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La ripartizione del fondo premiale del dicembre 2016 Una inversione di tendenza?

Nel documento Iniziative di public engagement (pagine 197-200)

Il tema del finanziamento delle università del mezzogiorno è tra quelli maggiormente dibattuti anche nei “luoghi” più specializzati nella discussione sullo stato dell’Università: se infatti, a puro titolo “esplorativo”, interroghia- mo con una ricerca libera per parole chiave il database dell’archivio del sito web Roars-Return On Academic Research, dalle query “sud” e “meridione” risultano titoli di contributi spesso orientati alla questione della scarsa attri- buzione di fondi agli atenei del sud.

Sul fronte del finanziamento pubblico alle università, nel decennio con- siderato si è assistito a un generale ridimensionamento della spesa, che si è articolato da un lato in provvedimenti come il blocco degli scatti stipendiali e del turn-over, per quanto riguarda il personale docente, e dall’altro nella progressiva riduzione degli importi del Fondo di Finanziamento Ordinario, che, al momento della sua istituzione nel 1993, erogava finanziamenti ai singoli atenei sulla base della “spesa storica”. Nell’arco di tempo qui in esame, e in particolare tra il 2008 e il 2015, il Ffo si riduce progressivamen- te, mentre aumenta il cosiddetto fondo premiale, assegnato sulla base del soddisfacimento, da parte degli atenei, di determinati criteri, peraltro assai variabili nel tempo. La Tabella 1 (estratta da Banfi e Viesti 2016, pos 6699) illustra chiaramente l’andamento del Ffo, a prezzi correnti e costanti, nel decennio 2006-2015.

Tab. 1- Ffo 2006-2015 in milioni di euro a prezzi correnti e prezzi costanti.

Anno Prezzi correnti Prezzi costanti

2006 7.011 6.860 2007 7.169 6.873 2008 7.351 6.806 2009 7274 6686 2010 7157 6471 2011 6833 6004 2012 6547 5572 2013 6341 5329 2014 6830 5725 2015 6572 5508

Nella scelta politica di affidare parti sempre più consistenti di finanzia- mento alla cosiddetta “quota premiale” risiede, per gli osservatori, l’acuirsi del divario tra gli atenei del nord e quelli del sud del Paese (Asso, Trigilia, 2016, pos 369). Dopo anni in cui i finanziamenti erano emessi senza che le università fossero in seguito chiamate a rispondere sul loro utilizzo e alloca- zione, oggi una quota sempre più cospicua di quello stesso finanziamento è infatti legata al soddisfacimento di criteri mutevoli e spesso stabiliti a poste- riori. La scarsità di risorse finisce così per penalizzare quegli atenei le cui condizioni di partenza non erano di per sé eccellenti, producendo un mecca- nismo che accresce le diseguaglianze invece che lavorare per il loro supera- mento (Asso, Trigilia, 2016, pos 382). La Tab. 2 (anch’essa estratta da Banfi e Viesti 2016, pos 7013) illustra efficacemente il confronto tra la ripartizione del Ffo per aree geografiche nel 2008 e nel 2015, evidenziando variazioni percentuali particolarmente negative per il sud e, più ancora, per le isole.

Tab. 2 - Ffo 2008 e 2015 per circoscrizione territoriale in milioni di euro.

Area Ffo 2008 % Ffo 2015 % Variazione Variazione

percentuale Nord 2.895 39,7 2.770 42,1 -125 -4,3 Centro 1.978 27,1 1.746 26,6 -232 -11,7 Sud 1.556 21,4 1.376 20,9 -181 -11,6 Isole 860 11,8 681 10,4 -178 -20,8 Italia 7.289 100,0 6.572 100,0 -717 -9,8

Fonte: Banfi e Viesti, 2016.

Un primo segnale di discontinuità, che sarebbe prematuro giudicare in- dicativo di una vera e propria inversione di tendenza, e tuttavia sembra in qualche misura aprire alla possibilità di un riequilibrio in quello che gli os- servatori evidenziano come uno scompenso “storico” a favore degli atenei settentrionali, riguarda tuttavia proprio la ripartizione della quota premiale del Ffo. Il d.m. 998/201610, che definisce i nuovi criteri di riparto per l’anno

2016, ha assegnato agli atenei una quota premiale di 1.433 miliardi (sulla ripartizione di questa quota, “pesano” per il 65% i risultati della “nuova” Vqr-Valutazione della Qualità della Ricerca 2011-2014). Se confrontata con quella relativa al 2015, la distribuzione del finanziamento nel 2016 mo- stra effettivamente una prima, seppure parziale, riduzione del gap da parte di alcune università meridionali11.

