Movere e delectare
7 Ridicolizzare Sarkozy
Vediamo allora alcuni casi di ridicolizzazione nella comunicazione persuasiva di Ségolène Royal. Il primo esempio riguarda ancora la legge di Sarkozy che permette di ottenere, con l’azione legale, di far riaccettare il figlio handicappato a scuola. Ma qui Royal passa dall’espressione aperta della sua rabbia, che abbiamo visto prima, alla più sottile strategia della ridicolizzazione:
(5) Royal: Quand les gens vont dans les tribunaux ils sont déjà débordés, quand ils
ont bien d’autres choses à faire…
Sarkozy: Alors, je prends un autre exemple. Royal: C‟est pas sérieux M. Sarkozy. Sarkozy: Très bien
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Royal : Quando la gente arriva in tribunale è già arrivata al limite della sopportazione. Invece avrebbe ben altre cose da fare.
Sarkozy: Allora le do un altro esempio.
Royal: Quello che dice non è serio, signor Sarkozy. Sarkozy: Molto bene.
Royal: Non è serio.
Mentre dice che la gente ha ben altre cose da fare invece di andare in tribunale, con lo sguardo rivolto al suo avversario, alza velocemente le spalle, come per dire enfatizzare quanto è inutile e assurdo quello che lui propone.
Poi Royal ride apertamente. Royal deride Sarkozy e, comunicando dunque quanto è ridicolo nel dire ciò che dice e nel fare le leggi che fa, lo valuta negativamente. È uno che proprio non ci sa fare… Ma poi, ancora ridendo, comodamente appoggiata allo schienale della sedia, ruota sulla sedia come chi si trovi perfettamente a suo agio, sereno, a godersi uno spettacolo divertente: così implica in modo più indiretto quanto l’atteggiamento di Sarkozy non sia da prendere sul serio; ma questo a sua volta può far inferire che, se lo si prendesse sul serio, bisognerebbe considerarlo qualcosa di molto grave e, probabilmente, tornare all’ira espressa prima.
Ecco un altro frammento in cui Royal ridicolizza Sarkozy. Lo analizziamo dettagliatamente con uno schema di annotazione che descrive, oltre alla comunicazione verbale, i concomitanti comportamenti non verbali, attribuendo a ciascuno un significato, e mostrando così come quella comunicazione multimodale s’inserisce nella strategia persuasiva dell’oratore.
Nella prima colonna specifichiamo il tempo nel video; nella seconda il messaggio verbale espresso in concomitanza agli aspetti non verbali analizzati; nella terza la descrizione di questi comportamenti non verbali e finalmente, nella quarta, il significato ipotizzato. In questo caso, colui che parla è Sarkozy. Royal lo ascolta in silenzio e si limita a trasmettere non verbalmente al pubblico, tramite la sua espressione facciale ridicolizzante, la sua valutazione negativa nei confronti dell’avversario.
L’argomento della discussione è, stavolta, la scelta di aumentare o meno la produzione di energia nucleare. Royal vuole dimostrare al pubblico che Sarkozy è favorevole a questo aumento senza essere ben informato sulla percentuale di energia nucleare già impiegata per produrre l’elettricità della Francia. Quando Royal gli chiede qual è questa parte, Sarkozy indietreggia ed evita di rispondere alla
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domanda. Royal insiste, volendo sapere di quanto si tratta esattamente. Quando Sarkozy risponde finalmente alle ripetute domande di Royal, dicendo che metà dell’elettricità è prodotta dal nucleare, Royal lo corregge dicendogli che si tratta in realtà solamente del 17%. Sarkozy insiste a sostenere il suo parere e tra di loro si scatena una discussione in contradditorio.
È qui che si colloca il comportamento non verbale di Royal analizzato nello schema di annotazione (Tabella 1).
(6). Royal: Savez-vous quelle est la part du nucléaire dans la consommation de
l‟électricité en France?
Sarkozy: Oui, mais est-ce que vous le confirmez le choix? Royal: Quelle est cette part?
