza esterni all’Unione, pertanto va rafforzata la cooperazione con i Paesi terzi.

 Garantire l’accesso all’Europa: le politiche dell’Unione sulla gestione integrata delle frontiere e in materia di visti dovrebbero essere ulteriormente sviluppate per rendere l’accesso legale

all’Europa più efficace per i cittadini non comunitari, assicurando al tempo stesso la sicurezza dei cittadini europei. Da una parte occorre rafforzare il sistema dei controlli alle frontiere al fine di contrastare l’immigrazione clandestina e la criminalità

transfrontaliera, ma dall’altra parte deve essere garantito l’accesso alle persone che devono accedere al territorio dell’Unione per un interesse legittimo e coloro che necessitano di una protezione internazionale. Per questi motivi occorre rafforzare il ruolo di Frontex (Agenzia europea per le frontiere esterne), del Sistema d’informazione Schengen di seconda generazione (SIS II) e del Sistema d’informazione visti (VIS) i quali dovrebbero essere concepiti in funzione di questi obiettivi.

 Sviluppare una politica di migrazione globale e flessibile: sulla base del patto europeo sull’immigrazione e l’asilo, occorre sviluppare una politica migratoria fondata sulla solidarietà e responsabilità, poiché il fenomeno migratorio, se efficacemente gestito, può essere di

beneficio per tutti i soggetti interessati. Tale politica dovrà essere in linea con le necessità del mercato del lavoro degli Stati membri, garantire i diritti dei migranti e prevedere una politica di rimpatrio efficace e sostenibile; resta, comunque, essenziale continuare a prevenire, controllare e contrastare l’immigrazione clandestina. Occorre anche rafforzare il dialogo e i partenariati con i Paesi terzi (d’origine e di transito), in particolare tramite l’ulteriore sviluppo dell’approccio globale in materia di migrazione. Rimane l’obiettivo di istituire un sistema europeo di asilo (CEAS) entro il 2012111, il quale

creerebbe uno spazio comune di protezione e solidarietà all’interno dell’Unione europea.

 Sviluppare la dimensione esterna: è necessario integrare queste

111 Avvenuto con la “Direttiva qualifiche” (2011/95/UE) del Parlamento europeo e del

Consiglio del 13 dicembre 2011 (Gazzetta Ufficiale, 20.12.11), consultabile sul sito Web:http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2011:337:0009:0026 :IT:PDF. La Direttiva qualifiche reca norme sull’attribuzione, a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria, nonché sul contenuto della protezione riconosciuta.

politiche di libertà, sicurezza e giustizia nell’ambito delle politiche generali dell’Unione. Tale dimensione esterna è essenziale per affrontare le sfide che si delineano oggi per l’Unione e per rafforzare le opportunità di cooperazione con i Paesi terzi. La dimensione esterna è vitale per l’efficace realizzazione degli obiettivi del presente programma e dovrebbe essere oggetto di particolare considerazione in tutti gli altri aspetti della politica estera dell’Unione ed essere pienamente coerente con questi.

Il Programma di Stoccolma è stato attuato attraverso un piano d’azione112 adottato attraverso una comunicazione della Commissione

al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, il 20 aprile 2010. Questo piano d’azione fornisce la tabella di marcia per l’attuazione delle priorità politiche tracciate dal Programma di Stoccolma per lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia dal 2010 al 2014.

Più recentemente(27 giugno 2014) il Consiglio europeo ha provveduto a delineare i nuovi orientamenti strategici per lo spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia che subentreranno al Programma di Stoccolma, il cui periodo di operatività è terminato il 1° dicembre 2014, e sono, quindi, destinati a guidare l’azione europea in questo ambito per il quinquennio 2015-2020.

112 “Creare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia per i cittadini europei - Piano

d'azione per l'attuazione del programma di Stoccolma” [COM(2010) 171 definitivo – Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale].

P

ARTE

III. Iniziative antiterrorismo a livello di Stati

nazionali