10 Cfr. http://attiministeriali.miur.it/anno-2016/dicembre/dm-29122016.aspx.

11 Cfr. l’elaborazione a cura della Redazione di Roars, http://www.roars.it/online/wp- content/uploads/2016/12/Confronto-premiale-2016-vs-2015-effettivo.pdf, accompagnata da

Un primo segnale di discontinuità, che sarebbe prematuro giudicare in- dicativo di una vera e propria inversione di tendenza, riguarda proprio la ripartizione della quota premiale del Ffo. Il d.m. 998/201612, che definisce i

nuovi criteri di riparto per l’anno 2016, ha assegnato agli atenei una quota premiale di 1.433 miliardi (sulla ripartizione di questa quota, “pesano” per il 65% i risultati della “nuova” Vqr 2011-2014). Se confrontata con quella relativa al 2015, la distribuzione del finanziamento nel 2016 mostra effetti- vamente una prima, seppure parziale, riduzione del gap da parte di alcune università meridionali13.

Considerazioni conclusive

Il dato sul Ffo presentato nel paragrafo precedente ha al momento carat- tere di occasionalità: andrà pertanto osservato, nel suo eventuale sviluppo, nel corso degli anni a venire, prima che si possa parlare di una reale modi- ficazione del trend.

Una cautela giustificata, a maggior ragione, dall’assenza di precise poli- tiche di sviluppo dell’Università nel mezzogiorno che, come sostengono ancora Asso e Trigilia (2016, pos 395), meriterebbe di essere maggiormen- te orientata alla coesione territoriale e allo sviluppo locale, vincolando gli atenei a obiettivi e condizioni precise, e a successive valutazioni sul rag- giungimento degli obiettivi stessi.

Per quanto riguarda gli studi sulla condizione dell’Università al sud, successivi approfondimenti sul tema potrebbero, sperabilmente, lasciar emergere una immagine più nitida e dettagliata dell’ampia area geografica che è stata qui presentata, in estrema sintesi, attraverso alcuni dati-chiave. Il processo di ricognizione avrebbe così il merito di far emergere la comples- sità di un territorio che, nella sua rappresentazione corrente, appare schiac- ciato su un’unica prospettiva, invece che articolato in zone di criticità più concreta e centri potenzialmente competitivi. Allo stesso modo, un piano di sviluppo e di rafforzamento dell’Università nel mezzogiorno non può non

alcune note critiche (cfr. http://www.roars.it/online/dati-ufficiali-ffo-premiale-messina-37- catanzaro-33-milano-statale-9-udine-14-siena-39/).

12 Cfr. http://attiministeriali.miur.it/anno-2016/dicembre/dm-29122016.aspx.

13 Cfr. l’elaborazione a cura della Redazione di Roars, http://www.roars.it/online/wp- content/uploads/2016/12/Confronto-premiale-2016-vs-2015-effettivo.pdf, accompagnata da alcune note critiche (cfr. http://www.roars.it/online/dati-ufficiali-ffo-premiale-messina-37- catanzaro-33-milano-statale-9-udine-14-siena-39/).

tener conto delle esigenze e peculiarità di un tessuto socio-economico che presenta caratteristiche spesso molto differenti rispetto al resto del Paese.

Una simile considerazione, che invita a valorizzare le differenze piutto- sto che a farne la base di disparità o divisioni, merita di essere assunta come presupposto tanto per quanto riguarda l’analisi delle reti territoriali in cui gli atenei sono inseriti (il che può tradursi, per fare un esempio, in una più accentuata difficoltà ad attrarre risorse da privati, rispetto al nord), quanto per gli aspetti più immediatamente riconducibili al diritto allo studio e a meccanismi e percorsi di sostegno delle carriere e di ampliamento delle op- portunità di accesso degli studenti (influenzate spesso da chances limitate dovute a condizioni economiche di svantaggio). Una indicazione di metodo per la ricerca e nondimeno per la politica.

Riferimenti bibliografici

Asso P.F. e Trigilia C. (2016), “Introduzione. Declino e nuovi divari”, in Fonda- zione Res, 2016, a cura di Viesti G., Università in declino. Un’indagine sugli

atenei da nord a sud, Donzelli Editore, Roma.

Banfi A. e Viesti G. (2016), “Il finanziamento dell’Università”, in Fondazione Res, 2016, a cura di Viesti G., Università in declino. Un’indagine sugli atenei da

nord a sud, Donzelli Editore, Roma.

Fasanella A., a cura (2007), L’impatto della riforma universitaria del «3+2» sulla

formazione sociologica, FrancoAngeli, Milano.

Morcellini M. e Parisi S. (2015), “L’Università perde appeal. Ma perché? Crisi del- le immatricolazioni e crisi di fiducia”, Articolo 33, 5-6.

M. Morcellini e Parisi S. (2015), “A Sud. Là dove la formazione non è più ascen- sore sociale”, in Rauty R., a cura di, Giovani e Mezzogiorno, Orthotes, Napoli. Redazione Roars (2016), “Dati ufficiali Ffo premiale: Messina +37%, Catanzaro

Nel documento Iniziative di public engagement (pagine 197-200)