Sarkozy: Nous avons, madame, grâce au nucléaire une indépendance sur l‟électricité de la France…
Royal: Vous ignorez. Vous défendez le nucléaire, mais vous ignorez la part du nucléaire…
Sarkozy: Non madame, non non.. Royal: Combien est-il?
Sarkozy: Nous avons la moitié de notre électricité qui est d‟origine nucléaire. Royal: Non. 17% seulement.
Sarkozy: Non, c‟est pas exacte.
Royal: 17% seulement de l‟électricité est d‟origine nucléaire. Sarkozy: Non, ce n‟est pas exacte. Non madame.
Royal: Sa a quanto ammonta la percentuale di energia nucleare sul totale dell‘elettricità prodotta dalla Francia?
Sarkozy: Sì, ma lei conferma la scelta dell‘energia nucleare? Royal: Di quanto si tratta esattamente?
Sarkozy: Grazie all‘energia nucleare la Francia è indipendente da punto di vista dell‘elettricità.
Royal: Non lo sa. Quindi lei difende il nucleare senza sapere quanta energia nucleare viene consumata.
Sarkozy: No signora, no no. Royal: Di quanto si tratta allora?
Sarkozy: Metà della nostra energia è di origine nucleare. Royal: No. Solamente il 17%.
Sarkozy: No, quello che dice non è esatto. Royal: Solamente il 17%.
Sarkozy: No, non è esatto. No signora.
Abbassando la testa e scuotendo le spalle, Royal esprime la sua rassegnazione davanti alle inesattezze dette da Sarkozy. Lei ha provato ad attirargli l‘attenzione sull‘errore commesso, ma inutilmente. Lo lascia parlare quindi, ma tramite l‘espressione
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facciale, angolo sinistro delle labbra rialzato in un sorriso ironico, esprime tutto ciò che pensa di lui: Sarkozy fa ridere.
Tabella I Tempo Messaggio verbale Comportamento non verbale Significato ipotizzato 1. 01.39.58 Sarkozy : Ce n‟est pas exacte. Non, madame. Sarkozy : Non è esatto. No, signora. Royal: …. Testa e spalle: Abbassa la testa verso destra e scuote le spalle Alza la testa e lo sguardo e fa una leggera rotazione con la testa Occhi:
Occhi chiusi mentre fa la rotazione con la testa. Bocca Angolo sinistro alzato e lievemente teso. Sorride ironicamente
‗Che gli posso fare? Lasciamolo parlare. Mi arrendo, tanto è inutile spiegarglielo. ‗Lasciamo stare, passiamoci sopra, altrimenti non ne usciamo più fuori‘. ‗Chiudo un occhio su questa debolezza del mio avversario‘ → Io sono meglio informata di lui
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8 Conclusioni
L‘appello alle emozioni è un‘arma molto forte di persuasione, e ―movere‖ e ―delectare‖, suscitare la commozione dell‘uditorio e farlo divertire, sono mosse persuasive che vediamo usare tutti i giorni, proprio come le osservavano i retori antichi. In questo lavoro abbiamo analizzato alcuni casi in cui una candidata alle elezioni presidenziali fa appello alle emozioni dell’uditorio ora esprimendo lei stessa le sue emozioni, ora attaccando l’immagine del rivale attraverso la ridicolizzazione. Ma queste due strategie sono mirate a due diversi scopi persuasivi: Ségolène Royal utilizza l’appello all’empatia quando parla dei bambini handicappati, delle casalinghe con misere pensioni, o di chi fa lavori usuranti, ma vuol anche comunicare il suo entusiasmo e la sua rabbia verso l’ingiustizia al suo uditorio privilegiato, gli elettori della sinistra, riservando invece la strategia di discredito della ridicolizazione al suo avversario. Anche nelle strategie persuasive, e nei bersagli su cui si appuntano, dunque, si riconosce la persona e la sua ideologia.
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PARTE II
LA DIMENSIONE PRAGMATICA E
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