In questi ultimi anni si è avuto un notevole incremento di attività nel settore della protezione dalle radiazioni, principalmente a seguito dell’emanazione di importanti direttive europee in materia.
L’ISS, nell’ambito della riorganizzazione voluta dal suo Presidente Ricciardi, ha istituito dal 2017 il Centro Nazionale per la Protezione dalle Radiazioni e Fisica Computazionale (CNPRFC), al fine non solo di continuare la lunga tradizione dell’ISS nel campo della protezione dalle radiazioni (svolta in precedenza all’’interno del Laboratorio di Fisica, del Laboratorio Radiazioni e del Dipartimento Tecnologie e Salute), ma anche di rilanciarne il ruolo in ambito italiano e internazionale. Nel seguito riportiamo una breve sintesi di alcune delle principali attività in corso, diverse delle quali coinvolgono ampiamente varie strutture dell’SSN.
Dall’inizio del 2018 il CNPRFC è diventato WHO Collaborating Centre for Radiation and Health e opererà congiuntamente con la WHO su attività di valutazione, comunicazione e controllo dei rischi da radiazioni; per il periodo 2018-2022 sono previste attività sui seguenti temi: i) esposizione al radon, ii) radioattività nelle acque potabili e negli alimenti, iii) esposizioni mediche, iv) esposizioni a radiazioni non ionizzanti, v) preparazione e risposta alle emergenze nucleari e radiologiche.
151 Dal 2017 il CNPRFC svolge per l’UNSCEAR (United National Scientific Committee on the Effect of Atomic Radiations) le funzioni di National Contact Point, e in tale suolo sta coordinando la raccolta di dati sulle esposizioni a radiazioni ionizzanti a scopo medico (radiologia, medicina nucleare e radioterapia), coinvolgendo e collaborando con molti ospedali.
Nell’ambito del sopra citato gruppo di esperti in radioprotezione a supporto della Commissione Europea, l’esperto dell’ISS partecipa ai tre gruppi di lavoro sulle sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti, sulle implicazioni della ricerca scientifica per gli standard di sicurezza e salute, e sulle esposizioni mediche.
Il Ministero della Salute ha recentemente avviato le procedure per diventare membro dell’associazione HERCA (Heads of the European Radiological protection Competent Authorities) – indicando come suo rappresentante il direttore del CNPRFC dell’ISS – che ha in programma una serie di attività, e relativi gruppi di lavoro, finalizzate all’implementazione ottimale delle direttive europee e alla identificazione delle connesse problematiche tecnico-operative e all’elaborazione di linee-guida.
Col recepimento della Direttiva 2013/51/Euratom sul controllo della radioattività nelle acque destinate al consumo umano, effettuato tramite il DL.vo 28/2016 integrato dal DM 2 agosto 2017, il Ministero della Salute, avvalendosi dell’ISS tramite il CNPRFC, ha istituito ex-novo un sistema di controlli, per il quale il Ministero della Salute e l’ISS svolgono le funzioni di indirizzo, coordinamento e valutazione delle attività svolte a livello regionale dagli assessorati, dalle ASL e dalle ARPA.
La Direttiva 2013/59/Euratom sulle norme di base per la protezione dalle radiazioni ionizzanti, che sostituisce ben 5 direttive integrandole in un unico contesto il più possibile coerente, pone diverse sfide, tra cui l’introduzione per la prima volta di norme per la protezione dal radon nelle abitazioni, il rafforzando di quelle sul radon nei luoghi di lavoro, l’estensione di quelle sulla protezione dei pazienti nelle esposizioni a scopo medico. Il recepimento di questa direttiva, purtroppo non ancora concluso, dovrebbe portare
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all’intensificazione delle attività del Ministero della Salute, dell’ISS e di altre strutture dell’SSN, con modalità di collaborazione con altre strutture (Ministeri ed enti e agenzie nazionali e regionali) non ancora del tutto chiarite.
Conclusioni
In questo breve articolo si è cercato di mostrare, sulla base delle attività condotte a partire dalla istituzione dell’SSN, come l’ISS abbia svolto e svolga un ruolo rilevante per la protezione dalle radiazioni, sia in rappresentanza dell’Italia in diverse sedi internazionali, sia in ambito italiano come supporto tecnico al Ministero della Salute e supporto e coordinamento delle altre strutture dell’SSN, in collaborazione generalmente proficua con altre strutture nazionali, regionali e locali preposte. Questo ruolo è ancora più necessario nei prossimi anni per un’ottimale implemenazione delle direttive europee in materia e per migliorare la protezione dalle radiazioni in un contesto di crescenti esposizioni mediche, di nuovi ed estesi campi di applicazione delle normative (come nel caso dell’esposizione al radon nelle abitazioni), di uso crescente di mezzi di comunicazione ed altri apparati emettenti radiazioni non ionizzanti. E questo ruolo può risultare ancor più utile in un’eventuale riorganizzazione dell’SSN che dia maggiore autonomia alle Regioni.
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