In una misera borgata alla periferia d’una ricca città viveva una pulce ballerina , era piccolina e sapeva ballare cosi bene che la gente nel vederla diceva : ma co- me è brava stà pulce, con un cappello in mano faceva piroette , salti mortali , tri- pli , quadrupli , acrobazie che ti lasciavano stupefatto , sapeva volare, ballare co- si bene sulle nuvole , che lasciava a bocca aperta perfino angeli e santi. Qual- che demone cornuto che non ama per nulla il prossimo , aggirandosi tra i gironi infernali diceva : prima o poi la pulce ballerina finirà schiacciata . Ammirate gente diceva un astronomo che l' osservava con un cannocchiale , quella pulce è un portento , sa ballare proprio bene , come pochi qui in città, fà girare questo mondo . Balla bene la canaglia, dice il cacciatore , puntandolo con il suo fucile , pronto a fargli la pelle . La pulce ballerina , aveva un amico, fidato era una mo- sca canterina di nome Gina che faceva la smargiassa ed a volte la vajasse dalle parti della stazione. Era una mosca , grigia, spelacchiata con molti occhi e sape- va cantare in modo assai intonato . Mosca ,moschetta , cantami una canzonetta che il mio cuoricino batte per la mia bella , che giace poveretta in una fossetta insieme alle nostre passioni .
Ed al canto, così soave della mosca canterina detta Gina la mappina , ti rendeva assai felice, ti metteva là nel cuore una pace senza tempo , ti faceva pensare in bene , di questa vita infame. Canta che ti passa , canta che la vita è una cana- glia , canta una dolce canzoncina, fai ballare questa pulce sulle note dell'Aida , sul funesto Parsifal , fai ballare la pulce , vestito da pulcinella , bianco ,nero i po- veretti come lei la seguivano , gli battono le mani , gli gridano pulcinè facci ride- re tu. Facci ridere dè queste nostre disgrazie, del male che siam costretti a subi- re ogni giorno a causa del padron. La pulce vestito da pulcinella balla , succhia il sangue al povero cane del fattore , saltella là nell'aia tra le gambe delle galline , che signore del cortile , ancheggiano il didietro, impettite con l'occhio strabico , in attesa che venga il gallo a placare gli animi delle pie pollastre. Canta che ti passa , sogna che il mondo è brutto , quanta gente senza lavoro , quanta tristez- za, quanta cattiveria. Ma a sentire la mosca canterina , ogni cosa si trasforma in una gioia infinita , in un operetta fatta a regola d'arte, fatta di tante marionette.
Un bel giorno la pulce ballerina decise d'andare dal presidente della nostra gran- de nazione , vestito da pulcinella con una maschera che gli nascondeva il viso , la pulce ballerina fù fatta passare e condotto alla presenza del nostro grande et eccelso presidente come portavoce di quel popolo sfortunato, sottopagato, angu- stiato dalle tasse, da ogni angheria sociale ,deportati, messi in angustie topaie , insieme ai sorci rossi. Povera gente che pena mi fanno, esclamò il grande presi- dente nel sentire le tante lamentele dalla bocca del suo vice, portavoce di quel malessere. E così per scacciare il male la pulce ballerina incominciò a danzare sulle punta delle sue zampette, prese a saltare, a far piroette, acrobazie , spac- cate, gira volte , movimenti così sofferti , così sinceri , così teneri che fecero pian- gere il nostro grande presidente. Nel sentire per giunta la mesta voce della mo- sca canterina che aveva accompagnato ,nascosta sotto il cappello della povera pulcella, fece piangere tutti i ministri et senatori, parlamentari, et elettori, perfino a Gigino che si vanta della sua ignoranza e fà il posteggiatore , l’imbianchino a metà prezzo.
Piangi, piangi presidente perché siam morti , perché siam infermi, siam dannati, nel nostro credo , nella nostra storia che ci castiga , ci ha resi schiavi di questo vivere, piangi ,piangi presidente, non te' impigrire , non te mettere le mutande storte , non far lo stupido, non far il despota, il padrone che batte i poveretti co- me noi. Piangi, piangi presidente , tu sei grande, sei il re , sei il superbo , quello che sa parlare forbito, chiaro, preciso, tu sei un grande presidente hai tutti a tuoi piedi, folle immense, popoli nazioni, principi et magnanti , industriali, ricconi, di ogni ceto, piangi , piangi presidente che semo morti senza prendere neppure la pensione.
Ed il ballo della pulce ballerina vestita da pulcinella, durò mezza ora , sulle note del mesto canto della mosca canterina, il presidente bagnato fradicio delle stesse sue lacrime , annegò in quel magone, in quel rimorso , si spense lentamente, la- sciando il mondo privo del suo grande presidente.
La vita cambiò di colpo , il popolo si riversò in strada chi iniziò a ballare, chi a suonare la ciaramella, chi zignanne lo vestito nuovo, chi abbracciandosi, dando- si forza l’uno con gli altri , fù fatta una gran festa, con tanti fuochi artificiali, con la banda musicale della scuola dei sordomuti , la folla si scatenò in un vorticoso ballo , balla che ti passa, balla che bella la vita , tutti insieme in questo piccolo paese , governato da banditi viva, viva pulcinella , il presidente è morto, co- me siamo contenti , infame dittatore, noi siam liberi , ma domani ecco s'intravede un nuovo presidente eletto no dal popolo , ma da quei banditi che governano questo paese. Purtroppo la storia si ripete. Non c'è denaro per chi non lavora , comprensione per chi è nato nelle periferie, nelle baracche , in quei poveri paesi, senza padre e senza madre ,dove non c'è pace, per chi arranca a fine mese ,
semo nati per essere pecore, da portare alla fine al macello , per dare da magna- re a quei banditi che governano la nostra grande nazione, paese che vai tradizio- ni che trovi , la bestia vive in ogni uomo onesto .